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IL ROMANZO DELLA FANCIULLA (1886)

Questa è la prefazione che lei scrive per il volume. È un testo nel quale lei rende ragione (come

si fa nelle prefazioni) di quel che fa, dei motivi per cui scrive questo libro ed esprime la sua

opinione rapportandosi con le correnti principali del suo tempo. L’idea di scrivere questo

volume, come vediamo nelle lettere, c’era già fin dal 1882, quindi subito appena arrivata a

Roma; poi lo lascia da parte e lo riprende nell’estate del 1884, in conseguenza dell’uscita del

Edmond de Goncourt

volume di (“Cerie”) che qui viene ricordato; è un romanzo in cui lui si

proponeva di studiare un caso patologico, un personaggio proprio dal punto di vista scientifico.

Il personaggio in questione è una ragazza che veniva seguita dall’infanzia fino ai vent’anni, e

su di lei si cercava di fare un’indagine, uno studio scientifico (presupposto del naturalismo).

La Serao recensisce questo romanzo sul Capitan Fracassa il 13 luglio del 1884 e lo stronca: lo

considera un libro sbagliato, che nasce su presupposti, falsi poiché il romanziere si basa sui

racconti delle ragazze, sui diari, sulle conversazioni e la Serao afferma che non è possibile

conoscere una ragazza attraverso quello che lei dice di se poiché siamo in un ambiente con

vincoli legati a quello che la società si aspetta e una ragazza si adeguerà istintivamente al

modello che a lei viene chiesto.

Secondo la Serao si può cogliere in altro modo, ad esempio attraverso i suoi atti, le sue parole,

quindi quello che le sfugge in qualche modo.

Questa recensione si colloca anche all’interno di altri articoli dove lei affronta il problema della

rappresentazione della donna in letteratura: denuncia il fatto che questa sia ridotta ad

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SEMINARIO – LEZIONE 10

uno stereotipo che si riassume nella passione amorosa, che di solito nei romanzi si sa già

come va a finire, (tutti i romanzi seguono lo stesso schema).

Il romanzo della fanciulla

Con “ ”, quindi, lei si propone di dare un’immagine reale della vita e

dell’interiorità di una ragazza.

PREFAZIONE Nella prefazione dice che

l’argomento che tratterà è una

La prima parola a me, di grazia, per non essere fraintesa o materia sconosciuta per gli

malintesa: i critici poi si scervellino pure liberamente, e si uomini e che quindi la difficoltà

battano contro il mio libro, o tra loro, o contro la comune emerge, per un romanziere

matrigna, la critica. uomo, già nel raccontare

qualcosa che non conosce.

La prima parola a me, per alcune semplici e umili

spiegazioni, agli uomini, cui presento una materia ad essi

sconosciuta, alle donne, cui raccomando una materia ad

esse ben cara.

Voi avrete letto Chérie di Goncourt, romanzo e prefazione; la

prefazione è ambiziosa, il romanzo è povero.

La prefazione promette assai e il romanzo mantiene poco o

nulla. Come va questo? Io me lo sono domandato più volte.

Germinie Lacerteux,

Come il potente analizzatore di di

Manette Salomon, Faustin

della ha potuto così miseramente

Chérie?

fallire nell’anatomia spirituale e fisiologica di

L’ambiziosa prefazione spiega il mistero: Goncourt non ha

potuto studiare la fanciulla nel vivo, come ha potuto fare

della serva nevrotica, della modella, dell’attrice: ha dovuto

ricorrere alle confessioni delle fanciulle. Come se la

fanciulla si confessasse mai a nessuno, madre o amica, Dà poi un quadro della

fidanzato o romanziere sperimentale! Chiusa come un baco condizione della fanciulla a suo

da seta in un bozzolo filato dal rispetto umano, dalla tempo.

educazione strana e variabile, dalla modestia obbligatoria,

dalla ignoranza imposta, dalla inconsapevolezza a ogni Il matrimonio è per queste

costo, e trascinata poi da una forza contraria d’impulsione a ragazze di quel tempo l’obiettivo

gravitare intorno al sole del matrimonio, la fanciulla si della vita.

sviluppa in condizioni morali difficilissime. Ella deve

vivere a contatto con gli uomini, senza che tra essi e lei

s’apra una corrente di comunione; deve indovinare tutto,

dopo aver tutto sospettato, e sembrare ignorante; deve

avere un’ambizione cocente e consumatrice, un desiderio La ragazza è costretta alla

gigantesco, una volontà infrenabile di aggrapparsi a un simulazione nella società, è

uomo, e deve essere fredda e deve essere indifferente. costretta ad avere una

maschera per cui non si può dire

Il romanzo della Rosa si trasforma nel dramma della Rosa, di conoscerla semplicemente ciò

poichè il dolce fiore, nascosto dietro le trincee e le fortezze che lei dice di sé.

della virtù, invoca con ardente desiderio un conquistatore.

In questo dramma interiore, imposto alla fanciulla dalla

necessità della nostra vita, ella diventa profonda, pensosa,

malinconica spesso, scettica sempre.

