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Estratto del documento

Carlo VIII recupera allora Parigi e tutta la Normandia e conclude la

guerra senza che venga firmato alcun accordo. I francesi restano

sovrani a casa loro e agli inglesi resta solo Calais.

La Francia da ora, può occuparsi del proprio diritto.

Il XVII secolo fu caratterizzato da una crisi generalizzata:

a. Contrazione della produzione agricola.

b. Carestie ed epidemie.

c. Lunghe guerre.

L’Italia non è più il centro d’Europa. Per studiare si cercano segni e

luoghi di maggior prestigio.

La Chiesa vive una profonda crisi a causa del monaco Martin Lutero,

che vedendo cosa succedeva nei territori tedeschi, si trovava in

disaccordo con i modi di fare che la Chiesa aveva (es: vendita delle

indulgenze e poca fedeltà a Dio).

3 Crolla il rapporto tra il fedele e Dio e il mondo religioso si trova

spaccato in due. Lutero viene allora scomunicato ma ormai il danno è

fatto.

La Chiesa chiede pertanto la convocazione di un Concilio che non se la

prenda con i protestanti ma che ridefinisca il mondo cattolico. Vuole

un recupero della propria religiosità dal punto di vista morale,

migliorando i propri costumi ecclesiastici e lottando contro l’eresia,

soffocando con ogni mezzo tutti i focolai di opposizione che si

potessero manifestare. L’opera viene affidata a due ordini: domenicani

e francescani. Il Concilio decise pertanto:

a. Totale distacco dei cattolici dai protestanti.

b. Necessità delle opere per la salvezza della anime.

c. Riconoscimento della Chiesa come fonte autoritativa accanto alle

scritture sacre.

d. Potere del Papa di nominare i vescovi.

e. Inquisizione.

Connesso all’operato dell’inquisizione si sviluppò anche l’istituto della

censura. Ogni libro per essere stampato doveva possedere

l’imprimatur. Un libro non si poteva dunque stampare nei paesi

cattolici senza l’approvazione della Chiesa.

Viene inventato il primo indice dei libri proibiti.

A premere per la convocazione del Concilio fu Carlo V (Imperatore a

cavallo tra Spagna e Germania). Gli serviva l’appoggio della Chiesa

anche perché era in lotta con l’Imperatore di Francia Francesco I.

Il Concilio tridentino nasce per dare alla Chiesa il riconoscimento come

unica fonte autoritativa. Viene anche creato il primo ordine militare

(Miles Cristi). Il Concilio di Trento deve riformare la Chiesa

dall’interno e risolvere le problematiche dottrinali.

Negli anni 60 il concilio si chiude con:

a. Dogma del peccato originale.

b. Si condanna la giustificazione per fede indipendentemente dalle

opere (si condanna l’idea che il fedele possa dire: “ho fatto così in

nome di Dio”). Tale giustificazione non è più valida: occorre

confessarsi.

c. Viene ribadita l’efficacia dei 7 sacramenti.

d. Sacre scritture e storia della Chiesa cristiana hanno lo stesso valore

dogmatico.

e. Nascono i seminari per la formazione del clero, facendo emergere in

questo modo le linee fondamentali del cristianesimo cattolico

moderno.

Nel 1563 il Concilio si chiude e la Chiesa gestisce nascita, battesimo,

matrimonio e morte.

2. SPAGNA

Alla fine del XV secolo la reconquista è finita ma la Spagna è in crisi.

4 Carlo V era stato educato secondo una cultura borgognona, ma preferì

rimanere ancorato alla tradizione e quindi nel 500’ la Spagna, dal

punto di vista culturale, rimase esponente della tradizione (mos

italicus), rappresentando il conservatorismo.

La Spagna vede comunque ancora molto forte il fenomeno del feudo.

Carlo V è comunque il Sovrano sul cui Regno il sole non tramonta mai,

conquistando molte colonie (es: Carolina negli Stati Uniti). È un

sovrano che vive come fosse un monaco. Il Sacro Romano Impero non

sempre si lega alla Corona di Spagna. L’Imperatore divide il suo potere

(iura regalia) con la Dieta dei tre Stati:

a. Imperatore.

b. Dieta.

c. Supremo tribunale.

Il diritto comune rappresenta solo parzialmente il diritto dell’Impero.

La scuola è quella della rilettura del diritto romano colmato dal diritto

locale.

3. INGHILTERRA

L’Inghilterra vive un momento di gloria. Finita la guerra dei 100 anni e

morto Enrico, emerge Elisabetta, che diventa la Regina vergine.

L’Inghilterra vede un forte sviluppo economico e un potenziamento

delle colonie.

Per l’Inghilterra è l’epoca denominata “Golden Age”.

4. ANTEFATTO

Il 400 è il secolo che segna la piena maturità della scienza comune:

non si fanno più glosse e letture. Nelle Università ogni tanto ci si

sofferma sulle practice.

I vecchi tempi cadono sotto il peso di una didattica orientata e meglio

strutturata che risponde ad un bisogno per lo più di carattere pratico.

Le sedi di Padova e Pavia tengono alta la loro nomea (Padova con

Bartolomeo Cipolla) e (Pavia con Andrea Alciato) ma entrano subito in

conflitto per i propri ideali. È Alciato che comincia a pensare che si

debba usare la filologia.

Per il diritto civile ad anni alterni si legge il Digesto vecchio. Al

pomeriggio si fanno Digesto, Novum e Inforzato, tutto contornato dalla

Glossa.

L’insegnamento era basato sull’oralità ed a volte ci sono delle

esercitazione di carattere pratico che mirano a fissare meglio i

concetti.

