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ONTAMINAZIONE PRIMARIA
• Acqua
L’acqua che entra a contatto diretto o indiretto con gli alimenti deve essere potabile ovvero
microbiologicamente pura. È la principale via di disseminazione dei micro di origine fecale (E. coli ed
enterococchi). È una fonte di contaminazione soprattutto per frutta, verdura e prodotti ittici. L’acqua
potabile può essere fornita da: rete idrica urbana o da pozzo. L’acqua non potabile può essere usata
solo per la produzione di vapore o per sistemi antincendio.
• Aria
Il numero di micro presenti nell’aria è direttamente proporzionale alla quantità di pulviscolo sospeso.
Possono essere presenti batteri sottoforma di spora e muffe; raramente patogeni. Per ridurre la
contaminazione ad opera dell’aria bisogna limitare le aperture con l’esterno; evitare correnti; garantire
che il flusso di aria proceda sempre dalle zone pulite a quelle sporche; garantire una pressione
maggiore di quella esterna nei locali di produzione. La qualità dell’aria viene monitorata grazie a
campionamenti effettuati nei luoghi in cui la contaminazione dell’aria deve rientrare in determinati
range di valori.
• Suolo
Nel suolo si trovano gli stessi micro che contaminano l’acqua, soprattutto clostridi. Fonte di
contaminazione soprattutto dei vegetali.
• Animale produttore
I micro si trovano soprattutto sulle superfici a contatto con l’esterno (cute, peli, zampe) e nel tubo
digerente. Dipende soprattutto dalle condizioni igieniche dell’allevamento, macellazione e pesca.
C
ONTAMINAZIONE SECONDARIA
• Manipolazione
Più l’alimento è manipolato, maggiore è il numero di micro e quindi minore è la vita commerciale e la
qualità igienica del prodotto.
• Ambiente di lavorazione
La contaminazione dipende soprattutto dalle strutture e dalle condizioni igieniche dei locali. Le
strutture destinate agli alimenti devono essere tenute pulite e in buone condizioni al fine di impedire
l’accumulo di sporcizia e la formazione di muffa, condensa o biofilm sulle superfici. Pavimenti e pareti
devono essere in buone condizioni e facili da pulire. Inoltre devono avere scoli per drenare l’acqua
usata per il lavaggio/pulizia → per facilitare il drenaggio è meglio collegare il pavimento alle pareti
(angoli raccordati tra pavimento e parete). Anche i soffitti devono essere costruiti in modo da evitare
l’accumulo di sporcizia. Le porte devono essere lisce e dotate di apertura automatica. Anche le finestre
devono essere facilmente lavabili.
• Attrezzature, materiali e superfici a contatto con gli alimenti 19
I micro si attaccano facilmente alle superfici e, se trovano condizioni favorevoli per il proprio sviluppo,
si moltiplicheranno. I residui di alimenti su attrezzature e utensili rappresentano un ottimo terreno di
sviluppo per numerosi micro. È bene evitare l’uso di superfici in legno perché essendo molto porose
tendono ad assorbire acqua e quindi a favorire la crescita di micro. Per effettuare la sterilizzazione dei
coltelli, la lama viene immersa in un vano contenente acqua calda a T>82°C.
• Personale
L’uomo può essere un soggetto attivo se esso trasferisce microrganismi autoctoni sull’alimento;
soggetto passivo se esso trasferisce micro di transito tramite mani o indumenti
I principali patogeni che albergano nel corpo umano sono Staphylococcus aureus (bocca, capelli,
naso…) e Salmonella, E. coli, C. perfringens, V. cholerae, virus (intestino).
Il personale deve indossare appositi indumenti: puliti, chiari, protettivi (copricapo, mascherina,
guanti). Non usare cerotti, soprattutto color carne perché devono essere ben visibili, a meno che non
siano ricoperti da guanti. La prima regola igienica è il lavaggio delle mani, possibilmente con acqua
calda; importante asciugare dopo perché se rimane acqua possono crescere micro e sarebbe bene
usare asciugamani puliti e monouso, no getti d’aria perché la diffusione di virus e batteri è maggiore per
sistemi che producono elevati movimenti d’aria.
Normalmente ci sono percorsi obbligatori e vietati in modo da controllare il movimento del personale
ed evitare che essi si muovano da un ambiente all’altro senza effettuare un idoneo cambio di calzature
e abiti. Non indossare accessori che potrebbero cadere nell’alimento
C
ONTAMINAZIONI TERZIARIE
• I vani a carico dei veicoli e/o contenitori utilizzati per il trasporto devono essere mantenuti puliti e
sottoposti a regolare manutenzione. Devono essere progettati e costruiti in modo da consentire
un’adeguata pulizia e disinfezione. Anche i mezzi di trasporto degli animali da reddito devono essere
lavati e disinfettati dopo ogni scarico presso gli stabilimenti di macellazione.
C
ONTAMINAZIONI QUATERNARIE
• Interessano soprattutto ristorazione collettiva e l’ambito domestico.
La sicurezza alimentare dal momento dell’acquisto al consumo dei cibi dipende dai consumatori.
Punti chiave in cucina
1. Pulizia di mani, strumenti e superfici
2. Separare alimenti crudi e cotti
3. Cuocere bene gli alimenti, ovvero superare i 70°C, T che permette di uccidere quasi tutti i micro.
Evitare il più possibile l’intervallo di T 5-60°C perché permette la sopravvivenza e/o crescita di
patogeni. T refrigerazione <5°C e T congelamento < -18°C
4. Tenere gli alimenti alla giusta T: luogo e T di conservazione dipende dalla composizione e dai
trattamenti a cui sono stati sottoposti gli alimenti. Alimenti non deperibili possono essere
conservati a T ambiente (10-21°C); alimenti deperibili a T di refrigerazione o T di congelamento. Ric.
alimenti più deperibili da conservare nella zona bassa del frigorifero perché più fredda.
