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METODI DI ANALISI DELL’INTERAZIONE TRA MACROMOLECOLE
BIOLOGICHE
Le interazioni proteina-proteina rappresentano
un significativo ostacolo alla comprensione dei
processi biologici complessi. Fino all’80%
delle proteine non funzionano da sole, ma in
complessi utili a regolazione, espressione e
organizzazione di ogni processo cellulare:
• Replicazione del DNA.
• Trascrizione.
• Traduzione.
• Controllo del ciclo cellulare.
• Trasduzione del segnale ect etc...
Interactoma = l'insieme di tutte le interazioni molecolari che avvengono all'interno di una cellula. Queste
interazioni coinvolgono proteine, acidi nucleici, lipidi e altre molecole che interagiscono tra loro per
svolgere varie funzioni all'interno delle cellule.
Occorre comprendere l’interezza del complesso e identificare come i vari interattori influiscono sul
funzionamento della proteina completa e delle varie subunità. Attraverso l’interazione tra proteine può essere
modificata la specificità e l’affinità di una subunità per il suo substrato.
Le tecniche "ChIP" e "RIP" sono entrambe metodi utilizzati in biologia molecolare per studiare le interazioni
tra proteine e DNA/RNA all'interno delle cellule.
• ChIP (Chromatin Immunoprecipitation): La tecnica ChIP è impiegata per studiare le interazioni
tra le proteine e il DNA. Questa tecnica permette di determinare quali proteine si legano al DNA in
vivo. Si basa sulla fissazione delle cellule per preservare le interazioni proteina-DNA, seguita
dall'uso di anticorpi specifici per precipitare la proteina di interesse legata al DNA. Il DNA associato
a quella proteina viene quindi estratto e può essere analizzato tramite PCR, sequenziamento o altri
metodi, permettendo l'identificazione dei siti di legame proteina-DNA.
• RIP (RNA Immunoprecipitation): Questa tecnica è utilizzata per studiare le interazioni tra le
proteine e l'RNA. Come la ChIP, coinvolge l'uso di anticorpi specifici per precipitare le proteine
legate all'RNA. L'RNA associato a quelle proteine viene estratto e analizzato per identificare i tipi di
RNA che interagiscono con la proteina di interesse.
Entrambe le tecniche, ChIP e RIP, forniscono informazioni cruciali sulle interazioni proteina-DNA e
proteina-RNA, rispettivamente. Consentono di comprendere meglio i processi di regolazione genica, la
struttura della cromatina e altre interazioni molecolari all'interno delle cellule.
Co-immunoprecipitazione
Protein-protein interactions play important roles in
both inter- and intracellular signalling. Among the
various methods of detecting protein–protein
interactions, co-IP is cost-saving, easy to handle, and
can be applied to various types of samples, such as
plant cells, mammalian cells, yeast, and nematode
tissue.
Co-Immunoprecipitation (Co-IP) is a powerful method
that is most widely used by researchers to analyze
protein-protein interactions. This process provides a
rapid and simple method to separate a specific protein
from a sample containing thousands of different
proteins, such as serum, cell lysate, homogenized
tissues or conditioned media.
È una derivazione delle tecniche di immunoprecipitazione ed è impiegata per studiare l’interazione tra
proteine. Si tratta di una pratica economica e relativamente semplice. È applicabile a diversi tipi di campioni
(animali, lieviti piante ect).
Rende possibile immunoprecipitare proteine, di cui si conosca l’anticorpo, da una miscela di peptidi, tra i
quali alcuni interagiscono tra loro. “Pescando” uno degli interattori del complesso, se la forza di interazione
è tale da permetterlo, si ottiene l’intero complesso
proteico.Se tra le subunità sono stabilite unioni
covalenti, la tecnica ha una buona probabilità di
riuscita.
Nel caso in cui i domini stabiliscano tra loro
interazioni deboli o siano semplicemente in
prossimità, l’immunoprecipitazione risulterà
difettiva e necessiterà di accorgimenti ulteriori,
come la formazione di cross-links tra peptidi.
Se la proteina di interesse non è nota, è preferibile
utilizzare la spettrometria di massa. Diagramma di come si svolge un
esperimento di immunoprecipitazione.
Il “punto di partenza” cambia a seconda
dell’origine delle proteine coinvolte.
L’utilizzo di plasmidi codificanti per
proteine esogene o sovraesprimenti
proteine endogene richiede ulteriori
passaggi.
Tra questi ci sono: costruzione di un
plasmide di espressione, trasfezione
all’interno dell’ospite…
L’utilizzo di plasmidi di espressione o sovraespressione porta con sé tre problemi! Sovraesprimere una
proteina in una cellula (più tempo ma solitamente non tossico perché è comunque endogena)
1. Informazioni di tipo qualitativo:
È persa la caratteristica quantitativa dell’analisi.
2. Compatibilità dell’ospite:
La trasfezione all’interno di un ospite è un passaggio limitante, in quanto non tutte le cellule sono
competenti e/o in grado di reggere la trasfezione. Occorrerà quindi tarare il plasmide sulla base della
sensibilità dell’organismo bersaglio.
