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GLI ORDINI SUOI NON GLI PROFITTARONO NON FU PER COLPA SUA, PERCHÉ NAQUE

DA UN’ESTRAORDINARIA ED ESTREMA MALIGNITÀ di FORTUNA” stessa fortuna che

gli diede il potere gli si rivoltò contro.

Conquistò il potere grazie la fortuna del padre, ma cercò di costruire le fondamenta

del nuovo stato con la sua virtù purtroppo, poi, la fortuna gli andò contro.

(10) papa Alessandro VI avrebbe voluto Cesare Borgia, suo figlio, uno stato che non

appartenesse allo stato pontificio.

(11) non gli avrebbe potuto dare nemmeno faenza e rimini che pur appartenendo

allo stato pontificio, erano sotto la protezione dei veneziani.

(12) non si poteva fidare neanche dell’esercito perché era sotto il potere degli

ORSINI e COLONNA cioè di quelli che avrebbero dovuto temere il papa.

(13) l’unica cosa per papa Alessandro VI era quella di creare disordini in quelle zone:

- (14) non ostacolò il ritorno di Luigi XII in Italia, voluto dai veneziani per conquistare

la Lombardia.

- anzi, facilitò questo ritorno sciogliendo il matrimonio dei luigi XII

(15-16-17-18) non appena luigi XII fu a Milano il papa ebbe le truppe per l’impresa di

Romagna.

Sconfitti i Colonna, conquistata la Romagna, Cesare Borgia cercò di mantenere le

 sue conquiste e di procedere oltre.

Aveva due impedimenti: Truppe infedeli: l’arme degli orsini (delle quali si era

servito contro i colonna) sembravano non essergli più fedeli, né per mantenere, né

per conquistare. La conferma fu quando espugnata Faenza, li vide combattere con

poco entusiasmo contro Bologna.

della Francia: anche Luigi XII non sembrava molto predisposto a

volontà

sostenerlo. Conferma dei sospetti: fu quando preso il ducato di Urbino Luigi XII lo

fece desistere dall’attaccare la toscana.

Quindi Cesare Borgia decide di agire indipendentemente dagli altri.

(18-19-20) Per prima cosa

il potere degli Orsini e dei Colonna a Roma: fece passare dalla propria parte

indebolì

tutti i nobili che li sostenevano con:

-Alti stipendi

-aumento incarichi militari e politici

i capi dei colonna

disperse

di indebolire gli orsini:

cercò

-dopo che gli orsini avevano convocato un’assemblea a magione (perugia), scoppiò una

rivolta ad Urbino che egli contrastò con l’aiuto dei francesi.

(21) INGANNI:

non fidandosi della Francia né di altre forze esterne fece si che gli Orsini stessi fossero

suoi sostenitori(per intermediazione di Paolo Orsini corrotto con il denaro, giostra con

queste persone a suoi piacimento).

(22-23) cesare Borgia uccise Paolo stesso e altri capi del partito degli orsini, a questo

punto aveva conquistato tutta la romagna con il ducato di urbino

(24-25-26-27-28) TROVÒ la Romagna indebolita in mano ad inetti ed incapaci che più

che governata l’avevano depredata. La affidò a RAMIRO LA LORQUA, conosciuto per la

sua crudeltà, ma ebbe fama, quando Cesare Borgia si accorge che non era più

necessaria tanta severità e i sudditi cominciavano a odiare il principe.

un tribunale civile al centro (in mano ad un presidente illuminato) presso il

Istituì

quale ogni città aveva il suo rappresentante.

LORQUA, in piazza pubblica e esibì il coltello insanguinato per dimostrare al

elimina

popolo che le crudeltà che c’erano state non dipendevano da lui (Borgia). Il popolo è

estremamente soddisfatto.

(29)A questo punto Cesare Borgia era molto potente, aveva un esercito e aveva

annientato i vicini pericolosi. Ma mancavano ancora i francesi che non erano disposti a

fargli fare altre conquiste. Cominciò a vacillare quando Luigi XII andò nel regno di Napoli

per combattere contro gli spagnoli a gaeta. A luigi interessava andare nel regno di

Napoli dove c’erano gli spagnoli.

(30-31)Cesare Borgia cercava nuove alleanze che sarebbero state possibili se suo padre

fosse stato ancora vivo.

Inizia la malignità di fortuna:

(32-33)Morto alessandro VI, Borgia sapeva che il suo successore non lo avrebbe

appoggiato. Ci potevano essere 4 modi per evitarlo:

1. Eliminado tutti i signori che aveva depredato temendo che il nuovo papa avrebbe

potuto riportarli al potere

2. Assicurandosi tutta l’aristocrazia romana contro il papa.

3. Controllando il collegio dei cardinali

4. Conquistando prima della morte del padre tanto potere per potere resistere, da

solo, almeno alle prime minacce.

(34)Alla morte di Alessandro vi aveva portato a termine i primi 3 obiettivi:

Ucciso i vecchi signori depredati

- Aristocrazia romana dalla sua parte

- Molto credito nel collegio cardinalizio

-

Il quarto obiettivo era quasi raggiunto, aveva romagna, Perugia, Piombino.

(35-36-37) una volta che non avesse più dovuto temere i francesi ( e quel momento

era vicino: battuti al sud dagli spagnoli) avrebbe potuto giostrare come voleva tra

queste due potenze.

- si sarebbe potuto battere su Pisa, Lucca e Siena che non temevano più i fiorentini.

(38-39) Ma in quel frangente morì Alessandro VI e lo lasciò solo con la romagna ben

consolidata.

-gli altri stati erano traballanti tra due potenze nemiche.

