Anteprima
Vedrai una selezione di 11 pagine su 79
Storia dell'architettura dal VI secolo a.C. al 1750 Pag. 1 Storia dell'architettura dal VI secolo a.C. al 1750 Pag. 2
Anteprima di 11 pagg. su 79.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'architettura dal VI secolo a.C. al 1750 Pag. 6
Anteprima di 11 pagg. su 79.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'architettura dal VI secolo a.C. al 1750 Pag. 11
Anteprima di 11 pagg. su 79.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'architettura dal VI secolo a.C. al 1750 Pag. 16
Anteprima di 11 pagg. su 79.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'architettura dal VI secolo a.C. al 1750 Pag. 21
Anteprima di 11 pagg. su 79.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'architettura dal VI secolo a.C. al 1750 Pag. 26
Anteprima di 11 pagg. su 79.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'architettura dal VI secolo a.C. al 1750 Pag. 31
Anteprima di 11 pagg. su 79.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'architettura dal VI secolo a.C. al 1750 Pag. 36
Anteprima di 11 pagg. su 79.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'architettura dal VI secolo a.C. al 1750 Pag. 41
Anteprima di 11 pagg. su 79.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'architettura dal VI secolo a.C. al 1750 Pag. 46
1 su 79
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Basilica di Santa Maria Novella, Firenze

Basilica a tre navate con navata centrale molto più alta delle navate laterali. Si tratta di una sala suddivisa da

dei pilastri polistili con capitelli vegetali, da cui partono archi trasversali e longitudinali, che formano le volte a

crociera. Il Gotico italiano è uno spazio che permette al vuoto di fluire, e il vuoto è una componente importante

nella costruzione delle basiliche.

o Architettura civile

A seguito della Pace di Costanza – 1193, tra Federico I e i territori italiani, si affacciano sul panorama politico delle forze nuove e possono svilupparsi

liberamenti i cosiddetti comuni, i governi delle città che si organizzano in chiave rappresentativa, dando forma alle proprie istituzioni. Sono processi

difficili da definire, ma sicuramente si può distinguere una prima fase, quella del governo consolare, nella quale alcuni consoli sono nominati dai capi

famiglia della città all’amministrazione della città stessa. Occuparsi dell’amministrazione della città tra Duecento e Trecento (=il governo diventerà poi

podestarile, ovvero che viene nominata una persona estranea all’ambiente famigliare per governare) significa occuparsi dei beni pubblici dal punto di

vista fiscale e spaziale, quindi organizzare gli spazi collettivi della città, ovvero le strade, i luoghi di mercato e di commercio e il municipio, il luogo per

custodire gli statuti e i forzieri. La città si dota anche di un’armeria, cioè di armi che, in caso di attacco nemico, possono essere distribuite tra alcuni

rappresentanti della popolazione. Vengono costruiti anche i magazzini delle merci, le cantine – dove viene custodita e lavorata la produzione – e le

osterie comunali. Un’altra funzione che assume il comune è l’amministrazione della giustizia, per cui i rappresentanti dei cittadini sono chiamati ad

avere la funzione di tribunale. Tutte queste funzioni possono essere trovate come corrispondenti all’interno della basilica nella città romana.

Si sviluppano anche borghi nuovi; in qualche caso, vengono costruiti degli edifici laddove esistevano fondamenta del foro romano, ma nella maggior

parte dei casi, nelle città di nuova fondazione, l’edificio va progettato da capo. Che caratteristiche deve avere questo edificio? Quando le adunanze

riguardano una quantità di popolazione numerosa, il più delle volte ci si ritrovava in piazza o sotto un albero, che diventa simbolico per l’occasione di

ritrovo ma anche per il fiorire della società. Inoltre, ci si trova frequentemente nelle chiese, che avevano una multifunzionalità. A partire dal 1220, tutti

si dotano di un edificio, chiamato palazzo comunale; il termine palacium si ritrova nelle fonti del tempo, che attribuiscono a questi luoghi un valore in

termini di rappresentatività di un potere. Alcuni edifici comunali vengono anche chiamati logge.

o Fra Duecento e Trecento alcuni caratteri principali dal punto di vista architettonico emergono e si possono identificare due famiglie di edifici: una

tipica della geografia pagana – il broletto – e una che si trova più diffusa nelle aree centrali della Penisola – il palazzo.

