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INIZIO SCENE DI RACCORDO
Le scene di raccordo tra la prima e la seconda parte sono due.
Prima scena
La prima vede l’ingresso in scena di un puer che si lamenta dei disagi provocatigli dallo stare a
servizio di Ballione (v. 767-789)
Questa scena è stata molto discussa,fino ad essere considerata spuria,ma riveste un ruolo importante
perchè annuncia tematicamente e anche meccanicamente il fondamentale rientro nell’azione del lenone
V. 788-789
Seconda scena
La seconda scena di raccordo è quella che riporta sulla ribalta il grande avversario di Pseudolo.
Si tratta di un celebre sketch comico basato sul topos del cocus gloriosus,qui sviluppato in modo molto
originale e divertente
Ballione si porta dietro il cuoco perchè deve farsi preparare il banchetto di compleanno. Il ritorno della figura
del lenone serve a fornire anche alcune informazioni che,in un certo senso,vanno a completare il quadro
dell’apparato drammaturgico apprestato da Pseudolo
—> Ballione era andato al foro per acquistare le provviste necessarie al grandioso banchetto con cui vuole
festeggiare il suo compleanno; adesso v 790 ritorna accompagnato da un cuoco e dai suoi aiutanti
Ballione è preoccupato in quanto ,nella parte finale della scena il lenone,rimasto solo,racconta agli spettatori
che al foro ha incontrato il vecchio vicino di casa Simone
v. 896-904
Simone ha detto a Ballione di guardarsi da Pseudolo perchè questi ha promesso al padrone di portar via con
l’inganno a Ballione la ragazza di cui Calidoro è innamorato.
Il fatto che Pseudopo abbia scommesso con Simone che sarebbe riuscito ad ingannare il lenone,è
diventato un ulteriore ostacolo all’impresa dello schiavo.
Rivelando i suoi progetti al vecchio,Pseudolo ha fatto si che questi si premunisse,per vincere la
scommessa,andando da Ballione a spifferargli tutto .
Ancora una volta la riuscita dell’inganno è resa più problematica,difficile e dunque spettacolare dal
suo stesso inventore, Pseudolo.In questo modo non solo l’attenzione di Simone,ma anche quella di
Ballione sarà puntata sullo schiavo; tutti e due lo osserveranno,lo terranno d’occhio per cogliere e
prevenire i suoi inganni
Il lenone,in particolare,si aspetta di vedere lo schiavo aggirarsi attorno a casa sua e prende le sue
contromisure
Il lenone da quindi ordine alla servitù affinché nessuno presti fede a Pseudolo
Dunque Ballione predispone le sue difese,basandosi sul fatto che si aspetti di vedere lo schiavo in prima
persona nei pressi di casa sua agire subdolamente per sottrargli la ragazza. In questo caso è importante il
concetto sotteso della visibilità di Pseudolo,della sua riconoscibilità : quando lo si incontra,lo si vede nei
paraggi bisogna fare attenzione e diffidare di lui
La chiusa della parte di raccordo,con tutti gli avversari dello schiavo premuniti nei suoi confronti e
pronti a difendersi appena lo vedessero,è stata ideata con grande sapienza da Plauto,perchè su di essa
sarà costruita tutta la seconda parte della commedia,quella dove l’inganno più volte annunciato dal servo
sarà finalmente messo in scena PARTE II
Abbiamo notato all’inizio che nella seconda parte della commedia Pseudolo è molto meno presente che
nella prima e ciò nonostante proprio qui egli mette in moto la strategia di attacco contro i suoi nemici.
A poco a poco Plauto ci fa capire che il meccanismo veramente decisivo dell’inganno non è tanto l’uso della
lettera sottratta ad Arpace o il travestimento di Simia,quanto l’abile depistaggio degli avversari .
Pseudolo non ha fatto altro che annunciare a gran voce la sua intenzione di sottrarre i soldi a Simone
e di raggirare Ballione,andandolo a dire perfino ai diretti interessati .
Questo,come si è visto dalle ultime parole di Ballione,ha sortito l’effetto di attirare l’attenzione di tutti sullo
schiavo: perfino il vecchio Callifone ha rinunciato ad andarsene ad Atene pur di godersi le spettacolari
imprese di Pseudolo. Ma lo schiavo attua l’inganno restando spesso fuori scena o,quando vi si
trova,tenendosi da parte,in posizione defilata,non visto
Quindi egli agisce nell’ombra,dirige da fuori l’inganno,come un regista cinematografico che gestisce tutto
nascondendosi dietro la cinepresa.
Egli si mostra spavaldamente quando dovrebbe agire nell’ombra,mentre si nasconde quando tutti si
aspettano di vederlo agire in prima linea.
Diventa centrale per la riuscita dell’inganno quando e quanto i suoi avversari lo vedono,non lo vedono o
credono di vederlo: sopratutto è determinante il fatto che Ballione,dopo il primo burrascoso
incontro,non si troverà mai più faccia a faccia con lui,anche se i due saranno talvolta compresenti
v. 956-1016
Appena Ballione si è ritirato in casa,entrano in scena,proveniente dal foro,Pseudolo e Simia,il servo di
Carino travestito da attendente del soldato macedone.
Pseudolo riappare insieme a Simia,istruendolo su come dovrà impersonare Arpace di fronte a Ballione.