(40) Aveva basi ben solide in Romagna e a Roma ma aveva anche addosso due eserciti

nemici e la salute che lo stava abbandonando. (ecco la malignità di fortuna)

Avrebbe potuto non tanto far eleggere il papa che voleva lui ma sicuramente quello che

gli dispiaceva di meno.

Cesare Borgia agì bene pur avendo avuto il potere per la sola fortuna di essere figlio di

Alessandro VI

I suoi progetti furono fermati dalla morte del papa e dalla malattia.

 Chiunque si fosse trovato nelle stesse condizioni non avrebbe potuto agire

 meglio.

(41-49) unico errore:

elezione di papa IULIO II (già cardinale della rovere danneggiato e offeso da Cesare

Borgia)

Avrebbe dovuto evitare di far eleggere papa uno di quei cardinali che avrebbero temuto

il suo potere, gli uomini offendono o per paura o per odio.

dovuto far eleggere il cardinale di roven, il quale non lo temeva perché si

avrebbe

faceva forza sia degli spagnoli che dei francesi che lo sostenevano.

Cesare Borgia era già troppo malato.

ma

Cesare borgia esempio di un principe che arrivò in carica per fortuna

CAPITOLO VIII : titolo: De his qui per scelera ad principatum pervenere. [Di quelli che

per scelleratezze sono venuti al principato]

Titolo: a quelli che arrivano al principato attraverso il delitto

(1-2-3)Altri due modi oltre la capacità politica e la fortuna per arrivare al principato:

Essere eletto dai propri concittadini

- Agire con mezzi infami e scellerati

-

Esempio di agire come infami e scellerati:

Chi ha necessità di imitare questo metodo lo faccia: io non lo giudico.

(4-5-6-7-8)Es: Agatocle (tiranno di Siracusa dal 317 al 289 a.C.) di infima condizione

figlio di un vasaio condusse sempre una vita scellerata. Quando si arruolò nell'esercito

siracusano arrivò a diventarne il capo. Decise di diventare principe con violenza e senza

dover riconoscenza a nessuno.

Si intese con Amilcare Barca (generale cartaginese)

Radunò tutti i cittadini di Siracusa ed il Senato, fece uccidere tutti i senatori e le

persone più ricche. Benché fosse stato due volte sconfitto dai cartaginesi e assediato

che cosa fece?

Con una parte dell'esercito: difese Siracusa

 con l'altra: andò a conquistare l'Africa accordandosi con i cartaginesi, i quali

 lasciarono la Sicilia a patto che lui lasciasse a sua volta l'Africa, cioè

praticamente fece il doppio gioco.

(9-10-11-12) Nella storia di Agatocle nulla è da attribuire alla fortuna, infatti divenne

principe per:

aver fatto carriera nell’esercito (sfidando pericoli e disagi)

- aver preso decisioni rischiose e pericolose

- aver eliminato i concittadini questa non è una capacità politica (cioè,

- eliminare i propri avversari oppure chi non ti vuole per qualsiasi motivo non è

una capacità politica, rientra nella scelleratezza)

Né fortuna né capacità politica così potrai anche conquistare il potere ma non la

gloria

senza fede, senza religione, senza pietà

per la sua crudeltà e ferocia non può essere annoverato tra gli uomini più eccellenti

(il principe è un'opera che dovrebbe insegnare al principe moderno a conquistare prima

e poi a mantenere il potere quindi, qui Machiavelli vuol dire un altro metodo per

conquistare il potere è questo attraverso la ferocia la violenza la scelleratezza, senza

fede senza pietà senza religione, comunque, noi il Principato lo puoi comunque

conquistare, ovviamente, non sarai annoverato ecco tra gli uomini più eccellenti non

conquisterai la gloria).

(13-14-15-16-17) Nei nostri tempi durante il regno di papa Alessandro VI:

es: OLIVEROTTO EUFREDUCCI DA FERMO

rimasto orfano da piccolo venne cresciuto da Giovanni Fogliani (zio materno)

- si arruola nelle truppe guidate prima da Paolo Vitelli, poi Vitellozzo (fratello di

- Paolo)

diventa il primo della sua compagnia d’armi

- complici vitellozzo e alcuni cittadini di Fermo, decise arbitrariamente di

- occupare la città

scrisse allo zio Giovanni Fogliani di voler tornare a Fermo dopo essere

- mancato per molti anni per:

1) rendersi conto dei suoi possedimenti

2) far vedere ai propri concittadini di non aver sprecato il suo tempo, quindi, arriva

con 100 soldati a cavallo, amici, servitori.

(18-19-20-21)Giovanni Fogliani lo fece accogliere a casa sua con le dovute onorificenze

organizzò un banchetto durante il quale Oliverotto fece in modo di incentrare i

 discorsi su Cesare Borgia e papa Alessandro VI dicendo che avrebbero dovuto

parlare in privato: andati in una stanza fece uccidere Giovanni Fogliani e tutti gli

altri.

Dopo l’assassinio Oliverotto assediò il supremo magistrato nel suo palazzo e fece

costruire un governo di cui lui stesso era il capo.

Eliminò tutti gli oppositori

- Nuovi ordinamenti civili e militari.

- Tenne la città e fu tenuto per un anno fino a strage di Senigallia

-

Riuscì ad avere il potere e lo mantenne per un anno

(22-23-24-25-26-27-28-29-30) Come mai Agatocle tenne la città vi visse e non subì

alcuna cospirazione da parte dei suoi concittadini contro di lui?

Alcuni principi ugualmente crudeli non consideravano il potere.

Dipende dalla crudeltà usata male e usata bene ( se si può dire bene della

 crudeltà)

Crudeltà usata BENE: quelle che si fanno una volta sola e poi si cerca di non

- perseverare con questo atteggiamento. (quindi per arrivare al potere faccio di

tutto, ma poi n

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Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Elisasanti1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Corsaro Antonio.
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