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2. L’INCLUSIONE SCOLASTICA: LE SFIDE PIU’ URGENTI
→ obbligatorietà e gratuità dell’istruzione per almeno 8 anni, disabili inseriti nelle
L 517/1977
classi normali (eliminazione scuole speciali), inserimento insegnante di sostegno; erano anni di
manicomi, tutela della maternità e sull’aborto, etc)
fermento, novità e progresso (legge chiusura
→
L quadro 104/92 le ASL sono tenute a consegnare alle scuole la diagnosi funzionale per poi
arrivare al profilo dinamico funzionale e al piano educativo individualizzato
l’obbligo scolastico ed è assegnato un peso maggiore alla
Successivamente viene innalzato
famiglia →
Direttiva Bisogni Educativi Speciali (BES) del 2012 firmata dal Ministro Profumo riunisce
alunni con disabilità, con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e quelli con svantaggio
e culturale; impone la creazione di Gruppi di lavoro per l’inclusione (GLI) a livello
socio-familiare
di scuola o singola rete e altre strutture a livello del distretto sociosanitario e provinciale; la
per un’adeguata realizzazione dell’inclusione
direttiva descrive gli alunni e poi dà indicazioni
→
scolastica area dello svantaggio scolastico (personale e momentaneo) e del bisogno
educativo speciale (di tutti); agire sul contesto per promuovere l’apprendimento e agire sullo
svantaggio
Le criticità sono nella parte iniziale: il riconoscimento di una qualsiasi condizione di svantaggio
deve prospettare la possibilità del superamento di tale condizione; lo svantaggio può avere
diverse cause e aggravarsi o risolversi nel tempo, è una condizione non generalizzabile e
personale, a differenza del bisogno educativo che riguarda tutti, quindi non è straordinario,
bensì ordinario
L’inclusione, secondo Canevaro, non può essere un valore in quanto non tende all’assoluto e
all’imposizione, ma a quella dei principi perchè opera orientando e non imponendo
Un rapporto del 2011 evidenzia numerose problematiche relative all’insegnante specializzato:
mancanza di personale, formazione, deontologia, standard valutativo, relegazione
Il Profilo dei docenti inclusivi è stato creato nel 2012 ed è una guida alla progettazione e alla
realizzazione di programmi per la formazione e l’abilitazione all’insegnamento e ha collegato dei
→ l’insegnante specializzato deve valorizzare la diversità
valori alle aree di competenza
dell’alunno, sostenerlo, lavorare con gli altri e aggiornarsi
La proposta di legge del 2014 propone la separazione delle carriere tra insegnanti specializzati
e non
Immaginare nel futuro la persona con disabilità significa darle la possibilità di avere un proprio
progetto di vita
Fondamentali sono le azioni di orientamento che non possono essere relegate soltanto a
frammentati momenti
L’alternanza scuola-lavoro ha valore orientativo, oltre che formativo
→
l’alternanza
L 107/15 stabilisce le procedure per fondamentale la figura del tutor scolastico,
facente parte del Consiglio di classe, che garantisce l’integrazione tra l’apprendimento in aula e
quello sul posto di lavoro
3. LA DIDATTICA PER L’INCLUSIONE
L’insegnante dovrebbe incoraggiare il lavoro tra coetanei, promuovere gruppi cooperativi,
gestire le componenti metacognitive che condizionano l’apprendimento, quindi la motivazione,
le convinzioni che lo studente ha di se stesso, delle proprie abilità, etc
L’approccio costruttivista negli anni ‘70 ha definito il soggetto in apprendimento come
→
costruttore di significati sulla base di una visione olistica della persona interazione soggetto e
contesto
Boscolo dice che l’apprendimento deve essere:
1. Costruttivo
2. Strategico
3. interattivo
La conoscenza viene costruita piuttosto che registrata →
Vygotskij arricchì il significato dell’apprendimento con aspetti di socialità costruzione
cooperativa della conoscenza
L’apprendimento è sollecitato dalla didattica, la quale sostiene l’intreccio degli elementi che
appartengono ai 3 ambiti:
1. Sistema dei saperi
2. Sistema delle tecniche
3. Sistema alunno
Wood e Bruner hanno riconosciuto che i processi di apprendimento si reggono su strategie di
sostegno e di guida che hanno definito scaffolding, i suoi compiti sono: reclutare il bambino al
compito, mantenere la direzione dell’attività verso il problema da risolvere, semplificare le
componenti del compito, mostrate le soluzioni, ridurre i gradi di libertà della situazione
L’inclusione scolastica in Italia è passata da un’idea di sola socializzazione a una che
comprendesse anche l’apprendimento
Damiano attribuisce all’azione didattica la funzione di produrre metafore della realtà e i
mediatori sono il tramite attraverso cui si opera per attivare tale funzione, che è propria della
didattica; nell’atto di produrre conoscenza stabiliscono l’interazione tra soggetto e oggetto
culturale; sono di 4 categorie:
→ fanno ricorso all’esperienza diretta e sono prossimi alla realtà
1. Attivi →
2. Iconici quando utilizzano le rappresentazioni del linguaggio grafico e spaziale
→
3. Analogici quando si rifanno alle possibilità di apprendimento insite nel gioco e nella