Nessuno più dalla fanciulla, apprende quotidianamente i

dolori e le disfatte della lotta per l’esistenza. Ella vive 4

SEMINARIO – LEZIONE 10

guardinga, move i passi con precauzione; e la sua anima Qui parla della lotta per

non si dà facilmente, i misteri del suo spirito restano l’esistenza che si ricollega a

impenetrabili. Niuno più della fanciulla sente acutamente la Darwin. Siamo negli anni in cui

vita, in un contrasto talvolta comico, talvolta doloroso: la teoria evoluzionista è ormai

quegli occhi abbassati o distratti hanno sagacità di affermata e viene estesa a tutti

osservazione insuperabile: quelle testine bionde che a nulla gli ambiti sociali, politici,

dovrebbero pensare, hanno una intuizione potente, e una economici) come una chiave di

favolosa tenacità di memoria: quelle belle angelette lettura di tutta la società; Verga,

sognanti debbono, per necessità di difesa, essere implacabili ad esempio, ne parla nella

raccoglitrici di documenti umani. prefazione ai Malavoglia: lì è

presentata la lotta per

l’esistenza in cui qualcuno

rimane indietro, il forte che

calpesta il debole. La fanciulla

per la Serao è coinvolta in primo

luogo per questa lotta e deve

avere delle armi di difesa.

Dice che lei stessa ha passato

questa esperienza e che ha

Aspra è la battaglia nella vita femminile, ma il motto avuto odo di vedere “uno

sconfortato di Giobbe è fatto per la fanciulla. Ora, anch’io ho stupendo erbario umano” ovvero

traversato questo drammatico tratto della vita, anzi la varia tante ragazze, di tanti tipi e

fortuna mi ha fatto passare per più anni di seguito, a rievoca questi anni giovanili

traverso un meraviglioso poliorama di fanciulle d’ogni (chiamando in causa di nuovo i

classe, d’ogni indole, d’ogni razza. Quello stupendo filosofi positivisti).

erbario umano, ove le sottili gramigne aristocratiche

s’intrecciano coi grassi garofani borghesi, ove l’erbuccia

malaticcia è sopraffatta dalla pianta florida, io l’ho visto

vivere, crescere, ramificarsi, insinuandosi e penetrando

dapertutto. Tutte quelle fanciulle, mi son passate accanto:

son passate, si sono allontanate, sono scomparse, sono

entrate nella felicità o nella morte, alcune nella felicità per

la morte; — ma l’immagine loro è rimasta in me, vivente. E

se io potessi realmente evocare tutti, tutti i fantasmi che

nella mia mente s’incalzano e si affollano, quale sfilata di

fanciulle! Accade ciò perchè i ricordi si fan tanto più vivi,

quanto più s’allontana l’oggetto? o perchè la memoria

fanciullesca è più sveglia, più alacre, più fresca? o per quella

potente virtù osservativa che le fanciulle hanno?

I filosofi positivisti risolvano il problema: quanto a me, in La memoria è uno dei caratteri

questo libro, la mia psicologia è fatta di memoria. E in presenti in questo volume: si fa

me, nell’anima, tutte avete lasciato un solco, una impronta, ricorso alla memoria per questa

un fantasma, o voi, creature femminili che viveste meco, analisi della fanciulla, una cosa a

un’ora, un 5 giorno un anno. cui il romanziere naturalista non

poteva certo fare riferimento. Lei

Voi vivete in me, come eravate un tempo, nei corridoi e rievoca le sue compagne di un

nelle aule della scuola Normale, negli uffici del Telegrafo, ai tempo dicendo che queste

balconi provinciali di Santa Maria ove fioriscono le gaggie e vivono e rivivono con lei.

gli amori, sulle terrazze napoletane ove giunge la malinconìa

del mare lontano e delle chitarre preganti. 5

SEMINARIO – LEZIONE 10

Ogni volta che io tento di costruire lo schema ideale e

generale della fanciulla, per farne l’eroina di un romanzo, Lei dice che non può trovare una

tutte quante le vostre voci, o amiche, felici o infelici, fanciulla che rappresenti tutte la

lontane, lontane tutte, mi risuonano nella testa, in coro. È un prefazione, quindi, sembra

chiasso confuso come una volta: rammentate? Io smentire il titolo.

rammento con tanta vivezza, con tanta intensità, che tutti i

miei nervi tremano, che una commozione di tenerezza e di Dice che non si può

pianto mi scuote l’anima: tutte queste voci che vengono dal rappresentare una fanciulla:

passato, tutte queste braccia che si stendono verso me dal sarebbe artificiale trovare un

tempo lontano, questa parvenza così viva di cose che più personaggio che racchiude tutto

non sono, o che non sono più tali, mi trascinano, mi poiché sono tante fanciulle, in

turbano, mi tolgono la serenità necessaria a comporre realtà, tutte diverse. È un

un romanzo conforme alle regole stabilite. chiasso in cui tutte reclamano la

sua attenzione, in cui tutte

Perciò, io non voglio fare un romanzo, non voglio creare un queste voci che tornano dentro

tipo, non voglio risolvere un problema di psicologia di lei dal suo passato la

sperimentale. “trascinano”, la “turbano”, le

tolgono la serenità necessaria a

comporre un romanzo conforme

alle regole stabilite”; per questo

lei dice di non voler fare un

romanzo, di non voler creare un

tipo e risolvere un problema di

psicologia sperimentale (cosa

che si proponevano di fare i

naturalisti).

Ci sono una marea di nomi di

fanciulle nelle novelle de “Il

romanzo di una fanciulla”, tutte

diverse tra loro. Quindi non

scrive un romanzo, non c’è un

Io scavo nella mia memoria, dove i ricordi sono disposti a protagonista; c’è l’invocazione

strati successivi, come le tracce della vita geologica nella della memoria come soluzione

crosta terrestre, e vi do le note così come le trovo, diversa rispetto a quelli c

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Publisher
A.A. 2023-2024
22 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Franci_tru_93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Macerata o del prof Lorenzetti Sara.