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PROGETTO E RICERCA

1. Strumenti + griglie osservative e brogliaccio:

1. Brogliaccio/quaderno di lavoro e le griglie osservative

Il brogliaccio/quaderno di lavoro e le griglie osservative rappresentano il primo strumento utile per raccogliere dati, parole apprendimento dei bambini, permette di ripercorrere l'evoluzione della loro ricerca ed evidenzia le tappe di diversi livelli di approfondimento individuati attraverso le mappe mentali di impostazione o di rilancio. Raccoglie fotografie, descrizioni di dialoghi e rilettura adulte, parole di bambini, riflessioni adulte, domande generative che accompagnano e caratterizzano l'evoluzione della ricerca stessa. Al nido lo sfoglio viene elaborato dalle educatrici che procedono nel descrivere il contesto nel quale si sviluppa l'esperienza.

Evidenziano alcuni passaggi significativi dei processi di apprendimento.

3. Sfoglio di sintesi che viene utilizzato al nido e viene

4. L'ipotesi progettuale definisce passaggi salienti del

rielaborato attraverso la rilettura di più sfogli visivi che

progetto educativo. Ne descrive la struttura attraverso lo

documentano uno stesso livello di indagine, permette di recuperare

sviluppo dei singoli capitoli. Evidenzia alcuni passaggi

i passaggi concettuali elaborati dal gruppo di sezione. È uno

strumento indispensabile per procedere all'elaborazione delle fasi

intervento e i possibili percorsi progettuali. Scandisce il ruolo

di ricognizione e della successiva mappa concettuale. Nella scuola

dell'infanzia i bambini assumono parte attiva nell'elaborazione dello

sfoglio,

con il supporto delle insegnanti lo caratterizzano, osservazioni raccolte nei mesi di settembre ottobre, attraversoindividuano i passaggi più importanti dell'oro gioco. Rappresenta delle griglie osservative, le annotazioni, le parole e leper loro un ripercorrere con spirito critico la propria esperienza. In fotografie relative alle prime esperienze di gioco. Questi datiquesto caso lo sviluppo degli sforzi e collegato i focus inseriti nelle vengono utilizzati per tracciare la trama dell'interventovarie mappe mentali. educativo e i suoi possibili sviluppi nel periodo di ottobre egennaio.
  1. Mappa mentale di impostazione stabilisce i focus di
  2. ogni step di ricerca richiede una fase di ricognizione.
Partendo dalle domande generativa che hanno caratterizzatogruppo, definisce una scelta di campo. I focus sui quali si articolano le singole mappe, dalla documentazione di sfogli vengonola mappaaprono più piste di approfondimento, permettendo agli adulti di raccogliere importanti riflessioni dei bambini su specifici focus della ricerca. Le frasi riportate contengono le riflessioni emerse, nodi concettuali emersi. La mappa mentale può essere frutto delle elaborazioni cognitive da parte del gruppo. 7. Dopo alcuni step di ricerca occorre sintetizzare in modo complessivo il livello di conoscenze acquisite dal gruppo rispetto ai focus individuati: la mappa concettuale di ricognizione racchiude in sé la sintesi di una fase temporale di indagine, documentata attraverso il brogliaccio, sfogli visivi e di sintesi e le diverse impostazioni o di rilancio. 8. Verso il mese di gennaio viene definito il rilancio progettuale, il cui sviluppo si estende relativamente al periodo febbraio-giugno. Nel rilancio gli educatori aggiornano i capitoli relativi alle conquiste e alle evoluzioni del gruppo di sezione, la direzione.dei contenuti e dei nuovi percorsi progettuali ericognizioni. Permette alle educatrici evidenziare la concettualità aggiorno le piste di sviluppo, relative al progetto diemerse nelle diverse fasi di indagine e crea le condizioni utili per partecipazione delle famiglie al progetto educativo devedefinire lo sviluppo di nuove mappe mentali di rilancio. Alla funzione istituzione educativa. Nei capitoli seguenti si procederà con ladi sintetizzare il sapere provvisorio del gruppo in uno specifico descrizione di ciascuno strumento, ricordando che il dvdcontesto di ricerca. allegato contiene due esempi di utilizzo dell’apparatostrumentale in relazione allo sviluppo di due esperienzeprogettuali.Le griglie osservative sono strumenti progettuali che permettono di aver ben presente i focus di osservazione e rappresentano il punto dipartenza per poter elaborare i pensieri e le riflessioni ma soprattutto per poter rilanciare l’esperienza dei bambini. Lacompilazioneindividuale adesso può seguire una rilettura e collegiale. Quando più la riflessione diventa un'azione condivisa tanto più si condividono i valori, significati e intenzionalità educative che diventano patrimonio del gruppo. Funzione della griglia è quella di riuscire a dare visibilità ai processi alle strategie conoscitive che ciascun bambino mette in atto durante le sue ricerche. Il pensiero riflessivo può accompagnare il gruppo a progressive elaborazioni di idee, congetture e teorie condivise in cui comprensione e consapevolezza diventano ricchezze risorse per tutti. La scrittura delle proprie esperienze è anche uno strumento essenziale per il finanziamento della competenza riflessiva e della professionalità educativa della sua complessità. Le griglie osservative hanno una struttura chiara e precisa. In alto sono specificati data, composizione del gruppo dei bambini, educatore e focus della ricerca e aseguente utilizzo dei tag html:
Colonna 1 Colonna 2 Colonna 3
Raccogli informazioni relativa descrizione del contesto iniziale e la sua evoluzione. Descrizione degli accadimenti, interventi verbali dei bambini, eventuali interazioni tra loro e le piste di ricerca individuali o di gruppo da loro attuate. Riflessioni adulte elaborate durante l'esperienza, domande generative e le affermazioni dell'adulto coinvolto.
Può essere suddivisa in più spazi per fissare le azioni relative ai singoli comportamenti del gruppo in osservazione. La compilazione delle griglie osservative viene fatta da ogni educatore nel momento in cui osserva e partecipa a un'esperienza realizzata dei bambini, emerge il contributo personale poiché ciascun adulto esprime in modo soggettivo ciò che documenta. Risulta inevitabile a tal proposito il...
confronto con le colleghe e l'individuazione di alcuni termini o elementi comuni e condivisibili del gruppo di lavoro. Il brogliaccio o quaderno di lavoro è uno strumento che cerca di chiarire e riordinare i pensieri, impegnando gli educatori a tradurre la pratica quotidiana e a fare dichiarazioni scritte. La sua funzione fondamentale è annotare tutto ciò che riguarda il gruppo di sezione per poi riuscire a sintetizzare gli aspetti fondamentali, i nodi concettuali più significativi e rilanciare le esperienze dei bambini, dando loro la possibilità di condurre nuove sperimentazioni e acquisire nuove conoscenze. Consente di promuovere letture e riletture nel tempo, riguardando e raccogliendo in più momenti tutti quegli elementi ritenuti utili e fondamentali per realizzare il percorso progettuale. Il brogliaccio è uno strumento di lavoro che crea momenti di riflessione, analisi e confronto nei momenti di formazione con il pedagogista. 2. Progetto pedagogico e

