Estratto del documento

↪I

negativi per circostanze della vita di tutti i giorni (salute, problemi finanziari, responsabilità lavorative).

facilmente applicabile a diverse situazioni, contribuisce a mantenere uno stato di allarme ed

↪L'apprensione,

ipervigilanza, giustificato dalla convinzione che eventi negativi, sebbene rari, possono sempre presentarsi.

nasce per anticipare l'insorgenza di eventi negativi, per tentare di controllare le conseguenze.

↪L'ansia

EPIDEMIOLOGIA del DAG :

1.​ Prevalenza : 2,3% pop. italiana (età media di 35 anni)

2.​ Ereditabilità del 20-40% (studi su gemelli)

3.​ Comorbilità: 45-70% con episodio depressivo maggiore

4.​ Comorbilità : 30-60% con disturbi di personalità

5.​ Fattore di rischio per malattie coronariche e morte cardiovascolare

neurobiologici:

↪Fattori

1.​ diminuzione dell’attività del GABA, neurotrasmettitore che inibisce le risposte eccitatorie del cervello.

2.​ relazione tra sintomi del DAG e l’aumento dei livelli di cortisolo, causato dall’iperattività dell’asse

ipotalamo-ipofisi-surrene, ossia il circuito dello stress.

3.​ aumento del volume dell’amigdala (implicata nell’individuazione e regolazione del processamento

emotivo degli stimoli di minaccia)

4.​ alterazioni nella connessione tra amigdala ed altre regioni sub-corticali e corticali coinvolte nell’ansia

anticipatoria e nel processamento delle emozioni.

cliniche :

↪Caratteristiche

1.​ Preoccupazione cronica

2.​ Rimuginio mentale

3.​ Apprensione ingiustificata per varie situazioni

4.​ Sintomi di disfunzione, psicologici e corporei

MODELLO COGNITIVO

della preoccupazione come evitamento della paura; alla base del DAG è riconosciuto ruolo disadattiva

↪Teoria

della preoccupazione attimo a un problema alla ricerca di possibili soluzioni. La preoccupazione è una delle

modalità con la quale l'individuo risponde alla minaccia e tende ad evitarla, ed è simile alia funzione

dell'evitamento comportamentale presente in altri disturbi d'ansia.

e DAG: la preoccupazione si riferisce non solo alle tipiche preoccupazioni (1 tipo) della vita

↪Metacognizioni

quotidiana, ma anche afa preoccupazione della preoccupazione meta preoccupazione (tipo).

L'individuo dà valore positivo ai pensieri che lo preoccupano poiché, grazie ad essi, gli eventi della vita possono

essere affrontati meglio.

di processamento delle informazioni: pongono maggiore attenzione a stimoli di pericolo, interpretano

↪Errori

stimoli neutri come minaccia, e presentano errori di memoria per eventi minacciosi.

della probabilità catastrofizzazione: la preoccupazione eccessiva parla ad un insieme di enori

↪Sovrastima

cognitivi che riguardano la la sovrastima della probabilità che un evento si possa verificare più spesso di quanto

in realtà non verifichi mentre nella catastrofizzazione si pensa che una situazione sia meno gestibile di quanto

non lo sia in realtà.

all'incertezza: tendenza a reagire negativamente all'incertezza o a situazioni ambigue, preferendo

↪Intolleranza

un esito negativo piuttosto che uno incerto.

di problem-solving: gli individui con preoccupazione cronica non presentano in realtà deficit nell'attività

↪Abilità

di problem-solving ma hanno meno fiducia in sé stessi e pensano di non avere le abilità necessarie per la

risoluzione dei problemi.

emotivi: difficoltà nella regolazione della loro esperienza emotiva, sperimentano emozioni più intense,

↪Correlati

hanno più difficoltà a nominare e a comprendere le emozioni e ad accettare la loro esperienza emotiva,

soprattutto se negativa. Per questo motivo essi utilizzano la preoccupazione come strategia di coping nel confronti

degli stati emotivi negativi.

MODELLO DINAMICO

viene concepita come segnale della presenza di un conflitto intrapsichico fra desideri e pulsioni inconsce

↪L’ansia

rimosse, di cui il soggetto non è consapevole.

Attiva meccanismi di difesa (rimozione) per impedire che pensieri e sentimenti inaccettabili possono giungere

alla consapevolezza cosciente.

Quando però la rimozione fallisce, le emozioni inconsce pervengono alla coscienza e l’individuo prova ANSIA;

questo è il segnale di pericolo che indica che le emozioni inaccettabili sono presenti nella coscienza dell’individuo

invece di esserne eliminate.

emozioni inaccettabili vengono spostate su oggetti meno pericolosi e più gestibili (formazioni di

↪Le

compromesso).

infantili di abbandono per neglect ricerca di attenzione ipocondria, somatizzazioni isteriche.

→ →

↪Sentimenti

COGNITIVE-BEHAVIORAL THERAPY

1.​ Ristrutturazione cognitiva : distorsioni cognitive, pensiero dicotomico, pensiero magico,

sovrageneralizzazione e catastrofizzazione.

2.​ Problem-Solving : processi cognitivi e comportamentali che tendono ad affrontare le difficoltà in modo

graduale ( da quelle più semplici a quelle più complesse che l’individuo ritiene inizialmente impossibili

da affrontare) in modo da raggiungere gli obiettivi adattivi che ci si è proposti.

3.​ Esposizione e prevenzione della risposta : esposizione graduale agli stimoli ansiogeni e aiuto ad

abbandonare le strategie protettive solite, prevenendo così la risposta ansiosa poiché viene dimostrato

che nessun evento catastrofico avviene in seguito alle credenze negative disfunzionali.

