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Riassunto Telecomunicazioni

Rumore Termico

  • È un processo stocastico dovuto all’agitazione termica degli elettroni; si annulla a T=0°K. Questi elettroni si muovono di moto caotico e determinano una differenza di potenziale Δv ai capi del conduttore reale (resistenza ideale + VR).
  • Il rumore si sovrappone al segnale che porta informazione generando disturbo. → La qualità del segnale analogico: S/N
  • Digitale: Peb = probabilità di errore sul bit
  • La tensione v(t) è una funz. aleatoria (processo stocastico) con valor medio nullo, ma il valore (istantaneo) diverso da 0 e ad esso sarà associata una potenza di rumore che è la chiave dell’analisi di questo fenomeno.
  • La densità di probabilità della ampiezza di v(t) è una gaussiana con valor medio nullo e varianza σV2:

f(v) = 1/√2πσv ⋅ exp (−v2)/v2

  • Ho applicato il teorema limite centrale perché la tensione di rumore è il risultato della somma di numerosi contributi.
  • Essendo il processo ergodico, il valor quadratico medio coincide con la potenza del processo, quindi si può scrivere:

σV2 = R⋅kTB

  • La potenza cresce proporzionalmente alla resistenza R, la temperatura T, la banda passante B del filtro. R = 1.38⋅10−23 J/K (cost. di Boltziann)
  • È interessante osservare la potenza che un conduttore rumoroso può erogare, perché rappresenta l’entità del disturbo:

Pn = kTB

Pn = potenza disponibile

RICORDANDO IL LEGAME TRA POTENZA E DENSITÀ SPETTRALE DI POTENZA:

P = (1/2π) ∫-∞+∞ P(ω) dω = Pd-B P(ω) = kT/2 = N0/2

Lo spettro di potenza del rumore

  • NOTIAMO CHE P(ω) = cost (cioè lo spettro è piatto) e in questo caso si parla di rumore bianco, ma questo vale a patto di considerare f non troppo alte
  • Da P(τ) (antitr.), trovo R(τ) = F-1[P(τ)] = kT/2 δ(τ), per cui 2 campioni di rumore n1 e n2 sono incorrelati e quindi STAT. INDIPENDENTI;
  • Perché n1 e n2 sono 2 variabili gaussiane miste, quindi l'incorrelazione implica la statistica indipendenza (per ȳ(τ), v. tutto lungo)

  • Il rumore termico ideale (bianco), cioè a spettro piatto, ha una funzione di autocorrelazione costituita da una delta di Dirac nell’origine.

BANDA EQUIVALENTE DI RUMORE:

  • Una rete 2-porte è responsabile dell’introduzione di rumore termico nel segnale utile; lo stesso rumore viene amplificato e filtrato. Considero una rete con una H(fₒ) (Funz. di trasferimento) e chiamiamo kT · nL/Z2 = η/2:

-∞+∞ |H(fₒ)|² df = η/2 ∫-∞+∞ |H(fₒ)|² df = → Potenza di rumore in uscita

Densità spettrale di pot. bilatera → Potenza di rumore in uscita

  • Posto BN = -1/(2|Hₒ|²) ∫-∞+∞|H(fₒ)|² df, si può scrivere: ⟨n²⟩ = |Hₒ|² ηBN
  • BN: banda equivalente di rumore, cioè la larghezza di banda di un sistema lineare con funz. di trasferimento costante =|Hₒ| che fornisce la stessa potenza di rumore che si ha in uscita da H(fₒ).

|Hₒ|²: Guadagno in potenza = G Guadagno disponibile della rete 2-porte.

  • Questa modulazione è definita lineare, perchè non altera lo spettro ma lo trasla solamente: la fase viene incrementata di fc per le freq. positive, e ridotta di fc per quelle negative.
  • Modulo pari, fase dispari → Segnale reale.
  • Il segnale modulato è un passa-banda con occupazione spettrale doppia (2 W).

