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Il periodo dei Capetingi e lo Stato assoluto

Il periodo dei Capetingi fornisce un’ulteriore evoluzione del sistema, che consiste nell’acquisizione di nuove contee all’interno delle quali non venivano insediati conti, ma funzionari in ordine gerarchico (prevosti, balivi, siniscalchi). I capetingi forniscono il primo vero esempio di centralismo statuale burocratico.

Lo Stato assoluto

La nozione di Stato nasce intorno al ‘400 in particolar modo grazie a Machiavelli, come organismo politico territoriale per eccellenza. Ed è proprio in quel momento che nasce nella storia la prima forma di Stato, quella dell’assolutismo, il quale si diffuse in quasi tutti i territori d’Europa. Una sola eccezione è rappresentata dall’Inghilterra, dove l’assolutismo non riuscì a instaurarsi, e che passò direttamente dall’ordinamento feudale allo Stato costituzionale moderno.

Le caratteristiche dello Stato assoluto sono, quindi:

  • accentramento del potere
  • annientamento di ogni

potere intermedio. Nonostante quasi tutti i Paesi europei si stessero mobilitando affinché lo Stato assoluto si consolidasse tramite la centralizzazione, continuavano ad esistere piccole realtà feudali, che si erano mascherate in "ceti" (nobili, banchieri, mercanti ecc..) e che erano arrivate a conquistare la burocrazia locale sulla base del principio dell'incolato, secondo cui i funzionari pubblici dovevano essere locali, e anche attraverso la vendita delle cariche pubbliche. È perciò che alcuni studiosi ritengono che un nome più appropriato per lo Stato assoluto sarebbe Stato per ceti. Nonostante quanto detto prima, ciò che distingue realmente lo Stato assoluto dall'organizzazione feudale è il fatto che l'ordine sociale si basava sul principio della gerarchia e non della fedeltà. L'Inghilterra costituisce un'eccezione proprio perché non si affermò il principio della gerarchia

fondato sulla potestà superiore del sovrano. Una variante dello Stato assoluto si riconosce nel cosiddetto Stato di polizia, un fenomeno verificatosi nel tardo Settecento relativamente alle monarchie austriaca e prussiana. Lo Stato di polizia, che viene anche chiamato "assolutismo illuminato", si differenzia dallo Stato assoluto per alcuni elementi:

  • Non si fonda su una ragion di stato autosufficiente, ma sul benessere dello Stato di cui è responsabile il sovrano;
  • Il sovrano, di conseguenza, è egli stesso funzionario dello Stato, e non un titolare onnipotente di cose e persone.
  • Si basa sul principio di ordine e disciplina sociale fondate sull'autorità statale.

Lo Stato di polizia si risolve quindi in una forma di Stato più evoluta sia rispetto all'assetto feudale sia rispetto a quello assolutistico, tanto da arrivare alle soglie del moderno Stato industriale.

6 - Lo Stato liberale

Lo Stato liberale si sviluppa nel corso dell'800

ed è caratterizzato da: a) Substrato sociale portante, le borghesie nazionali; b) Una nuova legittimazione del potere statale, ora rappresentativo, e quindi di derivazione elettorale; c) Principio di libertà dei singoli, liberi dallo Stato, dalla divisione in ceti e dalle corporazioni. Gli elementi innovativi introdotti con lo Stato liberale pongono le basi per la democrazia contemporanea. Nei vari Paesi però queste caratteristiche si sono sviluppate in maniera differente a cause delle basi diverse da cui ogni Paese proveniva, per via di condizioni sociali, politiche ed economiche diverse. In Inghilterra, la borghesia inglese afferma le sue libertà economiche e il proprio diritto ad essere rappresentata in un contesto istituzionale già in possesso dei canali necessari, quindi non ha necessità di affermarsi. In Francia invece la borghesia francese ascende in tutt'altro contesto storico ed istituzionale, che non era già predisposto ad.accogliere nel suo sistema la rappresentanza di questa classe sociale. È per questo che, al contrario dell'Inghilterra, in Francia i principi liberali sono stati affermati tramite uno strappo rivoluzionario. Le borghesie italiana e tedesca nascono in delle circostanze ancora diverse, ovvero in una situazione di debolezza economica notevole rispetto alla forza industriale di Inghilterra e Francia. Perciò i loro principi liberali non sono l'esito di un processo di modernizzazione naturale (Inghilterra) o rivoluzionaria (Francia), ma sono il frutto di un patteggiamento con l'élite pre-liberale. Le principali conseguenze dell'istituzione dello Stato liberale sono: - L'affermazione del principio di rappresentanza, che alimenta una nuova cultura politica; - La delegittimazione dell'astratta ragion di Stato; - Istituzione dello Stato di diritto, fondato sulla supremazia della legge. La supremazia della legge ha assunto diverse variazioni nei

Vari paesi presi in considerazione:

In Inghilterra, la rule of law esprime la supremazia della legge del Parlamento sugli atti di qualsiasi altro organo, e al tempo stesso esprime i limiti impliciti della stessa legge. Si può dire che per questo il liberalismo inglese è il più liberale dei liberalismi.

In Germania, il Rechstraat rappresenta il principio di legalità come un auto-vincolo del potere statale, più che come un limite proveniente dalle leggi. Si può quindi definire come un liberalismo più chiuso.

In Italia e in Francia, il principio di legalità viene inteso come l'espressione delle libertà individuali garantite dalla legge, ma non svolge alcuna funzione di limitazione.

