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Via della Conciliazione
Via della Conciliazione si trova a Roma e fu creata nel 1936 con la demolizione dell'isolato della
"Spina di Borgo" su progettata dell'architetto Marcello Piacentini, come segno della riconciliazione
ufficiale tra lo Stato Italiano e la Santa Sede a seguito dei Patti lateranensi del 1929.
La via, in stile neoclassico, fu inaugurata nel 1950 e rientra nella politica del Regime di
ristrutturazione dei centri storici italiani. Essa crea una visione prospettica di Piazza San Pietro, ma
la distruzione del quartiere medioevale non ha mai smesso di suscitare polemiche.
Il quartiere EUR
Il quartiere EUR di Roma, chiamato inizialmente E42, fu costruito in vista dell’Esposizione
Universale che avrebbe dovuto celebrare il ventesimo anniversario della marcia su Roma nel 1942,
poi annullata a causa della seconda guerra mondiale. Il progetto esecutivo, elaborato nel 1938 da
Marcello Piacentini, si ispirava all’urbanistica classica romana e prevedeva un impianto viario con
grandiosi edifici pubblici, infrastrutture urbane ed aree verdi in grado di rappresentare, a
esposizione conclusa, il nucleo centrale dell’espansione di Roma verso il mare secondo le
disposizioni del regime. Il progetto fu interrotto tra il 1942 ed il 1943 e, conclusa la guerra, gli
edifici danneggiati dal conflitto furono restaurati e completati. La differenza di stile e di linguaggio
tra gli edifici dell’impianto originario, di impronta classica e monumentale, e quelli costruiti nel
secondo dopoguerra, caratterizzati da grandi superfici vetrate tipiche dell’“International style” è
visibile, ma la soluzione definitiva risulta comunque armonica.
(Berlino, 1869 – Berlino, 1936)
Hans Poelzig
Hans Poelzig fu un architetto, designer e scenografo tedesco, membro del Deutscher Werkbund.
Verso la metà degli anni 20, con gli architetti di Weimar, egli seguì gli sviluppi dell'Architettura
espressionista. Nel 1927 partecipò con un suo progetto alla prima importante realizzazione
International Style: il quartiere Weissenhof a Stoccarda.
Grosses Schauspielhaus
Il Teatro Grande di Berlino fu progettato nel 1919 da Hans Poelzig ed è uno dei migliori esempi di
architettura espressionista. La struttura, in origine, era un mercato e l'architetto conservò la sua
forma esterna che, grazie alle sue dimensioni importanti, permetteva di offrire posti poco costosi
alle classi operaie.
La sala principale era coperta da una vasta cupola con pennacchi simili a stalattiti e richiamava
l'interno di una grotta. Il teatro comprendeva anche un ristorante, una caffetteria ed un bar per gli
spettatori; mentre gli attori avevano a disposizione un camerino molto ampio e delle attrezzature
moderne per la scena.
(Milano, 1891 – Milano, 1979)
Gio Ponti
Gio Ponti fu un architetto e designer italiano. Terminata la prima guerra mondiale si laureò in
architettura al Politecnico di Milano e nel 1928 fondò la rivista Domus che, insieme a Casabella,
rappresenterà il centro del dibatto culturale dell’architettura e del design italiani della seconda
metà del '900. Ponti è un designer universale, ha disegnato moltissimi oggetti nei più svariati
campi, dalle scenografie per il teatro della Scala, alle lampade, alle sedie, agli oggetti da cucina,
agli interni di famosi transatlantici. Inizialmente, il suo disegno riflette la Secessione viennese
sostenendo che decorazione tradizionale e arte moderna non sono incompatibili; ma negli anni
cinquanta, lo stile di Ponti si fa più innovativo e, pur rimanendo classicheggiante, si esprime
pienamente nel suo edificio più significativo: il Grattacielo Pirelli.
Casa di via Randaccio
La Casa di via Randaccio fu realizzata nel 1925 a Milano dall'architetto Gio Ponti.
Questa è la prima casa progettata ed abitata da Ponti e sembra quasi un piccolo monumento
palladiano. La pianta è a forma di ventaglio ed è caratterizzata dalla quasi totale assenza di
corridoi; mentre la facciata concava è decorata da obelischi.
Grattacielo Pirelli
Il Grattacielo Pirelli fu costruito a Milano tra il 1956 e il 1960 su progetto di Gio Ponti in
collaborazione con Pier Luigi Nervi che ha curato la parte strutturale.
Esso è uno dei più celebri simboli di Milano ed è stato per quasi cinquant'anni l'edificio più alto
della città, superato nel 2009 dalla torre della Nuova Sede della Regione Lombardia, che sorge
nelle vicinanze. L'edificio appare come una slanciata lastra di cristallo, ma l'intera struttura
portante è in cemento armato ed è visibile anche dall'esterno.
Originariamente il palazzo fu costruito per ospitare gli uffici della celebre azienda di pneumatici
Pirelli; dal 1978 il grattacielo divenne la sede principale della Regione Lombardia.
L'ingresso principale è rialzato rispetto al piano della piazza tramite una struttura detta "collina",
che racchiude al suo interno uno spazio adibito ad auditorium.
Nel 2002, un aereo da turismo si schiantò contro il palazzo, danneggiando gravemente la struttura
esterna; oggi il 26º piano ospita il "Luogo della memoria" dedicato alle due vittime del grave
incidente. L'ultimo piano del grattacielo, aperto al pubblico, funge da belvedere con ampia vista
panoramica sulla città e può ospitare mostre temporanee come spazio multifunzionale.
