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Seneca.
Struttura della tragedia di Euripide:
1. prologo iniziale
2. canto d’ingresso cantato dal coro (parodo)
3. serie di episodi separati gli uni dagli altri da un canto corale
4. parte conclusiva (esodo).
LA COMMEDIA ATTICA
5 https://www.treccani.it/enciclopedia/sofocle_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/
6 https://www.treccani.it/enciclopedia/euripide_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/
Etimologia:
Il termine commedia deriva dal greco Komodia e significa canto festoso.
Probabilmente si riferisce a cortei festosi dette falloforie in cui veniva portato in processione
un fallo gigante, simbolo di fertilità e con funzione propiziatoria.
Argomenti:
- critica sociale e politica
- vicende erotiche
Autori:
Aristofane
- Commediografo ateniese del V sec. a.C. e massimo rappresentante della commedia
attica "antica".
- La satira di A. ebbe spesso contenuto politico missione educatrice del teatro per
migliorare la polis.
- Critica molto Socrate!
- Struttura delle commedie di Aristofane:
1° parte dove viene inscenata la vicenda principale
o 2° parte, più breve, con le conseguenze della vicenda principale
o È evidente il contrasto tra l’eroe e l’antagonista
o
Menandro
- Commediografo ateniese vissuto dal 344 al 290 a.C. circa
- Scrisse più di 100 commedie
- Non ebbe successo ad Atene, mentre la sua fama accrebbe dopo la sua morte, spt nel
mondo romano.
- Tema amoroso e vicende private sparisce il coro
- Trame intricate e introspezione psicologica con l’analisi dei vizi umani: avarizia,
asocialità, eccessivo rigore morale, presunzione, orgoglio.
LA TRAGEDIA a ROMA
La tragedia attica venne trapiantata a Roma ufficialmente nel 240
a.C (v. intro).
Livio Andronico introdusse la fabula cothurnata.
Il coturno era, nel teatro attico, il calzare usato dagli attori.
Livio Andronico inscenò rappresentazioni del ciclo troiano, riguardanti cioè la
spedizione vs la città di Troia.
Dopo di lui Nevio ampliò la gamma tragica includendo tematiche legate a
Dioniso (o Bacco) e inventò la fabula praetexta, cioè la tragedia di argomento
romano, in opposizione alla fabula cothurnata, ossia la tragedia di argomento
greco.
La pretesta era la toga orlata di porpora usata dai magistrati romani.
Ennio innovò ulteriormente la tragedia:
- Stabilì i canoni metrici, retorici, timbrici ed emotivi
- Adottò un linguaggio epico
- Da alcuni è considerato il vero fondatore del teatro tragico romano
- Si ispirò spt alle tragedie di Euripide.
Seneca
- L’unico poeta tragico latino di cui ci sono pervenute tutte le opere
- Tra i suoi temi favoriti vi è la critica alla tirannia
- Probabilmente le sue opere non furono mai inscenate
- Si ispira a Euripide
- Avrà grande successo in età umanistico-rinascimentale
LA COMMEDIA A ROMA
La commedia romana ha grande somiglianza con il genere greco, con alcune
innovazioni: l'eliminazione del coro e l'introduzione dell'elemento musicale.
Mancavano infatti a Roma strutture teatrali paragonabili a quelle del mondo greco,
fatto che costrinse i tragici latini di fare a meno della presenza del coro.
La commedia romana di ispirazione greca era chiamata fabula palliata (così
chiamata dal pallium, mantello di foggia ellenica indossato dagli attori), mentre la
commedia ambientata nell'attualità romana era detta fabula togata (dalla "toga",
7
mantello romano) oppure tabernaria, ma fu tardiva e non ebbe grande successo.
La commedia è solitamente a lieto fine, propone temi “leggeri”, mette al centro i problemi
e le vicende della vita quotidiana, mettendo a nudo le debolezze e l’umanità dei suoi
personaggi. Generalmente i protagonisti sono persone comuni, del ceto medio alto urbano,
servi compresi.
Il protagonista indiscusso della commedia romana è il servo, erede latino degli eroi greci
presenti nelle commedie di Aristofane. NON ha successo / riscatto a livello pubblico o politico,
ma nella sfera privata.
Argomenti sessuali abb. espliciti.
Nell’antica Roma, prima che nascesse un teatro strutturato e organizzato secondo i canoni
del teatro greco esistevano produzioni comiche locali. Le prime manifestazioni teatrali
romane, sulla falsariga della commedia attica, si svolgevano in occasioni come le festività. Le
azioni rituali proprie di queste feste avevano funzione apotropaica, finalizzate ad allontanare
Fescennini
influssi negativi. Queste forme di rappresentazione teatrali, dette
Versus, proponevano dialoghi dal tono volgare e aggressivo, accompagnati da
un’adeguata gestualità. La mancanza di freni inibitori continua come spazio metaforico di
rappresentazione di pulsioni normalmente represse dalla società.
7 http://docscuola.altervista.org/wp-content/uploads/2017/04/tragedia-e-commedia-romana.pdf
Nell’antica Roma nasce la Satira, il nome fa riferimento alla mescolanza di pezzi teatrali
non legati tra loro da una trama, e caratterizzati da una notevole varietà artistica. La satira è
caratterizzata dall’attenzione critica verso la politica e la società, mostrandone le
contraddizioni. La satira risponde ad un’esigenza dello spirito umano, l’oscillazione tra sacro
e profano. La satira occupa temi rilevanti: politica, religione, sesso e morte e su questi
propone temi e punti di vista alternativi. La satira, attraverso la risata, veicola piccole
verità, semina dubbi, smaschera ipocrisie, attacca pregiudizi.
