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Film: Banditi a Milano 1968 di Lizzani.
Tafuri scrive un librino su un concorso nel 1967 a Roma, “Concorso per i nuovi uffici della camera
dei deputati”, analizza la giuria di questo ed altri concorsi. Le proposte sono divise in varie voci,
50 proposte divise in 2 gruppi, analizzando approfonditamente la situazione che i vari progetti
hanno dovuto fronteggiare (il contesto fisico della zona di progetto). Alcuni progetti erano
notevoli, altri progetti hanno una dialettica col sito, c’è interazione tra ordine (progetto) e disordine
(sito di progetto) dalla “forma vuota” al “vuoto della forma”. Più urbanistica che architettura, la
forma si diluisce e acquista centralità alla scala del quartiere.
Il ’68
- maggio del ‘68
- i fatti di Parigi
- le facoltà italiane
E’ un momento di massima visibilità per alcuni movimenti (es. situazionista).
Strage a Milano. Da questo momento in poi si passa ad azioni violente che caratterizzeranno gli
anni ’70. Il tema delle violenze viene ripreso in tutte le arti.
Un anno prima esce “La Società dello Spettacolo” di Guy Debord, Parigi: un libro scritto per
aforismi. Per lui nelle nuove società occidentali c’è un sistema di coercizione dei bisogni e dei
desideri per cui l’esperienza della vita si distanzia in funzione della sua rappresentazione. Fa
parte dell’internazionale situazionista.
Film argentino di Fernando Solanas, Octavio Getino, La Hora de los Hornos, 1966-68. Film
prodotto di nascosto perché sotto la dittatura. La sua proiezione, inoltre, fu inserita nel
programma dei festeggiamenti di Cuba, in occasione del decimo anniversario della rivoluzione.
Venne presentato in Argentina soltanto nel 1973, quando Juan Domingo Perón aveva ormai
assunto la presidenza del paese. Veniva proiettato clandestinamente dai sindacati e dai gruppi di
base per favorire la riflessione, il dibattito e la mobilitazione. In questi primi novanta minuti, il film
offre una descrizione critica dell'Argentina e della sua situazione culturale, politica, economica e
sociale. La seconda e la terza parte del film, secondo il regista, "fungono da strumenti di
riflessione". Nella seconda parte, più lunga, vengono descritti, con uno stile di impatto minore
rispetto alla prima parte, gli anni del peronismo al potere ‒ compresa un'intervista a Perón in esilio
‒ e quelli del peronismo colpito dalla proscrizione. La terza parte, che dura soltanto 45 minuti, è
uno studio ‒ basato su citazioni, dichiarazioni e interviste ‒ sulle forme di violenza in Argentina e
negli altri paesi 'non liberati’. Prodotto per immagini con voce marcante.
Richard Buckminster Fuller, “A home is not a house”, 1965. Casa è uno spazio con aria pulita e
confortevole.
Rivista austriaca di Hans Hollein Alles ist Architektur “Ban”, 1968. Ripresa lenta, propulsione,
colleziona opere dove viene presentato come “tutto può essere architettura” con variazioni di
scuola.
1967 Beatles, lonely hearts: sguardo restrospettivo e nostalgico.
Praga: 1967/68 alternanza al potere con riforme che accelerano la destalinizzazione, immaginano
una serie di innovazioni soffocate poi dei militari dell’unione sovietica.
Nomina di Ezio Kissincec in sud America
20 luglio 1969 allunaggio, si concentra tutta l’attenzione e gli sforzi sulla space race che poi
verrà frenata dalla crisi petrolifera degli anni 70 che segna il culmine del progresso della guerra
fredda.
Richard Buckminster Fuller: Padiglione statunitense ad Expo 67, Montreal. 10 anni dopo
l’esposizione di Bruxelles è deludente: espressione conclusiva della spettacolarizzazione
dell’ingegneria. E’ anche la tappa fondamentale nello sviluppo urbano della città. E’ visto come
elemento conclusivo.
Ricerca di un progresso tecnologico con il padiglione sovietico disegnato con mano sicura, con
elementi innovativi ma ormai di dominio pubblico.
Frei Otto Padiglione tedesco.
Esposizione di Osaka nel 1970, promuove idee per l’urban design: idea di tecnica come
elemento che cambia la vita nella modernità; innovazioni nel trasporto (chi sale su un veicolo
decide la destinazione e viene creato un percorso senza collisioni) e alla cibernetica.
- Kenzo Tange: Shiznoka Press & Broadcasting Offices, Tokyo, 1967
- Kisho Kurokawa: Capsule Tower, Tokyo, 1970-72: rielabora un’idea di Moshe Safde
Sono elementi verticali su cui si attaccano elementi.
- USA padiglione pneumatico, copertura tenuta su dall’aria, è quasi senza forma, la forma
evitava gli spigoli per motivo tecnico, ma senza peso retorico.
- Paulo Mendes da Rocha, Padiglione Brasile: grande cassettone in calcestruzzo.
- Concorso per il padiglione italiano, vincitore lo studio Valle.
- Interessantissimo il progetto è di Costantino Dardi, architetto interessante. Siamo nel 1969, in
contemporanea con il concorso per il Pompidou a Parigi. Infatti ci sono molti punti in comune
con quello di Rogers e Piano. E’ uno spazio smaterializzato. Scala mobile come gesto forte,
griglia con alcuni oggetti dentro. Nel Pompidou la struttura è disegnata in un determinato
modo, la retorica di giunti e soluzioni tecniche vengono accentuate. Invece questa (solo
disegnata) è una struttura virtuale: travi reticolari sembrano non avere peso tettonico.