FARMACOTERAPIA per il DAG

del 40% dei pazienti risponde positivamente al placebo

↪più selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI)

↪inibitori della ricaptazione della serotonina e norepinefrina (SNRI)

↪inibitori cerebrale non invasiva

↪stimolazione

DISTURBO D’ANSIA SOCIALE (DAS)

persone con DAS, o fobia sociale, vivono un intenso disagio nelle interazioni interpersonali, si sentono

↪Le

costantemente sotto esame e giudizio, da parte degli altri e temono di poter commettere gesti o avere

comportamenti imbarazzanti.

1.​ Evitamento sociale : evitare situazioni sociali e riportano un disagio più intenso per il timore di far

vedere il loro stato d'ansia agli altri

2.​ Paura di specifiche situazioni sociali: sono legate esclusivamente a specifiche prestazioni (Il parlare in

pubblico).

3.​ Ansia anticipatoria: le persone affette da questo disturbo, se sanno di dover affrontare una situazione o

evento temuto, sviluppano ansia anticipatoria, cioè tendono a pensare con diversi giorni o settimane

d'anticipo a come le cose potrebbero andare male.

4.​ Compromissione psicosociale: evitare situazioni ansiogene.

DEL DAS

↪EPIDEMIOLOGIA

1.​ Prevalenza : 2,1 % pop. italiana (età esordio 14 anni)

2.​ In 12 anni il 37% dei soggetti va in remissione, di questi il 39% ha ricadute

3.​ Comorbilità: disturbi depressivo maggiore, DAP, agorafobia, fobia specifica

4.​ Comorbilità: disturbo evitante di personalità, disturbo da uso di sostanze

5.​ Correlazione tra DAS e disturbi del sonno (50-60%)

neurobiologici :

↪Fattori

1.​ 25.-50% variabilità dovuta a fattori genetici

2.​ aumento attività dell’amigdala e dell’insula per stimoli emotivi

3.​ coinvolgimento serotonina e dopamina

DEL DAS

↪EZIOPATOGENESI

Fattori ambientali e familiari :

​ 1.​ attaccamento insicuro

2.​ famiglie prive di relazioni solide

3.​ conflitto genitoriale e divorzio

4.​ relazioni tra pari negative

PSICOLOGICI : i pazienti con ansia sociale potrebbero aver sviluppato la loro fobia nel contesto di

↪FATTORI

una situazione traumatica, seguita da ripetuti evitamenti delle situazioni sociali.

Le spiegazioni comportamentali del disturbo si basano sulla teoria bifattoriale di Mowrer (1960) per la

comprensione dell’acquisizione e del mantenimento della paura :

1.​ Primo Stadio : condizionamento classico uno stimolo inizialmente neutro (stimolo condizionato, SC)

è associato ad uno stimolo avversivo come un’esperienza sociale traumatica (stimolo incondizionato SI),

direttamente o tramite modeling oppure indicazioni verbali.

L’associazione tra i due stimoli (SC e SI) provoca una risposta condizionata (RC) di paura; di

conseguenza, situazioni sociali solitamente neutre evocano una forte paura.

2.​ Secondo Stadio : condizionamento operante si sviluppano i comportamenti di evitamento per ridurre

l’ansia generata dalle situazioni sociali. In questo modo l’evitamento è negativamente rinforzato dalla

riduzione immediata del distress emotivo, anche se solo temporaneamente.

L’evitamento tuttavia, impedisce l’estinzione naturale delle paure che in questo modo vengono

mantenute.

Pur interagendo con gli altri, il soggetto può mostrare alcuni comportamenti di evitamento, anche se più

lievi, come i comportamenti di salvaguardia e autoprotettivi.

Essi consistono nell’abbassare lo sguardo durante le conversazioni oppure lasciar cadere la

conversazione, con l’intenzione di non ricevere feedback negativi.

Il problema è aggravato poiché le altre persone disapprovano i comportamenti evitanti di questo genere.

TEORIA PSICODINAMICA

sintomi fobici, compresi quelli di fobia sociale, sono considerati come “formazioni di compromesso” di un

↪I

conflitto intrapsichico tra desideri inaccettabili, prevalentemente di natura sessuale o aggressiva e proibizione e

minacce di punizione del Super-Io.

meccanismi di difesa inconsci, prevalentemente utilizzati, sono lo spostamento, la proiezione e l’evitamento.

↪I per il DAS :

↪Trattamento

Psicoterapie :

1.​ CBT : intervento psicoeducativo-supportivo ; riduzione comportamenti di salvaguardia

2.​ Terapia Psicodinamica : affect-focused internet based psychodynamic therapy

3.​ Approcci meno strutturati/aspecifici : ascolto empatico ; chiarificazione, riformulazione e ricaptazione

Farmacoterapia :

1.​ SSRI

2.​ SNRI

3.​ Benzodiazepine

cliniche

↪Caratteristiche

1.​ evitamento sociale

2.​ paura di specifiche situazioni sociali

3.​ ansia anticipatoria

4.​ compromissione psicosociale

DISTURBO DI PANICO (DP)

primo attacco di panico è considerato dal pazienti come un evento traumatico. L'attacco avviene

↪Il

all'improvviso e ha una durata di 30 o 60 minuti. In quell'intervallo si scatenano diversi sintomi fisici tutti in una

volta, accompagnati dalla sensazione che qualcosa di terribile stia per succedere, che si stia per morire (per il

dolore, il fastidio al petto, la sensazione di soffocamento), impazzire, cadere (per le vertigini e la testa vuota) o

svenire. I sintomi tendono ad essere cosi intensi e incontrollabili che il soggetto frequentemente si presenta al

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher VanessaFlocco0331 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Verrocchio Maria Cristina.
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