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IMPERMEABILE.
La funzione è quella di creare attorno all’eme un ambiente rigorosamente
IDROFOBICO tale da preservare il ferro nello stato ridotto (fe2+) sebbene sia reversibile il
legame con l’ossigeno.
Infatti l’eme esposto all’acqua viene ossidato ad emina (fe3+) incapace di tenere legato
l’ossigeno.
All’interno il ferro è legato con uno dei 6 legami coordinativi ad un residuo di istidina (Hys F8),
chiamata ISTIDINA PROSSIMALE, l’altro legame lega una molecola di O2 nella emoglobina
OSSIGENATA, mentre rimane libero in quella NON OSSIGENATA
Emoglobina e ossigeno
Ciascun Gruppo eme dell’emoglobina è in grado di legare una molecola di O2. Quindi ogni
molecola di emoglobina può trasportare fino a 4 molecole di O2. Ogni legame di una molecola
di O2 col l’emoglobina aumenta l’affinità dell’emoglobina per l’O2 e quindi aumenta la
probabilità che altro O2 si leghi (cooperazione positiva).
Il complesso costituito da emoglobina e ossigeno è detto ossiemoglobina
Una molecola di emoglobina priva di O2 è detta desossiemoglobina.
Quando il sangue raggiunge i tessuti le molecole di O2 si dissociano dall’emoglobina e
diffondono alle cellule.
L’emoglobina presenta 4 siti di legame per l’O2, l’efficienza nel trasporto dell’ossigeno è
ottenuta attraverso il legame cooperativo positivo da parte dei 4 siti e la curva che descrive
questo tipo di legame è una curva sigmoide Vige quindi un Sistema di cooperatività positiva in
cui il legame di una molecola di O2 aumenta la probabilità di legare altro 02 alle altre
subunità della proteina.
Gli Enzimi
Sono delle proteine altamente specializzate con attività catalitica, accelerano le reazioni
chimiche rimanendo inalterate al termine della reazione stessa. La loro struttura, come quella
delle proteine, è molto complessa e caratterizzata da una ben precisa configurazione
tridimensionale con ripiegamenti, rientranze e sporgenze.
È costituito da pochi residui di amminoacidi con una configurazione spaziale ben definita,
complementare a quella del substrato con cui interagisce.
La funzione degli enzimi
Gli enzimi funzionano come catalizzatori inorganici:
abbassano l’energia di attivazione delle reazioni
attraverso la formazione di associazioni transitorie con
i reagenti (substrati). Avvicinano le molecole che
devono reagire e indeboliscono i legami chimici
esistenti.
Il sito attivo è il luogo fisico nel quale si inseriscono le molecole dei substrati e dove
avvengono le reazioni.
ENERGIA DI ATTIVAZIONE
Perché una reazione chimica possa avvenire, si devono rompere i legami preesistenti: e si
devono eventualmente formare nuovi legami.
le molecole si urtino
urto efficace, nel senso che le molecole che si urtano devono avere un contenuto
energetico tale da permettere loro di formare il complesso attivato ad alto contenuto
energetico e bassa stabilità.
Le reazioni chimiche consentono di immagazzinare o di liberare energia
•Le reazioni endoergoniche assorbono energia e danno origine a prodotti ricchi in
energia potenziale (con un livello di energia chimica superiore a quella delle sostanze
di partenza).
Le reazioni esoergoniche liberano energia e danno origine a prodotti che
•
contengono meno energia potenziale dei loro reagenti.
Un altro modo per accelerare una reazione è quello di aggiungere
un’enzima. Si lega alle molecole R-X per formare il complesso attivato.
Meccanismi della catalisi enzimatica:
•Gli enzimi si combinano con il substrato e abbassano l’energia di attivazione della reazione,
perché ciò avvenga si deve
formare un legame chimico fra
enzima e substrato. Solo in tal
modo l’enzima può inserire uno
o più strati di transizione
intermedi con energie di attivazione inferiori a quelle della reazione non catalizzata
• Gli enzimi non modificano l’equilibrio della reazione ma semplicemente accelerano il
raggiungimento dell’equilibrio, l’energia liberata dalla reazione non è dunque modificata dalla
presenza di enzima
• Gli enzimi non sono modifica< nella reazione e al termine di una trasformazione, sono
disponibili per catalizzarne un’altra
Catalizzatori
Una reazione si innesca quando si raggiunge una certa soglia nell’energia di
attivazione. Maggiori sono la temperatura e la concentrazione dei reagenti,
maggiore sarà la quantità di reagenti che raggiunge il valore di energia di attivazione.
Gli enzimi abbassano l’energia di attivazione.
Coenzimi e cofattori
L’attività catalitica di alcuni enzimi richiede la presenza di ulteriori sostanze:
•cofattori; sono ioni metallici o piccole molecole organiche di natura non proteica necessarie
per l’attività catalitica di alcuni enzimi.
Le molecole organiche che agiscono come cofattori vengono anche chiamate coenzimi
coenzimi.
La capacità catalitica di un enzima può essere modificata da numerosi fattori:
• Concentrazione del substrato
• Concentrazione di enzima
• Ph
• temperatura
• La concentrazione di
prodotti o di altri metaboli
• L’azione di ormoni
Concentrazione
del substrato
A parità di altre
condizioni (temperatura,
concentrazione di
enzima, pH, ecc.)
riportando in grafico la
concentrazione di
substrato in funzione della v0 si ottiene una
curva iperbolica.
