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SOFC.
Nella figura vengo riportati graficamente tutti i flussi da considerare in entrata ed uscita e ciascuno di essi è associato
ad un numero. Inoltre, i vari flussi non sono indipendenti tra di loro, ma sono tutti strettamente relazionati tra di loro
e quindi per eseguire un determinato flusso devono essere descritti opportuni bilanci.
60 14
Per esempio, il della densità di corrente (produzione di
+
5
elettroni) è legato al (produzione di ioni ) poiché per
ottenere un elettrone deve verificarsi la reazione chimica che
+
permette la produzione di 2 ioni e 2 elettroni. A sua volta il
5 è in relazione con il flusso 1 (flusso di idrogeno) e il
4 (flusso di idrogeno in eccesso che viene scartato). Infine,
si tiene conto del fatto che gli elettroni reagiscono con l’ossigeno e
con l’idrogeno per la formazione di acqua.
Nel bilancio dei flussi si devono considerare tutti i rapporti stechiometrici delle reazioni chimiche, per cui gli elettroni e
protoni sono prodotti in uguale numero, e sono il doppio delle molecole di idrogeno consumate all’anodo e il quadruplo
di quelle di ossigeno consumate al catodo. Infine, poiché al catodo si forma una molecola di acqua per ogni molecola di
idrogeno che reagisce, si può quindi ottenere la seguente equazione:
+
= = = 2 =
2ℱ 2 2 2 2
Abbiamo fino adesso considerato tutti i flussi che portano qualcosa dall’anodo al catodo e viceversa, ma non abbiamo
detto nulla di quello che avviene nel canale di flusso. Questo poiché si sta usando un modello monodimensionale per il
quale si impone un sistema di assi cartesiano 2D che stabilisce che si debba considerare solo i flussi che avvengono
lungo l’asse z. Vengono fatte quindi le seguenti semplificazioni:
• Si ignora il moto convettivo. Il modello monodimensionale impone di trascurare i moti che avvengono in tutte
le direzioni che non siano la z. Il moto convettivo avviene infatti essenzialmente in direzione y ed inoltre, è quasi
impossibile da esprimere con una formula analitica. Per questo viene ignorato.
• Si ignora il trasporto diffusivo nei canali di flusso perché in essi il trasporto è prevalentemente di natura
convettiva.
• Si assume che le perdite di tipo resistivo siano dovute solo al trasporto ionico all’interno dell’elettrolita.
• Si ignora il contributo della polarizzazione di attivazione per quanto riguarda l’anodo. Questo poiché essa
risulta molto più presente al catodo che all’anodo e infatti il contributo alla polarizzazione di attivazione da
parte dell’ossigeno al catodo è preponderante rispetto a quella offerta dal combustibile.
• Si considera che lo strato catalizzatore abbia uno spessore trascurabile sulle superfici interne degli elettrodi.
Si evita così di includere fenomeni di trasporto dentro il catalizzatore e se ne considera solo la cinetica reattiva.
Tale assunzione è sicuramente valida nel caso delle celle PEFC, mentre nelle celle SOFC le reazioni di
ossidoriduzione, nonostante possano avvenire in qualunque punto dell’elettrodo, avvengono prevalentemente
2−
in prossimità dell’elettrolita in cui si trova lo ione .
• Si assume che l’acqua sia presente e diffonda negli elettrodi solo sotto forma di vapore. Questa
approssimazione nel caso delle celle a combustibile ad ossidi solidi non è un problema lavorando a temperature
anche di 1000°C. Invece, nelle celle PEFC è un’assunzione forte che induce un errore non trascurabile nella
modellizzazione di esse. 61
8.1. Modello monodimensionale di una cella SOFC
Nel modello monodimensionale la cella viene descritta come una sequenza di 3 strati principali a loro volta suddivisi in
più componenti. Si ha poi la necessità di calcolare le variazioni delle specie chimiche coinvolte nei vari flussi attraverso
lo spessore della cella.
Per poter applicare il modello monodimensionale si deve definire le
equazioni relative alla polarizzazione di concentrazione, di
attivazione ed ohmica. In questo modo sarà poi possibile costruire la
curva di potenziale in funzione dell’intensità di corrente.
Sostanzialmente si deve seguire il seguente schema:
• Calcolare le variazioni di concentrazione delle specie coinvolte nei vari processi attraverso lo spessore della
cella. Si tiene conto solo dei processi che avvengono in direzione z. Si considerano solo moti diffusivi e si
trascurano quelli convettivi.