Simia si mostra molto attento,sufficientemente scaltro e spregiudicato per sostenere efficacemente la parte
V. 905 -955/ 959
In quel momento si spalanca la porta e c’è Ballione che si appresta a vomitare
Simia recita alla perfezione la parte di colui che va in cerca di qualcuno mentre Pseudolo rimane nascosto
“ cerco un furfante,violatore delle leggi,empio,spergiuro e mascalzone
Allora è me che cerca
Questi sono i miei soprannomi,purchè ora sappia dire il nome “
Quando poi Simia sa di avere davanti Ballione,gli porge la lettera con il sigillo di riconoscimento
N.B Pseudolo non ha rivelato a Simia il nome del soldato ma lui è furbo e fa in modo che sia direttamente
Ballione a rivelarglielo
QUINDI…
Quando Ballione esce di casa,Pseudolo manda all’opera il suo scagnozzo,annunciando la propria strategia
di tenersi ai margini dell’azione
Lo schiavo si ritira nell’ombra,da dove muoverà le insidie, mentre sarà il suo alter ego,lo sconosciuto Simia
ad agire
L’abilissimo Simia riesce a raggirare Ballione,nonostante un piccolo intoppo abilmente superato e lo segue in
casa per andarsi a prendere Fenicio
Ballione apre la lettera e il contenuto di essa è quella che il sigillo lascia prevedere. Tutto quadra e Ballione
non ha dubbi,per cui entra in casa seguito dal falso attendente
L’inganno è dunque andato a buon fine proprio perchè Pseudolo è riuscito a deviare lo sguardo del suo
avversario,attirandolo con forza verso di sé e distraendolo da quello che invece era il vero attore della truffa .
Così Ballione,aspettandosi di vedere Pseudolo in azione,non si preoccupa quando gli si presenta
innanzi un perfetto sconosciuto come Simia
L’intreccio sembra dunque sciolto e Pseudolo potrebbe apprestarsi a celebrare il suo trionfo; tuttavia
egli,rimasto solo in scena,continua ad alimentare la tensione drammatica,mostrandosi preoccupato di tre
possibili complicazioni (v. 1017-1036)
- Simia potrebbe tradire e mettersi d’accordo con Ballione,passando al nemico
- Simone potrebbe inopportunamente tornare dal foro e coglierlo sul fatto
- Arpace potrebbe ricomparire prima del previsto e far scoprire l’inganno
Il pubblico è dunque tenuto ancora un po' in apprensione sulla buona riuscita della truffa ideata da
Pseudolo,ma presto ogni ansia viene fugata dalla ricomparsa di Simia assieme a Fenicio,rassicurata del
fatto che sarà condotta dal suo innamorato e non dal soldato macedone (v 1038-1051)
Tutti e tre si recano poi ad un banchetto per festeggiare l’impresa
Lo schiavo ha compiuto l’impresa e ora può festeggiare con un abbondante brindisi assieme al padroncino
Calidoro ( v.1051)
Pseudolo così rientra in casa,lasciando di nuovo libera la scena.
Ballione,che si aspettava di vedere il suo avversario in azione da un momento all’altro,invece non ne ha
intravisto nemmeno l’ombra e crede che la trappola dello schiavo,preannunciatagli da Simone,debba ancora
scattare.Perciò esce di casa trionfante,sicuro di aver consegnato la ragazza al legittimo compratore e di aver
felicemente evitato le trappole di Pseudolo.
v. 1054-1055 / 1060
Il gioco delle aspettative e degli sguardi è perfettamente condotta da Plauto,Ballione non ha incontrato
Pseudolo,non l’ha visto e quindi l’inganno per lui non ci può essere stato
Ora,secondo il lenone,lo schiavo può tranquillamente presentarsi al suo cospetto: ogni suo tentativo sarà un
degno coronamento della sconfitta. Ballione è tanto sicuro di aver vinto la sfida col suo avversario da
sostituirsi funzionalmente al servus callidus nel celebrare la vittoria
Ballione è convinto di averla spuntata,proprio perchè non ha incontrato Pseudolo,ribadendo ancora una volta
implicitamente che l’inganno non poteva non esserci senza un’apparizione dello schiavo.
Il lenone perciò mostra la stessa spavalderia ostentata all’inizio dal suo nemico,l’unico che poteva
tenergli testa
Il lenone quindi è colmo di felicità perchè crede di essere sfuggito dagli inganni di Pseudolo ( ricorda Edipo
re)
Simone nel frattempo torna dal foro e incontra Ballione.
Simone è dalla parte di Pseudolo e va da Ballione per vedere se
“ il suo Ulisse ha già conquistato il palladio…della fortezza ballionesca”
—> ancora metafore belliche
Ma Ballione lo accoglie di buonissimo umore e gli annuncia che le 20 mine che Pseudolo ha scommesso
con lo stesso Simone se fosse riuscito a portar via la ragazza al lenone o a darla comunque a Calidoro,sono
sane e salve
ANZI.. il lenone scommette egli stesso 20 mine con Simone come riprova del fatto che sono i suoi
piani,e non quelli di Pseudolo,ad essere stati coronati da successo
—>Ballione si appropria talmente del ruolo che spetterebbe allo schiavo,arrivando a vantare la propria
vittoria anche con il vecchio Simone,anzi a scommettere con lui venti mine sul fatto che Pseudolo non
riuscirà mai a mettere le mani su Filenio per darla a Calidoro.
Le parole utilizzate dal ruffiano sono molto interessanti perchè rispecchiano la stessa forma della
stipulatio usata da Pseudolo per impegnarsi con il padroncino v.1070-78
Simone accetta la scommessa: il lenone gli darà 20 mine se Pseudolo non è riuscito nel suo intento
Simone vuole sapere come mai non deve più temere di pagare le 20 mine scommesse con Pseudolo e
Ballione gli spiega che uno schiavo del soldato gli ha portato il denaro e il segno di riconoscimento che era
stato concordato fra lui e il soldato
“ bada che Pseudolo non abbia escogitato qualche intrigo
la lettera e il ritratto mi rendono sicuro..”
Ballione,con autoironia involontaria,crede dunque di aver espropriato Pseudolo della vittoria producendo un