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IN AMERICA
l’architettura americana arrivo fino agli anni 20 senza conoscere la nuova idea di architettura e
magari essa non si sarebbe diffusa così tanto e in modo capillare se i grandi maestri, Grophius e Mies
non dovettero lasciare l’Europa, in particolare la Germania nazista e decidere di emigrare in America;
l’architettura moderna che in Europa era oramai sulla via del tramonto trovò in America terreno
fertile dove prosperare e ottenere nuovo slancio.
Oltre ai grandi maestri negli stati uniti vi erano numerosi tentativi di importare l’architettura
moderna ciascuno dotato di una propria forza e caratteristiche. In questo senso possiamo ricordare
i tentativi fatti da Saarinen e dal figlio Eero:
il Jefferson National Expansion Memorial (47) – una scultura di chiaro
stampo monumentale, nello specifico un arco parabolico di 192 metri di
altezza che grazie al materiale in cui è stato costruito (acciaio possedeva
straordinaria forza e tensione visiva, ma anche a seconda della luce e
dell’illuminazione variava da una sagoma scura fina ad essere un arco
cangiante
GROPIUS
Si trasferisce nel 1937 a Boston in Massachusetts perché considerava oramai la Germania e di
conseguenza il regime nazista posto inconciliabile con l’idea e le caratteristiche dell’architettura
moderna.
Egli porto in America tutta la sua idea di architettura anche se si riscontra una perdita di intensità e
un notevole rilassamento rispetto all’Europa. Egli spingeva sul lavoro di gruppo e sulla necessità di
creare una sorta di anonimato che nasceva dalla logica di programma e struttura e dal senso di
oggettività dato proprio dall’architettura moderna.
Un esempio di produzione americana firmata da Gropius e dal suo studio è:
Graduate Center della Harvard University
(48) – complesso formato da bassi blocchi
dormitorio ed un edificio collettivo inteso
come luogo di raduno. Si nota come Gropius
si sia fatto ispirare dal contesto (territorio
questo ricco di industrie e fabbriche) e abbia
replicato tale sistema anche per il suo
intervento: in particolare le finestre a
nastro, le forme asimmetriche e i tetti piani
vanno letti anche in questa direzione e non
solo come elementi dell’architettura
moderna.
MIES
A differenza di Gropius Mies si adattò velocemente alla cultura americana e continuò qua la
sperimentazione iniziata in Europa, il lavoro che può essere preso come prima produzione americana
di Mies è la:
progettazione del campus dell’Armour Insitute (39-56)
le funzioni principali erano raggruppate in scatole
rettangolari con struttura in acciaio e tutte
sopraelevate grazie ad una pedana che fungeva da
podio. Il punto più importante dell’intero intervento
era la Crown Hall che nell’idea di Mies doveva essere la
sede del dipartimento di architettura. Questo edificio si
basa su principio della scarola vuota e può essere preso
come esempio per descrivere la sintesi finale verso quel
processo di essenzialità e eliminazione del superfluo a cui era giunto Mies: chiamata anche
scatola di vetro in quanto lo spazio tenuto il più aperto possibili (solo 3 setti di tamponamento
e i due corpi di rialita) si prestava ad ogni utilizzo e funzione; l’accesso avveniva tramite una
enorme scalinata e si trovava rialzato rispetto al livello del terreno; la struttura portante è
definita da un sistema di travi e pilastro tutti in acciaio su cui erano installati i pannelli vetrati
usati come sistema d chiusura su tutto il perimetro. In sintesi l’edificio dotato di estrema
leggerezza e ridotto alla sua essenza era manifesto del motto “less is more”.
Altri edifici su esempio della Crown Hall:
l’idea della scatola vuota venne ripresa da numeri architetti contemporanei tanto che ognuno si
cimentò nella progettazione della “sua “ scatola vuota:
Casa farnsworth (45-51) – sempre di Mies in cui
replica l’idea della scatola vetrata non per un
edificio pubblico ma per una casa residenziale,
esperimento questo che egli portò a buon fine
anche se non si può evitare di notare la non
praticità e l’idiosincrasia dettata dalle pareti
interamente vetrate
Glass house (49-50) – di Johnson - abitazione
privata su chiara imitazione dell’architettura di
Mies anche se come riferito dal progettista l’estetica di Mies viene trasformata in una ricca
rievocazione del lusso.
Casa Eames (45-49) – dove si può osservare il tentativo dell’architetto di fare sua l’idea e di
provare ad aprire la scatola vuota e di aprire l’architettura verso altre culture, in particolar
quella giapponese in quanto si riscontra l’uso di telai in legno
Per quanto riguarda i grattacieli o, meglio, edifici per uffici con numerosi piani in America si instaura
il leitmotiv della struttura in acciaio e tamponamenti esterni in vetro, in questo senso va letto il:
Equitable Life Assurance Building (44-47) – edificio di 12 piani per uffici con sistema portante in
acciaio che contribuiva a creare un ritmo esterno (vi era poi anche un ritmo interno che si collegava
a quello esterno fatto da prospettiva e elementi verticali come per esempio i montanti delle finestre)
e tamponamenti in vetro doppio strato che contribuiva a dare una sfumatura diversa all’edificio a
seconda della luce e delle stagioni.
