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MOS ITALICUS E MOS GALLICUS
L’Umanesimo Giuridico diffonde in Europa una NUOVA CULTURA DEL DIRITTO, che si svilupperà secondo gli indirizzi:
MOS ITALICUS: caratterizzato dalla fedeltà ai Glossatori e Commentatori del Diritto Romano Medievale.
Si concentrava sull’aspetto pratico e giudiziario del Diritto Romano, piuttosto che sul teorico. Questo approccio evidenziava
l’importanza delle decisioni giudiziarie e l’applicazione del diritto nella quotidianità.
Era diffuso in Italia e altre parti d’Europa, come la Germania e Spagna.
MOS GALLICUM: Gli Studiosi (Uni di Bourges, Grancia) si concentravano sull’Analisi Filologica dei testi giuridici, preferendo le
Istituzioni di Giustiniano che fornivano una visione + chiara del diritto romano, rispetto al Digesto e Pandette (principali testi
studiati dalla Scuola Bolognese). Privilegiava una visione didattica del Diritto.
Era diffuso in Francia e in Parti Settentrionali d’Europa.
Il Pensiero Giuridico Romano – Canonico è un elemento unificatore del Diritto Comune Europeo; e si adatta alle Leggi Locali degli
Stati Europei diversi tra loro.
IL GIUSNATURALISMO
L’Umanesimo Giuridico favorisce lo sviluppo del GIUSNATURALISMO = promuove l’Idea che il Diritto debba essere guidato da
Principi Razionali e Valori di Giustizia Naturali, espressione della centralità dell’Uomo anziché del Potere Assoluto del Sovrano.
Il Giusnaturalismo promuove una Razionalizzazione del Sistema Giuridico (Diritto Penale e Privato), cerca di abolire pratiche
giudiziarie incivili (tortura). →
È influenzato dalla diffusione della Scienza che permette di comprendere e descrivere la Natura;
Vuole Regole Oggettive x proteggere l’Uomo dagli Arbitri di Potere.
Grazie alle influenze della Seconda Scolastica,
Il Diritto Naturale NON è visto solo come Legge Divina Immutabile, ma è un Insieme di Principi e Norme derivanti dalla Storia.
L’Incontro tra Umanesimo Giuridico di Bourges + la Visione della Seconda Scolastica dà vita a un Giusnaturalismo.
In questa prospettiva storicizzata, il Giusnaturalismo si confronta con la scienza, razionalità.
GROZIO E IL DIRITTO INTERNAZIONALE
UGO GROZIO è il Precursore della Scienza del Diritto Internazionale.
Scrisse riguardo la Libertà di Navigazione e Guerra e Pace x usare il Diritto x sostituire la Forza nelle Controversie tra Stati Sovrani.
→
L’Idea Giusnaturalista riteneva che La Fonte Principale del Diritto sia la Volontà di Dio, seguita dalla Volontà degli Stati e dalla
Volontà degli Uomini -> i quali, usando la Ragione, erano in grado di comprendere il Diritto Naturale.
Il termine “Ius” ha 3 Significati:
1-Giusto: tutto quello che è giusto è Diritto, e viceversa.
2-Capacità di Autodeterminazione dell’Uomo: Capacità di Agire
3-Regola Morale: identificata come Diritto Naturale.
Applicando questi 3 Principi, elabora:
▪ Teoria sulla Legittima Difesa
▪ Concezione che i Diritti Fondamentali dell’Uomo sono attribuiti naturalmente alla Ragione Umana, a prescindere
→
dall’Esistenza di Dio unisce il Giusnaturalismo con il Razionalismo Laico, che è incentrato sulla Natura delle Cose.
Si realizza un’Utopia Pacifistica di una Società basata sulla Soluzione dei Conflitti attraverso il Diritto anziché la guerra.
DIRITTO RAZIONALE DI DOMAT
Domat è un Giusnaturalista con concezione particolare, precursore dell’Illuminismo.
Con la sua opera ha inizio il Percorso di Ordinamento delle Leggi Civili in Francia.
Comprende il Trattato Preliminare sulle Leggi, e dalla Ricostruzione delle Leggi Civili sulla base del Diritto Romano.
