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Il modello della scrittura e la componente comune

Anche il modello della scrittura prevede due vie: una lessicale e una sub-lessicale. Inoltre si prevede una componente comune coinvolta in tutti i compiti di scrittura e in tutte le modalità. Questa componente è un sistema di memoria a breve termine, buffer grafemico, che mantiene attive e ordinate le rappresentazioni grafemiche per tutto il tempo che occorre a scriverle. Un deficit in questa componente dovrebbe dar luogo a errori quali: inversioni, omissioni, confusioni o inserzioni di grafemi che non rispettano necessariamente le regole ortografiche.

Osservazione clinica dei disturbi di calcolo: i disturbi della capacità di elaborare i numeri e di eseguire calcoli si definisce acalculia. Alcuni pazienti con acalculia sono affetti da altri disturbi cognitivi, ai quali si è spesso attribuito la causa anche delle difficoltà con il sistema dei numeri e del calcolo. Una classificazione degli errori possibili nell'elaborazione dei numeri.

Partendo dall'osservazione che esistono diversi modi per esprimere le quantità numeriche: si possono utilizzare cifre arabe (3) o tradurre la stessa quantità in parole (tre), inoltre va considerato che questi due codici possono essere presentati attraverso la modalità visiva e utilizzati per la produzione scritta, mentre le parole corrispondenti alle cifre possono essere anche presentate attraverso la modalità uditiva e prodotte oralmente. I pazienti possono commettere diversi errori nel passare da un codice all'altro (compiti di trascodifica). Un primo tipo di errore si riscontra nell'elaborazione delle singole cifre, con la possibile produzione di una cifra al posto di un'altra, in questo caso si può sostenere che il deficit consiste nella confusione delle unità lessicali numeriche. Un secondo tipo di errore si realizza nell'elaborazione di numeri composti da più cifre, pur producendo correttamente le singole cifre che

compongono un numero, il paziente può sbagliare nel mettere in rapporto le cifre fra loro, assegnando loro il posto sbagliato all'interno del numero (12 invece di 102). Nell'effettuare calcoli è possibile poi incorrere in altri errori, si possono interpretare male i segni aritmetici e quindi effettuare un calcolo invece di un altro, oppure si possono commettere errori nell'applicare le procedure di calcolo. Le prove neuropsicologiche per l'analisi delle abilità del calcolo per valutare il sistema dei numeri e del calcolo prevedono non solo l'esame delle capacità di eseguire le quattro operazioni fondamentali (addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione), ma anche l'esame di altre abilità cognitive connesse alle computazioni numeriche. Ad esempio giudizio di grandezza su coppie di numeri, conteggio in avanti fino a 20 e all'indietro, lettura, ripetizione, scrittura sotto dettate su copia di numeri, operazione.

aritmetica orali e scritte,prove di ragionamento aritmetico, memoria per cifre e calcoli.

Inquadramento diagnostico dei disturbi di calcolo la classificazione clinica delle acalculie è stata proposta da Hècaen, Angelergues e Houillier i quali distinguevano tre forme di disturbi acquisiti del calcolo:

  1. Alessia e agrafia per i numeriuna forma di acalculia associata a disturbi di lettura e scrittura dei numeri. I pazienti sono incapaci di eseguire calcoli perché non riescono a scrivere o a leggere correttamente le cifre che compongono i numeri da elaborare. Tale forma di acalculia si riscontra in pazienti con lesioni dell'emisfero di sinistra e in particolare con lesioni del lobo parietale.
  2. Acalculia spaziale i pazienti con questo tipo di disturbo non riescono ad allineare correttamente le cifre nel tentativo di eseguire le comuni operazioni aritmetiche. I pazienti con acalculia spaziale avrebbero meno difficoltà nell'eseguire facili calcoli a mente.
piuttosto che per iscritto. Le lesioni cerebrali che originano questo tipo di disturbo sono localizzati ingenere nel lobo parietale destro.
  1. Anaritmetria: caratterizzata da una specifica incapacità a mettere in atto le corrette procedure di calcolo. I pazienti con questo disturbo non commettono errori nel leggere o scrivere numeri o nell'allineare le cifre, non hanno difficoltà nel contare in avanti o all'indietro. Le lesioni cerebrali sono frequentemente localizzate nel lobo parietale sinistro.
  2. In primo luogo sono stati descritti pazienti con selettivi deficit ai compiti di produzione dei numeri (es. lettura ad alta voce di numeri scritti con cifre arabe, o scrittura in cifre arabe di numeri dettati dall'esaminatore). Sempre nell'ambito dei disturbi di produzione è stata descritta una dissociazione tra l'abilità di produrre numeri in codice verbale e la capacità di produrre numeri arabi. Un'analoga dissociazione tra codice
rappresentazioni simboliche dei numeri e le regole aritmetiche.quali guidano sia la selezione delle specifiche unità lessicali numeriche sia la specificazione dei loro rapporti sintattici nella struttura di numeri complessi. Attraverso l'attivazione delle rappresentazioni semantiche delle quantità numeriche è possibile effettuare le operazioni di calcolo, le quali sono sostenute da una componente cognitiva separata e indipendente. Nell'ambito del sistema di calcolo è prevista l'esistenza di tre sottocomponenti funzionalmente indipendenti, preposte all'interpretazione dei segni aritmetici, alla conoscenza dei fatti aritmetici e all'applicazione delle procedure di calcolo. Come si vede, questo modello cognitivo prevede che l'elaborazione numerica e il calcolo siano basati sul funzionamento di numerosi moduli indipendenti. Cap. 11 I disturbi della programmazione dei gesti: le aprassie Una lesione corticale può compromettere specificamente la capacità di programmare i gesti, si determina.così un quadro di aprassia, cioè un'incapacità ad eseguire gesti, causato da un disturbo specifico della programmazione motoria. I pazienti aprassici mostrano difficoltà nello scegliere e nell'eseguire nel giusto ordine singoli atti motori che compongono un gesto o una sequenza motoria più complessa. I pazienti aprassici incontrano difficoltà nella vita di tutti i giorni (ad esempio per mangiare o vestirsi). Invece nel campo della programmazione motoria risulta sorprendente la dissociazione automatico/volontario in cui il paziente spesso esegue senza alcuna difficoltà i gesti richiesti dal contesto, ma diventa incapace di produrli su richiesta verbale o su imitazione. I pazienti aprassici appaiono più lenti e meno accurati nell'eseguire movimenti e richiedono maggiore assistenza da parte dei familiari. I pazienti aprassici possono presentare diversi quadri clinici: - Aprassia ideativaessi possono avere difficoltà nel

