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La tromba del giudizio universale contro Hegel ateo e anticristo

BAUER pubblica "la tromba del giudizio universale contro Hegel ateo e anticristo" in cui presenta un Hegel radicalmente ateo per cui la religione è una sorta di favola infantile. Hegel parla della religione cristiana perché è la più astratta possibile e permette il suo superamento nella filosofia. Troverà nella sua forza interiore la capacità per essere signore del mondo e sottomettere il mondo.

Il compito della filosofia è la critica della religione, una critica dell'alienazione della autocoscienza. Il superamento di questa alienazione porta al superamento delle determinazioni religiose.

Bauer era favorevole alla democrazia ed ad ogni altra forma di libertà (vs socialismo).

STRAUSS scrive "la vita di Gesù" nel quale legge la filosofia di Hegel nel rapporto con la religione a partire dallo spostamento terminologico = spostamento concettuale narrazione mitologica. La religione si presenta come una...

genereLa sintesi non si può realizzare nel singolo individuo ma nelIl compito del pensare è quello della denuncia, ma soprattutto afferma che il grandemerito di Hegel è il concetto di dialettica, come motore della realtà/ storia, quindi lospirito è costantemente in movimentosituazione può fermarsi in una staticità assoluta = dialettica sempre innessunamovimentoIl pensiero di Hegel ha insegnato ad avere una libertà sia teorica che concretaSi sviluppa l’idea che l’emancipazione dalla religione si identifichi con unarealizzazione dell’essenza dell’uomo che possa realizzarsi nel genere (umanità)FEUERBACH (1804 - 1872)Contemporaneo di Hegel, segue le lezioni di Hegel a Berlino e si innamora della suafilosofia a tal punto che abbandona teologia. Alla fine degli anni 30 si distacca dalpensiero di Hegel.Tema della morte: La morte è reale se la si guarda dal punto di- Epoca greco- romana: no

immortalità vista dell'individuo finito, in quanto è il- Epoca medievale: immortalità della comunitàvenire meno del finito in quanto finito- Epoca moderna: immortalità individualePer lui la filosofia si basa sul pensiero, mentre la religione sull'animo => no filosofiateologica/ cristianaL'ESSENZA DEL CRISTIANESIMO (1841)Afferma che la religione non è altro che l'alienazione dell'essenza dell'uomoL'uomo nella religione pone la propria essenza/ attributi ad un essere esterno(Dio)Ciò che distingue l'uomo dall'animale è l'autocoscienza, che è coscienzadell'universalità dell'uomo= l'essenza dell'uomo è l'infinitezzaLa religione è porre in una trascendenza ciò che in realtà è propria dell'uomo(infinitezza che è autocoscienza che distingue l'uomo dall'animale)La causa

Dell'alienazione è il fatto che l'uomo vive uno squilibrio ontologico tra l'infinitazza della sua essenza e la finitezza dovuta alla sua natura fisica.

Idea che se la religione è alienazione, allora la religione è una coscienza mediata/indiretta, cioè attraverso gli attributi di Dio noi potremmo riconoscere gli attributi dell'uomo.

Attributi di dio:

  • Ragione
  • Perfezione morale e perfetta legalità
  • Amore critica

La religione è un impoverimento dell'uomo, ma attraverso la noi possiamo conoscere l'uomo.

Il passaggio dall'alienazione all'auto riconoscimento può essere realizzato soltanto dalla filosofia, che diventa essa stessa religione.

Per Feuerbach la filosofia hegeliana capovolge i rapporti del reale, la filosofia hegeliana si presenta come una santificazione dell'esistente (universale nel particolare) => vs Hegel = l'esistente viene divinizzato.

L'io ha bisogno di un Tu immanente.

> la comunità realizza l’essenza dell’uomo

Se la religione è alienazione, allora deve essere superata in modo tale che l’uomo possa ritrovare la sua essenza

La nuova filosofia si occupa dei singoli individui > materialismo: l’uomo è ciò che mangia

SCHOPENHAUER (1788 - 1860)

È un contemporaneo di Hegel e per un periodo insegnano insieme all’università di Berlino, ma Schopenhauer è critico nei confronti di Hegel > contro l’idealismo filosofia orientale,

Nel suo pensiero confluiscono diverse tradizioni di pensiero tra cui la filosofia di Platone, Kant e il pensiero di “il mondo come volontà e rappresentazione” qui troviamo due temi principali della sua filosofia

Concetto di rappresentazione

Concetti nevralgici

Concetto di volontà

Quando Schopenhauer utilizza questo concetto iscrive la propria filosofia sul solco della filosofia moderna/ schiusa dal pensiero di

