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Estratto del documento

Quella di Sepulveda non è un'ecologia neutrale bensì militante, rivoluzionaria

che mette in evidenza una nuova contraddizione del mondo capitalistico, quello

tra sviluppo e ambiente, tra sfruttamento capitalistico delle risorse non

rinnovabili e coesistenza tra specie diverse che condividono lo stesso pianeta.

del mondo alla fine del mondo,

Una pagina nell’edizione spagnola, rappresenta

una sconsolata riflessione ma ancheil paradigma della sua ideologia ecologista.

Il Giappone è uno dei sette paesi più ricchi del pianeta, ma tutti i paesi

d'Europa, gli Stati Uniti, l'Unione Sovietica e la maggior parte degli stati africani

condannano la caccia agli elefanti e riconoscono il pericolo di estinzione dei

giganti grigi dell'Africa. Ma nessun Paese condanna il Giappone, il grande

promotore della caccia e il più grande acquirente di avorio del pianeta.

Il giappone controlla il mercato ed è il principale fornitore di avorio in Europa,

Stati Uniti e Unione Sovietica.Ma il degrado ecologico non si limita solo al

massacro di balene o elefanti. Una visione irrazionale della scienza e del

progresso è responsabile della legittimazione dei crimini, e sembra che l'unico

retaggio dell'umanità sia la follia.

Il breve capitolo non compare nell'edizione italiana, sostituito da un ricordo di

Francesco Coloane (scrittore). Anche qui lo scritto riguarda i temi dell'ecologia

e del disastro ambientale affrontati sotto forma di ricordo di un incontro con

Coloane e dell racconto della sua Patagonia.

La sostituzione del capitolo rimane un mistero.

5. Anche per chi ha passato tutta la vita in mare c'è un'età

in cui si sbarca (il barone rampante)

A metà degli anni 80, Sepùlveda è un apolide (nomade quindi che non possiede

ne cittadinanza ne stato), privato della sua nazionalità cilena da una decisione

di Pinochet che in uno dei suoi tanti gesti di superbia vendicativa, aveva steso

una lista di 86 cileni li aveva privati tutti della nazionalità.

Il 1986 è un anno cruciale per la storia del paese latino americano. E’ l'anno del

fallito attentato alla vita del dittatore, ma al tempo stesso è il momento nel

quale si manifesta la diffusa e forte solidarietà degli oppositori in esilio.

il giorno dopo gli avvenimenti del 7 settembre, Luis si reca al consolato per

rinnovare il passaporto e gli comunicano la decisione delle autorità di privarlo

della nazionalità, “a causa delle sue attività sovversive e antipatriottiche”.

“passaporto azzurro”

Fino al 1995 ottiene il dell'ONU, un documento che quasi

nessuno riconosce e che fa crescere la sua condizione di difficoltà e di

isolamento.

Poi nel 1995 giunge improvvisamente il permesso di poter rientrare In Cile, da

straniero.

Per nove anni, ogni lunedì Luis si recava al consolato cileno per sapere se

potesse tornare, ma ogni volta riceveva la stessa risposta: no. Il suo nome era

sulla lista di quelli che non potevano tornare, ma all’improvviso un lunedì di

gennaio il suo nome è stato cancellato dalla lista.

Ritornare non è una scelta indolore. Sepulveda aveva vissuto con il timore del

momento di ritornare in Cile e non perché il paese avesse smesso di piacergli,

ma temeva un ritorno perché è sempre stato un soggetto immune alle

amnesie, soprattutto alle amnesie decretate per ragioni di Stato, per

patteggiamenti politici.

Ritornare non è così semplice. Lunghi anni separano i giorni della fuga da quelli

del ritorno e il paese ormai è totalmente trasformato. Lo penso anche

l'ispettore Manuel Crespo, mentre interroga Conceptiòn Garcia nel romanzo

“l'ombra di quel che eravamo.”

Quelli che tornavano dall'esilio andavano in giro disorientati, la città non era

più la stessa.

La vita di Luis come quella dei suoi personaggi trascorrere inesorabile e le

ombre del passato trasformano gli avvenimenti nella loro immagine.

Vero e verosimile si fondono nella vita e nei romanzi. I protagonisti dei racconti

rappresentano aspetti della vita reale del loro autore. Infatti, una coincidenza

potrebbe essere il fatto che uno dei protagonisti de “l’ombra di quel che

eravamo” si chiami Lucho Arancibia, proprio come il suo autore.

Sottopone il suo compagno Chato Salinas, che si trova sotto la pioggia e che

chiede di entrare in casa, a un interrogatorio, chiedendogli anche la parola

d’ordine che si utilizzava nel periodo della clandestinità. Chato risponde che

non c’è parola d’ordine, c’era una volta, ora non siamo più nella clandestinità.

Lucho ricorda a Chato la sua espulsione dalla gioventù comunista per

“estremismo, la malattia infantile del comunismo”, per non aver condiviso le

direttive della direzione del partito dopo la morte in Bolivia del CHE,

considerato un provocatore, un agente della CIA.

Infine, chiede al suo compagno quando sia tornato in esilio.

Chato voleva rispondere che dall’esilio non si torna, che qualunque tentativo è

un inganno, è tutta un’illusione di abitare nel paese dei ricordi.

6.Fermare le acque dell’oblio (Paco Ignacio Taibo I)

Fino all’11 Marzo del 1990, Augusto Pinochet è presidente della Reppublica del

Cile. Rimane capo delle forze armate fino all'11 Marzo 1998, quando si

autonomina senatore a vita, conservando questo titolo fino alla sua morte

avvenuta nel dicembre del 2006, ed evitando così i processi intentati dalla

magistratura spagnola per crimini contro l'umanità, corruzione ed evasione

fiscale.