Piazza dei Mercanti, Milano Oggi si chiama Palazzo della Ragione, ma nasce con il nome di broletto nuovo; la parola broletto deriva da una

parola latina – brolium – che identifica uno spazio aperto ma cintato. In Lombardia, si inizia a utilizzare questo

termine perché il primo edificio destinato al governo della città si trovava nel brolium vescovile: il vescovo offre

ai cittadini una porzione cintata del proprio giardino, dove si costruisce un’architettura di legno, che prevede la

costruzione di una grande aula priva di supporti verticali, coperta da un tetto a falde, che si trova su un livello

superiore rispetto alla loggia, ovvero il porticato. L’aula aperta dello spazio sottostante viene resa comunicante

con l’aula coperta tramite una scala esterna.

A partire dagli anni ‘20 del XIII secolo, a Milano – sulla base di una serie di espropri (=comune che, in virtù di

uno statuto si può permettere di pagare dei beni a dei privati per farli diventare pubblici) – costruisce un grande

spazio chiuso di forma quadrangolare, con al centro quello che si chiama broletto nuovo, caratterizzato da una

serie di pilastri, che sorreggono la sala delle adunanze.

La piazza era completamente chiusa, aperta solo tramite sei portoni (=sei erano i sestieri della città), e al centro

si trovava la figura porticata del broletto. Questo edificio, costruito prevalentemente in mattoni, ci parla della

conoscenza di alcuni modi di costruire alla gotica: si vede una serie di arcate a tutto sesto, a cui corrispondono

delle testate con archi a sesto acuto. Come mai si trovano proprio in quei punti gli archi a sesto acuto? Ci sono

dei pilastri angolari che rinforzano l’intero edificio e, poiché sono più ampi di quelli utilizzati a ritmo costante per

il passaggio delle merci, è necessario restringere la luce dell’arco; perciò, viene disegnato l’arco a sesto acuto.

Arengario, Monza Il nome viene dal fatto che i consoli della città, dalla parlera, arringavano la folla. Abbiamo una struttura simile a

quella milanese, con dimensioni più contenute. Ci sono degli archi a tutto sesto e degli archi a sesto acuto, nel

lato breve. L’aula superiore è illuminata da una serie di trifore.

Piazza Vecchia, Bergamo La scala d’accesso è addossata a delle case e si riesce a passare nella sala delle adunanze tramite un pontile,

che fa parte dell’abaco di elementi che descrive l’architettura del broletto.

La sala è molto ampia e in generale tutte queste sale sono accomunate dal sistema di copertura, realizzato con

travi di legno, che potevano essere a vista o coperte da soffitti appesi. Dovevano essere occupate da sedili, che

dovevano ospitare i rappresentanti delle famiglie per gerarchia.

Piazza della Vittoria, Pavia Il broletto si affaccia sulla piazza, che serve anche per le parate militari. Esiste una parte aperta, utilizzata come

mercato o come deposito per le merci. C’è la scalinata che da accesso alla loggia, dove ci sono i personaggi più

rappresentativi della città; sul muro ci sono gli stemmi delle famiglie che si sono succedute.

Parte di questa struttura era anche il carcere, dove venivano rinchiusi i criminali di tipo politico o amministrativo.

Palazzo del Bargello, Firenze

A Firenze, la storia dei palazzi comunali è molto complessa, come la storia delle istituzioni che governano la città. Qui

c’è un blocco unico e compatto con la torre campanaria (=in Toscana, i palazzi hanno un carattere militaresco e sono

isolati per proteggere i rappresentanti delle città, ma anche per dare l’idea di una forma di resistenza dell’edificio nei

confronti dei cambiamenti delle dinamiche urbane). All’interno del cortile, si vede la loggia soprelevata e la scala.

