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Montessori incontra l’apprendimento cooperativo: imparare al plurale
Il metodo Montessori viene spesso criticato perché si ritiene che formi solo all'individualità e
non lasci spazio alla comunicazione tra pari, ma per sviluppare nei bambini la capacità di
socializzare e lavorare in gruppo è stato ideato un metodo chiamato “apprendimento
cooperativo” (dall’inglese “Cooperative Learning”)
Le caratteristiche dei gruppi cooperativi sono:
1. Interdipendenza positiva
2. Responsabilità individuale
3. Interazione costruttiva
4. Apprendimento delle abilità sociali
5. Valutazione del gruppo
● Interdipendenza positiva
È la caratteristica che fa sentire i membri di un gruppo legati tra di loro. Essi sanno che non
esiste successo individuale senza successo del gruppo. Si parla di interdipendenza di:
- Obiettivi: Solo se ciascun membro del gruppo raggiunge i propri obiettivi è possibile
raggiungere quelli del gruppo
- Risorse: Le risorse ricevute da ogni membro del gruppo devono essere combinate
insieme per ottenere un buon risultato
- Ruoli: Ogni membro del gruppo ha un ruolo complementare e interconnesso a quello
degli altri membri del gruppo
- Identità: Ogni gruppo ottiene la propria identità dandosi un nome, un motto, una
bandiera ecc
- Ambiente: Ogni gruppo ha il proprio spazio in una parte dell’aula
- Compito: Ogni studente ha il proprio ruolo all’interno del gruppo, in modo che ognuno
si dedichi al proprio ruolo in modo da portare il gruppo al raggiungimento del risultato
● Responsabilità individuale e di gruppo
Uno degli obiettivi del gruppo è portare ad un miglioramento delle prestazioni del singolo,
che deve impegnarsi con responsabilità perché, oltre a misurare il rendimento complessivo,
il gruppo può valutare le prestazioni di ogni singolo. L’interdipendenza positiva e la
responsabilità individuale sono molto correlate tra loro e l’insegnante può contribuire a
rendere questo legame ancora più stretto nei seguenti modi:
- Valutando le prestazioni di ogni studente ed informando i singoli e il gruppo del
risultato
- Confrontando il risultato del singolo e del gruppo con lo standard prestabilito
- Accertandosi che sia stata compresa l’importanza del proprio impegno personale per
il gruppo
● Apprendimento delle abilità sociali
L’apprendimento cooperativo è più complesso di quello individuale o competitivo perché gli
studenti devono sia svolgere il lavoro che acquisire le abilità sociali necessarie per lavorare
insieme. Per insegnare queste abilità, l’insegnante deve trattarle come tratta gli altri tipi di
conoscenza, spiegando procedure e strategie
● Valutazione di gruppo
Oltre a dover valutare l’obiettivo e il compito, il gruppo deve valutare la modalità di lavoro,
descrivendo le azioni positive e negative, e affrontando queste ultime per migliorarsi. Questo
comportamento è detto “automonitoraggio”, e deve essere incoraggiato dalla maestra anche
attraverso l’utilizzo di strumenti come check list e questionari. Ognuno può monitorare il
comportamento proprio, di ogni altro membro del gruppo o di tutto il gruppo. In questo clima
di rispetto reciproco ogni studente può raccogliere elementi interessanti per riflettere su se
stesso
I ruoli che devono essere assegnati all’interno del gruppo sono:
1. Gestione
2. Funzionamento
3. Appendimento
4. Stimolo
Essi stabiliscono cosa ogni membro del gruppo deve dare e cosa aspettarsi dagli altri
● Gestione del gruppo
Sono i primi ruoli ad essere attribuiti nei primi tentativi di apprendimento cooperativo e
solitamente i più semplici
- Controllare che il tono di voce dei bambini sia moderato
- Controllare che i rumori siano contenuti
- Controllare il rispetto dei turni prestabiliti
● Funzionamento del gruppo
Questi sono quei compiti che aiutano il gruppo a raggiungere l’obiettivo finale
- Spiegare idee e procedure
- Registrare e relazionare scrivendo
- Incoraggiare la partecipazione
- Osservare i comportamenti
- Fornire una guida
- Fornire un sostegno
● Ruolo di apprendimento
Sono i compiti che permettono di focalizzare l’obiettivo didattico
- Ricapitolare
- Precisare
- Verificare la comprensione
- Fare ricerche
- Elaborare
- Approfondire
● Ruolo di stimolo del gruppo
Permettono di stimolare l’interazione e il confronto all’interno del gruppo
- Criticare le idee, non le persone
- Chiedere motivazioni
- Distinguere e differenziare le posizioni
La modalità di distribuzione del materiale influisce sulla qualità del lavoro collettivo e queste
modalità sono diverse:
- Ad ogni studente si dà il suo set completo di materiali
- Ad ogni gruppo si dà solo una copia dei materiali
- Parte del materiale si distribuisce allo studente singolo e parte al gruppo intero
1
- Utilizzare la procedura jigsaw per favorire l’interdipendenza
Agli studenti viene anche dato il compito di concludere la lezione, attraverso l’individuazione
di un momento per concentrarsi su quanto si è appreso e come si ha lavorato. I metodi più
efficaci sono:
- Discussione focalizzata in gruppi
- Radunare gli studenti in gruppi cooperativi
