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Criteri di qualità di una didattica per competenze

Indicatori attraverso cui osservare e analizzare l'apprendimento e la valutazione (classificazione

delle capacità implicate nell'esercizio di una competenza):

• ricevere per evidenziare che si è ricevuto un dato sensoriale o concettuale, e il suo

immagazzinamento in memoria (prestare attenzione e integrare).

• Riprodurre, per evidenziare l'uso di schemi procedurali noti in un dato contesto (precisare,

trasporre, applicare).

• Produrre, per evidenziare la realizzazione di una risposta originale ad una data situazione

(analizzare, adattare, sintetizzare).

• Autogestirsi, per evidenziare l'analisi critica e la gestione autonoma del proprio

comportamento riguardo un determinato contesto di azione (valutare, autocontrollarsi).

Principi metodologici nell'ambito delle competenze, declinati in comportamenti operativi:

• significativo: strutturare le conoscenze, integrare.

• Attivo: agire e costruire significati.

• Situato: affrontare situazioni problematiche.

• Collaborativo: interagire ed essere accompagnato.

• Aperto: gestire risorse diversificate.

• Multimediale: trasferire le proprie conoscenze.

• Metacognitivo: riflettere e valutare.

Perrenoud (docente di Sociologia presso l'Università di Ginevra): insegnamento verso un

approccio per competenze

L'approccio per competenze chiarisce la funzione dei saperi nell'azione: sono delle risorse spesso

fondamentali per l'identificazione e la risoluzione di problemi, per prendere decisioni; hanno valore

se usate in un determinato momento e in una determinata situazione.

Come si comportano a tal riguardo i docenti quando insegnano? Alcuni adoperano più metodologie

improvvisative (fai da te), altri invece adoperano metodi premeditati e prestabiliti (ad esempio

preparare in anticipo la lezione). Quest'ultimo approccio impedisce però di sapere e riflettere su ciò

che si sta facendo. Altri invece hanno l'idea di dar prima agli studenti delle conoscenze di base, e

dopo renderle attive.

La formazione di competenze richiede dei cambiamenti, richiede di passare da una logica

dell'insegnamento ad una logica dell'allenamento: le competenze si costruiscono esercitandosi sulla

base di situazioni di insieme complesse; questo senza rinunciare effettivamente un insegnamento

“organizzato”, con il quale dovrebbe coesistere in armonia, almeno in teoria.

Capitolo 3 Progettare e valutare per competenze

Un modello di progettazione didattica valido, basato sulla logica formale, è stato proposto da

Baldacci, che riporta i diversi modelli di programmazione a tre categorie di fondo, che si

distinguono in base ai diversi modalità di analisi della progettazione: unità didattiche, moduli

didattici, progetti didattici. Il criterio distintivo è ti tipo formale, basato sulle caratteristiche

costitutive dell'unità elementare della logica progettuale.

Vi sono due parametri in base a cui riconoscere i caratteri di ognuna di queste tipologie:

• Struttura progettuale: si distinguono una struttura molecolare, di tipo analitico, che

scompone il percorso didattico in componenti elementari, e una struttura molare, globale,

che considera il percorso didattico nella sua complessità.

• Strategia progettuale sottesa: si distingue tra una strategia deduttiva, che parte dagli scopi

per ricavarne modalità di azione della didattica, ed una strategia induttiva, che parte dalle

caratteristiche dell'esperienza didattica per risalire alle sue finalità; questi due approcci si

basano su diversi rapporti fini-mezzi, secondo la strategia deduttiva infatti i modi della

didattica sono derivati dagli scopi che si perseguono (dai fini si giunge ai mezzi), secondo la

strategia induttiva al centro vi è progetto didattico e il suo potenziale formativo (dai mezzi si

giunge ai fini).

Tre tipologie progettuali secondo Baldacci:

• Unità didattica intesa come unità progettuale minima con tutte le caratteristiche di un

progetto complesso (obiettivi, procedure didattiche, valutazione) nell'ambito

dell'insegnamento-apprendimento; si trova a metà tra una strategia deduttiva e una struttura

molecolare.

• Modulo didattico: percorso di insegnamento-apprendimento riguardo contenuti di natura

curricolare. Un modulo didattico è composto da unità didattiche, ma a sua volta può far

comporsi con altri moduli. Si pone tra una strategia deduttiva e una struttura molare.

• Progetto didattico: percorso di insegnamento-apprendimento centrato su aspetti extra-

curricolari ma che, essendo complessi, richiedono un approccio curricolare. Sono a metà tra

una strategia induttiva e una molare. Ha in sé caratteristiche dell'insegnamento-ponte: si

fonda su una strategia induttiva (percorso che muove dall'esperienza reale) e su una struttura

molare, considerando la realtà nella sua complessità multidisciplinare.

Il progetto didattico si può quindi definire come un percorso di insegnamento-apprendimento

finalizzato allo sviluppo di competenze nel soggetto e centrato su una situazione-problema da

affrontare, che rappresenta la cornice di senso entro cui collocare le diverse azioni previste dal

progetto stesso.

La situazione-problema è un problema da risolvere in un dato contesto operativo, all'interno dei

vincoli e delle risorse poste dal contesto stesso. La situazione problematica richiede che si

coinvolgano le risorse che il soggetto ha per affrontarle, interne ed esterne, attraverso la dialettica,

riflessioni sulle proprie azioni, la percezione del contesto.