Palazzo Vecchio, Firenze Ha un volume stereometrico, rivestito con la pietra. È presente una torre altissima, che viene messa a confronto

con il campanile della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, per sottolineare i due poteri della città.

Palazzo Comunale, Siena Anche qui è presente una torre altissima. La sala di rappresentanza, che serve a ospitare gli uffici comunali, è

decorata; qui, ci sono gli affreschi della famiglia Lorenzetti con la rappresentazione del buon governo.

o Le Cattedrali

Per quanto riguarda la storia italiana, si utilizza la data del 12 ottobre 1492 per segnare il passaggio dal Medioevo all’Età Moderna; questa è inoltre la

data di morte di Piero della Francesca, per cui la modernità nella storia dell’arte era già presente da molti anni.

Il discorso è diverso per la storia dell’architettura e ciò si può vedere soprattutto dai cantieri di due cattedrali gotiche costruite in Italia tra il Trecento e

il Quattrocento: la Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze e la Cattedrale di Santa Maria Nascente a Milano. Proprio perché i cantieri di queste

cattedrali si avviano più tardi rispetto a quelli delle grandi cattedrali francesi, le discussioni che avvengono al loro interno li connotano come grandi

cantieri della modernità ed esistono al loro interno tante storie diverse. Le cattedrali sono gli edifici officiati dai vescovi, anche se sia per Firenze che

per Milano si usa tradizionalmente il termine duomo. Entrambi gli edifici superano in termini dimensionali le cattedrali gotiche francesi.

Alle due cattedrali – che tutt’ora vengono utilizzate come tali – si legano due musei, riallestiti da due architetti protagonisti della scena del Novecento,

che raccolgono alcuni dei pezzi originali delle cattedrali, che oggi non possono più essere esposti alle intemperie e all’inquinamento. Inoltre, entrambi

gli edifici sono stati costruiti grazie alla presenza di istituti giuridici, che si chiamano fabbrica nel caso del Duomo di Milano e opera per il Duomo di

Firenze, e che sono le due società fondate per condurre nel tempo e con continuità la costruzione e la ristrutturazione. Questi istituti hanno dei poteri

e una forma di organizzazione e sono sopravvissuti nonostante il cambiamento dei poteri all’interno delle città.

o La Cattedrale di Firenze si colloca in un periodo che va dal 1294 al 1466 e la sua consacrazione (inaugurazione) avviene nel 1436. L’edificio ha

un’estensione longitudinale di 153 metri, è larga 90 metri e alta circa 90 metri.

o Il Duomo di Milano affronta un periodo più tardo, ovvero dal 1386 al 1518 (=il completamento della guglia con la Madonnina è del 1774). La sua

consacrazione avviene nel 1418. Si estende longitudinalmente per 158 metri, è largo 93 metri ed è alto 108,5 metri per la guglia maggiore.

Il Trecento è un periodo turbolento in Italia dal punto di vista politico; per questo motivo le maggiori città italiane avviano come forma di competizione

fra di loro la trasformazione di edifici già esistenti per adattarli a nuove forme e dimensioni.

Duomo di Siena Progettato a partire dal 1248, grazie a un progetto dei monaci cistercensi di San Galgano. È un grande edificio

a impianto basilicale: tre navate con originariamente una grande abside con cappelle radiali. In realtà, intorno al

1330, si decide di avviare un ulteriore ingigantimento di questo edificio; quella che doveva essere la tribuna con

le cappelle radiali sarebbe dovuta diventare il transetto di un edificio che si estendeva a 90°.

Nell’arco di poco tempo, nella posizione della testata, per via della posizione del rilievo collinare su cui si trova

la basilica, avvengono dei cedimenti e con la peste nera, il progetto rimane incompleto. L’edificio di oggi ha un

impianto tradizionale se non per l’inserimento di un elemento centrale.

Duomo di Orvieto Grande cattedrale trecentesca progettata da Lorenzo Maitani. La facciata, nonostante sia caratte

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
79 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rebecca_mr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Balestreri Isabella Carla Rachele.