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Descrizione dell'andamento di un'isoterma calcolata con un'EoS cubica nel piano P-v al variare della temperatura

Le equazioni di stato cubiche sono delle relazioni nella forma αv + βv + γv + δ = 0 in funzione del volume molare, talvolta anche espresse in funzione del coefficiente di compressibilità Z.

Assegnate quindi la temperatura e la pressione, la soluzione di questa equazione fornisce tre valori del volume, di cui solo quelli reali positivi possono avere senso fisico.

Figura 13: Andamento previsto dell'EoS di van der Waals sul piano P - v per il n-ottano

Quando la temperatura è superiore alla temperatura critica l'equazione precedente fornisce una sola radice reale positiva.

significato fisico è la pressione critica. In questo caso, entrambe le radici, una corrispondente al volume specifico del liquido e l'altra al volume specifico del vapore, sono esterne alla campana di Andrews.significato fisico è la tensione di vapore (linea a tratto e punto in figura). In questo caso sia la radice minore (a cui si associa il significato fisico di volume specifico dell'liquido saturo) sia quella maggiore (a cui si associa il significato fisico di volume specifico del vapore saturo) devono essere considerate. La soluzione centrale invece è possibile dimostrare che è associabile ad una condizione di equilibrio instabile (in quanto a un aumento di pressione corrisponde un aumento del volume molare) e quindi non viene mai considerata. Domanda 21: Definire i bilanci di materia ed energia per sistemi reagenti e non reagenti 21.1 Bilanci per sistemi non reagenti: 21.1.1 Bilanci di materia: Il bilancio di materia, escludendo i termini in ingresso ed in uscita non associati a flussi materiali, che per definizione sono nulli in un bilancio di materia, può essere espresso come: dni - = ṅ ṅi,IN i,OU Tdt Nella seguente forma del bilancio viene inoltre escluso il termine digenerali, il bilancio di massa in un sistema non reagente può essere espresso come: <math> <mrow> <mo>−</mo> <mo>=</mo> <mrow> <mfrac> <mrow> <mo>∑</mo> <msub> <mi>n</mi> <mi>i</mi> </msub> </mrow> <mrow> <mo>∑</mo> <msub> <mi>ṅ</mi> <mi>i,IN</mi> </msub> </mrow> </mfrac> </mrow> </mrow> </math> Il bilancio di energia in un sistema non reagente può essere espresso come: <math> <mrow> <mo>−</mo> <mo>=</mo> <mrow> <mfrac> <mrow> <mo>∑</mo> <msub> <mi>E</mi> <mi>i</mi> </msub> </mrow> <mrow> <mo>∑</mo> <msub> <mi>Ė</mi> <mi>i,IN</mi> </msub> </mrow> </mfrac> <mo>+</mo> <mrow> <mi>Q̇</mi> </mrow> <mo>+</mo> <mrow> <mi>Ẇ</mi> </mrow> </mrow> </mrow> </math> Spero che queste formule siano corrette e ti aiutino a formattare il testo nel modo desiderato!

molari:d(nu)dU ≈ −= ṅ h ṅ h + Q̇ + ẆIN IN OU T OU Tdt dt

21.2 Bilanci per sistemi reagenti:

21.2.1 Bilanci di materia:

Il bilancio di materia in un sistema reagente ha la seguente forma:

dni −= ṅ ṅ + Ġi,IN i,OU T idt

Dove Ġ prende il nome di termine di generazione, il quale indica la produzione imolare del composto i-esimo all’interno del sistema dovuto unicamente alle trasformazioni chimiche. In termini massici il bilancio diventa:

dm i −= ṁ ṁ + Ṁi,IN i,OU T idt

Sommando tutti i bilanci di specie è possibile ottenere i bilanci globali:

Ndn X− Ġ= ṅ ṅ + iIN OU Tdt i=1

dm −= ṁ ṁIN OU Tdt

È importante notare come la somma dei termini di generazioni massici sia nulla: infatti la massa di un sistema chiuso si conserva.