L’idea della scatola vuota, del vetro e dell’acciaio venne usata da Mies per la progettazione dei
grattacieli:
Le torri di Lake Shore Drive (48-51) – due torri
letteralmente identiche inserite in un lotto triangolare,
cambiava solamente la disposizione in quanto i lati lunghi
rivolti in direzioni opposte davano l’idea di una maggiore
tensione tra i due corpi. Pianta rettangolare, 26 piani di
appartamenti, corpo di risalita centrale e residenze
disposte lunghe il perimetro. Tutta la struttura era dotata
di un senso di verticalismo dato sia dalle aperture (sempre
più strette a mano a mano che si saliva) sia dalla scelta del
sistema strutturale: sottili pilastri e travi disposte in modo
ortogonale in facciata contribuivano a enfatizzare la
verticalità e a dare un ritmo e una texture alla facciata. La
scelta delle travi pilastri a “i” avevano ulteriori due motivazioni: enfatizzavano la cultura della
fabbrica americana e davano un ordine geometrico sia alla facciata ma anche agli spazi interni
in quanto lo stesso ritmo viene riproposto da Mies anche per gli spazi interni
In sintesi, Mies condusse nei grattacieli quella sperimentazione di sistema strutturale in acciaio e
tamponamenti in vetro che aveva iniziato con gli edifici a un singolo piano (Crown Hall…), egli portò
e realizzo in America il sogno della torre di cristallo che l’architettura moderna europea aveva
teorizzato ma mai realizzato. Oltre a ciò, non possiamo dimenticarci che l’architettura di Mies in
America aveva anche aspetti negativi che non possono non essere trascurati:
Estrema spinta del tema della ripetizione fino all’estremo, ciò per edifici più alti e più grandi
ci sarebbe stato bisogno una gerarchia intermedia per spezzare il ritmo assoluto
La scatola vuota vetrata era impraticabile per mere questioni funzionali e di privacy, senza
tenere conto che non poteva essere proposta in climi troppo freddi che richiedevano
maggiore isolamento delle pareti
Le forme e le idee di Mies si prestavano a soddisfare clienti colti
Mies tende ad escludere quella soggettività che in architettura è elemento caratterizzante
referendo ritmo e ripetizione finno all’estremo
I grattacieli di Mies fanno scuola e numerosi architetti provarono a cimentarsi in grattacieli vetrati,
ricordiamo:
Complesso delle nazioni unite (47-50) – in cui si può notare una
rivisitazione dei grattacieli di Mies, in quanto i lati di testa non erano
più vetrato ma chiusi attraverso l’uso della pietra, le vetrate erano di
colore verde e non più totalmente trasparenti, oltre alla torre vetrata
nel lotto furono inserite altre due strutture però tutti e tre gli edifici
poggiavano su una piattaforma su modello di Mies
Idea del palazzo delle nazioni di Le Corbuiser ( 47) – progetto mia
realizzato che portò in Le Corbuiser un senso di stizza e rammarico
che decise di ritornare in Europa; rimaneva l’idea della torre, si
rifaceva al palazzo dell’educazione di rio de Janeiro di cui lui fu consulente esterno ma
apportava modifiche al modello di Mies: aggiunta di brise-soleil per aumentare la
schermatura dal sole (notevole modifica in quanto l’edificio non era più letteralmente
vetrato, riproposizione delle dimensioni, voleva introdurre la sua ricerca su modulo
(modulor), aggiunta di un museo della cultura nel complesso.
IN RUSSIA
In Russia a differenza che in America dove i grattacieli avevano uno scopo utilitaristico (sfruttare tutto
il suolo a disposizione), i grattacieli erano un come dei gioielli da ammirare e preservare, erano il
simbolo di una città, di una nazione ma non avevano alcuno scopo utilitaristico.
La diatriba del palazzo dei soviet
Nel concorso parteciparono numerosi architetti internazionali, tra i quali Le
Corbusier. Il concorso venne vinto da Iofan che presentò un progetto
irrealizzabile (un grattacielo sormontato da un enorme statua) a differenza
del progetto di Le corbusier (egli rimase “scottato” dalla non sua vittoria) che
a differenza di quello di Iofan era realizzabile ma non era così grande e
mastodontico.
I lavori, iniziati nel 1937, furono interrotti nel 1941 per la guerra, contestualmente fu demolita anche
la chiesa di Cristo Salvatore che sorgeva sull’area di progetto. A causa del conflitto si abbandonò il
progetto e si decise di recuperare l’area: furono asportate le fondamenta in acciaio e al loro posto la
zona fu riconvertita in piscina di forma circolare (dal 1959)
LE SETTE SORELLE
Dopo la guerra fu avviato un piano di costruzione di ben 8, rappresentanti gli otto secoli di storia
della capitale Mosca, grattacieli che nei piani originari dovevano fungere ad una sorta di corona al
palazzo dei soviet, il vero punto di forza, il simbolo dell’intero potere URSS. L’obiettivi di tale progetto
erano:
esaltazione del potere economico e potere politico con apparati decorativi simbolici;
Unione tra elementi architettonici;
Impianto articolato e di rigorosa simmetria estraneità ai modelli americani;
Saldatura tra ideologia, monumentalità e morfologia urbana
Al giorno d’oggi si presentano costruiti 7 edifici su 8, l’ottavo è possibile vederlo raffigurato solo sui
francobolli di allora:
Torre del Ministero dell’Industria Pesante poi s