Identifica il DIRITTO NATURALE con il DIRITTO RAZIONALE, quindi con la Ragione; superando il trascendente della Legge.
Compie una Fusione dei 2 Sistemi Normativi:
→
Romanistico e Consuetudinario Il Diritto Romano diventa una logica sistematica dell’Intero Ordinamento.
Distingue:
NORME NATURALI = Leggi Immutabili. Attengono ai Rapporti Privati (persona, beni).
LEGGI POSITIVE = Arbitrarie. Norme Pubbliche o Penali. →
È il Punto d’incontro tra Giusnaturalismo e Razionalismo Verità Giuridiche sono ispirate alla Natura e alla Ragione Umana.
Domat ha una Visione Civilistica = Considera il Diritto dei Rapporti Privati come l’Unico Diritto, la cui Razionalità e Completezza si
sono espresse nella Tradizione Romanistica.
POTHIER E LA TIPIZZAZIONE DEI CONTRATTI
POTHIER = Giusromanista noto per la Tipizzazione dei Contratti e la Razionalizzazione del Diritto Privato.
La sua Opera con “Pandectae in novumm ordinem digestae” = Rielaborazione Razionale del Digesto di Giustiniano, confrontato
con le Norme Consuetudinarie francesi, x evidenziare la Logica Interna.
Collega la Teoria del Diritto Privato a Casi Pratici, e realizza un’opera di Unificazione Descrittiva dei Diritti Distinti attraverso
connessioni logiche. Esempi:
• :
PROPRIETÀ identifica il massimo Potere di utilizzo sulla cosa.
In quell’epoca l’Utilizzatore del Bene NON era quasi mai il Proprietario. Si distingueva:
Dominio Diretto: di chi traeva Godimento dal Bene.
Dominio Utile: di chi utilizzava il Bene Concretamente.
Razionalizza tale impostazione, riconoscendo la Proprietà a colui che ha il Maggior Godimento.
• CONTRATTO CONSENSUALE: Introduzione della Regola del Rispetto del Regolamento Contrattuale liberamente stipulato.
Es.Nei Contratti a Prestazioni Corrispettive fu concesso il Diritto alla Risoluzione in caso di inadempimento.
• POSSESSO VALE TITOLO: diventa un Principio Generale (era già contenuta nel Diritto Consuetudinario).
Si riteneva che il Possesso Legittimo di un Bene Mobile facesse presumere la Proprietà dello stesso.
TIPIZZAZIONE DEI CONTRATTI = Cataloga, descrive e definisce i Contratti, influenzando tecniche legislative e schemi contrattuali
moderni. Pothier utilizza uno Stile linguistico semplice, che permette di elaborare un discorso giuridico complesso ma lineare.
Dalla semplicità giuridica e lessicale, nascerà quella chiarezza stilistica che si riflette nel Code Civil Francese.
VOLTAIRE E IL DIRITTO PENALE
VOLTAIRE fu il 1°Scrittore Francese ad impegnarsi pubblicamente in un Caso Giudiziario, tanto che pubblicò l’opera “Trattato sulla
tolleranza in occasione della morte di Jean Calas”.
Voltaire:
▪ Si oppone alla Pena di Morte, sostenendo che NON apporti alcun beneficio alla Società. La considera un arbitrio dello
Stato, violando il Diritto Naturale di ogni Individuo.
▪ Propone l’Ergastolo e i Lavori Forzati.
▪ Condanna l’errore giudiziario: riteneva che condannare un Innocente fosse il peggior tipo di Omicidio Legale.
▪ Sostiene che la Religione NON debba influenzare le sentenze penali
▪ Diritti degli Animali: condanna la vivisezione, e mostra sensibilità verso i Diritti degli Animali (anticipando temi attuali)
▪ Pacifismo: Si dichiara Pacifista e condanna ogni forma di Guerra e violenza.
GIACINTO DRAGONETTI E DELLE VIRTU’ E DEI PREMI
DRAGONETTI esprime un Pensiero Illuminista Originale, noto per l’opera “Delle Virtù e dei Premi”.