programmare quali movimenti eseguire, ad esempio per utilizzare un oggetto- Aprassia ideomotoria non riuscire a programmare come eseguire movimenti, ad esempio quando viene chiesto loro di imitare dei gesti- Aprassia dell'abbigliamento consiste nella difficoltà nell'utilizzo solo di una specifica categoria di stimoli, gli indumenti- Aprassia della marcia disturbo specifico del cammino- Aprassia bucco-facciale disturbi della programmazione dei movimenti della bocca e del volto.

L'aprassia ideativa consiste in un disturbo della programmazione dei gesti da seguire o della loro sequenza. Il paziente sembra aver perso la rappresentazione mentale del gesto e trova difficoltà nel nell'eseguire abituali procedure motorie, può dichiarare di aver dimenticato come si fa. Quindi l'aprassia ideativa si può manifestare nelle esecuzioni di gesti che prima della lesione erano consueti e che in seguito diventano difficili. Essa si

manifestata nell'utilizzo di oggetti, soprattutto quando più oggetti devono essere impiegati in sequenze per produrre azioni complesse. Ad esempio, nell'accendere una candela con un fiammifero, il paziente potrà provare a strofinare il fiammifero sulla cantera o la candela sulla scatola dei fiammiferi. L'aprassia ideativa si osserva in pazienti con lesioni posteriori dell'emisfero dominante, in particolare dopo lesioni del lobo parietale, tuttavia l'aprassia ideativa è stata descritta anche in pazienti con lesioni frontali. L'aprassia ideomotoria si verifica quando il paziente non sa trasformare la rappresentazione mentale di un gesto in una sequenza corretta di atti motori. Il paziente sa cosa dovrebbe fare, ma dimostra un'incapacità a realizzare le azioni correttamente, anche quando viene chiesto semplicemente di imitare il gesto prodotto all'esaminatore, ad esempio, schioccare le dita, fare il segno della croce. Va

Sottolineato che i pazienti con aprassia ideomotoria non mostrano difficoltà ad eseguire spontaneamente gli stessi gesti che appaiono impossibili nella situazione di test. Le lesioni che danno origine all'aprassia ideomotoria colpiscono in genere le regioni parietali e frontali dell'emisfero sinistro, e quindi i pazienti con l'aprassia ideomotoria presentano una difficoltà più o meno grave nel muovere gli arti di destra. Però si dimostra la fondatezza dell'ipotesi che l'emisfero sinistro, oltre ad essere dominante per il linguaggio, ha un ruolo preminente anche nella programmazione dei gesti, infatti l'aprassia motoria è più frequente dopo lesioni dell'emisfero sinistro, che determinano disturbi aprassici anche a carico della mano sinistra. Alcuni pazienti presentano difficoltà specifiche nell'utilizzo degli indumenti nel senso che non riescono a vestirsi da soli, aprassia dell'abbigliamento.

; può accadere che si vestano in modo inappropriato per l'occasione o che abbiano difficoltà a coordinare i capi di abbigliamento. Inoltre, possono verificarsi problemi legati alla scelta delle scarpe, come ad esempio indossare calzature scomode o non adatte al tipo di attività che si svolge. È importante quindi prestare attenzione alla scelta dell'abbigliamento e delle calzature, cercando di optare per capi comodi e adatti all'occasione.
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Publisher
A.A. 2022-2023
54 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fiandy02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Quattropani Maria Catena.