3. Generazione di aspecifici e perdita della specificità della localizzazione:
La localizzazione della proteina e i complessi di cui è parte sono inficiati dalla sovraespressione della
stessa. Anomali livelli di un peptide possono forzare la formazione di complessi, anche anormali, e
possono far sì che venga trasportato in distretti cellulari che non siano quelli comuni.
Il passaggio di pre-clear è svolto poi con delle beats a cui l’anticorpo è ancorato. Ad esse la proteina target si
lega in modo specifico. Seguono l’incubazione, il lavaggio di proteine aspecifiche e l’SDS-PAGE (si
frammenta il complesso, ma una dopo la fase di precipitazione rimane solo quello, non si rischiano
contaminazioni). Si conclude con:
- Spettroscopia di massa per identificare una proteina ignota.
- Western-blot per un peptide noto.
Pull down essay
Pull down essay = tecnica biochimica che consente di identificare i peptidi che interagiscono con una
proteina specifica.
La procedura coinvolge la fissazione della proteina bersaglio su una superficie solida, come per esempio
perline magnetiche o un supporto di gel.
Successivamente, si aggiunge un campione contenente proteine potenzialmente interagenti con la proteina
bersaglio. Le proteine target si legheranno alla proteina bersaglio fissata, mentre quelle non interagenti
verranno lavate via.
Infine, le proteine legate vengono identificate e analizzate tramite tecniche biochimiche come
l'immunoblotting o la spettrometria di massa per determinare la presenza e la natura delle interazioni
proteina-proteina.
Pull down assay is an in vitro method to detect protein-protein interaction. The
commonly used bait protein is a purified tag protein (GST, Biotin, ect). Pull
down assay is usually followed by SDS-PAGE and Mass Spectrometry (MS)
analysis to identify the interactor, and further genetic approaches or Western
Blot analysis can be implemented to confirm the direct interaction.
Rispetto alla co-immunoprecipitazione si utilizza una proteina bait. Lo si fa utilizzando un tag, di cui una
parte, legandosi in modo specifico al target, permette di purificare la proteina di interesse in modo veloce e
l’altra media il legame alle beats magnetiche.
È un saggio facile, la cui unica complicazione è la sintesi dell’esca. È prodotta e poi unita alle beats
attraverso un linker. Seguirà l’aggiunta dell’estratto cellulare.
La preda si legherà all’esca e, dopo il lavaggio degli aspecifici, si può eluire il complesso beats-preda-esca
purificata. Segue la corsa su gel che ci si aspetta mostri due bande: target (preda) e linker (esca).
Parallelamente è svolta una prova analoga ma con beats senza bait.
All necessary control groups will be included according to the following table to verify interaction
specificity.
Cross-linking
Cross-linking = tecnica impiegata per legare chimicamente due molecole o più tra loro, creando dei legami
covalenti che fissano le relazioni tra le strutture molecolari. Nel contesto della biologia e della biochimica, il
cross-linking può essere utilizzato per:
• Stabilizzare le interazioni proteina-proteina: Questo aiuta a determinare le complessità proteiche e
le interazioni all'interno di una cellula.
• Fissare il legame tra proteine e acidi nucleici: Può essere impiegato per studiare l'interazione tra
proteine e DNA/RNA.
• Fissare le strutture proteiche: Aiuta a stabilizzare e studiare la struttura di proteine complesse o di
complessi proteici.
Il processo coinvolge l'aggiunta di agenti cross-linking, come formaldeide o agenti bifunzionali, che formano
legami chimici tra le molecole bersaglio. Questi legami possono essere reversibili o irreversibili a seconda
del tipo di cross-linker utilizzato e del contesto sperimentale.
Metodo basato su reazioni chimiche che formano legami irreversibili tra proteine che interagiscono,
immobilizzandole in forma di complesso. È un metodo semi-quantitativo per l’interazione proteina-proteina.
I cross-linker sono molecole lineari o ramificate che possiedono alle estremità gruppi funzionali che
reagiscono con le proteine (sia libere che in complesso) formando legami covalenti.
La pratica può essere svolta da sola o in associazione alle tecniche viste finora. Si basa sul fatto che proteine
che interagiscono tra loro saranno sono abbastanza vicine. Risulta possibile bloccarle in tale interazione
utilizzando un linker in grado di legarsi in modo covalente all’una e all’altra proteina.
Esistono molecole cross-linkers lineari e ramificati. Sono linker
chimici con estremità reattive e in grado di generare legami
covalenti. Un peptide di cui non si conosce la funzione può essere in
questo modo identificato come interattore di un complesso più
grande.
Questa metodologia può essere utilizzata per:
1. Interazioni proteina-proteina.
2. Determinare struttura quaternaria.
3. Identificare interagenti sconosciuti.
Dato che la spettrometria di massa funziona su peptidi
relativamente piccoli, occorre frammentare complessi di grande
massa molecolare.
Tale frazionamento può essere svolto a seguito della purificazione
o antecedentemente ad essa.
Tabella con diversi gruppi reattivi dei cross-linker. Possono
essere uguali alle due estremità o anche no. La solubilità è
variabile e dipende da qual è la natura del gruppo
spaziatore.
La lunghezza media è di 40 nm, ma hanno una grande
variabilità. La scelta di quel