Si definisce inoltre:

  • Banda laterale inferiore (BLF): la parte di spettro con |f| ≥ fc
  • Banda laterale superiore (BLF): la parte di spettro con |f| ≤ fc

Demodulazione:

Moltiplicare nuovamente per un segnale sinusoidale a freq. fc e fase φc:

r(t)cos(2πfct + φc) = 1/2 Acm(t) + 1/2 Acm(t)cos(4πfct + 2φc)

Basta filtrare la parte a freq. doppia per ottenere:

yl(t) = 1/2 Acm(t)cos(φc − φ)

Schema del demodulatore, chiamato ricevitore sincrono o coerente

SI HA CHE:

ϕ(t) = 2πkf-∞t m(τ)dτ.

fi(t) - fc = 1/2π kp d/dt m(t)

PERCIÒ:

  1. fi(t) - fc =

    1/2π kp d/dt m(t) PM

    kf m(t) FM

UN SEGNALE MODULATO IN FREQUENZA PUÒ ESSERE OTTENUTO UTILIZZANDO UN MODULATORE FM, MA ANCHE CON UN MODULATORE PM PRECEDUTO DA UN INTEGRATORE.

  1. ϕ(t) =

    kp m(t) PM

    2πkf-∞t m(τ)dτ FM

UN SEGNALE MODULATO IN FASE PUÒ ESSERE OTTENUTO UTILIZZANDO UN MODULATORE PH, MA ANCHE CON UN MODULATORE FH PRECEDUTO DA UN DERIVATORE.

MOD. FM + INTEGRATORE + MOD. PM       MOD. PM + DERIVATORE + MOD. FM

PER UNA MODULANTE SINUSOIDALE DEL TIPO: m(t) = a cos(2πfmt), SI DEFINISCONO GLI INDICI DI MODULAZIONE DI FASE βp E DI FREQUENZA βf:

βp = kp a

βf = kf a / fm

QUINDI IL SEGNALE MODULATO SI PUÒ SCRIVERE:

Ac cos[2πfct + βp cos(2πfmt)] PM

Ac cos[2πfct + βf sin(2πfmt)] FM

*fm = FREQUENZA MODULANTE

kp α Ė LA MASSIMA DEVIAZIONE DI FASE → Δϕmax = kp max|m(t)|

kf α Ė LA MASSIMA DEVIAZIONE DI FREQUENZA → Δfmax = kf max |m(t)|

Lo schema di base della FDM è:

NB: Più canali FDM interferiscono nel tempo ma non in frequenza.

2) TDM (Time Division Multiplexing)

Ai segnali sono attribuiti degli intervalli (stavolta di tempo), in cui sono inviate le informazioni, separate appunto nel tempo ma occupanti la stessa banda.

Ad esempio il canale telefonico ha banda 4 KHz, quindi Te = 1 / 2.048 kbit/s = 125 μs

Quindi ogni 125 μs si invia una stringa di 8 bit, ciascuno ogni 15.625 μs.

Questo tempo può essere ridotto se si trasmettono più sequenze di 8 bit all'interno dei 125 μs; nel sistema italiano vengono trasmessi 30 canali dedicati alle telefonate e 2 al sincronismo e segnalazione, perciò 32 x 8 = 256 bit. → La frequenza di cifra sarà 256/125 = 2048 kbit/s, per il 1° livello di trasmissione; poi le telefonate saranno raggruppate e affasciate in livelli superiori.

  • 3° livello: 564.992 Mbit/s - 7680 TF
  • 4° livello: 139.264 Mbit/s - 1920 TF
  • 3° livello: 34.368 Mbit/s - 480 TF
  • 2° livello: 8.448 Mbit/s - 120 TF
  • 1° livello: 2.048 Mbit/s - 30 TF

Parola di sincronia

Parola di segnalazione

Parola di sincronizzazione

T0 = 1 / f0 = 125 μs = 8 KHz

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
16 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-INF/03 Telecomunicazioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher andrea56654 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Telecomunicazioni e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Chiaraluce Franco.