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LETTURA PRIME OTTAVE DEL CANTARE

Prima ottava—> invocazione a Dio, Dio della rappresentazione offerta dall’ apertura del vangelo di Giovanni.

Seconda ottava—> si rivolge alla vergine e le chiede la forza di scrivere e di portare a compimento la sua opera.

Terza ottava—> ci da le prime indicazioni riguardo ai tempi in cui Pulci iniziò a scrivere l’opera: era primavera, Mito di Tereo, Filomena e Propne per dirci quando inizia la storia.

Quarta ottava—> ci dice perché scrive, per obbedire a Lucia Tornabuoni che aveva commissionato l’opera e ci parla della storia di Carlo Magno: è stata scritta male perché molti l’hanno interpretata male.

Quinta ottava—> ci parla delle storie Carolinge, che erano in mano a degli scrittori mediocri (cantori di piazza). Come diceva Leonardo Bruni, se ci fosse stato qualcun altro avremmo capito le grandi imprese di Carlo; questo qualcun altro sarà proprio Pulci.

Sesta ottava...

ottava—> carattere biografico, Pulci visitò all’inizio degli anni 70 la badia dedicata a Carlo e alla sua battaglia, dove uccise molti cavalieri. Le loro ossa erano talmente tante che non si ritroverebbero nella valle di Giosaffat, dove si fa il giudizio universale. Forse la aggiunse dopo.

Settima ottava—> Firenze deve molto a Carlo e alla Francia, la sua grandezza si deve a lui e alla Francia stessa. Noi dobbiamo essere debiti alla ricostruzione della storia di Carlo.

Ottava ottava—> Da il via alla storia, è il suo reale inizio. Quello che abbiamo letto prima è tutto proemio.

FIGURA DI CARLO MAGNO, un rifondatore

Carlo Magno per Firenze è una figura importante perché esiste una leggenda che lo riguarda sulla fondazione della città—> dopo la calata dei barbari (fine impero romano), Firenze viene rasa al suolo da Attila/ Totila, ma poi verrà ricostruita da Carlo.

Dal 400 però questa leggenda viene contestata

Da Leonardo Bruni e da grandi storiografi fiorentini. Fanno delle ricerche di carattere archeologico. C'è qualcosa che ci dice che questa leggenda è vera? Esiste una chiesa dei "Santissimi apostoli" con una targa che sostiene che sia stata edificata da Carlo e da suo nipote Orlando (la targa è recente, la leggenda è medievale).

Carlo Magno fu incoronato nella notte di Natale dell'800 imperatore del sacro romano impero, dopo il passaggio barbarico ristabilisce i confini dell'impero romano ed i rapporti con il papato (religione cristiana).

In età Laurenziana ebbe grande rilevanza, soprattutto in ambiente letterario e politico, infatti troviamo la sua figura in altre opere:

  1. Donato Acciaioli - scrive una bibliografia sulla figura di Carlo Magno, questo testo ebbe molta rilevanza politica perché l'autore lo dedica al re di Francia.
  2. Ugolino Verino - negli anni 60 scrive un testo in esametri "La Carlias".

lo dedicò sempre al redi Francia.

3. Il Morgante.

Questi tre autori fiorentini celebrarono la storia carolingia in un'ottica politica; questo era un compito che aveva sicuramente a che fare con il volere dei medici.

I medici negli anni 60 scrivono dei rapporti molto solidi con la Francia, infatti nello stemma mediceo viene offerto di inserire i gigli di Francia, inoltre, nel 1468 Lorenzo diventa ciambellano della corte francese.

La Francia e Firenze avevano sempre avuto dei buoni rapporti dalla fine del 1300, si sono semplicemente rafforzati.


Cinque cantari finali del Morgante

> ci si può collegare alle prime ottave, la fine della storia coincide con la "Rotta di Roncisvalle".

morte di Orlando. Dall'ottava 47 dell'ultimo cantare fino alla 155 (ultima ottava), ci sono più di 100 ottave dove Pulci racconta la morte di Carlo e attraverso questo ci dà un resoconto della sua vita, perché non era un personaggio fondamentale (Orlando lo era) - quello che Pulci ci aveva promesso all'inizio.

Ottava 47/48, inizio della parte finale - Punizione di Gano che aveva tradito Orlando. Carlo ad Aquisgrana va avanti con la sua vita.

Ottava 49 - Carlo muore e qui inizia la storia che Pulci aveva predetto nelle prime ottave (storia scritta male e intesa peggio). Abbiamo decine di ottave dove Pulci racconta la vita di Carlo - la racconta come una storia cantarina all'interno di un testo cavalleresco perché la fa narrare da due canterini: Lattanzio e Alquino.

