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Capitolo terzo : le articolazioni interne dei sistemi culturali
1. La ricerca del nuovo ricerca del nuovo
In questo capitolo, Barilli si concentra sul tema della nella cultura, analizzando
come il desiderio di innovazione e originalità abbia sempre caratterizzato l'evoluzione delle arti,
delle scienze e della cultura in generale. La tensione verso il nuovo è vista come una forza
dinamica che spinge la cultura a evolversi e a trasformarsi.
Barilli descrive il nuovo come un motore essenziale della cultura. La ricerca dell'originalità e
dell'innovazione è una costante storica che in uenza ogni aspetto della produzione culturale,
dall'arte alla scienza. L'autore mette in luce come la spinta verso il cambiamento sia stata sempre
presente, sia in epoche di grande fermento artistico e scienti co che in momenti di apparente
stagnazione. La cultura non può rimanere statica e, per rinnovarsi, deve sempre cercare nuovi
linguaggi, forme e idee. nuovo nell'arte scienza.
Il capitolo sottolinea le di erenze e le somiglianze tra il e il nuovo nella
Nel campo dell'arte, l'innovazione si manifesta spesso attraverso la rottura con le convenzioni
estetiche e stilistiche precedenti, mentre nella scienza il nuovo emerge attraverso la scoperta di
teorie o metodi che rivoluzionano il sapere esistente. In entrambi i casi, l'innovazione è guidata da
una combinazione di intuizione creativa.
Barilli esamina anche il rischio associato alla ricerca del nuovo. L'innovazione non è sempre
accolta positivamente e spesso incontra resistenze da parte di chi difende le tradizioni o i
paradigmi stabiliti. Gli innovatori, siano essi artisti o scienziati, devono confrontarsi con la
possibilità di fallimento o di incomprensione. Tuttavia, secondo Barilli, questo rischio è necessario
per permettere alla cultura di avanzare e di scoprire nuove strade.
moda.
Un'altra ri essione importante riguarda il rapporto tra nuovo e Barilli sottolinea come la
ricerca del nuovo a volte si sovrapponga al fenomeno della moda, con tendenze che nascono e
muoiono rapidamente senza lasciare un impatto duraturo. Il nuovo autentico, invece, è quello che
riesce a trasformarsi in qualcosa di duraturo e signi cativo all'interno del sistema culturale.
Barilli sostiene che l'innovazione, pur essendo spesso accompagnata da s de e di coltà,
rappresenta la chiave per comprendere l'evoluzione della cultura e per favorire la crescita del
sapere umano.
2. Il concetto di generazione generazione
In questo capitolo, Renato Barilli esplora il concetto di come un elemento
fondamentale per comprendere l'evoluzione culturale e stilistica nel tempo. L’autore analizza il
ruolo delle generazioni nel determinare cambiamenti nei gusti, nelle idee e nelle espressioni
culturali, ponendo l’accento sull’interazione tra tradizione e innovazione.
Barilli inizia il capitolo cercando di de nire cosa si intenda per generazione in termini culturali. Egli
sostiene che una generazione non si limita a un semplice insieme di persone nate in un
determinato periodo storico, ma si riferisce anche a un insieme di individui che condividono
esperienze, valori, sensibilità e stili comuni. Ogni generazione, quindi, porta con sé nuove idee e
modi di vedere il mondo, che si ri ettono nelle forme artistiche del loro tempo.
L’autore mette in evidenza come il concetto di generazione sia legato a un ciclo di rinnovamento
culturale. Ogni nuova generazione tende a s dare le norme e i valori delle generazioni precedenti,
cercando di imporre il proprio stile e i propri ideali. Questo ciclo di s da e risposta è uno degli
elementi principali che guidano l’evoluzione culturale. Barilli sottolinea che il con itto tra
generazioni è spesso alla base di grandi movimenti culturali, artistici e sociali.
legame
Un altro aspetto analizzato nel capitolo è il tra generazione e contesto storico . Barilli
sostiene che ogni generazione è in uenzata dalle condizioni storiche, economiche e sociali in cui 7
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vive. Questi fattori contribuiscono a plasmare la visione del mondo di una generazione e a
determinare le sue priorità culturali. L’autore sottolinea che è impossibile comprendere appieno il
contributo culturale di una generazione senza considerare il contesto in cui essa si è formata.
Il capitolo si conclude con la ri essione che il concetto di generazione è essenziale per
comprendere l’evoluzione della cultura. Le generazioni, attraverso i loro cicli di innovazione e
reazione, sono uno dei principali motori del cambiamento culturale. Barilli mette in luce
l’importanza di riconoscere le dinamiche generazionali per analizzare lo sviluppo degli stili e delle
correnti artistiche e scienti che.
3. Gli schemi di variazione di carattere quantitativo
In questo capitolo, Renato Barilli a ronta il tema degli schemi di variazione di carattere
quantitativo all'interno dei sistemi culturali. L’autore esamina come il cambiamento culturale
possa essere analizzato non solo in termini qualitativi (come l'innovazione o l'introduzione di nuovi
stili), ma anche attraverso variazioni di carattere quantitativo, ovvero modi che nelle proporzioni,
nella frequenza e nell’intensità di determinati fenomeni culturali.