• Determinare i valori di polarizzazione di attivazione, di concentrazione ed ohmica in funzione della densità di
corrente.
• Costruire la curva che esprime il potenziale in funzione della densità di corrente.
Si va quindi a riscrivere la polarizzazione di concentrazione che fino ora si era scritta utilizzando il coefficiente di
diffusione: ∗ °
−
= −
Si deve però considerare che tale espressione è valida solo ho una sola specie chimica. Quando ho invece più di una
specie chimica la formula subisce dei cambiamenti:
= −
Dove:
• è la frazione molare della specie i-esima
• =
pressione parziale, mentre è la pressione totale.
• è il coefficiente di diffusione binario che esprime la diffusività della specie i-esima all’interno di un gas
contente più specie chimiche.
Invece che lavorare in termini di concentrazioni, come fatto fino ad ora, si può pensare di lavorare in termini di pressione
parziale.
L’utilizzo del coefficiente di diffusione binario è lecito per quanto riguarda l’anodo in cui ho acqua e idrogeno come
combustibile. Al catodo, generalmente posso invece far fluire una miscela d’aria i cui componenti principali sono
ossigeno e azoto, ma potrebbe essere presente anche vapore d’acqua. Questo porterebbe far pensare che l’utilizzo del
coefficiente di diffusione binario non sia lecito per catodo. Tuttavia, l’azoto è un gas inerte e quindi non partecipa alle
reazioni chimiche, per cui al limite va a diminuire le specie chimiche, ma non interferisce con la reattività chimica delle
altre specie chimiche. Quindi la sua presenza viene trascurata e si utilizza anche per il catodo .
Per chiarezza si usano appositi apici per indicare i flussi all’interno di una cella descritta attraverso il modello
monodimensionale. Si indicano con i flussi all’anodo, con i flussi al catodo e con quelli all’elettrolita.
62
Nel caso delle celle a combustibile SOFC il flusso all’elettrolita è determinato dal trasportatore di carica che in questo
2−
caso è lo ione . Il flusso di tale specie chimica darà luogo alla seguente espressione per l’intensità di corrente:
=
2−
2ℱ
Se adesso indico lo spessore dell’elettrolita con , la caduta di tensione di tipo ohmico risulta:
= ∙ = =∙
ℎ
= ∙ = ∙ ,
Ricordando che e che la conducibilità per gli ossidi solidi è espressa dalla
ℎ ∙
−∆/
0
=
relazione , si può arrivare ad una nuova espressione per la polarizzazione ohmica:
=
ℎ −∆/
0
Si passa adesso alla polarizzazione di attivazione. Si stabilisce subito di poter considerare solo il contributo del catodo e
quindi si semplifica l’equazione di Butler-Volmer:
∗ ∗ ∗
−(1
ℱ − )ℱ ℱ
= ( − ) →→→ = ( )
0 0
° ° °
Di conseguenza si ottiene, esplicitando la concentrazione dell’ossigeno: °
°
2
= ln ( ) = ln ( )
∗ ∗
ℱ 4ℱ
0 0
2
= ,
Si fa presente l’esigenza di ricordare la legge dei gas ideali al fine di riscrivere l’equazione sopra in funzione
= = =
della pressione parziale dell’ossigeno . Si ottiene quindi per il catodo:
2 2 2
= ln ( )
4ℱ
0
2
Resta da determinare la polarizzazione di concentrazione. Si ha quindi bisogno di scrivere i bilanci dei flussi esplicitando
= −
vari contributi. Applicando si va risolvere delle equazioni differenziali all’interno di un intervallo i cui
estremi sono definiti da determinate condizioni al contorno dipese dalla frazione molare, dalla superficie di ingresso
all’anodo e all’interfaccia dall’elettrolita. La procedura di calcolo delle equazioni differenziali viene eseguita sia per
l’anodo che per il catodo, ma in quest’ultimo caso trascuro l’azoto come già detto. Da questo processo di calcolo, si
ottiene il contributo di polarizzazione di attivazione dipesa dal catodo:
= − ln [ ]
()
4ℱ
|
−
( )
0
ℱ
2 ;
2 2
È quindi possibile arrivare al calcolo del voltaggio della cella:
° °
= − − →→ = − − ln [ ]
ℎ ∆ ()
4ℱ
−
|
−
( )
0
0 ℱ
2 ;
2 2 63
La procedura può essere estesa alle varie topologie di celle a combustibile. L’applicazione del modello
monodimensionale implica tutta una serie di approssimazioni, come ignorare la progressiva diminuzione della pressione
parziale del combustibile lungo il canale di flusso. Sono s