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DEPRESSIONE
Aspetti di contenuto
• Convinzioni disfunzionali
• Valore di s
• Triade cognitiva
Aspetti di processo
• Distorsioni cognitive
• Stile di attribuzione
• Pensiero ripetitivo (ruminazione e
rimuginio)
• Allontanamento dal qui e ora
TEORIA DELLA TRIADE COGNITIVA:
Storicamente, con Beck si inizia a
dare rilevanza ai contenuti coscienti
del pensiero, vedendo nella loro
«correzione» una possibile soluzione
terapeutica.
Cicli di mantenimento cognitivo
comportamentali
• Nel dialogo clinico, importante
esplorare il collegamento tra pensiero distorto e le conseguenze sul piano dell’umore
• I pensieri disfunzionali della triade cognitiva contribuiscono e perpetuano le emozioni
negative.
• Le convinzioni disfunzionali impediscono alla persone di agire in modo e cace sulla
realt
• I pensieri distorti ampli cano i sentimenti di disperazione, tristezza e ansia.
PRETESE DISFUNZIONALI E CONVINZIONI DI BASE
La tendenza a mettere in atto errori di ragionamento nel valutare gli eventi di vita non
nasce dal nulla ma appunto da queste ‘pretese disfunzionali’; con il termine pretesa si ci
riferisce a quell’atteggiamento in essibile e rigido con cui si esige qualcosa a cui si crede
di avere diritto. Questo virus emerge quando trasformiamo i nostri desideri in bisogni
assoluti e/o le nostre aspettative in necessità irrinunciabili.
TIPI DI PRETESE = competenze e successo; rapporto con gli altri; il mondo; il controllo.
È importante dire che questi bisogni siano sani e condivisibili; ciò che li rende delle
pretese disfunzionali è il modo assoluto con cui si ritiene debbano essere soddisfatti
(SCHIAVITU’ DEL DOVERE O DOVERIZZAZIONE).
COSA TRASFORMA DESIDERI E BISOGNI SANI IN PRETESE DISFUNZIONALI? LE
CONVINZIONI DI BASE;
La necessità di difendersi da un’idea primitiva e radicata di sé, degli altri e del mondo
troppo negativa e minacciosa.
Le convinzioni di base si formano in età molto precoce, tendono a essere stabili nel
tempo e potrebbero essere de nite il ‘nocciolo duro della nostra identità’. Le pretese
possono quindi essere intese come uno strumento, delle regole che la persona si
autoimpone per difendersi o per cercare di far fronte a situazioni di cili o minacciose per
l’autostima in un periodo di vita molto delicato com l’infanzia.
L’intervento sulle convinzioni disfunzionali
à è è fi fi fl ffi ffi
• Ristrutturazione cognitiva: processo di messa in discussione di convinzioni e distorsioni
cognitive disfunzionali
• Fasi:
1. Riconoscimento del pensiero (disfunzionale) che si associa ad uno stato d’animo
negativo o ad un comportamento problematico
2. Analizzare il pensiero per stabilirne l’e etto non funzionale e valutarne la credibilit
3. Pensare una versione pi funzionale
Le domande introducono due elementi:
1. L’idea che i pensieri possono avere conseguenze sul proprio stato d’animo
2. L’idea che i pensieri non siano la realt , ma una sua valutazione
LA RUMINAZIONE:
La ruminazione una modalit di risposta alla so erenza che comporta una
concentrazione ripetitiva e passiva sui sintomi di so erenza e sulle possibili cause e
conseguenze di questi sintomi. La ruminazione non porta alla risoluzione attiva dei
problemi per cambiare le circostanze che circondano questi sintomi. Al contrario, le
persone che ruminano rimangono ssate sui problemi e sui loro sentimenti al riguardo,
senza agire. Il contenuto dei pensieri ruminativi nelle persone depresse tipicamente di
valenza negativa, simile ai pensieri automatici, agli schemi e agli stili cognitivi negativi.