E poi ci sono altre soluzioni. La rappresentazione e il ruolo della tecnica hanno in ogni proposta
una diversa accezione ma hanno sempre un ruolo fondamentale:
- progetto di un collettivo di progettisti come Ugo la Pietra. Rispetto al padiglione pneumatico
americano, in questo caso la forma del padiglione è ben gestita e interpretata.
- Padiglione degli Archizoom ipogeo.
- Difficile lettura di disegno Mario Sacripanti per lo stesso evento.
Quello stesso anno la TECNICA si misura su un altro concorso, il più ambizioso con cui la cultura
del progetto italiana si confronta. Nel 1969: attraversamento stabile dello stretto di Messina è stata
riproposta a più riprese a volte anche con toni semiseri. Ne parla Fabrizio de Miranda, il figlio
dell’architetto vincitore di questo concorso, poi progettista di Ponti. Egli sosteneva che questa
fosse un’opera assolutamente possibile (in termini di opportunità, investire i soldi per
quest’opera) nel 1969. Cioè, la scuola di ingegneria Italiana diventa importante anche una dei
fenomeni osservati internazionalmente, può produrre questo ponte nel 1969. Tutti i progetti
come Musmeci o Nervi che lavorano di solito col calcestruzzo in quest’occasione lavorano con
l’acciaio.
Progetto di Musmeci vs quello di Nervi che invece immagina 4 grandi pilastri in cls, ma poi
ponte in acciaio. In sezione accoglie nei vuoti della struttura reticolare un binario ferroviario e 2
corsie carrabili. Anche progetto di Maurizio De Miranda + Lambertini. Ricorda il progetto di
Morandi in Venezuela.
1968. Signore col megafono nell’immagine è Walter Gropius è a Ulm (Germania occidentale)
dove aveva avuto vita per un quindicenni diretta prima da Max Bill e poi Maldonado. Si discute la
continuità col Bauhaus. Siamo Germania occidentale vive di finanziamenti USA, quindi un certo
orientamento politico e sociale, vagamente socialista non è coerente qui. Non è del tutto coerente
con la cultura di questa parte di Germania. Una delle discussioni è se l’idea è quella di
immaginare una scuola progettuale che è attenta alla scala di progetto, per una società
capitalista o socialista. Da un lato una spinta di alcuni studenti di radicalizzare il discorso politico
e dall’altro resistenza di finanziatori provoca uno strappo e la scuola smette di funzionare.
Maldonado in modo lucido lascia la scuola e si muove tra Londra, USA e Italia, il sistema didattico
ricorda anche nel modo in cui è espresso gli schemi di Gropius e il Bauhaus degli anni 20. Per
tutti gli anni 60 progetti di questo tipo con questa comunicazione grafica viene fortemente
identificato con la scuola di Ulm.
A Ulm c’era un corpo docente di alto livello, in maniera monastica viveva sulla collina e
insegnavano alcune cose. Non si insegnavano solo lì ma aveva un certo modo di intendere il
progetto e il processo. La scuola smette di esistere e le persone che vi lavorano vanno altrove.
Dopo che cosa succede?
Declinazione degli Ulmiani dopo Ulm:
- Maldonado. Uno di questi signori viene dopo un veloce passaggio tra USA, arriva in Italia (vivo
ancora). Pubblica per Einaudi “la speranza progettuale” della collana “il nuovo politecnico” si
cercava di tenere insieme scienza e cultura umanistica. Maldonado vuole porsi in questa
posizione. il sottotitolo è “ambiente e società” di ambiente non se ne parlava tanto.
Nell’edizione inglese, non traduzione letterale, questa chiave protoecologista sarà ancora più
forte e avrà un’interazione forte con la crisi ambientale e petrolifera del 72-73. Testo
pioneristico. Ma la questione di fondo, scritta da M. “io ero partito per scrivere un trattato
completo sulla progettazione ambientale (naturale e umana), ma poi mi sono reso conto che è
impossibile perché non c’è volontà politica” per affrontarla in maniera seria e credibile.
Questo testo per cui si muove anche sulla scorta di riferimenti complicati (è facile perdersi).
Dove si cerca di mettere in mostra lo stato di crisi e si cerca di individuare le ragioni per cui
questa crisi potrebbe essere superata. La contestazione è molte presente. In qualche misura
M. è utile se critica, ma non è in questo fenomeno che troveremo le risposte. Il titolo e il filo
rosso del libro è la possibilità di verificare se è possibile avere speranza/ricostruire su nuove
basi la nostra fiducia nella funzione rivoluzionaria della razionalità applicata. Per cui
razionalismo sì, non c’è nessun rinnegamento dell’esperienza di Ulm e di quella linea operativa,
ma sottolinea che la razionalità è non solo positiva ma anche rivoluzionaria. M. in quel
momento e prima è sempre stato radicale. E questa è una possibile declinazione
- Un’altra figura Guy Ponsiepe che uscito da Ulm se ne va in Chile dove è stato eletto Salvatore
Aiende che sta tentando un esperimento sociopolitico di grande portata: transizione
democratica al socialismo. Concluso con un golpe. P. va a dirigere uno studio di progettazione
dove si producono un sacco di cose, utensili, automobili etc ma si mette a punto anche questo
progetto, Cyber Scene, 1970-73. Questo luogo è realizzato in un posto sotterraneo a Santiago
del Chile. L’idea che ci siano sui monitor ci sono le info necessarie per guidare l’economia del
paese (es. estrazione mineraria, produzione industriale,