Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 204
file appunti patologia Pag. 1 file appunti patologia Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 204.
Scarica il documento per vederlo tutto.
file appunti patologia Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 204.
Scarica il documento per vederlo tutto.
file appunti patologia Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 204.
Scarica il documento per vederlo tutto.
file appunti patologia Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 204.
Scarica il documento per vederlo tutto.
file appunti patologia Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 204.
Scarica il documento per vederlo tutto.
file appunti patologia Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 204.
Scarica il documento per vederlo tutto.
file appunti patologia Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 204.
Scarica il documento per vederlo tutto.
file appunti patologia Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 204.
Scarica il documento per vederlo tutto.
file appunti patologia Pag. 41
1 su 204
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

RESTITUTIO AD PRIMAM

Qui abbiamo quella che viene definita la restitutio ad primam, cioè abbiamo che gli stessi epatociti hanno proliferato e hanno sostituito quelli che sono stati danneggiati. Naturalmente questo può funzionare con un certo limite nel senso che se c'è invece, per cause di diverso genere, un danno che riguarda gran parte o tutto il fegato allora c'è bisogno dell'innesco di un processo ripartitivo e in questo caso abbiamo una reintegrazione connettivale e avremo sempre in questo caso un fegato che non è funzionante come prima, ma un fegato che evolverà verso una fibrosi epatica perché abbiamo pezzi di fegato che non funzionano perché si chiude la falla, ma non con il tessuto giusto, ma con tessuto che non funziona. Le cellule staminali non hanno caratteristiche, meno caratteristiche ha e più staminale è perché dobbiamo pensarla come una massa uniforme, come un pezzo di.

plastilina senza forma a cui posso dare qualsiasi forma( invece, se è un pezzo che ha una specifica forma io non posso modellarla per avere qualsiasi forma perché che è già destinato ad avere una forma). Anche le cellule staminali hanno dei marcatori, ma un marcatore è, ad esempio, quello di non avere marcatori tipici di quella linea differenziativa cioè, nel momento in cui è più amorfa possibile, meno specializzazioni ha e più può assumere qualsiasi specializzazione. In genere le cellule staminali hanno un tipo di duplicazione che ha dei prodotti diversi dalla cellula normale, ha una duplicazione asimmetrica in modo che, nel momento in cui si divide, può ripristinare se stessa con le sue caratteristiche, se così non fosse il pool di cellule staminali verrebbero persi. Quando si parla di cellule staminali si parla di cellule staminali dell'adulto o cellule staminali embrionali, che sono due situazioni

totalmente diverse. Le cellule staminali embrionali sono quelle che in realtà sono isolate nella blastocisti cioè nello stadio massimo di 32 cellule dell'embrione, cioè sono le cellule di un organismo che si sta formando, ma che ancora non hanno dato luogo alle caratteristiche delle cellule che poi daranno i vari tipi di tessuto, i vari tipi di organi eccetera.

Queste cellule staminali sono caratterizzate dalla pluripotenzialità cioè, a quello stadio, noi possiamo avere che queste cellule potranno diventare qualsiasi cosa, che sono ancora non destinate a niente e infatti hanno la caratteristica di assenza di marcatori caratteristici di vari tessuti, ma sono caratterizzati da una serie di segnalazioni intracellulari, fattori trascrizionali che, in realtà, contribuiscono a mantenerle così. Quindi diciamo che abbiamo i marcatori della non marcabilità, ovvero abbiamo delle vie di segnalazione che mantengono la cellula in quello stato.