Tuttavia, de niamo la ruminazione come il processo di pensare in modo perseverante ai
propri sentimenti e problemi, piuttosto che in termini di contenuto speci co dei pensieri.
DIFFERENZA TRA RUMINARE E RIFLETTERE SUI PENSIERI:
Il primo indica un’attività mentale che consiste nel continuare a pensare e ripensare ad
uno stesso argomento in modo stereotipato, rigido, astratto e soprattutto inconcludente.
Chi rumina si concentra solo sul problema; chi ri ette invece si concentra sulla sua
soluzione, e se è irrisolvibile il problema allora come sopportarlo al meglio.
Ruminazione e disagio mentale
• La ruminazione correlata a una serie di stili cognitivi disadattivi, tra cui gli stili
inferenziali o attribuzionali negativi, gli atteggiamenti disfunzionali, la disperazione, il
pessimismo, l'autocritica, la scarsa padronanza, la dipendenza, l’isolamento sociale, e il
nevroticismo, anche dopo aver controllato i livelli di depressione.
• La ruminazione sembra avere una relazione unica con la depressione, oltre alla relazione
con gli stili cognitivi negativi, e continua ad essere correlata alla depressione dopo aver
controllato statisticamente il nevroticismo, il pessimismo, il perfezionismo e diversi altri
stili cognitivi negativi.
Il rimuginio Borkovek et al. 1983
• Una catena di pensieri e immagini, carichi di e etti negativi e relativamente incontrollabili
• rappresenta il tentativo di impegnarsi nella risoluzione di problemi mentali su una
questione il cui esito incerto, ma che contiene la possibilit di uno o pi esiti negativi
• di conseguenza, la preoccupazione strettamente correlata al processo della paura.
Di erenze tra rimuginio (worry) e ruminazione (rumination)
La di erenza ha a che fare con il tempo mentale a cui si orientano i due processi, ai temi
mentali, alle possibili giusti cazioni conscie e alla funzione.
CARATTERISTICHE E CONSEGUENZE DELLA RUMINAZIONE:
a. Come strategia per capire il perché delle cose ; per dare senso agli eventi, raramente
fornisce l’e etto sperato e mantiene emozioni negative
ff ff ff fi è è è ù fi à fi è à
ff ff fl ff ff à è
fi ù à
b. Come metodo per risolvere i problemi ; poco e cace se si vedono solo i problemi e
non le soluzioni
c. Come modo per evitare ciò che fa paura ;
d. Co e strategia per stare meglio ; l’idea che controllare il proprio stato di animo sia
possibile e funzionale, incrementa solo il senso di impotenza
e. Distoglie dal presente ; possono dissociare l’attenzione
Indicazioni terapeutiche per intervenire su ruminazione e rimuginio
• Rendere consapevole la persona della presenza di queste modalit ricorrenti
• Esplorare le convinzioni della persona su questi processi (meta-rimuginio e meta-
ruminazione)
• Tentare una ristrutturazione cognitiva mostrandone la disfunzionalit
• Istruire la persona a regolare la propria attenzione con tecniche di padroneggiamento
dell’attenzione e di mindfullness
DISTURBO BIPOLARE
CARATTERISTICHE, DIAGNOSI E TRATTAMENTO
Dati epidemiologici
Prevalenza nella popolazione di 1-1,5%.
1:1; M:F (> cicli rapidi nelle donne)
Disturbo universale, nessuna di erenza per paese e stato socioeconomico
Range di esordio 15-25 anni Ritardo di diagnosi tra 7/10 anni
Elementi chiave
• Poli. E’ un disturbo che interessa il tono dell’umore: i cambiamenti dell’umore
avvengono fra due poli, un polo ‘alto’ de nito maniacale e un polo ‘basso’ de nito
depressivo.
