Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ALGEBRA E GEOMETRIA
Geometria → applicazione dell’algebra → attraverso i dati
Permette di semplificare alcune situazioni attraverso delle prove.
INTUIZIONE GEOMETRICA
Teoria degli insiemi:
A: Insieme, A = {a, b, c, d} è una collezione di oggetti tale che ha senso il predicato a ∈ A oppure a ∉ A.
In generale un insieme è una collezione. Un insieme si può definire termine di proprietà.
Insieme definito non dall’elenco dei suoi elementi.
In termini di sottoinsieme di un insieme dato.
A = {2n | n = Z} Z = insieme dei numeri interi → A insieme dei numeri pari.
Insiemi notevoli, numerici.
- N: insieme dei numeri naturali (n > 0);
- N0: insieme numeri naturali inclusi lo 0;
- Z: insieme dei numeri interi (positivi e negativi);
- Q: insieme numeri razionali;
- R: insieme numeri reali;
- C = {a + ib | a, b ∈ R};
- C: insieme dei numeri complessi.
C è un campo complesso. N ⊂ N0 ⊂ Z ⊂ Q ⊂ R ⊂ C C ⊆ sottoinsieme.
Fra gli elementi di C, possiamo trovare quelli della forma a + i0 e questi si comportano come i numeri reali.
Un numero reale è quindi anche un numero complesso.
Fra i numeri reali, ci sono quelli che si scrivono come a/b con a, b interi => e questi sono numeri razionali.
Tutta l’analisi numerica affronta come approssimare bene un numero reale.
Dobbiamo trovare un modo gestibile per approssimare il tutto.
A ⊆ B ⇔ ∀ a ∈ A, a ∈ B
se e solo se
Se e solo se vuol dire che le due scritture a sx e a dx sono equivalenti, quindi se cancello quella a sx per esempio non cambia niente. 2 cose si possono dire in 2 modi diversi, ma bisogna sempre far vedere quali sono i 2 modi diversi e come.
A ⊂ B ⇔ A ⊆ B, A ≠ B
⇔ ∀ a ∈ A, a ∈ B & ∃ b ∈ B: b ∉ A
A = B ⇔ A ⊆ B, A ≠ B
⇔ ∀ a ∈ A, a ∈ B & ∃ b ∈ B: b ∈ A
A, B insiemi
A ∩ B := {a ∈ A | a ∈ B}
A ∪ B := {x | x ∈ A oppure x ∈ B}
A \ B := {a ∈ A | a ∉ B}
I 2 insiemi possono essere anche uguali.
L’ultima scrittura, è più utile della prima, perché ci dice come verificare la prima.
Dati in input e output sono sempre insiemi.
A ∩ (B ∪ C) = (A ∩ B) ∪ (A ∩ C)
A ∪ (B ∩ C) = (A ∪ B) ∩ (A ∪ C)
Il semplificare le operazioni, per ottenerne di meno sicuramente aiuta, anche nell’ambito informatico.
Il prodotto cartesiano
Cosa è una coppia ordinata?
Siano A, B insiemi
(a, b) conta l’ordine e sono ammesse ripetizioni
a ∈ A
b ∈ B
Es.:
Siano A, B finiti
⇔ ∃ C: A ↠ B biiettiva
⇔ |A| = |B|
Cardinalità → n° elementi
Biiezioni: corrispondenze 1 a 1
Es.:
A = {1, 2, 3, 4} B ⊂ A, B ≠ A, B = {1, 2, 3}
Possono esistere biiezioni tra A e B? NO
ℕ0 = {n | n numero naturale}
2ℕ0 = {2n | n ∈ ℕ}
ℕ ⊆ ℕ0 & 2ℕ ⊂ ℕ
f:ℕ0 → 2ℕ0
x → 2x
Iniettiva
==> Biiezione
Suriettiva
ℕ0 è infinito
2 oggetti sono in biiezione, se hanno la stessa cardinalità
OSS.:
Una f è ⊆ A x B, soddisfa le proprietà di essere funzionale e ovunque definito.
