Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Bergson
Insieme tra scienza e metafisica con il, primato dello spirito e un interesse per l'evoluzionismo; compie inoltre degli studi sulla religione e sulla mentalità primitiva.
La libertà ha un carattere assoluto dato dal suo carattere di esperienza coscienziale, quindi non analizzabile. L'argomentazione a favore della libertà è di tipo metafisico e psicologico => no autonomia alla morale.
Nella sua opera solo una parte è dedicata all'obbligo morale, le altre invece si occupano di religione e della necessità di ritorno ad una vita semplice polemica contro i limiti della ragione in ambito morale e la presunzione del forte pensiero razionalistico occidentale (vs Kant).
La filosofia di Bergson è formata da coppie opposizionali (dicotomie) che si risolvono nella "vita"/ "slancio vitale".
La dicotomia centrale è:
- chiuso: ciò che pretende di avere un fondamento razionale o intellettuale
aperto: coglie la propria genuina radice meta – razionale e meta – intellettuale (=misticismo)per lui l’obbligo morale ha la sua radice nella seconda natura chiamata “abitudine”,cioè in una necessità simile a quella delle leggi fisiche e dettata dalla pressione dellasocietà sulla volontà degli individuila vita sociale ci appare come un sistema di abitudini che rispondo a bisognidella comunità e che esercitano una pressione sulla nostra volontàrapporto pressione sociale – sentimento dell’obbligo: il soggetto si sente obbligatoperché c’è una pressione sociale verso certe abitudini e obblighiradice dell’obbligo è psicologica e sociologica + sentimento soggettivolaÈ il tessuto sociale che assegna un ruolo, una dimensione morale e i compiti daassolvere.La vita, l’unità originaria, è un a necessità imprevedibile; è un processo
evoca un senso di trascendenza e connessione con qualcosa di più grande di noi stessi. Questa morale si basa sull'idea che l'amore e la compassione siano i principi guida per le nostre azioni e che ogni essere umano abbia valore intrinseco. Morale chiusa: è una morale più limitata e focalizzata sulle regole e i doveri imposti dalla società. Si concentra sul rispetto delle norme sociali e sul mantenimento dell'ordine e della stabilità. Questa morale può essere vista come più razionale e basata sull'interesse personale e sulla conformità alle aspettative sociali. La differenza tra queste due forme di morale risiede nella motivazione che le sostiene. La morale aperta è guidata dall'amore e dalla compassione, mentre la morale chiusa è guidata dalla conformità e dall'interesse personale. In conclusione, l'intelligenza e l'istinto sono due forme in cui si esprime la vita, ma la morale può essere vista come una scelta consapevole di seguire principi guida basati sull'amore e la compassione o di aderire alle regole e ai doveri imposti dalla società.l'emozione è fondamentale; si affida all'esempio dei grandi mistici, parla dell'universalità dell'imitazione e dell'universalità del proprio amore, rivolto a tutto e a tutti; tramite essa si avrà la gioia, il sentimento di un progresso, di un avanzamento. Morale chiusa: universalità impersonale delle norme, è una morale dell'oppressione. Il soggetto della morale aperta è colui che unisce azione e contemplazione, e il modello può essere trovato all'interno di se stessi, andando alla radice della propria esistenza e della propria vita in uno sdoppiamento della personalità. FORME DEL PERSONALISMO (Mounier e Levinas) Legame con la parte religiosa. In Francia e in Germania diventa un movimento etico-culturale fondato da Mounier con la rivista Esprit. Punto centrale è l'assolutezza della persona e la sua unicità, c'è quindi una sottolineatura del momento.intersoggettivo e alla costitutività di esso per la persona. Vs pensiero impersonale (Hegel)
Inoltre Mounier e Levinas aderiscono entrambi alla trascendenza e alla tradizione religiosa (cristiana ed ebraica)
Mounier: filosofia della persona che vuole proporsi come rivoluzione alla crisi della civiltà europea
Levinas: riflessione speculativa, è una metafisica che non si propone come guida per l'azione
MOUNIER (il personalismo)
Il personalismo è una filosofia, non è un sistema. È una filosofia nata dalla crisi delle due guerre, ma in particolare è nata con il crollo della borsa di Wall Street nel 1929. Si oppone all'esistenzialismo e al marxismo e allo spiritualismo.
La grande rivoluzione personalista è il cristianesimo attraverso cui si assolutizza la persona, con la sua unicità e con un dio personale; ciò che tiene insieme tutti questi elementi è l'amore (concetto cristiano).
I due concetti della
sua etica:
- Persona: è un contenuto normativo, cioè non tutti gli individui possono essere persone (paradosso dell'esistenza personale)
- Comunità: fondata sull'amore; la storia è fatta dalla lotta tra livellamento, abitudine e spersonalizzazione vs personalizzazione e il divenire persona
Mounier sostiene il concetto cristiano secondo cui l'uomo è formato da corpo e spirito, ma nella sua filosofia è forte il tema della lotta che ritroviamo nel problema del personalismo dell'azione, vista come intervento sul mondo.