Il governo cileno (che si oppone al giudizio spagnolo e alle tradizioni del

paese iberico), e una seconda decisione della Camera dei Lord (che nega

l'estradizione per l'età avanzata dell’imputato e per le sue precarie condizioni

di salute permettono a Pinochet di ritornare nel suo paese nel Marzo del 2000.

Il Rapporto Valech del 1994 raccoglie la testimonianza di quasi 40 mila cileni

incarcerati tra il 1973 e il 1990, per motivi politici; piu di 27.000 possono essere

considerati vittime dirette del regime e il 94% di essi dichiara di essere stato

torturato, il 70% delle detenzioni si verifica tra l'11 settembre e il 31 dicembre

1973. Ma ulteriori indagini certificano altri 10 mila casi di tortura e 30

esecuzioni o sparizioni. “buchi neri”

Gli anni della dittatura sono nei quali spariscono gli uomini, le loro

relazioni sociali e tutti i sentimenti positivi. Sono anche anni di sospetto, di fine

del concetto stesso di amicizia che si annulla dinanzi alla violenza del regime.

La vita si è riempita di buchi neri, che erano ovunque: una persona entrava in

una stazione della metropolitana e non usciva più, oppure saliva su un taxi e

non arrivava a casa.

Dimenticare era diventata un'esigenza necessaria, bisognava cambiare,

bisognava fare dietrofront e tornare sui propri passi.

Si ritorna al punto di partenza: la memoria, il passato e la necessità di

affrontarlo, in quanto non si può sfuggire alla propria ombra, anche perché fin

quando il Cile non ritroverà anche l'ultimo dei suoi desaparecidos (scomparsi)

finché non si saprà quando e come è morto, chi sono i suoi assassini e dove

sono i suoi resti, la ferita rimarrà aperta ed è compito degli uomini onesti

tenerla aperta perché quella ferita è la nostra memoria storica.

Tra la fine della Presidenza di Pinochet e la primavera dell’epidemia nel 2020, la

vita di Sepùlveda ruota intorno a due nuclei: la sua relazione burocratica con la

terra di origine a causa della perdita della nazionalità e successiva

l’acquisizione di quella tedesca, al permesso di rientrare come straniero nel suo

paese. Luisa racconta quest'ultimo avvenimento:

Nel 2017 Luis accompagna la moglie a Madrid perché doveva sbrigare alcune

pratiche al consolato cileno, cioè richiedere un certificato di sopravvivenza che

la riconoscesse come ex prigioniera politica della dittatura e le garantisse

alcuni diritti minimi.

Mentre era nella sala d'aspetto si trovò dinanzi ad un uomo vestito in modo

elegante che gli chiese se lui fosse lo scrittore Luis sepùlveda. L'uomo era il

console cileno di Madrid, che lo invita nel suo ufficio. Il console aveva buone

notizie. Due settimane prima il governo cileno aveva deciso di porre fine

all'ingiustizia. La prima cosa che il console ha fatto è stato richiedere online il

certificato di nascita di sepùlveda che arrivò nell'arco di pochi minuti ma in cui

c'era scritto che non era in possesso della nazionalità cilena. Subito dopo,

sempre online, ha richiesto un'altro certificato aggiornato con il provvedimento

di restituzione e stavolta insieme al luogo di nascita si poteva leggere anche

“nazionalità cilena.”

Finalmente dopo 31 anni Sepùlveda e la moglie erano di nuovo due cileni che

camminavano per le strade del mondo.

Il provvedimento arriva nel 2017, appunto 31 anni dopo avergli negato il diritto

di essere cileno, 27 dalla caduta del regime di Pinochet. Un tempo troppo lungo

e per questo Luis sparla di “ingiustizia.”

In secondo luogo, lo scrittore riflette sulla sua lunga condizione di esiliato e le

il mondo alla fine

sue riflessioni sono riassunte nei pensieri del protagonista de

del mondo, quando è in volo verso la Patagonia. Infatti, afferma che dopo un

lungo periodo di sofferenza l'esilio gli permette di capire che la lotta contro i

nemici dell'umanità si combatte in tutto il mondo, che non chiede né eroi né

messia e che inizia dalla difesa del diritto più importante di tutti: IL DIRITTO

ALLA VITA.

In questi anni, il secondo nucleo delle riflessioni dello scrittore ha un nome e un

ruolo: Baltasar Garzòn, magistrato della Corte di istruzione che indaga sui

casi internazionali che coinvolgono cittadini spagnoli, vittime delle dittature

latino americane.

Nel 1998, il giudice chiede l'arresto e l'estradizione in Spagna di Augusto

Pinochet Ugarte, accusato in base alla documentazione fornita dalla relazione

Rapporto

della commissione nazionale per la verità e la riconciliazione, il

Retting, e successivamente dalle indagini del giudice cileno Juan Guzmàn

Tapia che, nel 1999 incrimina 5 ufficiali dell'esercito golpista per i fatti della

“Carovana della morte”.

Sepùlveda riceve la notizia dell'arresto di Pinochet mentre guidava la sua auto.

Infatti lo racconta in un articolo scritto per il giornale spagnolo “El paìs”

il generale e il giudice.

pubblicato, in seguito, anche ne

Quando Luis ha sentito la notizia a

Dettagli
A.A. 2019-2020
34 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher carmen.cruoglio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof D'Angelo Giuseppe.