Una prima considerazione sulle forme di governo liberali sostiene che quanto più l'originario dualismo delle monarchie costituzionali viene superato con un monismo ad egemonia borghese, tanto più risulta solido il fondamento.

democratico su cui poggia il sistema. Una seconda considerazione, però errata, potrebbe portare a sostenere che tutte le forme dualiste sono intrinsecamente instabili e perciò destinate ad essere superate in un monismo. Questa considerazione è sbagliata e basta osservare gli Stati Uniti per osservarlo. Gli Stati Uniti possiedono una forma di stato federale e una forma di governo presidenziale, due modelli che rinunciano a priori al monismo per dare spazio ai molteplici interessi di società così grandi e complesse. Non è un caso che la Costituzione statunitense sia la più longeva delle costituzioni liberali, essendo in vigore dal 1789.

7 - Gli Stati del XX secolo

Nel XX secolo troviamo nuove forme statuali, nate per riflettere le necessità di nuovi avvenimenti storici. I fili comuni che hanno portato alla nascita di nuove forme statuali sono:

  • L'ingresso sulla scena storica di nuovi attori politici
  • L'affermarsi del paradigma
il testo formattato con i tag HTML sarebbe il seguente:

Dei principi democratici;

Da un lato, l'investitura democratica diventa il titolo di legittimazione che si ritiene obbligatorio richiamare in ogni Stato, superando lo Stato liberale in nome di una democrazia più compiuta. Dall'altro lato, la democrazia ha assunto volti diversi, tra chi la interpretava come democrazia liberale, fondata sulla responsabilità del singolo individuo, e tra chi la vedeva come democrazia socialista, fondata sulla responsabilità pubblica.

Tra le varie interpretazioni, si è giunti alla conclusione che la democrazia debba presentare le seguenti caratteristiche:

  1. Libera competizione per il governo dello Stato tra gruppi politici diversi;
  2. Garanzia del rispetto delle minoranze;
  3. Adozione di decisioni che dispongano di un verificato consenso maggioritario;
  4. Adozione di decisioni solamente nel rispetto delle procedure legali e dei diritti, garantiti da autorità giudiziarie indipendenti.

Una volta stabilite queste caratteristiche,

rimane da analizzare come esse si siano sviluppate all'interno delle varie realtà statali, le quali possono essere suddivise in quattro macro-gruppi: 1. I paesi di tradizione liberal-democratica (Paesi Occidentali); 2. I paesi dove la tradizione liberal-democratica non era fortemente radicata e di conseguenza abbandonata (democrazie socialiste); 3. I paesi di nuova indipendenza, dove ad avere il potere decisionale sono le élites nazionali; 4. I paesi che hanno reagito tramite istituzioni autoritarie di tipo fascista. 8 - Lo Stato sociale Lo Stato sociale (o Stato del benessere o Welfare State) è la formula statuale che succede allo Stato liberale-democratico nei paesi in cui esso era nato. Le innovazioni che caratterizzano questa nuova formula statuale sono: - L'allargamento della base sociale; - Una conseguente diversa organizzazione degli interessi; - Crisi dell'assetto liberale. Per quanto riguarda il primo punto, l'allargamento della base sociale portaalla nascita dei sindacati e dei primi partiti di massa, organizzazioni stabilmente radicate all'interno della società, che conferivano un senso di identità comune ai membri. Con il secondo punto, invece, si dimostra la frammentazione degli interessi sociali che non possono più confluire tutti in quelli liberali. Di conseguenza, arrivando al terzo punto, si avrà anche la crisi delle istituzioni liberali poiché cambiando il substrato sociale cambiano anche i compiti delle istituzioni statali, che devono rispondere alle nuove richieste sociali. Questo cambiamento si risolve, in via generale, in un ampliamento degli interventi e delle spese dello Stato. Nonostante le inconfondibili caratteristiche dello Stato sociale, in questo caso come in quello dello Stato liberale, anch'esso si risolve in una pluralità di esperienze, dovute ad una pluralità di elementi differenti, fra i quali: 1. La diversa capacità di integrazione del tessuto sociale.più applicata nel contesto dello Stato sociale è quella parlamentare. Questo tipo di governo prevede un Parlamento composto da rappresentanti eletti dal popolo, che hanno il potere di legiferare e prendere decisioni politiche. Il capo del governo, chiamato primo ministro o presidente del consiglio, è scelto all'interno del Parlamento e guida l'esecutivo. Nel sistema parlamentare, il potere esecutivo è separato dal potere legislativo, ma il governo deve godere della fiducia del Parlamento per poter governare. Ciò significa che se il governo perde la fiducia del Parlamento, può essere sfiduciato e si rende necessaria la formazione di un nuovo governo. Nel contesto dello Stato sociale, il governo parlamentare è spesso associato a un sistema di welfare state, in cui lo Stato si impegna a garantire il benessere e la protezione sociale dei cittadini attraverso politiche di redistribuzione delle risorse e di sostegno ai più deboli. Negli Stati Uniti, invece, la forma di governo più comune è quella presidenziale. In questo sistema, il presidente è il capo dello Stato e del governo ed è eletto direttamente dai cittadini. Il presidente ha un mandato di durata fissa e ha poteri esecutivi più ampi rispetto a un primo ministro in un sistema parlamentare. In conclusione, le forme di governo più comuni nello Stato sociale sono quelle parlamentare in Europa e presidenziale negli Stati Uniti. Entrambe le forme di governo hanno le loro peculiarità e sono adattate alle specifiche esigenze e tradizioni di ciascun paese.

Il concetto di parlamentare ha subito varie mutazioni nel corso dei secoli sulla base delle vicende individuali che ogni Paese ha dovuto affrontare.

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Publisher
A.A. 2022-2023
7 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiaradmb di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto costituzionale italiano e comparato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Ceccanti Stefano.