Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 10
Riassunto esame Pedagogia speciale, Prof. Carbone Angelo, libro consigliato Le sfide della pedagogia speciale e la didattica per l’inclusione, Roberto Dainese Pag. 1 Riassunto esame Pedagogia speciale, Prof. Carbone Angelo, libro consigliato Le sfide della pedagogia speciale e la didattica per l’inclusione, Roberto Dainese Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 10.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Pedagogia speciale, Prof. Carbone Angelo, libro consigliato Le sfide della pedagogia speciale e la didattica per l’inclusione, Roberto Dainese Pag. 6
1 su 10
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

L'evoluzione dei modelli di disabilità

L’ICIDH-2 indicò, per primo, un’altra direzione, che valutava l’impatto che il deficit poteva avere sull’individuo e sul contesto sociale in cui era inserito. 4L’ICF ha fornito una visione bio-psico-sociale della disabilità, uscendo dalla contrapposizione tra visione medica e visione sociale. Secondo questo modello sono tre gli aspetti a cui riferire la descrizione dello stato di salute: dotazione biologica, fattori contestuali esterni, dimensione psicologica. L’ICF introduce un nuovo approccio che permette la correlazione fra stato di salute e contesto approdando così ad una definizione di disabilità come una condizione di salute in un ambiente sfavorevole. Una recente riflessione sulla disabilità fa riferimento all’Approccio alle capabilities, che definisce la realizzazione del benessere delle persone come equilibrio tra potenzialità possedute e opportunità offerte. Amartya Sen fa corrispondere le

capabilities ad effettive opportunità. Il modello di Sen può essere utile, nell'ambito della disabilità, perché fornisce due intuizioni: "La prima, che si basa sulla comprensione dell'eterogeneità personale, riguarda il modo in cui possiamo pensare alla menomazione e alla disabilità come aspetti della diversità umana. Ciò suscita considerazioni sull'aspetto relazionale della disabilità, con riguardo sia alle menomazioni sia alle istituzioni sociali. La seconda intuizione riguarda la centralità della diversità umana nella valutazione dei relativi vantaggi o svantaggi delle persone. Ciò influenza i modelli distributivi di libertà, e quindi la costruzione di una società giusta" (L. Terzi, 2011).

Un'ulteriore riflessione ci viene offerta dai Disability Studies, che si sono sviluppati, negli ultimi quaranta anni, in ambito anglosassone e che interpretano la

disabilità a partire dallaprospettiva del modello sociale. Questi studi si pongono l'obiettivo di avviare il cambiamentodella società, promuovendo il coinvolgimento attivo delle persone disabili nelle scelteche li riguardano, piuttosto che aiutare una minoranza della popolazione ad integrarsi nellasocietà. Appare così indispensabile individuare nella società gli aspetti legislativi e culturaliche sono fonte di discriminazione, evitando di intervenire con un approccio di tipomedico-riabilitativo, per agire, invece, sulle condizioni che creano discriminazioni, esclusionedalla cittadinanza attiva e dipendenza. La ricerca in Pedagogia Speciale Nel 2008 è nata la SIPeS, Società Italiana di Pedagogia Speciale, che riunisce docentiuniversitari e professionisti dell'educazione impegnati in attività di ricerca nell'ambito dellaPedagogia Speciale. Sono stati avviati cinque gruppi di ricerca: 1. La Pedagogia Speciale nelle

Università italiane: presenza di insegnamenti di Pedagogia Speciale M-PED/03 nei corsi universitari

La formazione degli insegnanti (es. TFA): modulazione del percorso dell'insegnante di sostegno: formazione, professione, persona.

L'integrazione scolastica: individuare futuri ambiti di ricerca per ipotizzare, promuovere e migliorare processi inclusivi nelle scuole.

L'integrazione sociale extrascolastica: accompagnare padri e madri, rapporto con beni culturali, sportivi e ricreativi, inserimento lavorativo, età avanzata e disabilità, disabilità e migrazioni.

Il problema epistemologico della Pedagogia Speciale.

La ricerca in Pedagogia Speciale dovrebbe oggi assumere con responsabilità l'obiettivo di consegnare ai professionisti della scuola e ai decisori politici indicazioni chiare, applicabili in ambito didattico e in grado di sollecitare politiche educative adeguate.

Stanno avanzando nuove prospettive, per far fronte alle urgenti richieste.

come l'Evidence Based Education (EBE), e la Student Voice, che mette al centro dell'educazione gli studenti come co-autori dei processi formativi. La dimensione europea ed internazionale dell'inclusione A livello internazionale, un traguardo significativo in merito a legislazioni inclusive è stata la Legge 3 marzo 2009, n. 18 - Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con protocollo opzionale, fatta a New York il 13 dicembre 2006 e istituzione dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, con la quale l'Italia e altri stati firmatari si impegnavano a promuovere i diritti, la dignità e le pari opportunità delle persone con disabilità. La Convenzione delle Nazioni Unite ha formulato i seguenti Principi Generali sui diritti delle persone con disabilità: a. rispetto per la dignità intrinseca b. non discriminazione c. piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società d. rispetto per le differenze e l'accettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dell'umanità e. uguaglianza di opportunità f. accessibilità g. uguaglianza tra uomo e donna h. rispetto per lo sviluppo delle capacità delle persone con disabilità e per il loro diritto di godere dei benefici del progresso scientifico e tecnologico i. rispetto per la libertà di espressione e di opinione e per il diritto di ricevere informazioni e servizi in formati accessibili j. rispetto per la privacy k. rispetto per l'integrità personale l. rispetto per il diritto all'educazione m. rispetto per il diritto all'occupazione e al lavoro n. rispetto per il diritto alla salute o. rispetto per il diritto all'accesso alla giustizia p. rispetto per il diritto alla vita indipendente e alla partecipazione nella comunità.

effettiva partecipazione e inclusione nella società. rispetto per la differenza e accettazione delle persone con disabilità. parità di opportunità. accessibilità. parità tra uomini e donne. rispetto dello sviluppo delle capacità dei minori con disabilità.