- Far mettere per iscritto l'argomento della lezione, le cose più importanti che hanno
imparato, le domande che vorrebbero fare
- Consegnare l’elaborato che verrà visionato dall’insegnante e restituito con eventuali
suggerimenti
- Sintesi in coppie. I ragazzi vengono divisi in coppie e si propone loro di scrivere
un'unica sintesi seguendo uno schema:
1. Paragrafo introduttivo
2. Definizione di concetti e termini
3. Riassunto e giudizio del materiale trattato
4. Descrizione del significato pratico del materiale trattato
5. Altre conoscenze sull’argomento non trattate dal materiale consegnato
- Completare gli appunti in coppie. Ogni studente è chiamato a completare i propri
appunti o il proprio elaborato riassumendo all’altro le informazioni annotate, i punti
importanti della lezione, qualcosa che l’ha colpito detta dall’insegnante o presente nel
materiale
Anche la verifica e valutazione dei processi e dei risultati richiede la necessità di seguire
alcuni criteri:
- Rimanere nel contesto dei gruppi di lavoro
- Costanza e sistematicità
- Coinvolgimento diretto nella verifica del livello di apprendimento proprio e dei
compagni
- Individuazione dei criteri oggettivi che gli studenti devono conoscere
- Utilizzo di metodi di verifica diversi
● Laura Ricciardi
Laura Ricciardi è un’esperta del metodo Montessori che ha lavorato per anni in una scuola
primaria montessoriana e che ha collaborato con Marco Falasca, grande esperto italiano di
apprendimento cooperativo, per fare una sintesi tra i due diversi metodi educativi.
- Non è vero che Maria Montessori spingesse per una scuola di percorsi individuali ma
1 Letteralmente indica “puzzle, gioco a incastro”, infatti il suo scopo fondamentale è quello di
far convergere e congiungere tutti i saperi per ricomporre un sapere comune. Come in un
rompicapo, la parte di ogni studente è essenziale al completamento e alla comprensione del
prodotto finale. Se la parte di ogni studente è essenziale, allora lo è anche ogni studente
anzi, come espressamente citato in una sua opera, i bambini si uniscono
spontaneamente nel momento in cui si rendono conto di essere parte di una
comunità. Questo fenomeno viene chiamato “coesione dell’unità sociale”
- Sia il metodo montessoriano che l’apprendimento cooperativo, nonostante il primo
abbia approcci pedagogici, sociali e scientifici mentre il secondo si basi sulla
psicologia sociale, rispettano la centralità dell’alunno e lo aiutano ad accrescere le
proprie potenzialità
- L’apprendimento cooperativo favorisce la comunicazione, lo sviluppo del pensiero
critico, la capacità di problem solving e riduce la passività e l'estraniazione. La
coesione sociale di cui parla Maria Montessori, allo stesso modo, valorizza
l’interazione sociale, parla di motivazione e senso di appartenenza, di valore della
persona e di valorizzazione dei risultati rispetto all’onore del gruppo.
- In entrambi i casi il ruolo dell’adulto è quello di disporre condizioni favorevoli affinché
i bambini, veri protagonisti dell’apprendimento, possano agire
- Un altro elemento di grande vicinanza tra i due metodi è l’importanza dei materiali,
che sono il vero mezzo per apprendere. I bambini possiedono innate abilità sociali
che nelle scuole montessoriane si perfezionano man mano grazie alla condivisione
del materiale. Il materiale è contemporaneamente, infatti, strumento di fusione tra
l’individuo e il gruppo e tra l'individuo e l’ambiente e stimola l’interazione e le abilità
sociali che il bambino già possiede dentro di sé ma che stanno aspettando solo le
condizioni ambientali giuste per venire alla luce completamente. Questo passaggio
viene definito “interdipendenza ambientale”. I materiali montessoriani fanno da
“collante” per le interazioni sociali, perché utilizzarli insieme dà vita ad un’interazione
positiva che annulla le discriminazioni, consente di lavorare sempre con compagni
diversi permettendo ai bambini di abituarsi a collaborare con tutti.
Questa capacità di lavorare in gruppo si apprende anche con l’apprendimento
cooperativo, in cui il bambino ha fiducia nel gruppo e sa che può contare
sull’autocorrezione nata dal confronto e sulla maestra, pronta a dare il suo supporto
se richiesto
- L’ultimo elemento di vicinanza tra i metodi è l’ambiente predisposto.
Nell'apprendimento cooperativo lo spazio deve essere accogliente per il gruppo e
favorire gli spostamenti e il senso di appartenenza, deve facilitare l’interazione e la
possibilità di condivisione di materiali didattici. Deve consentire agli alunni di sentirsi
al centro del proprio apprendimento e lasciare loro la libertà di operare come meglio
credono. Deve creare motivazione, concentrazione e confronto. Gli alunni lavorano
su banchi a quattro o due e lavorano in coppie o in piccoli gruppi. Si passa da una
prima indagine individuale (io), al confronto (noi) e poi alla correzione (io).
Anche nelle scuole montessoriane il bambino osserva attentamente, poi prova a
procedere autonomamente. I gruppi si formano dall’unione che si crea tramite gli
oggetti, mentre nell’apprendimento cooperativo è l’insegnante a fare i grup