La satira si può considerare il primo genere originale della letteratura latina. Nasce come
polemica diretta ad obiettivi mirati; non ha schemi fissi, ma si basa sullo stile dell’autore. Gli
autori più importanti si ricordano Giovenale, Petronio e Orazio.
La commedia romana ispirata ai copioni delle commedie greche mantiene ambientazioni e
nomi dei personaggi greci. Questa scelta di collocare le opere comiche in un ambiente
diverso da quello romano permette di rappresentare situazioni equivoche, di
mettere in ridicolo abitudini e tipi umani in estrema libertà. Questo particolare genere,
Fabula Palliata.
che ha riscosso a Roma grandissimo successo, si chiama Successivamente si è
sviluppato, con minor successo, una fabula togata. Una commedia ambientata a Roma, con
tematiche e nomi romani, con una forte attenzione nei confronti della vita quotidiana romana.
Per questo motivo però i personaggi e le storie rappresentati non riuscirono mai a raggiungere
la stessa intensità comica della palliata. principes
Nel corso della prima età imperiale lo stesso Augusto esercita di persona pressioni
perché a Roma riprendesse vigore la consuetudine alle rappresentazioni teatrali, ritenute
canali privilegiati per comunicare rapidamente orientamenti ideologici e politici a
ante litteram.
grandi masse di pubblico, una visione di propaganda Il tentativo augusteo
8
non sortì gli effetti sperati.
MIMO e PANTOMIMO mimus
Il termine mimo deriva da ed indica l'imitazione della vita reale e si riferisce sia al
genere artistico sia all’attore che lo esercita.
Il mimo giunse a Roma dall'Oriente, poco prima che finisse la seconda guerra punica, tuttavia
prese piede a cavallo tra l’età repubblicana e quella imperiale successo di spettacoli più
leggeri come circo, arena e mimo.
Il mimo era una forma di comicità popolare che poteva sconfinare nella pornografia o
includere scene cruente (es. Marziale riferisce che in occasione della inaugurazione del
Colosseo il personaggio che rappresentava il bandito fu sostituito da un vero condannato a
morte, crocifisso e sbranato da un orso).
La pantomima è uno spettacolo inventato nel 22 a.C. da Pilade di Cilicia, liberto di Augusto, e
da Batillo di Alessandria, liberto di Mecenate.
Un solo ballerino interpretava tutte le parti previste, accompagnato da un’orchestra di flauti e
maschere e da un coro che narrava il resto dell’azione.
Si dedicarono alla stesura di pantomime: Lucano, Stazio e Luciano.
8 https://www.plautusfestival.it/alla-scoperta-del-teatro-la-commedia/
2. Lo spettacolo teatrale pp. 49 - 62
Le occasioni per le rappresentazioni teatrali:
- Ludi Romani
Si svolgevano dal 15 al 17 settembre
o Erano legati a circostanze eccezionali
o Inizialmente avevano un programma sportivo (gare atletiche e di cavalli)
o A partire dal 365 a.C. vennero introdotte delle rappresentazioni teatrali
o
- Ludi Plebei
Dedicati a Giove
o Istituiti nel 220 a.C. e organizzati dagli edili plebei
o Metà novembre x 14 giorni
o
- Ludi Apollinares
Istituiti nel 212 a.C. ma le rappresentazioni teatrali vennero introdotte nel 199
o a.C.
Dedicati ad Apollo
o Si svolgevano a luglio e inizialmente si svolgevano nel Circo Massimo
o
- Ludi Megalenses
Istituiti nel 204
o Si svolgevano in aprile
o Organizzati dagli edili curuli
o
- Florales
Ludi circensi istituiti nel 238 e resi annuali nel 173 a.C.
o No gladiatori e atleti, ma prostitute che cacciavano lepri e capre, compiendo
o danze e spogliarelli, mettendo in scena mimi licenziosi.
- Ludi trionfali e funebri
Dedicati a grandi personaggi
o Ospitavano rappresentazioni teatrali
o
I luoghi delle rappresentazioni teatrali
- Inizialmente in teatri di fortuna, formati da strutture lignee temporanee, nell’area
destinata ai vari ludi o accanto ai templi o ad altri edifici pubblici.
- Nel 179 il pontefice massimo Marco Emilio Lepido fece costruire un teatro con
palcoscenico fisso presso il tempio di Apollo. Ma nel corso del II sec a.C. altri censori
fecero costruire dei teatri, ma il Senato vietò nel 155 la costruzione di opere
strutturali entro 1 miglio dalla città.
- Nel 133 a Roma venne introdotto l’uso del sipario.
- Nel 55 a.C. venne costruito a RM il primo teatro stabile a spese di Pompeo c/o
attuale Campo dei Fiori.
Struttura del teatro romano:
1. Scena;
2. Vomitori (ingressi aperti sulla cavea che permettevano l'accesso agli spettatori);
3. gradinate della cavea, talvolta coperta con teloni di seta o lino per proteggere gli spettatori
dalla pioggia o dal sole
4. ingressi per il pubblico;
5. ingressi di servizio e per gli attori;
6. il sipario per consentire agli attori il cambio scena.
7. sul palcoscenico c’era fisso un altare.
Attori Nella commedia attica gli attori erano solitamente 3 a volte un attore recitava più
parti.
Nel teatro plautino ciascun personaggio era interpretato da un attore, a seconda
dell’età, del sesso o del grado sociale.
Maschere
Per le tragedie e le commedie di argomento greco venivano usate le maschere
Per i mimi e i pantomimi NO
Per le tragedie