5. Usare acqua potabile
SANIFICAZIONE
Insieme di trattamenti di natura fisica e chimica atti a pulire una superficie dal punto di vista fisico, chimico
e microbiologico. Due step
1° Pulizia/detersione = rimuovere lo sporco visibile 20
Per rimuovere lo sporco bisogna fornire energia fisica, meccanica, chimica o termica (spesso un
mix). La pulizia consiste nell’asportazione manuale dello sporco grossolano e nel risciacquo con
acqua calda. Occorre poi un detergente/sapone atto a ridurre l’energia che deve essere impiegata,
cioè permette di fare meno fatica perché essendo anfifilico aumenta il potere bagnante dell’acqua
ovvero ingloba lo sporco e lo porta in sospensione facilitandone in tal modo la rimozione
1. Asportazione sporco grossolano
2. Risciacquo con acqua calda <45°C
3. Applicazione detergente
4. Risciacquo con acqua attraverso immersione. Importante togliere il detergente perché
potrebbe rendere inefficace il disinfettante
2° Disinfezione = rimuovere i micro non visibili. È tanto più efficace più è accurata la pulizia
Il disinfettante è una sostanza che agisce per inattivare batteri non sporigeni. Solo la minoranza dei
disinfettanti agisce contro batteri sporigeni e contro i virus. In funzione della necessità, si sceglie
l’adeguato disinfettante. Non esiste un disinfettante universale che agisce su tutti i tipi di micro. Il
disinfettante agisce entrando in contatto con i micro, raggiunge fisicamente il micro di interesse.
Importante considerare i tempi di contatto, cioè il tempo necessario per uccidere il microrganismo.
Molti disinfettanti sono in forma liquida; alcuni gassosi usati per disinfettare parti difficili da
raggiungere con quelli liquidi
Importante alternare disinfettanti, quindi i principi attivi, per evitare la resistenza microbica che nel
tempo renderebbero inefficace il disinfettante.
Le fasi operative della sanificazione
1) Pulizia preliminare con acqua calda (45-60°C) per eliminare lo sporco più evidente
2) Applicazione del detergente per eliminare i residui di sporco
3) Risciacquo intermedio con acqua calda per eliminare il detergente ed il sudiciume
4) Disinfezione per distruggere i microrganismi rimasti
5) Risciacquo finale con acqua calda per eliminare ogni traccia di disinfettante
Le fasi 2 e 4 possono essere unificate se si utilizzano miscele detergenti-disinfettanti.
CRITERI MICROBIOLOGICI
Sono uno strumento che indica come orientarsi nello stabilire se i processi di lavorazione o i prodotti
alimentari stessi sono accettabili. Sono requisiti normativi, è obbligatorio essere conformi ai criteri stabili
dal regolamento. La norma UE che stabilisce i criteri microbiologici è il Reg. CE 2073/2005. Sono usati
dall’OSA durante l’autocontrollo per verificare il proprio processo produttivo e dalle autorità competenti
durante il controllo ufficiale. Due tipi
Criterio di sicurezza alimentare: definisce l’accettabilità di un prodotto immesso sul mercato. Si
▪ applica solo ai prodotti finiti e durante il periodo di commercializzazione. Di esso si occupano OSA
e i deputati al controllo ufficiale. Si fissano categorie di alimenti (non esistono criteri per tutti i tipi di
alimenti ma sono specifici per la categoria) e micro/tossine/metaboliti da ricercare.
Criterio di igiene di processo: definisce l’accettabilità di un processo di produzione. Si applica ai
▪ prodotti alimentari durante il processo di lavorazione prima che essi vengano immessi sul mercato.
Si fissano categorie di alimenti e micro da ricercare.
Funzionamento del criterio microbiologico
1. Si fissano le categorie di alimenti da sottoporre a verifica
2. Per ogni categoria si stabiliscono patogeni/tossine/metaboliti da monitorare 21
3. Si fissa una soglia di contaminazione per ogni patogeno/tossina/metabolita. La soglia definisce
l’accettabilità del prodotto.
4. Se la soglia viene superata la contaminazione è inaccettabile
5. Si attuano misure di intervento
È quindi caratterizzato da
• Categoria di alimento
• Microrganismi/tossine/metaboliti da monitorare
• Piano di campionamento: varia in funzione della categoria e funzione di ciò che va monitorato
• Limite microbiologico
• Metodo analitico
• Punto del processo dove va applicato il criterio
• Azioni correttive in caso di conformità
C
RITERIO DI SICUREZZA ALIMENTARE
•Categorie di alimenti
Alimenti pronti: alimenti per lattanti, RTE che possono favorire la crescita di Listeria e RTE che non
◦ favoriscono la crescita la listeria. Alimenti che costituiscono terreno favorevole per la crescita di
listeria hanno le caratteristiche di
pH <4.4 oppure aw <0.92
◦ pH <5 e aw <0.94
◦ prodotti con un periodo di conservabilità inferiore a 5gg
◦ prodotti particolari per cui l’OSA ha ottenuto una giustificazione scientifica
◦
Alimenti o.a.
◦ Alimenti o.v.
◦
•Microrganismi/tossine/metaboliti da