Tuttavia, se è vero che risulta condivisa nel mondo l'accettazione dei diritti sopraelencati, è altresì vero che, nella scuola ordinaria, si collocano tre approcci diversi all'accoglienza di persone con disabilità:

  1. unidirezionale: fa riferimento alla possibilità di accogliere "quasi tutti" gli alunni con disabilità nel sistema ordinario
  2. multi-direzionale: sistema ordinario e sistema speciale in relazione tra loro
  3. bidirezionale: separazione tra sistema ordinario e sistema speciale

In Italia, con la Legge 517 del 1977, si è fin da subito fatto riferimento ad una classe ordinaria per tutti secondo principi

Di integrazione, prima, e di inclusione, poi. In realtà i termini integrazione ed inclusione differiscono tra loro. Il primo, infatti, si riferisce ad un approccio che tiene conto solo degli alunni con disabilità, il secondo, invece, è riferito a tutti gli alunni.

L'inclusione scolastica: le sfide più urgenti

Cap. 2

Con la Legge 517 del 1977, in Italia, si avviò il processo di integrazione scolastica degli alunni con disabilità: il nostro paese fu il primo a livello internazionale a promuovere un progetto coraggioso mirato a lasciarsi alle spalle l'esperienza delle classi differenziali.

In tempi più recenti sono state promulgate la Direttiva del 27 dicembre 2012 - Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica e la Legge 107 del 13 luglio 2015 - Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni.

legislative vigenti. L'inclusione scolastica dalla Legge 517 del 1977 alla Direttiva sui BES

Gli anni settanta in Italia, ma anche in altre parti d'Europa, furono caratterizzati da violenze di piazza, lotta armata, scioperi, atti di terrorismo e per questo sono passati alla storia come gli "anni di piombo". Tuttavia furono anche anni di fermento, di novità e di progresso. Dagli anni settanta all'inizio degli anni ottanta vi furono importanti lotte per i diritti civili e grandi riforme sociali sul piano politico e su quello culturale. Alcuni esempi: istituzione di asili-nido comunali, riconoscimento dell'obiezione di coscienza, libertà sindacale, divorzio, istituzione dei consultori familiari, Legge 517, chiusura dei manicomi, interruzione volontaria di gravidanza.

La Legge 517 del 1977 - Norme sulla valutazione degli alunni e sull'abolizione degli esami di riparazione nonché altre norme di modifica dell'ordinamento scolastico

Segnò la vera rivoluzione nell'ambito dell'inclusione scolastica alimentando ulteriormente il principio del diritto all'istruzione per tutti e diede un impulso significativo sul piano procedurale agli interventi educativi individualizzati, anche mediante la presenza di un docente per le attività di sostegno, in realtà già precedentemente presente dal 1975 come docente "specialista".

Altra svolta significativa sul piano normativo e procedurale fu quella segnata dalla Legge quadro n. 104/92 - Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate, che allargò ulteriormente la possibilità dell'istruzione per gli alunni con disabilità fino ad includere anche le istituzioni universitarie. Relativamente alla scuola appare fondamentale l'articolo 13 della Legge 104 perché ribadisce che l'integrazione scolastica debba realizzarsi nelle "classi

comuni” e che la scuola secondaria debba garantire attività didattiche di sostegno realizzate con docenti di sostegno specializzati. A far aumentare le iscrizioni degli alunni con disabilità alla scuola superiore contribuisce anche l’innalzamento dell’obbligo di istruzione elevato da otto a dieci anni, che intendeva uniformare l’ordinamento scolastico italiano a quello degli altri paesi europei.

I passaggi normativi più recenti, tuttavia, sembrano offrire nuove “etichettature” degli alunni e segnare una più stretta alleanza con ispirazioni medicalizzate, che sembrano spesso suggerire ulteriori categorie pseudo-diagnostiche. Il 27 dicembre del 2012 è stata infatti firmata la Direttiva Ministeriale dal titolo Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali (BES) e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. I più critici hanno intravisto il rischio di un avanzamento del modello medicalizzato,

e quindi clinico, chetende a definire "normali" problemi educativi attraverso nuove etichette, in contrapposizionead un modello strettamente pedagogico. La Direttiva appare sostanzialmente divisa in due sezioni:
  • Indicazioni organizzative sul territorio per un'adeguata realizzazionedell'inclusione scolastica. Queste indicazioni mirano alla creazione di una rete, dislocata sul territorio e a più livelli, con lo scopo di migliorare i processi di apprendimento / insegnamento nelle singole scuole.
  • Descrizioni delle condizioni degli alunni riconducibili all'area dei Bisogni Educativi Speciali (BES). È da questa parte della direttiva che emergono le maggiori perplessità, in quanto svantaggio scolastico e bisogni educativi speciali vengono indicati come aree equivalenti.
Secondo la Pedagogia Speciale lo svantaggio scolastico, riferito ad uno o più alunni di una ipotetica classe, deve necessariamente prospettare lapossibilità del superamento di quella condizione, non nel senso di una sua negazione né di una sua sopr
Dettagli
A.A. 2023-2024
10 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher musicundertrees di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia speciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Carbone Angelo.