Def.:
f: A ↠ B
corrispondenza funzionale ovunque definita
f ⊆ A x B
∀ a ∈ A ∃! B ∈ B: (a, b) ∈ f
Esiste uno e uno solo
f(a) = b ≡ (a, b) ∈ f
A: dominio
B: codominio
una relazione d'ordine
IN, IN, Z, Q, R
a, b, Z
a ≤ b <=> a | b
dividi
2 . 3 . 2
≤
3 . 2
IN
a . b . b
a . b | n
a ≤ b
Esempio:
Ordine lessicografico
Z x Z
(a, b) ≤ (c, d) <=> a < b
oppure a = c b ≤ c
(1, 0) ≤ (2, -1)
(2, 0) ≤ (2, 1)
(0, 0) ≤ (0, 0)
X x A . Z
(A, B, C, ... Z)
In generale se X insieme su X con k >= 0, si può sempre definire l'ordine lessicografico
C {a0, a1, a2, .., an c R
C pres0
non è ordinale
A C non si può esprimere in modo comparabile con le operazioni di ordine R
(Z[x], +, .) dove
Z[x] = {∑ αixi | αi ∈ Z}
polinomi interi a coeff. interi con somma e prodotto
a) polinomi
(ao+a1x + ... + anxn).(bo+b1x + ... + bmxm)
= (an+bm) xn
(∑ αixi)(∑ βixi) ∑ αi βi xi+j
(1+x+x2)(1+2x) : 1+x+2x2+2x+2x3+2x4
(Z[x], +, .) anello commutativo con 1
Def un anello commutativo (R, +, .) è detto campo se la struttura (R\{0}, .) è un gruppo commutativo
In particolare, l'insieme di anello I
- 1 ∈ K ∀ k ∈ K 1.k = k.1 = k
- ∀ k ∈ K ∃ -k ∈ K tale che k + (-k) = 0K
- ∀ a, b ∈ K, a.b ∈ K
Esempi:
(Q, +, .)
(R, +, .)
(C, +, .)
Se fossimo in (Z,+,.)
2x=3 no soluz.
in (Q,+,.) in soluz.
2Z=4 ha soluz. pure in Z
Spazio vettoriale
Def: Sia (V,+) un gruppo abeliano si dice che V ha una struttura di spazio vettoriale su di un campo (K,+,.) se ∃ una funzione *: K x V → V tale che:
- ∀v ∈ V 1*v = v
- ∀ α,β ∈K v ∈ V (α+β)*v = α*v + β*v
- ∀ α,β ∈K v ∈ V α*(β*v) = (α.β)*v
- ∀ α ∈K u,v ∈ V α*(u+v) = α*u + α*v
{ insieme mischiato }
{ assieme distribuitivo }
In tale caso scriviamo V(K)
(Gli elementi di K sono detti scalari.)
*(K×V→V = prodotto per scalari
Esempio
Piano euclideo
Fissato un punto O e chiamato vettori le frecce che hanno origine in O.
Definiamo la somma di pesche seguendo l’assegna OsZ.
Capacale ciclotattica.
Sia α ∈ R e v ∈ S dove S insere delle frecce di cui sopra.
α*v = ⟳ se α freccia di >destra rispetto a v di ↙ lung; di v
α=0 ε vettor nullo di ↔ lungo di v
α*x freccia di ↷ destra di ↶ di ↷; opposto di lungo -ov
W ⊆ V(K)
W = V(K)
La def. ci dice che le operazioni di V(K), quando applicate restringendo agli elett. di W, devono dare in output elementi di W (cioè si possono ricondurre a W)Input = elett. di W → output = elett. di W → sottospazio W
Es.1IR2 = {(a,b) | a,b ∈ IR}W = {(a,0) | a ∈ IR}W ∈ IR2 perché:
- Tutte le proprietà di S.V. per la somma e il prodotto per scalare, valgono su tutto IR2 quindi valgono anche per W
- Facciamo vedere che se partiamo da elementi di W e applichiamo le operazioni → otteniamo elett. di W
- Dimostrato che (W, +) è gruppo abeliano (bisogna far vedere che 0 = (0,0) ∈ W, ∀ (a,b) ∈ W → - (a,b) ∈ W)(a,0) + (b,0) = (a+b, 0) ∈ (a+b, 0) ∈ W-(a,0) ∈ W → (a,0) + -(a,0) = (0,0)
Teorema:
Sia A un sottoinsieme di V(K) allora K(A) è un sottospazio vettoriale di V(K) ed è il più piccolo sott. vettoriale di V(K) che contiene A.
N.B. Più piccolo signifca che se X ≤ V(K) = A ⊆ X ⇒ K(A) ⊆ X
Dim:
K(A) ≤ V(K)
Siano vi, w ∈ K(A) ⇒ ∃ αi, an, b1, ..., bn ∈ K vi, ui ∈ A
tali che α1v1 + ... + anvn
w
+ b1v1 + ... + bnvn
N.B. I coefficienti possono essere anche 0
⇒ α + β == 0(a1v1 + ... + anvn) + β(b1u1 + ...bnvn)
(a0,1 + ρb1) - v1 + (a2 + ρb1)v1 + ... + (an + ρbn)vn
Si condividano i lavori di un numero finito di vettori di A co ⊆ K(A)
Sia adesso X ≤ V(K) con A ⊆ X ⇒ V line di un numero finito in vettori di A deve stare in X (dove X e' chiuso rispetto le comb. lin.) ⇒ K(A) ⊆ X
Corollari:
- K(A).A() ⇔ A ≤ V(K)
- φ ≤ K(A1) ≤ K(A)
Dim:
φ ≤ V(K) v1 K, è. il più piccolo V sott.
(che contiene A e A espresso)
V consider. se K(A) - A
⇒ A e' chiuso rispetto le comb. lin.
A≤ V(K)
⇒ K(A)
K(A) - nelb. sub K(A)