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Z
( ) = ( ) +
v t a t dt v 0
t 0
tutto ciò può essere riportato esattamente per la posizione, dove però
x
la c dell’integrale corrisponde alla posizione iniziale 0
Z Z
( ) = ( ) + +
x t a t dt v dt x
0 0
portando questo nelle dimensioni avrò
3
( ) ( ) ( )
dx t dy t dz t
⃗ ⃗ ⃗ ⃗
( ) = + + = + +
v t î ĵ k̂ v v v
x y z
dt dt dt
In questo sistema di coordinate i versori sono costanti, per questo non
sono considerati nelle derivate. Questo è il caso più generale, ci sono
poi alcuni casi particolari
2.1.1 Moto rettilineo uniforme
In questo tipo di moto abbiamo una velocità costante; essendo
l’accelerazione la derivata della velocità essa sarà nulla. Avremo
quindi ( ) =
a t 0
t
Z
( ) = ( ) + = =
v t a t dt v v v (2.3)
0 0
t 0
t
Z −
( ) = + = + ( )
x t v dt x x v t t
0 0 0
t 0 2.1 moto rettilineo 10
A sinistra il grafico della posizione in funzione del tempo, a
Figura 2.1: destra la velocità in funzione del tempo per il moto rettilineo
uniforme
2.1.2 Moto uniformemente accelerato
Moto in cui l’accelerazione è costante, in formule avremo quindi
( ) =
a t a
t
Z −
( ) = + = + ( )
v t a dt v v a t t (2.4)
0 0 0
t 0
t 1
Z 2
−
( ) = ( )
( ) + = + +
x t a t t
v t dt x x v t 0
0 0 0 2
t 0
A sinistra il grafico della posizione in funzione del tempo, a de-
Figura 2.2: stra la velocità in funzione del tempo per il moto uniformemente
accelerato
Moto con accelerazione proporzionale alla velocità
Si potrebbe prendere come esempio l’effetto dell’attrito dell’aria. In
questo caso avremo quindi −
( ) = ( )
a t t
αv 2.2 moto sul piano 11
Il parametro che moltiplica v è negativo in quanto l’attrito crea una
− 1
s
decelerazione. Dimensionalmente sarà . Dall’equazione (2.2) pos-
siamo scrivere ( ) ( )
dv t dv t
− −
= ( ) =
t dt
αv α
( )
dt v t
1
Z Z −
+
t c c
− − αt
( ) = = + = =
dv t dt v c v e e e
ln
α αt
( )
v t
c
e deve corrispondere dimensionalmente ad una velocità, avrò quindi
c =
e v
che , quindi la formula finale della velocità sarà
0 − αt
( ) =
v t v e
0
Velocità media
La velocità media è definita come la velocità costante che il punto
dovrebbe tenere per percorrere uno spazio x in un tempo t. Si calcola
semplicemente come ∆x
=
v m ∆t
questo può essere applicato ad ogni tipo di moto. Nel caso di un moto
non lineare questa è diversa dalla media delle velocità
2.2 moto sul piano
Per rappresentare un moto non rettilineo ho bisogno almeno di
dimensioni. Per semplicità iniziamo a considerare uno spazio in
2 2
dimensioni, in questo caso avremo che il vettore posizione è
⃗ = ( ) + ( )
r x t î y t ĵ
Ogni direzione è dalle altre e quindi può essere anche
indipendente
trattata separatamente.
2.2.1 Grandezze intrinseche
Nel moto non rettilineo ci sono casi in cui può convenire utilizzare
sistemi di coordinate non ortogonali, un esempio sono le grandezze
intrinseche. Queste sono comode quando ho sistemi in movimento
7→ grandezze misurate rispetto al siste-
grandezze intrinseche
ma dell’oggetto di studio distanza percorsa lungo la traiettoria
spostamento intrinseco 2.2 moto sul piano 12
Rappresentazione grafica dell’accelerazione in coordinate intrin-
Figura 2.3: seche
In questo sistema di coordinate i versori sono uno tangente alla
)
û û
traiettoria ( ) e uno perpendicolare (normale) ad essa ( ). In questo
T N
sistema derivando va tenuto conto delle derivate dei versori in quanto
non sono costanti ma variano con la traiettoria. Scriviamo quindi la
formula della velocità ⃗ ( ) = ( )
v t v t û T
L’accelerazione sarà sempre la derivata della velocità, ma essendo che
anche il versore cambia nel tempo dovremo considerare l’espressione
come la derivata di un prodotto:
( ) ( )
dv t û dv t dû
T T
⃗ ( ) = = + ( )
a t û v t
T
dt dt dt
Il primo termine rappresenta la variazione in modulo della velocità
a
lungo la traiettoria, che corrisponde all’accelerazione .