Si osserva che, nel primo tratto della curva
(rettilineo) la v0 è direttamente
proporzionale alla concentrazione di
substrato (aumentando la concentrazione di
S aumenta proporzionalmente il numero di
molecole che formano il complesso ES).
Una volta raggiunta una certa concentrazione
di S la v0 cresce più lentamente fino a
raggiungere un valore massimo quando
tutto l’enzima è saturato dal substrato e
pur continuando ad aumentare la
concentrazione di S la v0 rimane costante (Vmax). È
possibile risalire alla velocità di una reazione
enzimatica dall’equazione v0= Vmax [S] / [S].
La concentrazione del substrato e Km è la costante
di Michaelis-Menten.
La temperatura e il pH
La velocità di una reazione aumenta all’aumentare della temperatura fino a una certa soglia.
Ogni enzima raggiunge inoltre il massimo della sua attività a un determinato valore di pH.
L’inibizione enzimatica
La cellula può regolare l’attività degli enzimi con inibitori che riducono la velocità delle
reazioni catalizzate dagli enzimi. Questa inibizione può essere:
•competitiva (reversibile);
•non competitiva (reversibile);
•irreversibile. l’inibitore si lega sempre al sito attivo dell’enzima in modo talmente stabile
(spesso covalente) che l’enzima non può piùù̀ tornare alle condizioni di partenza, perdendo in
modo definivo la sua capacità di legare il substrato o di catalizzarne la trasformazione.
La regolazione allosterica
La regolazione allosterica si verifica
quando, legandosi in corrispondenza di un
sito di regolazione, una molecola chiamata
effettore induce l’enzima a cambiare
forma. Tale cambiamento altera l’affinità
del sito attivo per il substrato e influenza
la velocità della reazione.
La cooperatività positiva è rappresentata
da un tipico grafico a S (andamento
sigmoide)
Vie metaboliche ed effetto
allosterico
Ogni via metabolica è costituita da
una serie di reazioni, ciascuna
catalizzata da un enzima diverso e
porta a uno specifico prodotto intermedio. Tramite l’effetto allosterico è possibile
fare in modo che il prodotto finale della via metabolica si comporti da inibitore per
l’enzima che catalizza il passaggio obbligato (prima tappa della via metabolica).
Metabolismo
I sistemi viventi trasformano le biomolecole presenti nei nutrienti al fine di:
• ricavare energia e ricavare precursori per la biosintesi di macromolecole.
L'attività di trasformazione delle molecole da parte degli organismi viventi è detta
metabolismo.
Le vie metaboliche
Sono sequenze di reazioni catalizzate da enzimi, dove i prodotti di una reazione fanno da
substrati per la reazione successiva. Le vie metaboliche procedono in due sensi:
Le vie metaboliche di tipo degradativo sono dette vie cataboliche.
Le vie metaboliche di tipo sintetico sono dette vie anaboliche.
Le vie metaboliche che funzionano sia in senso catabolico sia anabolico sono dette
anfiboliche .
Il metabolismo è costituito da due fasi distinte ma interconnesse:
• il catabolismo libera energia degradando carboidrati, acidi grassi e amminoacidi e porta
alla formazione di prodotti di rifiuto (CO2, H2O, scorie azotate)
• l’anabolismo assorbe energia per svolgere reazioni di sintesi e condensazione all’interno
delle cellule
Molte reazioni cataboliche sono reazioni
esoergoniche che possono avvenire
spontaneamente (ΔG < 0). Molte reazioni
anaboliche sono endoergoniche (ΔG > 0) e possono
svolgersi perché sono accoppiate a reazioni fortemente
reazione di idrolisi dell’ATP.
esoergoniche, come la
Le vie cataboliche sono energeticamente favorite,
mentre le vie anaboliche richiedono dispendio di
energia, per cui non possono procedere insieme. Il
catabolismo ha carattere principalmente ossidativo,
mentre per l’anabolismo è richiesto molto potere
riducente.
Catabolismo e anabolismo sono interconnessi e
possono essere suddivisi in stadi principali.
Le vie cataboliche intermedie implicano
l’ossidazione del substrato mediante
sottrazioni di atomi di idrogeno che vengono
legati ai trasportatori di idrogeno.
Questi sono i coenzimi NAD+, FAD e NADP+ che
legando l’idrogeno si riducono a NADH+H+, FADH2, NADPH+H+.
Questi cofattori funzionano legati a specifici enzimi chiamati deidrogenasi proprio
perché catalizzano l’ossidazione del substrato tramite rimozione di idrogeno.
La riossidazione di NADH+H+ e FADH2 avviene a livello della membrana interna del
mitocondrio ad opera dell’ossigeno. Questa via metabolica è chiamata catena di
trasporto degli elettroni o catena respiratoria.
La reazione con l’ossigeno porta alla produzione di H2O ed energia (ATP). Il processo
di sintesi dell ’ATP accoppiato alla riossidazione del NADH+H+ e del FADH2 nella .
catena di trasporto degli elettroni prende il nome di fosforilazione ossidativa La
fosforilazione ossidativa è la principale fonte di ATP negli organismi aerobici.
L'energia è resa disponibile grazie all'ATP e ai coenzimi NAD