che sono responsabili della produzione di tutte le cellule del sangue. Le cellule staminali del midollo osseo possono differenziarsi in globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Queste cellule staminali sono in grado di autorinnovarsi e di differenziarsi in cellule specializzate per ripristinare e mantenere la popolazione di cellule del sangue nel corpo. Le cellule staminali embrionali sono le cellule staminali più potenti e versatili. Possono differenziarsi in qualsiasi tipo di cellula nel corpo umano. Tuttavia, queste cellule sono ottenute da embrioni umani e sollevano questioni etiche. Pertanto, la loro ricerca e utilizzo sono soggetti a regolamentazioni rigorose. Le cellule staminali adulte, come quelle presenti nell'epidermide e nel midollo osseo, sono meno potenti delle cellule staminali embrionali, ma svolgono comunque un ruolo importante nel mantenimento e nella riparazione dei tessuti nel corpo. La ricerca sulle cellule staminali continua a progredire per comprendere meglio il loro potenziale terapeutico e le loro applicazioni nella medicina rigenerativa.

Il midollo osseo è quello che sta all'interno dell'osso in maniera più o meno abbondante. Il midollo osseo è molto studiato perché ospita le cellule staminali ematopoietiche, cioè tutte le cellule del sangue, che sono generate nel midollo osseo e la maggior parte di queste matura anche nel midollo osseo e poi, attraverso i vasi, passa in circolo.

Abbiamo le cellule staminali ematopoietiche (HSC) e abbiamo anche le cellule stromali (che sono cellule mesenchimali) e anche queste sono in grado di differenziare in diversi tipi cellulari. Le cellule HSC generano tutte le cellule del sangue e, se svuotiamo tutto il midollo e quindi uccidiamo tutte le cellule ematopoietiche del midollo, queste possono rigenerare tutte le cellule del sangue. Queste cellule staminali generalmente stanno nel midollo, ma possono essere anche indotte ad andare in circolo se, grazie a determinati trattamenti, come un modo per fare un trapianto di midollo.

senza prendere il midollo, ma costringendo ad andare incircolo. In questo modo, nel periodo di sangue, si danno (sott. Le cellule) a chi deve ricevere il trapianto di midollo che non è più di midollo, ma è proprio di cellule staminali ematopoietiche. È interessante però sapere che se mettiamo queste cellule staminali in una piastra con i fattori di crescita necessari queste possono poi differenziare nella linea rossa o nella linea bianca, a seconda dei fattori che nel microambiente midollare sono quelli che guidano il loro differenziamento. Una cosa interessante è che, in realtà, le stesse cellule stromali del midollo osseo possono, stimolate dalle citochine giuste, dare osteoblasti (cellule dell'osso), condrociti, apociti, mioblasti, cellule endoteliali. Quindi a seconda dell'ambiente, a seconda dei segnali che riceve, può dare una cosa completamente diversa. Ovviamente ciò dipende dal tipo di ambiente e dallo stadio.

di differenziamento a cui si arriva, ad esempio, se prendiamo le cellule staminali ematopoietiche e le mettiamo in vitro, queste perdono la loro capacità staminale nel giro di 24 - 48 ore massimo. Cioè queste cellule riescono a rimanere staminali perché c'è un microambiente che non gli dà segnali di differenziamento, però gli dà segnali di altro genere, ovviamente di sopravvivenza, altrimenti non potrebbero sopravvivere. Quindi il microambiente è quello che poi determina il percorso.

In realtà molti tessuti negli adulti hanno riserve di cellule staminali, li abbiamo ad esempio nel fegato. Queste cellule possono intervenire nella riparazione, ma non intervengono quando il fegato fa da solo cioè quando gli epatociti riescono ad avere uno stimolo per proliferare e quindi per rigenerare il pezzo che manca. Invece, nel caso in cui per qualche motivo, non si riesce a fare la proliferazione, in realtà ci sono