• Gradualit . Gli episodi del disturbo bipolare si sviluppano con il tempo, l’umore non
cambia da un giorno con l’altro. Vi sono periodi liberi da sintomi.
• Variabilit individuale. Ha una frequenza variabile e intensit soggettiva da persona a
persona.
à à ff fi ffi à à à fi
Fattori di rischio (aspeci ci)
Familiarit di entrambi i genitori
Esordio precoce (<18)
Storie di maltrattamento e abuso in et infantile
Fattori stressanti (eventi di vita) Abuso di sostanze
Fattori di rischio (speci ci):
perdita del sonno
che richiedano un alternazione del ciclo sonno veglia o deprivazione del
➢Condizioni
sonno notturno,
deprivazione acuta e cronica di sonno pu precipitare un episodio maniacale (Wright
➢la
1993),
Es. lavorare su turni, essere esposti al jet-lag.
fattori ormonali: la gravidanza
ricorrenze post-partum in una percentuale considerevole ( no al 67 %) di pazienti
a ette dalla malattia (Freeman 2002).
la mania post-partum si veri ca nel 50 % delle donne che hanno gi avuto episodi; pu
essere ridotto al 7-10 % se si attua subito terapia preventiva con il litio (Cohen 1995;
Stewart 1991).
farmaci antidepressivi e sostanze stimolanti
Il trattamento antidepressivo deve essere monitorato con attenzione e in alcuni casi
pu indurre anche un episodio maniacale (Winokur 1969; Perris 1966; Dunner 1976;
Angst 1978).
Virata maniacale
Sostanze stimolanti (illecite e lecite)
DSM V
Disturbo Bipolare I
E’ caratterizzato da uno o pi Episodi Maniacali o Misti, solitamente accompagnati da
Episodi Depressivi Maggiori
Disturbo Bipolare II
E’ caratterizzato da uno o pi Episodi Depressivi Maggiori accompagnati da almeno un
Episodio Ipomaniacale.
Stato Misto
Si intende quel quadro clinico caratterizzato dalla presenza contemporanea di sintomi
d’opposta polarit .
Si intendono quadri clinici caratterizzati dalla coesistenza di sintomi di polarit
opposte, maniacale e depressiva.
Criterio per l’episodio misto:
A) devono risultare soddisfatti i criteri sia per l’Episodio Maniacale che per l’Episodio
Depressivo Maggiore per quasi tutti i giorni di almeno una settimana.
Si manifesta con ansia, tensione, irritabilit , umore irritabile e depressione senza
rallentamento psicomotorio
Si associa, talora, a un particolare stato di instabilit emotiva e disorientamento
Aumento del rischio suicidario
ff ò à à fi fi ù
ù fi à à ò à fi à à ò
In fase ipomaniacale e manicale come si presenta il paziente..
- umore elevato espansivo percepito dagli altri come inusuale, comportamenti molto
disinibiti, facilit estrema a spendere del denaro, a fare acquisti, sensazione di energia
quanto mai intensa e di senso di infaticabilit , allegria, iperattenzione ma con distraibilit ,
capacit di iniziare contemporaneamente tante attivit , ma con scarsa capacit di
portarle a termine.
- aumento della velocit dei pensieri, saltando da un'idea ad un'altra, enorme distraibilit ,
ridotto bisogno di sonno, ducia non realistica nelle proprie capacit , bassa capacit di
giudizio, voracit .
MANIA:
1. PENSIERI = incoerenza, lassista dei nessi associativi, disorientamento spazio-
temporale; fuga delle idee, disorganizzazione ideativa, deliri; contenuti di grandezza,
ideazione coerente con deragliamento, accelerazione del pensiero.
2. COMPORTAMENTO = attività psicomotoria frenetica e spesso bizzarra; spinta a
parlare, logorrea, occasionali comportamenti aggressivi; eccessivo coinvolgimento in
attività ludiche che hanno un alto potenziale di consegu