In particolare, si fa riferimento ai giuristi più autorevoli e vengono

allegati tutti i raccolti.

In Francia si respira una nuova aria (a livello geografico, politico ed

economico). Le persone che non sopportano questo nuovo

atteggiamento fuggivano verso i Paesi Bassi.

5 Lorenzo Valla aveva accusato un giurista tra i più autorevoli, di essere

un corruttore del patrimonio classico: questo rinnovamento proposto si

chiama Umanesimo giuridico. Occorre agevolare l’interpretazione

del diritto oltre che l’integrazione della lingua greca.

Si inserisce anche il mos gallicus iura docendi: ovvero l’insegnare

alla maniera dei franchi. Il capostipite è Andrea Alciato, che una

volta fuggito in Francia insieme a Guglielmo Boudier, dà vita alla

Scuola Umanistica presso l’Università di Bruges. Il manifesto

(Annotationes in XXV Pandectarum) viene redatto da Guglielmo,

che indica i nuovi ideali della scuola dell’Umanesimo.

Vi era necessità di mettere da parte il lavoro delle vecchie Glosse

perché erano prive di contestualizzazione storica. Doveva essere

riconosciuto il diritto locale alle coutumes francesi, quindi si diede

vita ad un diritto nazionale francese con influenza romanistica.

Francesco Ottomano insultò i suoi predecessori, interpreti di Glosse e

Commentatori, a causa della sua vena sovranista. Voleva che la

Francia emergesse come Nazione singola e superiore agli altri senza

dipendere dai diritti degli altri Paesi (diritto comune). Scrive quindi due

opere importanti.

L’impianto sistematico emerge nelle opere di giuristi come Francois

Connan (Connanus 1508-1551) allievo di Alciato e Bourges, alto

magistrato e membro del Conseil Du Roi autore dei

Commentatorium.

Lo ius comune è universale solo se ha un significato sistematico.

A cavallo tra il 1500 e il 1600 prende piede una sorta di diritto comune

patrio, formato da centinaia di consuetudini che erano strettamente

connesse con il diritto romano: si cerca dunque di fare un lavoro

sintetico. Il primo a farlo si chiama Molineo e lo fa in consuetudine

parisiensis. Si iniziano a usare le lingue della Nazione senza ricorrere

al latino.

Questo ius patrium interessa tutti gli Stati che si vogliono

autoaffermare e affoga il diritto romano inteso come diritto

dell’Impero. La prima cattedra risale al 1679 che è di diritto francese

che segna una netta autonomia. Ci sono poi altre cattedre

successivamente occupate. Cambia il modo di lavorare e il peso dei

giuristi all’interno del loro paese. Questo movimento investe tutte le

compagini culturali. Il patto ha perso la sua importanza e la cristianità

si è divisa in modo violento, cercando di riprendere strada attraverso

l’inquisizione e il concilio di Trento. Gli ordini che si occupano

dell’inquisizione sono francescani e benedettini.

5. UMANESIMO GIURIDICO NELLA FRANCIA DEL 500’

Il tema è molto ampio. Per molti giuristi italiani fino al 400’ si tratta di

un ossimoro, ovvero qualcosa che non può stare insieme. I giuristi

6 hanno il proprio status, il proprio metodo di lavoro e il proprio modo di

ragionare e quindi si trovano a essere padroni di una scienza. La

scuola di Bologna ha impostato il tutto su questa specialità.

I giuristi all’interno del sistema di diritto comune, nel corso del 400’,

sono grati delle loro conoscenze e non sentono il bisogno di andare

oltre. Ciò però non significa che non siano curiosi di ciò che accade

fuori dal diritto.

Il diritto è un sapere applicato ad una scienza applicata.

Indubbiamente durante il 400’ gli Umanisti sviluppano una nuova

metodica e affrontano nuovi temi, sostanzialmente si afferma sempre

di più una cultura alternativa. Gli Umanisti italiani sono portatori di

questa metodica che non vuole essere scolastica e usa come fonte, le

fonti classiche. Secondo gli Umanisti, infatti, la cultura medievale è da

accantonare.

Vi è dunque l’introduzione della filologia: i testi vanno letti nella loro

forma originale e nel loro significato originale. Gli autori in questa

ottica si interessano anche al diritto coinvolgendolo la condanna senza

remissione, alla quale sono giunti grazie alla cultura medievale.

I giuristi muovono delle critiche pesanti nei confronti degli Umanisti

(Lorenzo Valla scriverà infatti un’epistola contro Bartolo).

Sono depositari di un saper tecnico e specialistico che consente loro di

trovare uno spazio di manovra non indifferente nei grandi Consilia

della terra.

Umanesimo giuridico: abbiamo ad un certo punto alcuni giuristi che

si mettono in gioco e accettano il lavoro che gli si prospetta davanti,

ovvero studiare e analizzare secondo la metodologia degli Umanisti

(attraverso l’uso della storia della filologia e dei saperi retorici filosofici

che erano statti precedentemente accantonati).

Guillaume Budé

È l’autore de Annotationes in XXIV libros Pandectarum del 1508.

Essa è un’opera apparentemente ancora nel solco della tradizione, ma

già dal titolo l’autore sceglie di non parlare di Digestum Vetus.

Le annotazioni di Budé riflettono sui testi del Digesto alla luce dei

classici che erano stati riscoperti.

Andrea Alciato

Alciato è oggi uno dei pochissimi giuristi del passato ancora noti. Una

delle sue più grandi opere è gli Emblemata, ovvero formule

proverbiali accostate alle il

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
28 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher andrestrigaro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elementi di storia del diritto medievale e moderno e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Parini Sara Veronica.