Pulci disse che Ormanno e Turpino scrissero la storia di Carlo in maniera non adeguata: - Turpino scrisse una storia dedicata a Carlo ed

Orlando-Ormanno—> Lo troviamo nell "Storia dei reali di Francia" di Palumberino, qui si trova la storia dei reali di Francia e quindi quella di Carlo. Ottava 53—> Pulci introduce Lattanzio e dice che racconta la storia anche Ormanno e Turpino hanno scritto. Tutta la documentazione riguardante la vita di Carlo Magno Pulci lo prende da ciò che Acciaioli aveva scritto. Riferimenti anche alla "Carliade" di Verino, c'è qualcuno che in quel momento sta componendo un'opera in onore di Carlo. È in atto un'operazione culturario-letteraria, che mette insieme la volontà politica che è alla base delle opere citate prima. Ottava 141—> Si rivolge ai lettori, riflessioni di chiusura del poeta sulla sua opera, da dove può essere tirata fuori una quinta essenza (miele), sotto il testo ci sono varie informazioni che permettono di estrarre qualcos'altro dall'opera (testo nel testo). Quelli che

non ci riescono si diletteranno solo a leggere l'opera. Ottava 142 -> Pulci ha usato in modo spropositato "la mazza" di Morgante, si è lasciato andare in passi volgari e blasfemi. Si giustifica, però, dicendo che ha raccontato la storia di un gigante e che quindi lui non poteva fare altrimenti. Per lui ci sono storie da "camera" e da "piazza", questo è un testo che va goduto come uno spettacolo in piazza. Ottava 143 -> Incontriamo il primo amico di Pulci, Bernardo Belliccioni (autore comico e poeta improvviso dei medici), solo lui può avere il mio testo perché lo prenderà e lo apprezzerà così come è. Non come Varo e Tucca, correttori raffinati di Virgilio. "Perdonare a coloro che non sanno" -> Pulci inserisce questi versi perché verrà attaccato, soprattutto da Savonarola. Ottava 144 -> Pulci parla di Antonio di Guido, più celebre

canterino e forse primo divulgatore dell'opera; sa cantare meglio di chiunque altro però sta sempre nella zona di valle ombrosa.

Corvi -> nemici di Pulci.

Ottava 145 -> Questa è la mia opera e non mi aspetto che qualcuno che la celebri in maniera esagerata. In mio testo mostra la mia lingua proverbiale, ma sono tranquillo perché l'ha letto Angolo da Montepulciano -> Angelo serafino della sua opera.

Ottava 146 -> Ottava di omaggio all'arte poetica di Poliziano (1483), grande poeta, ritratto però come colui che sta all'ombra di Lauro (uno degli amici della famiglia laurenziana che stanno all'ombra dell'Lauro). I rapporti poi si inclinano, Poliziano è allontanato da Firenze.

Ottava 147 -> seguirò la lira di Poliziano e troveremo Pallante, figlio di Lorenzo. Pulci si augura di diventare il maestro di Piero, grande poeta e calciatore (PALLAnte). Pulci si lega in maniera fortissima a Poliziano.

noi insieme aiuteremo a credere Pallante e glifaremo un monumento letterario.

Ottava 148—> Usando la cultura mitologica spiega cosa faranno a Pallante, come lo eleggeranno elemento principale della loro poesia.

Ottava 150—>???

Ottava 151—> Ritorno dell’ età di Saturno come età felice, i rampolli dell’Lauro, pianta del Lauro che getta i polloni che daranno felicità al casato. Profezia molto felice per i medici, che poi si avvererà.

Ottava 152—>Secoli felici grazie alla nascita di questi nuovi rampolli. Ultima ottava, la mia fantasia non si ferma, è come una ruota che non smette mai di girare.

Ottave 153/154/155—> Ottave dedicate alla vergine e a Lucrezia:

-Vergine—> le aveva chiesto di aiutarlo con la sua “barchetta” (sua scrittura), comincio e finisco con te, la ringrazia.

-Lucrezia—> 1482 Lucrezia ha già raggiunto la vergine perché è morta. Pulci le chiede

Di conservare la sua anima, io posso rivolgermi direttamente a Lucrezia perché interpreta sempre il volere della vergine, Lucrezia è una seconda vergine. Chiede a lei salute spirituale.

LEZIONE 6

Il Morgante si inserisce in un progetto Carolingio Cavalleresco, insieme all'opera dell'Acciaioli, per garantire l'alleanza tra la Francia ed i Medici. Siamo di fronte ad un testo che fa divertire e che manifesta un "ingaggio" da parte di Pulci, uno scrittore di militanza medicea.

ELENCO DI TESTI CAVALLERESCHI DI SUPPORTO ALLA COMPOSIZIONE DEL MORGANTE

Dal punto di vista delle fonti da cui Pulci prende ispirazione per scrivere il Morgante, egli cita l'opera dell'Acciaioli, ma ci informa anche della vita cavalleresca che lui conosce. A partire dall'ottava 54 del 28 cantare capiamo che Pulci non ha soltanto sottomano il testo di Barberino "I reali di Francia", con una parte dedicata all'infanzia di Carlo. Infatti dall'

ottava 57/58 si capisce che un'altra delle fonti di Pulci è "Spagna", testo che racconta la conquista della Spagna da parte di Carlo Magno e la morte di Orlando a Roncisvalle. In realtà il modo corretto di chiamare questo testo sarebbe "Le Spagne", questo perché i testi che raccontano questo episodio sono molti e noi non sappiamo quale di queste Pulci guardò. Pulci cita altri testi nelle ottave 64: "Il Danese", personaggio che fa parte della schiera dei paladini carolingi. Quest'opera ha una tradizione doppia: un testo in prosa dedicato alle imprese del Danese (probabilmente quello che guarda Pulci) ed un testo in ottava rima (veniva vocalizzato e rappresentato in piazza, anche alcuni testi in prosa). E 65: "Rinaldo da Montalbano", cugino di Orlando e nipote di Carlo. Qui viene raccontata l'infanzia di Rinaldo, bizzarro anarchico che litiga sempre con Orlando e Carlo, che lo bandisce. È il

persona

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A.A. 2022-2023
37 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher camillamasotti03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Villoresi Marco.