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Estratto del documento

CAP. 3 IL RUOLO DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA NELL’ACCOGLIENZA.

3.1 Le normative per l’inserimento scolastico di alunni stranieri nella comunità europea. ....... 41

3.2 Normative e inserimento scolastico degli alunni stranieri in Italia. .................................... 45

3.3 La scuola come laboratorio interculturale ......................................................................... 51

3.4 La scuola e l’educazione interculturale. ........................................................................... 53

3.5 Una rinnovata riforma dei docenti..................................................................................... 54

CAP. 4 ACCOGLIERE IL BAMBINO STRANIERO A SCUOLA

4.1 La problematicità dell’accoglienza: una definizione............................................................ 57

4.2 Una scuola accogliente: diversi approcci. ........................................................................... 59

4.3 Clima relazionale e lavoro di gruppo. ................................................................................ 63

4.4 Gli spazi e i tempi dell’accoglienza. .................................................................................. 66

4.5 Le interazioni tra l’insegnante e il bambino straniero. ......................................................... 69

4.6 Il protocollo di accoglienza: la commissione di accoglienza, l’iscrizione, la prima

conoscenza, proposta di assegnazione della classe, la collaborazione con il territorio. ......... 71

CAP. 5 SCUOLA E FAMIGLIA IMMIGRATA.

5.1 Il ruolo della famiglia nel percorso migratorio. ................................................................... 77

5.2 Il rapporto tra scuola e famiglia. ......................................................................................... 78

5.3 L’accoglienza della famiglia e del bambino immigrato. ...................................................... 80

5.4 Iniziative per coinvolgere la famiglia immigrata a scuola. ................................................... 82

CAP. 6 IL RUOLO DEL MEDIATORE NELL’ACCOGLIENZA.

6.1 La mediazione. .................................................................................................................. 85

6.2 Quando nasce la mediazione. ............................................................................................. 87

6.3 Il compito del mediatore. ................................................................................................... 89

6.4 Il mediatore culturale a scuola. ........................................................................................... 91

6.5 Il riconoscimento legislativo dell’attività di mediazione. .................................................... 95

CONCLUSIONI ........................................................................................................................... 97

BIBLIOGRAFIA ........................................................................................................................ 101

1

2

INTRODUZIONE

Questa tesi nasce dall’idea che in una società qual è la nostra, tutti i soggetti e soprattutto la

scuola, debbano impegnarsi pienamente nella formazione e accettazione delle nuove generazioni,

creando un nuovo tipo di pensiero, che cerchi di far sparire atteggiamenti di isolamento e chiusura e

che si arricchisca per il rispetto della diversità, delle pari opportunità e del senso di giustizia.

L’obiettivo sarebbe quello di costruire una società futura in cui i bambini, i futuri individui,

sapranno guardare gli occhi della diversità riconoscendo in questa la ricchezza di quello che vuol

dire crescere, quel che vuol dire conoscere.

Gli argomenti sui quali mi sono focalizzata maggiormente sono costituiti

dall’approfondimento sul tema della scuola rapportata alle difficoltà relative all’immigrazione e

all’integrazione, all’inserimento e all’accoglienza dei bambini immigrati nelle istituzioni

scolastiche.

Nella prima parte della tesi ho affrontato la questione dell’immigrazione in Italia.

L’immigrazione nel nostro paese, la presenza crescente di cittadini stranieri appartenenti a

culture diverse, pone in primo piano la problematica del riconoscimento delle differenze.

La sfida attuale, a mio avviso, è quella di elaborare strategie e di sviluppare azioni positive

che riconoscano le diversità dei popoli con lo scopo di offrire servizi rivolti a tutta la popolazione

sempre più personalizzati.

L’integrazione degli immigrati deve essere intesa come integrazione residenziale ovvero,

bisogna considerare la persona immigrata membro residente del paese di accoglienza. Ciò significa

che gli immigrati devono essere considerati parte integrante della società e quindi dotati dei diritti

fondamentali” (legge n. 40 del 1998).

Obiettivo del processo di integrazione deve essere la realizzazione di una politica di

riconoscimento della differenza, che favorisca agli immigrati un sentimento di appartenenza al

paese di accoglienza, senza che ciò, implichi la rottura dei legami culturali con il paese di

provenienza.

Di seguito ho evidenziato la situazione della presenza degli alunni stranieri nelle istituzioni

scolastiche nella scuola italiana.

Nel secondo capitolo ho analizzato la questione dell’educazione interculturale.

Uno degli argomenti più importanti che l'educazione in un contesto multiculturale mette in

risalto e sul quale indirizza a riflettere è il ruolo che svolge l'altro o in senso più generale l'alterità,

in quella che è la costruzione dell'identità personale e collettiva, delle conoscenze intese come

sviluppo di una concezione etnica aperta al dialogo e alla solidarietà con coloro che credono in

valori morali e religiosi differenti. 3

Ho introdotto in questo caso il concetto di interculturale, con l'intento di promuovere

rapporti reciproci fra culture diverse. Perciò si parla di un'educazione interculturale nell'ambito di

una società multiculturale. Educare ed educarsi al plurale rappresenta, secondo il mio pensiero,

ormai un’esigenza innegabile.