(Milano, 1888 – Milano, 1967)
Piero Portaluppi
Piero Portaluppi fu un architetto italiano d'ispirazione neoromanica. La sua prima attività fu
caratterizzata dalla progettazione di centrali idroelettriche per le "Imprese elettriche Conti",
localizzate in val d'Ossola. Dopo la guerra riprese un'intensa attività professionale, continuando la
progettazione di centrali idroelettriche in Valtellina fino al 1930. Portaluppi ottenne importanti
committenze dall'alta borghesia milanese tra cui il Palazzo della Banca Commerciale Italiana e per
il Planetario Hoepli.; ma fu attivo anche nell'edilizia industriale, progettando i padiglioni Alfa
Romeo, Agip e Pirelli alla Fiera di Milano.
Centrale idroelettrica di Verampio
La centrale idroelettrica di Verampio fu realizzata nel 1914 ed è la prima centrale progettata
dall'architetto Portaluppi nella zona. Le due torri che incorniciano la facciata dell’edificio sono
addolcite dalle logge che si aprono alla loro sommità; esse richiamano aspetti dello stile
medioevale, così come i dettagli architettonici e decorativi.
Portaluppi organizzò anche il giardino adiacente realizzando delle fioriere ed una fontana.
Centrale idroelettrica di Crevola d'Ossola
La centrale idroelettrica di Crevola d'Ossola fu costruita nel 1923 da Piero Portaluppi ed è
considerata uno degli esempi più significativi di architettura Art Déco industriale.
La centrale fu realizzata nell’ambito del progetto di sfruttamento dell’energia idroelettrica che ha
portato alla realizzazione nel territorio di numerosi impianti idroelettrici.
La struttura presenta tre volumi distinti: la sala macchine, la cabina di trasformazione e la torre per
il raffreddamento che sono caratterizzata da combinazioni di diversi stili come quello locale
affiancato da accenti orientali.
Centrale idroelettrica di Cadarese
La Centrale idroelettrica di Cadarese fu costruita nel 1929 da Piero Portaluppi.
L’impianto è molto articolato: è costituito dalla centrale elettrica e da tre edifici secondari molto
differenti l'uno dall'altro su cui spicca la pittoresca casa del direttore in perfetto stile montano.
Posta su di un piccolo dosso, essa sovrasta un giardino abbellito da una fontana. Il corpo principale
della centrale appare un’opera ricca di particolari stilistici tipici dell’edilizia locale.
(Utrecht, 1888 – Utrecht, 1964)
Gerrit Rietveld
Gerrit Rietveld fu un architetto olandese tra i principali esponenti del movimento De Stijl del '900;
egli si ispirò alle idee dal pittore connazionale Piet Mondrian, lavorando sullo sfalsamento
geometrico asimmetrico e sulla ricerca del dialogo formale tra volumi e colori primari.
Fu attivo principalmente in Olanda, dove progettò la Casa Schröder del 1924, il padiglione
olandese alla Biennale di Venezia del 1954 e il museo Van Gogh ad Amsterdam del 1955.
Rietveld lavorò intensamente anche nel campo del design di arredi e mobili. Le sue creazioni più
importanti sono la poltroncina "Red and blue" e la sedia "Zig zag" prodotti dalla ditta italiana
Cassina.
Casa Schröder
La Casa Schröder venne costruita nel 1924 a Utrecht dall'architetto olandese Gerrit Rietveld ed è
uno dei migliori esempi di architettura De Stijl.
La committente chiese che la casa fosse costruita senza muri, questa richiesta venne soddisfatta
con un sistema di pannelli scorrevoli sospesi al soffitto. Al piano terra si trovano una cucina e tre
camere da letto articolati attorno ad una scala centrale, mentre il piano superiore è
completamente occupato dal soggiorno. Se diviso, il salotto formava tre camere da letto, un bagno
e tre piccoli soggiorni, ma erano possibili altre svariate combinazioni favorite dalla presenza di
arredi fissi come gli armadi a muro creati dallo stesso architetto.
I componenti delle facciate sono separati gli uni dagli altri per usufruire dei balconi aggettanti.
Nella scelta dei colori è evidente la volontà di Rietveld di richiamare le composizioni di Mondrian; i
muri sono bianchi o grigi, le travi ed i pilastri sono gialli, rossi e blu, mentre gli infissi sono neri.
(Neuruppin, 1781 – Berlino, 1841)
Karl Friedrich Schinkel
Schinkel fu un pittore ed un architetto prussiano che, grazie alla realizzazione di prestigiosi
monumenti, diede un nuovo assetto architettonico al centro di Berlino. Egli perfezionò, grazie alle
sue profonde conoscenze dell'architettura greca e romana, il linguaggio formale del
neoclassicismo.
Altes Museum
L'Altes Museum di Berlino fa parte della cosiddetta Isola dei musei.
Fu eretto secondo i canoni dell'architettura neoclassica tra il 1823 ed il 1828 dall'architetto Karl
Friedrich Schinkel. Fu inizialmente concepito per ospitare la collezione d'arte della famiglia reale e
finì poi per ospitare reperti antichi di vario genere. L'edificio è a pianta rettangolare, ma in esso è
integrato un ampio blocco centrale a pianta quadrata che sovrasta il resto della costruzione ed è
visibile anche dall'esterno; questo blocco ospita la rotonda, che il visitatore può ammirare solo
dall'interno dell'edificio. La spiccata orizzontalità dell'esterno è compensata dal sobrio ed ampio
colonnato della facciata. (Milano, 1867 –Milano, 1917)
Giuseppe Sommaruga
Giuseppe Sommaruga fu un architetto italiano, esponente di maggior sp