L'azione ha più dimensioni, e la scelta morale ha la sua misura nell'autenticità; tra le dimensioni c'è la contemplazione, vista come riflessione legata all'azione e all'impegno.
Per Mounier la libertà è sempre condizionata (vs Kierkegaard e Sartre), ma la principale critica viene mossa contro l'individualismo, in quanto si poggia su una forma atea.
Rapporto intersoggettivo e comunicazione
Sostiene che il rapporto intersoggettivo e la comunicazione sono l'esperienza fondamentale della persona, che è originariamente movimento verso gli altri.
La relazione intersoggettiva è normativa, e indica come gli individui possano e debbano riuscire a essere persone; la relazione si fonda su:
- Uscire da sé (vs il proprio egoismo)
- Comprendere l'altro punto di vista
- Prendere su di sé pene e gioie altrui
- Fedeltà
Il mondo dei valori è trans-soggettivo ma legato ai soggetti:
- Oggettivo: non dipendono da particolarità empiriche
- Soggettivo: esistono in relazione ai soggetti
L'universo dei valori è un movimento transpersonale in cui si ha l'esperienza della comunione e della valorizzazione. Per il cristiano è Dio che concentra in sé l'universo dei valori.
Per Mounier l'universo dei valori diventa una serie di direzioni che si articolano con la vita personale:
- Valori religiosi
- ...
Storia Tutte le forme del male vanno conto i3. Arte valori e di fronte ad esso si ha solo la4. Valori morali fede5. Verità6. Scienza7. Felicità
L'avversario è il conformismo dove non c'è sforzo, inquietudine, ma è nell'inquietudine che risiede la vera moralità. È "persona" quella che vive nell'inquietudine/sforzo. Egli inoltre critica l'ammirazione di eroi o santi in quanto l'appello personale nasce dalla vita più umile = il personalismo non è un'etica dei grandi uomini
LEVINAS
Vuole porre la relazione etica come relazione con le persone al centro dell'indagine filosofica e affermare che l'etica è metafisica. La relazione con l'altro è ciò da cui si deve partire per creare una teoria del significato, della verità e dell'oggettività => questo è il significato dell'etica che consiste nella relazione interpersonale.
intersoggettiva. Questa relazione è metafisicae religione (se non si va in cerca della totalità).La totalità è un concetto negativo contrapposto a quello positivo di infinito, ecorrisponde alla predominanza dell’ontologia, della filosofia dell’impersonale, in cui gliindividui sono ridotti a portatori di forze che li comandano a loro insaputa e perdono lacaratteristica dell’unicità.Alla totalità viene contrapposto il concetto di infinito che esprime un primato dellaragione.Levinas è fedele al razionalismo della tradizione rabbinica.Infinito: esprime la trascendenza che passa attraverso il volto dell’altra persona.del libro: affermare il rapporto tra soggettività e infinitofineL’idea dell’infinito nella soggettività è la realizzazione da parte della soggettività diun’esigenza impossibileL’infinito trova espressione nel volto e nel linguaggio dell’altra
persona; la relazione intersoggettiva è parte del soggetto che rimane comunque separato, unico, ma è una relazione che rivela un desiderio metafisico diverso da qualsiasi altro bisogno.
Trascendenza divina nell'altro uomo
Nella relazione intersoggettiva c'è una resistenza etica cioè l'inviolabilità dell'altro => responsabilità
Il rapporto con l'altro è religione, come legame/ obbligo che non può essere mai adempiuto= il mio obbligo nei confronti dell'altro è infinito; anche la responsabilità è infinita e oggettiva
Il soggetto occupa uno spazio sempre determinato dalla relazione con l'altro.
asimmetrica:
La relazione intersoggettiva è cioè ci si deve fare carico dell'altro ma non si può pretendere che l'altro faccia lo stesso; la dedizione all'altro è totale gratuità.
L'etica è filosofia prima e precede
l’agire concreto e libero del soggetto; si è responsabili di tutto non solo di ciò che si fa concretamente. La relazione con il volto altrui è diversa dalla rappresentazione, di esso si può cogliere traccia, solo la cioè l’infinito che in esso si rivela. 8. ESISTENZA E SITUAZIONE La filosofia dell'esistenza ha caratterizzato il novecento, caratterizzato dalla crisi della cultura europea e il periodo tra le due guerre mondiali – Renaissance: ripresa di Kierkegaard negli anni 30Kierkegaard. Enfasi sulla scelta compiuta dal singolo, sulla sua libertà e sul carattere sostanzialmente rischioso dell'agire libero; viene polemicamente contrapposta l'astrazione dell'individuo che lo assolvono dalla responsabilità e dalla scelta (vs Kant). BONHOEFFER (esistenza e teologia) fa un tentativo di risponder.