delle cellule nel fegato che sono in grado poi di differenziare in epatociti (ovviamente in maniera limitata). Quindi in microambiente opportuni le cellule satelliti possono diventare osteogeniche o adipogeniche, quindi possono dare un tessuto completamente diverso che dipende quindi dall'ambiente in cui si trovano. Quindi anche nell'adulto abbiamo una riserva di cellule staminali che possono essere utilizzate quando poi c'è un danno. Sono stati effettuati degli studi, delle ricerche per quanto riguarda la riparazione ai danni al cuore. LEZIONE 10 ALTERAZIONI DEL SISTEMA IMMUNITARIO Come ci difendiamo dagli agenti estranei. Il sistema immunitario ha il compito di difenderci dall'entrata di patogeni che possono danneggiare il nostro organismo; infatti vedremo che un'alterazione del sistema immunitario è l'incapacità di rispondere rendendol'organismo facilmente aggredibile dai patogeni. Oppure l'altro tipo di alterazioneè esattamente opposta,per cui il sistema immunitario che dovrebbe proteggerci da quello che ci danneggia, in realtà si attiva ocontro noi stessi o contro qualcosa che non ci danneggerebbe affatto.Per proteggerci dai patogeni che ci circondano, noi abbiamo diversi livelli di difesa:
1)una difesa meno evidente che invece è fortissima di cui non possiamo misurare la portata perché nonpossiamo sapere quanti patogeni cercano di entrare nel nostro organismo quotidianamente.Questa difesa è formata da barriere meccaniche e chimiche che cercano di proteggere le vie di entrata chepotrebbero essere utilizzate dai patogeni;
2)il secondo livello di difesa che è costituito da fattori umorali e cellulari di quella che viene chiamataimmunità innata;
3)il terzo livello di difesa è detto dell’immunità specifica.la prima protezione dal patogeno è il nostro confine con l’esterno, cioè il sistema epiteliale; sia quelloche noivediamo sia quello che ricopre cavità interne che però sono a diretto contatto con l’esterno es. il sistema respiratorio, sistema digerente. Se il patogeno riesce a superare il primo livello di difesa, passa al livello della difesa dell’immunità innata; l’infiammazione è causata da tanti agenti possibili, tra cui la penetrazione di un patogeno. L’infiammazione avviene a livello del connettivo vascolarizzato, perché sta subito dopo il confine esterno, cioè il derma sottostante. Quindi la seconda difficoltà che il patogeno deve vincere per riuscire ad essere realmente infettivo è questo secondo cuscinetto che noi abbiamo di protezione, molto importante perché vascolarizzato e quindi riuscirebbe ad arrivare dappertutto. Quindi questo secondo livello di difesa in realtà corrisponde all’azione infiammatoria, che tende a chiamare aiuto per fermare l’aggressore. Se peròazione della cute.2. Secondo livello di difesa: Sistema immunitario innatoIl sistema immunitario innato è la seconda linea di difesa del nostro organismo. È costituito da cellule specializzate come i macrofagi, i neutrofili e i natural killer, che sono in grado di riconoscere e distruggere i patogeni in modo non specifico. Questo significa che il sistema immunitario innato risponde in maniera generica a qualsiasi tipo di patogeno, senza la necessità di un riconoscimento specifico. Inoltre, il sistema immunitario innato è sempre attivo e pronto a rispondere immediatamente all'infezione.3. Terzo livello di difesa: Sistema immunitario adattativoIl sistema immunitario adattativo è la terza linea di difesa del nostro organismo. È costituito da cellule specializzate come i linfociti T e i linfociti B, che sono in grado di riconoscere e distruggere i patogeni in modo specifico. Questo significa che il sistema immunitario adattativo risponde in maniera mirata a un particolare tipo di patogeno, grazie alla presenza di recettori specifici sulla superficie delle cellule immunitarie. Inoltre, il sistema immunitario adattativo è in grado di "ricordare" l'infezione e di fornire una risposta più rapida ed efficace in caso di reinfezione da parte dello stesso patogeno.cute. Possiamo renderci conto di quanto sia importante sapendo che, ad esempio, quando ci feriamo il rischio principale è l'infezione, proprio perché non abbiamo la difesa naturale della cute.
Dettagli
A.A. 2017-2018
204 pagine
4 download
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher robertdelpozo1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Ragno Pia.