Per il progetto educativo si delinea il documento in cui si definisce l'identità e la fisionomia pedagogica del servizio, declinando gli orientamenti e gli intenti educativi di fondo ed esplicitando le coordinate metodologiche definite nel progetto pedagogico, descrivendo le ipotesi di lavoro concrete e flessibili che verranno privilegiate in un periodo di riferimento. Il progetto educativo rappresenta un piano generale d'azione in cui sono precisate le finalità, i criteri e le modalità di organizzazione educativa del servizio. Questo progetto stabilisce le finalità, la struttura e i gruppi di lavoro.

Di lavoro più o meno strutturato che può riguardare l'insieme delle proposte formative che vengono organizzate da un servizio o da una singola sezione durante l'anno scolastico vivo oppure alcuni percorsi specifici di durata limitata o riferiti a determinate attività. I modi di definizione e sviluppo di un progetto educativo sono legati alle diverse forme di progettazione che vengono privilegiate all'interno dei servizi. Il progetto educativo racchiude dunque la quotidianità, la progettazione e l'organizzazione educativa del servizio, il cliente le modalità di relazione e partecipazione delle famiglie, i criteri e le modalità di funzionamento del gruppo di lavoro. Il progetto pedagogico rappresenta la struttura macro, contiene le finalità di un approccio formativo, caratterizzato dall'organicità delle sue diverse parti. Definisce il ruolo del servizio, della famiglia, lo spazio riconosciuto al bambino.

Il progetto pedagogico nel quale si colloca la offre al bambino e ai gruppi di bambini e diventa terreno di sperimentazione di ricerca azione. La nostra esperienza si aspira alla processo progettuale, traendo dal pensiero del bambino gli elementi utili significativi per costruire un contesto educativo capace di far emergere le sue potenzialità e di portare all'attenzione adulta la sua reale continua capacità di entrare nel merito delle questioni e di sintetizzare i significati. 3. Due tipi di sfogli: Parlare di documentazione significa poter trattenere in sé l'idea di esperienza come luogo privilegiato, dove si genera la passione per la scoperta e dove l'ascolto convive con l'azione e la riflessione. È attraverso l'ascolto, osservazione, documentazione e interpretazione che la progettazione educativa prende vita. Questi sono tutti processi che rappresentano il presupposto teorico indispensabile per un atteggiamento di ricerca di bambini e adulti.Intelligenza del bambino e oggi è una cosa nella quale bisogna credere, credere che il bambino sia un portatore costruttore e anche di intelligenza propria. Lo sforzo visivo raccoglie i percorsi di ricerca che i bambini agiscono. Lo sfoglio di sintesi è uno strumento progettuale che propone l'azione in progress. Gli sfogli visivi.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
22 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher 96REBECCA di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Progettazione educativa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Zonca Paola.