Il termine di generazione molare può essere espresso come:

NRXĠ = ν dλi jk kk=1

Dato che dλ ν = dnk kj kj

Il bilancio molare prende complessivamente la forma:

NXoj−n n = ν dλj

jk kk=1Che in forma vettoriale diventa:
o−n n = ν λe e e e 8421.2.2 Bilanci di energia:
I bilanci di energia rimangono analoghi al caso non reagente:
dU d(nu) ≈ −= ṅ h ṅ h + Q̇ + ẆIN IN OU T OU Tdt dt
È opportuno ricordare che il termine di entalpia uscente dipende dalle reazionichimiche presenti nel sistema: è quindi necessario accoppiare il bilancio di en-ergia a quello di materia. 8522 Domanda 22:
Definire le funzioni di eccesso ed il loro calcolo dai coefficienti di attività:
22.1 Funzioni d’eccesso:
Cosı̀ come nel caso dei fluidi reali si definiscono le funzioni residue come dif-ferenza tra il valore della proprietà di un fluido reale e quella di un gas perfettonelle stesse condizioni, nel caso di miscele reali si definiscono le funzioni di ec-Ecesso, solitamente indicate con l’apice , come la differenza tra il valore dellaproprietà di una miscela e quella di una miscela ideale nelle stesse condizioni.
Per una generica grandezza m,si definisce quindi funzione di eccesso:
  • E −m (T, P, x ) = m(T, P, x ) m (T, P, x )e e e
Per le fasi condensate risulta utile definire il coefficiente di attività di un com-posto in una miscela, solitamente indicato con i γ , come il rapporto tra laifugacità del composto in una miscela e la fugacità del composto in una miscelaideale nelle stesse condizioni:
  • ˆˆ LL f (T, P, x )f (T, P, x ) ii =γ (T, P, x ) = eei ˆ f (T, P )xL•f (T, P, x ) i ie i e
Nell’espressione si è inserita anche la relazione di Lewis – Randall.In una miscela ideale inoltre il coefficiente di attività è unitario.22.2 Calcolo delle funzioni d’eccesso dai coefficienti di at-tività:Si consideri la definizione di fugacità di Lewis:
  • ˆdµ = RT dln fi,T i
Integrando tra le condizioni di miscela ideale e reale si ottiene:
  • T,P,x ,L T,P,x ,LZ Z ˆdµ = RT dln fe ei,T iT,P,x ,L,• T,P,x ,•,Le e
Da cui si ottiene: ˆ  Lf (T,

P, x )iL,•L − = RT ln(T, P, x )µ (T, P, x ) µ (T, P, x ) = RT ln e i i ˆL•f (T, P, x ) ee e i e

Ricordando che il potenziale chimico di un composto in miscela coincide conl’energia libera di Gibbs parziale molare e utilizzando la definizione di funzionedi eccesso si ottiene:

L L• E−G (T, P, x ) G (T, P, x ) = G (T, P, x ) = RT ln(T, P, x )i i ie e e e86

Da cui si ricava che:  E EG (T, P, x ) ∂(G (T, P, x )/RT )i ilnγ (T, P, x ) = =  e ei RT ∂n ie T,P,nj6 =i

Come le funzioni residue, anche le funzioni d’eccesso posso essere generatedall’energia libera di Gibbs, in questo caso quella d’eccesso:

N VG 1 G H µiX− −dT = dT +d = dG dP dn i2 2RT RT RT RT RT RTi=1

Ricordando che il potenziale chimico di un composto in miscela coincide conl’energia libera di Gibbs parziale molare del composto nella data miscela, edinserendo la definizione di grandezza d’eccesso

l’espressione diventa:
  • EG GG −= d d =d RT RT RT
  • !N N
  • V H G V H GiX X i− − −= dP dT + dn dP dT + dn =i i2 2RT RT RT RT RT RTi=1 i=1NE E EV H G iX−= dP dT + dn i2RT RT RTi=1
Inserendo la relazione tra grandezze parziali molari ed il coefficiente d’attività si ottiene:

NEE E HG V X−dP dT +d = lnγ dni i2RT RT RT i=1

Dalla seguente espressione è quindi possivile ricavare la altre grandezze d’eccesso:

EE ∂(G /RT )V =RT ∂P T,neE E H ∂(G /RT )−=2RT ∂T P,ne

 E∂(G (T, P, x )/RT )ilnγ (T, P, x ) =  ei ∂n ie T,P,nj6 =i

E E ES H G−=R RT RT

E E EU H PV−=R RT RT 87E22.2.1 Correlazione tra g e grandezze misurabili:

Si consideri la relazione che lega l’energia libera di Gibbs d’eccesso parziale molare all’attività chimica:

EN NEG GX Xi= = n lnγi iRT RTi=1 i=1

Dividendo l’espressione per il numero totale di moli del

NEg X= x lnγi iRT i=1 Questa relazione consente il calcolo dell'energia libera di Gibbs di eccesso (equindi di tutte le altre grandezze termodinamiche).
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
120 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/10 Fisica tecnica industriale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ambro6 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Termodinamica dell'ingegneria chimica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Rota Renato.