CartesioSchopenhauer sostiene che il punto di partenza è la rappresentazione, ciò significa prendere le distanze dalla filosofia kantiana (parte dalle parti essenziali delle rappresentazioni: soggetto e oggetto), partire dalla rappresentazione significa sostenere che essa è l'orizzonte ultimo oltre la quale conoscitivamente non possiamo andare e partire da un'unità di soggetto e oggetto dell'attività di un soggetto unito all'oggetto → risultato Schopenhauer mostra che lotta, dolore, sofferenza e morte sono delle parti essenziali della realtà. Spazio e tempo e causalità sono forme a priori della rappresentazione=>il mondo è rappresentazione, cioè una rappresentazione soggettiva, quindi è tale per un soggetto=>il mondo è una mia volontà. Una realtà che è oggetto in sé non è che un'assurdità ("perdersi dietro a un fuoco vacuo")

mondo è una mia rappresentazione (unità di soggetto e oggetto) Partire dalla rappresentazione significa allontanarsi da Kant, cioè iniziare dall'unità tra soggetto e oggetto ha diviso ciò che in realtà è uno → Kant Questo significa eliminazione dello spazio concettuale dell'oggetto in sé di Kant Le rappresentazioni sono intuitive (no elementi concettuali), complete (forma + materiale dei fenomeni), empiriche (derivano dai sensi). L'insieme di queste rappresentazioni sono collegate dal principio di causalità; tali nessi devono essere considerati infiniti, quindi è impossibile dedurre una causa prima e un dio Esiste un processo di formazione delle rappresentazioni: Uso della retina 1. Soggetto avverte i mutamenti negli organi di senso 2. Principio di causalità Il mondo è determinato da precise forme a priori: spazio, tempo e causalità → Il soggetto non è sottoposto allo spazio, altempo e alla causalità (oggetto), l'ambito del soggetto è infatti l'unità => il soggetto non può essere conosciuto/intuito. Se c'è unità tra soggetto e oggetto, allora come possiamo dire che il soggetto non è determinato da tempo, spazio e causa? => doppia costituzione del soggetto: il soggetto può tirarsi fuori dalla volontà. Il mondo della rappresentazione è il mondo della pluralità, cioè della connessione causale degli eventi. Il mondo del soggetto esula la pluralità mondo fenomenico dipende dal soggetto. I concetti sono definiti come rappresentazioni di rappresentazioni e sono prodotti per astrazione della ragione. Essi non possono produrre una nuova conoscenza, cioè una conoscenza che non si trovi già nell'intuizione => La ragione è ciò che differenzia gli uomini dagli animali. Solo la conoscenza astratta può dar luogo al sapere e alla.scienza
La filosofia è più vicina all'arte perché indaga l'origine e il fine delle cose. La filosofia nasce a seguito dell'angoscia che l'uomo prova riguardo ad un mondo in contrasto con le sue esigenze, l'uomo cerca quindi di dare una spiegazione alla sua sofferenza e alla morte.
4 principi di rappresentazioni:
Principio di causalità
Principio di ragion sufficiente
Principio di ragion sufficiente del conoscere: collegare antecedente e precedente
Principio di ragion sufficiente di agire: no principio morale
Rappresentazione della realtà = rappresentazione reciproca degli oggetti nello spazio e nel tempo
L'unità tra soggetto e oggetto esiste che, quando Kant parlava delle forme (spazio, tempo e causalità), come delle forme del soggetto
Il principio di causalità vale soltanto nell'ambito dell'oggettività/ rappresentazione, ma non può essere applicato al rapporto tra. e e, appunto per questo, critica: : si presenta sotto due facce diverse Dal soggetto pensano che il soggetto è la causa dell'oggetto  : sostiene che il soggetto/ rappresentazioni sono il risultato della  : causalità dell'oggetto sul soggetto : sostiene che noi non conosciamo l'oggetto com'è, ma lo  conosciamo nella misura in cui lui agisce in noi Non esiste un rapporto di causa ed effetto tra soggetto ed oggetto perché si costituiscono a vicenda Il soggetto rimane fuori dal dominio della ragione L'oggetto non è altro che causa o effetto Questione tra sogno e veglia: L'uomo necessariamente si domanda se tutto è rappresentazione è il senso della rappresentazione?  qualI sogni si distinguono dalla realtà perché non rientrano nell'esperienza, ma se ci ponessimo da un punto di vista estraneo dalla vita edal sogno non riusciremmo a distinguere la vita da un sognovelo di Maja: velo che copre la vera struttura del mondo Il mondo come rappresentazione è una sorta di inganno/illusione, perché ciò che viene nascosto è la volontà, la quale è la struttura del mondo come rappresentazione che non può essere conosciuta a pieno C'è soltanto rappresentazione? domanda metafisica umana Se c'è qualcosa oltre alla rappresentazione noi non possiamo giungere => questa domanda nasce dal dolore della nostra vita, se la nostra vita non avesse fine noi vivremmo immersi nella natura che caratterizza gli animali La volontà non è sottoposta a tempo, spazio e causalità. L'identità fra azione
Dettagli
A.A. 2023-2024
45 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher maddalena.augello di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Palermo Sandra Viviana.