simulazione
→
4. Simbolici quando utilizzano i codici di rappresentazione convenzionale e universali
Nel caso degli alunni disabili la mediazione deve saper gestire il processo di apprendimento e
saperlo attivare anche quando la fragilità dei funzionamenti biopsicosociali indurrebbe a negarlo
La sfida dell’inclusione scolastica si articola nella combinazione del diritto all’uguaglianza con
quello alla diversità
Nella modalità di insegnamento con mediazione dell’insegnante, il docente è la principale fonte
l’apprendimento; con mediazione sociale, invece,
di conoscenza, facilita e individualizza
l’origine dell’apprendimento sono gli allievi
Le esperienze di vita sono plurali ed è il vivere la propria intenzionalità nel gruppo che aiuta a
fare scelte personali; nel caso della disabilità, può essere richiesta la mediazione di qualcuno o
qualche mediatore materiale che abbia il compito di non impedire un fare intenzionale ed
autonomo, evitando di fornire supporto quando non necessario
è l’interdipendenza positiva perchè ci permette di comprendere
Il cooperative learning
l’importanza dei legami sociali per l’apprendimento, vi è una correlazione tra il conseguimento
dell’obiettivo di un individuo e quello degli altri (interdipendenza positiva → uno per tutti e tutti
per uno), mentre l’interdipendenza negativa è quando vi è una correlazione negativa, cioè
quando c’è competizione; è l’opposto dei gruppi di apprendimento in cui la condivisione e l’aiuto
sono minimi; nei gruppi cooperativi non solo viene massimizzato l’apprendimento, ma vengono
anche insegnate abilità sociali (esprimere la propria opinione, criticare le idee, non le persone,
comunicare con chiarezza, risolvere i conflitti, etc); nella procedura Jigsaw si stimola sia
l’interdipendenza delle informazioni (dare ad ogni studente parte delle informazioni per svolgere
il compito) che l’interdipendenza delle risorse (fornire una parte del materiale ad ogni membro);
alla fine del lavoro il gruppo deve valutare cosa ha funzionato e cosa no
L’attività laboratoriale prevede che gli alunni raggiungano conoscenze attraverso un processo
→
che si basa sul fare, sull’esperienza diretta, sulla sperimentazione Dewey, learning by doing,
l’alunno al centro del processo educativo
Frabboni dice che, attraverso l’approccio laboratoriale, si riproducono, ricostruiscono e
→
reinventano conoscenze piano metacognitivo
L’apprendimento attivo di conoscenze prende avvio da un problema che non può essere risolto
attraverso l’applicazione di un procedimento, ma richiede un impegno cognitivo autonomo e
creativo
La prosocialità, intesa come tendenza a ricorrere ad azioni che si contraddistinguono per gli
effetti benefici che producono negli altri, appartiene alla sfera delle abitudini delle pratiche ed è
diversa dall’altruismo inteso come disponibilità emotiva e sentimentale all’altro e che appartiene
alla sfera dei sentimenti
Mancuso dice che i migliori leader sono quelli che non impongono se stessi, ma sanno creare
sistema, squadra, organizzazione
Bauman sostiene che viviamo in una società liquida, privata di reti sociali solide e di azioni
collettive, prodotto della società di potere che alimenta la debolezza dei legami sociali
Bisogna lavorare sull’accoglienza e sulla relazione con il compagno con disabilità, ma anche
sullo scardinamento delle percezioni negative che rischiano di cristallizzarsi alimentando
l’allontanamento e il rifiuto
La griglia per l’osservazione delle interazioni, partecipazione e sollecitazioni permette la
rilevazione dei comportamenti comunicativi dell’insegnante di classe e specializzato verso la
classe e l’alunno con disabilità, dei comportamenti comunicativi dell’alunno disabile con
insegnanti e compagni e viceversa
La griglia per l’osservazione delle interazioni in aula valuta quanto sopra, ma anche le risposte
che l’alunno con disabilità dà a queste richieste di interazione
Le relazioni in classe devono favorire l’autonomia, l’interdipendenza e la sperimentazione di
scambi tra pari, ivi compresa anche la lite che è comunque un riconoscimento dell’altro
La famiglia è una risorsa per la scuola così come la scuola può essere un aiuto per la famiglia
che l’alunno diventi autonomo e
che, comunque, non deve essere oppressiva per fare in modo
indipendente
Sollecitare la creazione di percorsi di formazione non per i genitori, ma con, per attenuare
l’autopercezione di inadeguatezza al proprio ruolo
4. PROGETTARE E VALUTARE PER PROCEDERE CON COSCIENZA
La L 170/2010, e poi la Circolare ministeriale 8/2013, hanno prescritto la stesura di un Piano
Didattico Personalizzato, PDP, per ogni alunno con DSA
La progettazione di primo livello comprende: →
● Piano Triennale dell’Offerta Formativa l’identità
PTOF, documento che costituisce
culturale e progettuale dell’istituzione scolastica, qui si esplicita la progettazione che le
singole scuole adottano all’interno della loro autonomia; viene elaborato dal Collegio dei
Docenti e approvato dal Consiglio d’Istituto e deve essere eventualmente rivisto nel
me