Barilli inizia il capitolo spiegando che il cambiamento culturale non avviene solo attraverso grandi
rivoluzioni o innovazioni radicali, ma anche tramite incrementi graduali e modi che di carattere
quantitativo. Questi cambiamenti possono essere meno evidenti rispetto a quelli qualitativi, ma
hanno un impatto signi cativo nel tempo. L’autore sottolinea che la variazione quantitativa
riguarda soprattutto la di usione e la popolarità di determinati stili, idee o pratiche culturali.
L’autore discute la possibilità di misurare certi aspetti della cultura attraverso strumenti
quantitativi. In particolare, Barilli propone di analizzare fenomeni come la frequenza con cui certi
stili artistici o scienti ci emergono in un determinato contesto storico. Questo tipo di analisi
permette di comprendere meglio i processi di espansione delle tendenze culturali.
Barilli applica il concetto di variazione quantitativa sia all'arte che alla scienza. Nell’arte, le
variazioni quantitative possono riguardare la quantità di opere prodotte in uno stile speci co o la
frequenza con cui certi temi o soggetti vengono trattati. Nella scienza, invece, queste variazioni
possono ri ettersi nel numero di pubblicazioni accademiche su un argomento o nella di usione di
una teoria o di una metodologia scienti ca.
Un altro aspetto fondamentale del capitolo è l’enfasi sulle variazioni graduali. Barilli sostiene che i
piccoli cambiamenti quantitativi, se accumulati nel tempo, possono portare a trasformazioni
culturali signi cative. Questo approccio contrasta con l’idea che la cultura si sviluppi solo
attraverso salti rivoluzionari o innovazioni dirompenti, e invita a considerare il ruolo delle
dinamiche lente e progressive.
Il capitolo si conclude con l'idea che le variazioni quantitative siano una componente cruciale per
comprendere la dinamica dei sistemi culturali. Barilli invita a prestare attenzione non solo alle
grandi innovazioni qualitative, ma anche ai cambiamenti quantitativi, che possono contribuire in
modo signi cativo alla trasformazione della cultura nel lungo periodo.
4. Gli schemi di variazione di carattere qualitativo qualitativo,
In questo capitolo, Renato Barilli analizza gli schemi di variazione di carattere ossia
quei cambiamenti che non si limitano a un aumento o diminuzione quantitativa, ma introducono
una vera e propria trasformazione strutturale nei sistemi culturali. Questi cambiamenti qualitativi
sono fondamentali per comprendere le grandi rivoluzioni culturali, artistiche e scienti che.
Barilli de nisce le variazioni qualitative come mutamenti radicali che comportano un cambiamento
nella struttura o nella natura di un sistema culturale. Questi cambiamenti possono riguardare il
modo in cui si concepisce una disciplina, un’arte, o una forma di espressione. La variazione
qualitativa implica un passaggio da una fase ad un’altra completamente nuova, contrariamente
alle variazioni quantitative, che si limitano a modi care l'intensità o la frequenza di un fenomeno
esistente. 8
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Nel capitolo, Barilli fa riferimento a vari esempi storici per illustrare le variazioni qualitative. Nel
campo dell’arte, ad esempio, l’introduzione della prospettiva durante il Rinascimento rappresenta
una svolta qualitativa, in quanto ha trasformato il modo di vedere e rappresentare la realtà. Nella
scienza, la * rivoluzione copernicana viene citata come un altro esempio di cambiamento
qualitativo, in quanto ha capovolto il sistema geocentrico allora predominante, ride nendo
completamente la visione dell’universo. discontinuità.
Un aspetto centrale del capitolo è il concetto di Barilli sostiene che le variazioni
qualitative spesso introducono un netto distacco dalle tradizioni precedenti, rompendo con i
paradigmi dominanti e aprendo nuove strade. Questo tipo di innovazione crea una cesura che
segna un "prima" e un "dopo", ride nendo le basi su cui si fondano i saperi e le pratiche culturali.
Questa discontinuità si osserva in momenti di grande innovazione, come l’emergere
dell’astrattismo nelle arti visive o della teoria della relatività in sica.
Barilli attribuisce un ruolo fondamentale alle avanguardie artistiche e intellettuali nel promuovere
variazioni qualitative. Questi movimenti, spesso in opposizione alle convenzioni culturali
consolidate, introducono nuovi linguaggi, tecniche e prospettive che sconvolgono il panorama
culturale esistente. Le avanguardie fungono quindi da catalizzatori per il cambiamento, spingendo
la cultura verso nuove forme di espressione.
Il capitolo esamina anche come le crisi culturali o sociali possano fungere da fattori scatenanti per
le variazioni qualitative. In momenti di crisi, i sistemi culturali tradizionali possono perdere la loro
e cacia, creando spazio per l’emergere di nuove idee e paradigmi. La crisi del positivismo alla
ne del XIX secolo, ad esempio, ha portato allo sviluppo di nuove teorie scienti che e loso che,
come la psicoanalisi e la teoria dei quanti.
Barilli conclude il capitolo sottolineando l’importanza delle variazioni qualitative come forze
motrici del cambiamento culturale. Questi cambiamenti non solo rinnovano i sistemi culturali, ma
spesso ride niscono le basi stesse su cui questi sistemi si fondano, dando origine a nuovi
paradigmi che in uenzano le epoche successive.
Capitolo quarto : nascita e sviluppo dello spazio “moderno”
1. Prospettiva e tipogra a
In questo capitolo, Renato Barilli si concentra su due elementi fondamentali della cultura visiva e
comunicativa occ