Si concentra sullo sviluppo delle Virtù Pubbliche e Private, andando oltre la semplice punizione dei comportamenti scorretti.
Propone una Politica basata sui Premi anziché sugli Incentivi, vincolando l’Interesse Individuale al Bene Comune.
Considera la Solidarietà un Valore Intrinseco dell’Uomo.
Propone una Riforma dello Stato basata su:
VIRTU’ = Valore fondante del Sistema PREMI = Distribuzione Equa agli Individui.
Propone anche Riforme nell’Agricoltura, con mix di suggestioni liberiste ed economiche.
Dragonetti è stato importante per il suo approccio pedagogico e la prospettiva innovativa sul rapporto tra individuo e società.
LA REPUBBLICA NAPOLETANA DEL 1799
REPUBBLICA NAPOLETANA DEL 1799 è il risultato dell’Illuminismo del 700, ed è stata favorita dalla discesa in Italia di Napoleone.
La Rep Nap finisce in tragedia.
La migliore testimonianza della Repubblica sono i 35 numeri del Monitore Napoletano: molti furono distrutti, e altre salvate e
pubblicate dopo l’Unità d’Italia.
CUOCO scrisse l’opera “Saggio storico della Repubblica Napoletana del 1799”, sottolineando le Cause della Disfatta che attribuisce
all’Astrattezza dei Rivoluzionari e alla loro Distanza dal Popolo, che non aveva compreso le motivazioni della Rivolta.
Fu il 1° tentativo di introdurre in Italia i Principi della Rivoluzione Francese, proponendo una Forma di Stato Liberale e Aperta.
Era stato predisposto un Progetto di Costituzione, che prevedeva anche Istituzioni come “Eforato”, con funzioni simili alla Corte
Costituzionale.
LA RIVOLUZIONE FRANCESE 1789
I Rivoluzionari Francesi volevano rigenerare la Società Francese, razionalizzando il Diritto Civile e ispirandolo ai Valori di Libertà e
Uguaglianza.
La Costituente propose 3 Progetti di Codice Civile, MA nessuno fu approvato.
Si creò il Droit Intermediarie = Diritto francese uniforme, con la Promulgazione di Leggi x stabilizzare le conquiste della Rivoluzione.
Venne istituito il Referé Legislatif = Obbliga i Giudici di rivolgersi al Legislatore in caso di dubbi sul significato di una Legge.
→
CODE CIVIL Fu promulgato nel 1804, e si giunse a un vero e proprio Diritto Unitario.
Napoleone fu determinante nell’impulso finale x la sua creazione, annunciando la pubblicazione nel 1800.
Il progetto del Code Civil fu realizzato da Tronchet, Portalis, Bigot-Preameneu e Jacques de Maleville, e fu esaminato dal Consiglio di
Stato presieduto da Cambacerès.
Venne approvato nelle Singole Parti con 36 Leggi e approvato definitivamente il 21 marzo 1804, con il Titolo Code Civil de Francais.
Nel 1807 il nome fu modificato in Code Napoleon.
PORTALIS, IL PADRE DEL CODICE
PORTALIS è considerato il PADRE DEL CODICE. È un Giurista di spicco nel periodo Rivoluzionario.
Si ispirò a Montesquieu e Rousseau. La sua concezione del Diritto era basata sul Diritto Naturale.
Riteneva che il Legislatore dovesse estrarre i Principi Fondamentali e formulare le Leggi dai costumi storici degli Uomini.
Costruì il Code Civil basandosi sui Concetti di Proprietà e Famiglia
e gettò le basi del Diritto Ecclesiastico: favorendo la Religione come fattore di civiltà, e sostenendo la Divisione dei Poteri.
Nel suo lavoro di Codificazione, Portalis unì un Contenuto Autoritario (influenzato dal Regime Napoleonico) a una Struttura Logica
Complessa e un testo linguistico flessibile, che permise al Code di adattarsi alle esigenze del tempo.
Portalis rappresentò un passaggio dalla “Passion des Lois” dell’Illuminismo alla “Passion du Droit” = un sentimento più moderato e
ragionevole, permettendo a