Costruire progetti didattici

Passaggi per la costruzione un progetto didattico sullo sviluppo delle competenze:

• Caratteristiche del contesto classe (descrizione del contesto classe dei livelli di

padronanza raggiunti sulla competenza prescelta).

• Competenze da sviluppare (individuare le competenze da sviluppare).

• Traguardi di competenza (individuare punti più specifici, ossia i traguardi formativi).

• Situazione-problema da affrontare (è la cornice del processo formativo, punto di arrivo

del progetto).

• Tappe del percorso (si esplicano come un processo di problem-solving applicato alla

didattica, con l'individuazione di passaggi che permettono agli allievi di prepararsi e

organizzarsi per risolvere il problema posto. Questa logica si può riassumere in dei punti:

esplorare/problematizzazione e costruzione di senso, acquisire/sviluppo e formalizzazione di

nuovi a pprendimenti, strutturare/rinforzo e consolidamento degli apprendimenti,

integrare/mobilitazione ed uso degli apprendimenti).

• Modalità di valutazione (per verificare i risultati raggiunti e per monitorare il processo che

si intende realizzare, puntando l'attenzione soprattutto sulla competenza del soggetto).

Valutare, ovvero triangolare

La competenza è un campo molto complesso e costituito da diverse dimensioni, e dunque difficile

da osservare in un'unica prospettiva. Il metodo per poter osservare e valutare il processo di

competenza è quello di triangolazione (tecnica che permette di calcolare distanza fra punti

sfruttando le proprietà dei triangoli), metodo usato nelle metodologie qualitative, secondo cui la

rilevazione di una realtà complessa richiede l'analisi di più livelli di osservazione per avere una

prospettiva articolata di ciò che si analizza, non basta un solo punto di vista ma è richiesto il

confronto.

La triangolazione applicata alla ricerca in ambito sociale permette di osservare le proprietà di un

fenomeno sotto diversi punti di vista confrontando più rappresentazioni di questo fenomeno.

La valutazione della competenza attraverso la triangolazione pone una prospettiva trifocale:

4. Dimensione soggettiva: significati personali che il soggetto attribuisce alla sua

esperienza di apprendimento (il senso assegnato al compito operativo, la percezione

della propria adeguatezza nell'affrontarlo, le risorse e gli schemi da mettere in atto).

5. Dimensione intersoggettiva: attese del contesto sociale in rapporto alle capacità del

soggetto di rispondere in modo adeguato al compito richiesto (nello specifico campo

di insegnamento sono gli insegnanti, che individuano traguardi formativi per i propri

allievi, il gruppo degli allievi, le famiglie).

6. Dimensione oggettiva: richiama ciò che è osservabile e che attesti le prestazioni del

soggetto e i suoi risultati in rapporto al compito affidato.

Al centro di queste tre prospettive si colloca l'idea di competenza su cui si fonda la valutazione,

vista come uno strumento attraverso cui viene esplicitato il significato attribuito alla competenza

osservata.

Queste prospettive richiedono strumentazioni diverse da inserire nell'ambito valutativo. La

dimensione soggettiva può adoperare forme di autovalutazione per coinvolgere il soggetto nella

ricostruzione della propria esperienza di apprendimento e nell'accertamento della propria

competenza (diari di bordo, autobiografie, questionari di autopercezione, giudizi sulle proprie

prestazioni...sono strumenti che hanno lo scopo di raccogliere e documentare il punto di vista del

soggetto sulla propria esperienza di apprendimento e sui risultati raggiunti).

La dimensione interoggettiva riguarda modalità di osservazione e valutazione del soggetto da parte

di altri soggetti del processo formativo, come insegnanti, genitori, altri allievi; si adoperano

protocollo strutturati e non strutturati, questionari, interviste.

La dimensione oggettiva si riferisce a strumenti di analisi delle prestazioni dell'individuo di compiti

operativi; si adoperano prove di verifica più o meno strutturate, compiti di realtà, realizzazione di

manufatti, tutti strumenti che documentano l'esperienza di apprendimento sia nell'aspetto

processuale, cioè come il soggetto ha sviluppato la sua competenza, e nelle sue dimensioni

prestazionali, cioè cosa il soggetto ha appreso.

Autovalutazione

L'autovalutazione ha un grande potenziale per innalzare il rendimento scolastico, perché

condividere con gli allievi la comprensione degli obiettivi da raggiungere ha aiutato gli allievi ad

impegnarsi maggiornente e ad avere più consapevolezza dei propri risultati e di come migliorarli.

Si può definire l'autovalutazione come quel processo che aiuta a riflettere sull'esperienza passata,

che aiuta a ricordare e comprendere cil che è accaduto, e ad avere un'idea più chiara di ciò che si è

appreso e dei traguardi raggiunti, a condividere la responsabilità nell'organizzazione del lavoro, a

prendere nota delle attività svolte e a prendere decisioni riguardo i traguardi futuri. Dunque è più

una valutazione per l'apprendimento pi

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Publisher
A.A. 2013-2014
34 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Vanillina1987 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Calvani Antonio.