I presupposti prima stanno nel rinnovamento della formazione dell’uomo e del cittadino che

dovrà imparare a convivere, in un circolo virtuoso, con altre culture e altre etnie. Questo processo

coinvolge non solo la mente dell’uomo, ma anche le sue emozioni, i sentimenti, i valori profondi

che informano l’agire di ogni persona.

“Un tirocinio di nuove modalità di esercizio di socialità costruttiva, definita, ma anche

sufficientemente flessibile da non trasformarsi in rigidità e preconcetto, richiede competenze

pratiche ed operative, coinvolge il formarsi della persona” 1

.

"L'educazione interculturale è l'espressione che esprime la necessità emergente del nostro

tempo e si configura come la formula attuale del discorso pedagogico generale, è dunque

l'evidenziazione di quelle che sono le esigenze che ha oggi la nostra società, la nostra cultura". 2

L'educazione interculturale, non si rivolge, solo a gruppi sociali ben distinti, ma si pone

l'obiettivo di fare partecipe tutti i soggetti, in una correlazione attiva, per la formazione di

un’identità individuale e collettiva.

"Per questo l'educazione interculturale si basa sia sull'esigenza di facilitare l'inserimento

dell'immigrato attraverso la sua integrazione culturale per salvaguardare i tratti specifici

dell'identità, ma anche in quella di promuovere negli autoctoni l'accettazione, la comprensione ed il

rispetto per coloro che provengono da sistemi sociali e culturali diversi". 3

Lo sviluppo dell’educazione interculturale è connesso al fenomeno dell’immigrazione.

I bambini e i ragazzi migranti sono sempre più numerosi nelle nostre istituzioni scolastiche.

La scuola italiana nel corso degli anni ’90 ha dovuto far fronte al numero sempre maggiore

di alunni stranieri presenti nelle classi e trovare soluzioni pedagogiche e didattiche che permettano

ai bambini di arricchire, con questo incontro il loro bagaglio culturale, creando le basi per un clima

e un ambiente di cooperazione futuro.

Secondo la mia esperienza, per concretizzare questo obiettivo occorre operare in direzione

della valorizzazione delle diversità e delle differenze come occasione di confronto.

La scuola ha un ruolo fondamentale nel sostenere i processi di integrazione nella nuova

realtà migratoria, sia nei confronti delle famiglie, sia nei confronti dei bambini e può essere molto

1 Sonia Claris, A scuola di intercultura. Editrice la scuola,Brescia 2002

2 Perucca A., Pedagogia interculturale e dimensione europea del’educazione. Pensa Multimedia, Lecce 1996

3 Fiorucci M., La mediazione culturale. Armando Editore, Roma 2000

4

efficace se riuscisse a fare da ponte fra la cultura del paese di origine e la cultura di

accoglienza.

Il progetto interculturale, inteso come apertura alla diversità ma che non trascura la

costruzione dell’identità nazionale, deve essere realizzato in maniera rapida attraverso la

costruzione di modalità didattiche nuove, di progetti educativi orientati alla cittadinanza e di

formazione degli insegnanti.

L’insegnante deve acquisire la conoscenza e la padronanza dei modi di relazionarsi, di porsi

e di intervenire nel rapporto educativo per preparare delle attività di apprendimento che suscitino

interesse e coinvolgimento, mettendo in atto capacità e strategie di gestione e di superamento dei

conflitti.

Questo modo di operare implica la capacità di creare situazioni di apprendimento dove gli

studenti possano collaborare tra loro facendo esperienza di solidarietà, di responsabilità, di stima di

sé, di piacere di stare con gli altri, di incoraggiamento, di successo e di realizzazione di obiettivi.

Il ruolo ricoperto dalla scuola è importante e ha una doppia finalità: non solo la scuola deve

sapere accogliere e inserire nella società i bambini che arrivano da paesi diversi, ma deve saper farli

crescere in una prospettiva interculturale, deve formarli rendendoli cittadini non solo del Paese che

li accoglie non solo europei, ma veri e propri “cittadini del mondo". 4

Alla scuola, quindi, il compito di creare personalità libere, di sostenere l’alunno nella

progressiva conquista della sua autonomia, nel suo inserimento nel mondo delle relazioni

interpersonali sulla base dell’accettazione e del rispetto dell’altro e del dialogo.

La scolarizzazione dei minori immigrati in Italia è espressa nelle varie Circolari Ministeriali

che si sono susseguite in particolar modo negli ultimi anni arrivando a delineare uno strumento di

lavoro per l’inserimento e l’integrazione degli alunni immigrati il “protocollo

Dettagli
A.A. 2017-2018
104 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Valentina.Turini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Educazione interculturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof La Bella Gianni.