tangenziale T
Il secondo termine invece descrive la variazione della direzione della
a
velocità, cioè l’accelerazione . Dobbiamo però capire a
normale N
û
cosa corrisponde la derivata di : essa descrive la variazione della
T
direzione della velocità, cioè la curvatura di v; essa avrà direzione
normale dû T
( ) = ( )
v t a t û
N N
dt
L’equazione completa sarà quindi
⃗ ( ) = ( ) + ( )
a t a t û a t û
T T N N
Analizziamo ora lo spazio percorso. Da ciò che è stato detto sopra
avremo che ⃗ ( ) = ( )
d s t v t û dt
T
Possiamo ottenere il modulo da ciò utilizzando il prodotto scalare tra
lo spazio e il suo versore:
| ·
⃗ ⃗
( )| = ( ) = ( ) =
d s t ds t d s t û T ·
= ( ) ( ) =
v t dt û û
T T · · ·
= ( ) = ( )
v t dt v t dt
1 1 cos 0
2.2 moto sul piano 13
Vettore posizione in coordinate polari
Figura 2.4:
2.2.2 Coordinate polari
Un sistema di coordinate utile nei moti curvilinei (in particolare
quelli circolari) è il sistema a coordinate polari, dove le due coordinate
∈ [ ]
sono una la distanza dall’origine r e l’altra l’angolo 0; 2π che il
ϑ
vettore posizione forma con l’ipotetico asse delle x. I due versori qui
û
sono , orientato come il raggio r che determina la variazione del
r û
raggio, e , perpendicolare ad esso che determina invece la variazione
ϑ
di Anche qui i due versori non sono costanti e andranno quindi
ϑ.
considerati nelle derivate, ma rimarranno sempre ortogonali, quindi si
influenzano a vicenda.
Da questa figura vediamo come la posizione del punto P possa
essere ugualmente definita sia dalle coordinate cartesiane come (4,3),
che dalle coordinate polari: per passare dalle cartesiane alle polari:
vediamo dalla figura che basterà fare
q 2 2
= +
r x y (2.5)
p P P
y P
= arctan (2.6)
ϑ p x P
Per definizione avremo quindi che il vettore posizione corrisponde a
⃗ =
r r û . Quindi la velocità sarà
r |
⃗ ( ) ( ) ( )|
d r t d r t û t
r
⃗ ( ) = = =
v t dt dt ( ) ( )
dr t dû t
r
= ( ) + ( ) =
û t r t
r
dt dt ⃗ ⃗
= + = +
v û v û v v (2.7)
r r r
ϑ ϑ ϑ
v
Chiamiamo qui cioè la velocità con cui varia r
velocità radiale,
r =
v
(nel caso di un moto circolare 0 perché la distanza dall’origine
r
v
è costante) e (o tangenziale). Durante il moto
velocità trasversa
ϑ
anche varia, avremo quindi una nuova grandezza definita come la
ϑ
variazione dell’angolo, che chiameremo misurata in
velocità angolare,
rad/s ( )
dϑ t
= (2.8)
ω dt 2.2 moto sul piano 14
Cerchiamo ora di capire come la velocità angolare si relaziona con
la velocità v. Per semplificare le cose prendiamo il caso di un moto
circolare, così da eliminare la velocità radiale
I punti P e Q sullo stesso raggio percorrono spazi diversi per lo
Figura 2.5: stesso angolo ϑ ∆ϑ
=
s r
Vediamo che tra P e P’ c’è uno spazio e tra Q e Q’
P P
∆ϑ
=
s r
Q Q =
ds rdϑ
Per un arco infinitesimale si avrà quindi
Possiamo eguagliare ciò alla relazione (2.1) e otterremo
=
rdϑ v dt
ϑ
=
v v
In questo caso per la semplificazione considerata. Continuando
ϑ
con i calcoli otterremo
dϑ v v
ϑ ϑ
⇒ ⇒
= = =
v
ω ωr
ϑ
dt r r
Abbiamo quindi una relazione che lega i moduli delle grandezze, ma
3
essendo v ed r vettori ortogonali ho bisogno di una relazione vettoriale
che giustifichi l’equazione sopra e che mi dia come risultato un vettore.
La soluzione è un prodotto vettoriale. Devo trovare quindi il vettore
⃗ :
ω ⃗ = û
ω ω ω ⃗
v
Per giustificare la direzione di il versore di deve essere in direzio-
ω
ϑ û
ne ortogonale alla traiettoria, quindi non cambia nel tempo dato
ω
che consideriamo il moto su un piano. Possiamo scrivere dunque
×⃗
⃗
=
v r (2.9)
ω
ϑ
Si scrive in quest’ordine per convenzione. Questa è però l’equazio-
ne della sola velocità trasversa, possiamo ora scrivere l’equazione
completa della velocità in coordinate polari ×⃗
⃗ ⃗ ⃗ ⃗
= + = +
v v v v û r
ω
r r r
ϑ 2.2 moto sul piano 15
Avendo ora l’equazione generale della velocità possiamo cercare quella
dell’accelerazione ×
⃗ [ + ( ) ( )]
( ) d v û û r û
d v t ω
r r r
ω
⃗ ( ) = = =
a t dt dt
dv dû dω dr dû
r r r
× × ×
= + + ( ) + ( ) + ( )
û v û r û û û û r
ω ω
r r r r
ω ω ω
dt dt dt dt dt
Iniziamo ora a semplificare l’espressione sostituendo la derivata della
a
velocità radiale con l’accelerazione radiale , la derivata della velocità
r
angolare con l’accelerazione angolare e la derivata di r con la velocità
α
radiale dû
dû r
r × × ×
⃗ + ( ) + ( ) + ( ) =
= + û r û û v û û r
a a û v α ω ω
r r r
r r r ω ω ω
dt dt
dû dû
r r
×⃗ × ×
⃗ ⃗ ⃗ ⃗
= + +⃗ + +
a v r v r
α ω ω
r r r
dt dt
û
Devo ancora capire a cosa corrisponde la derivata di : so che dovrà
r