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- BASSAI, TEMPIO DI APOLLO EPIKOURIOS.

Nel Peloponneso vi è Bassai [Basse]; polis proprio nel cuore del Peloponneso in una regione molto isolata

e montagnosa che si chiama appunto Arcadia. Perché insisto sul fatto che è una regione molto isolata e

montagnosa adesso lo vedremo. Bassai. Tempio di Apollo Epikourios.

LEZIONE N.20 15 gennaio 2020

Le immagini mostrano il paesaggio di cui stiamo parlando e il relativo tempio. È un’immagine d'epoca

perché in questo momento, anzi da una quindicina d'anni a questa parte, l'edificio è stato sottoposto ad

un intervento di restauro conservativo poiché vi erano delle infiltrazioni d'acqua nelle fondazioni. In

questo momento è chiuso sotto un capannone, una specie di tensostruttura industriale, peraltro di

produzione italiana, sotto il quale stanno smontando progressivamente tutte le strutture del tempio per

poter consolidare le fondazioni e poi rimontare il tempio. Il lavoro durerà moltissimo. Noi abbiamo avuto

la fortuna di vederlo ancora così prima che iniziasse questo cantiere così importante.

È importante collocare l'edificio nel suo paesaggio e nel suo territorio, poiché sorge in modo tale da

essere direttamente in contatto visivo con questa montagna che è la montagna sacra di Apollo Lykeios,

Apollo dei lupi.

Il fatto che il territorio sia molto isolato rappresenta un dettaglio servito per confutare una serie di

affermazioni fatte sull'edificio.

Il problema è determinato da una serie di affermazioni che fa Pausania. Si ricordi che Pausania scrive

nella seconda metà del II secolo d.C.; era un greco che faceva una serie di viaggi in territorio greco

durante i quali scriveva una sorta di guida, la Periegesi, in cui riporta le sue impressioni di viaggio, le

descrizioni degli edifici e dei santuari e molto spesso anche ciò che ascolta dagli abitanti dei luoghi che lui

visita, quindi riporta una serie di fatti, leggende, miti, dicerie, storie locali che non sempre sono

verificabili.

Riguardo al tempio di Apollo Epikourios a Bassai, Pausania fa un'affermazione importante che ha

orientato un po’ tutta la ricerca fino a pochi anni fa. Secondo lui il tempio sarebbe stato costruito dagli

abitanti della polis locale per ringraziare Apollo che gli avrebbe difesi da una peste nel V secolo, la peste

del 429. Questa è la stessa peste a causa della quale morì Pericle.

Questa affermazione ha la sua importanza. Quindi Apollo Epikourios che letteralmente significa salvatore

in un certo senso, salvatore da una malattia, sarebbe stato quindi la divinità che salva gli abitanti di

questa zona dalla peste. La peste però era scoppiata ad Atene e in Attica, un po’ lontano da questa zona,

peraltro abbiamo detto isolata e impervia. Ad ogni modo la peste qui non vi arrivò, ma tale affermazione

è bastata agli studiosi per datare l'edificio a subito dopo il 429. Se è stato costruito per ringraziare il dio

del fatto che la peste non è arrivata fino lì, di conseguenza abbiamo una datazione, ovvero dopo il 429.

Non solo. Alcune caratteristiche dell'edificio hanno permesso di affermare che l’edificio fosse post 429,

poiché risente di soluzioni architettoniche adottate nel Partenone una decina di anni prima, per cui si

pensa lo abbia realizzato Ictino. Ad esempio all’interno della cella vi è un ordine disposto a pi greco.

Ictino è l'architetto, che insieme a Callicrate, è ritenuto il progettista del Partenone, quindi nella

letteratura corrente si trova che questo edificio è una delle ultime opere di Ictino. Naturalmente non

siamo d'accordo e anzi sul libro di "Storia dell'architettura" Lippolis-Livadiotti-Rocco si trovano invece

altre soluzioni. Quindi questa opinione corrente che l'edificio sia stato progettato da Ictino per la presenza

del colonnato a pi greco è stata smontata.

Iniziamo con il vedere alcune caratteristiche del tempio. È un 6x15, naturalmente visto il periodo, siamo

in età per lo meno verso la fine dell'età classica, è una dimensione un po’ eccentrica, poiché questa in età

classica avrebbe dovuto essere un 6x13.

Bassai. Planimetria del tempio di Apollo Epikourios.

Il tempio è in maniera anomala un po’ allungato per il periodo. Probabilmente questo allungamento si

potrebbe spiegare con il fatto che vi è un ambiente retrostante, accessibile da una porta laterale, dietro il

colonnato a pi greco; in alternativa si avrebbe dovuto rinunciare all'opistodomo. Quindi per fare sia

l'opistodomo che questo vano in più, diaframmato dal colonnato, che potrebbe essere un adyton,

necessariamente si è dovuto allungare l'edificio. Coloro, che insistono a dire che è stato Ictino a

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progettare l'edificio, giustificano il fatto che l'edificio non è un normale 6x13 con il fatto che era

necessario aggiungere quell'ambiente.

Un altro motivo per cui si pensa che il tempio sia stato realizzato da Ictino interessa le colonne interne,

che in realtà sono semi-colonne addossate a pilastri che come tanti contrafforti che si legano alle pareti

perimetrali, salvo quella centrale. Tali colonne sono di ordine ionico, mentre quella centrale e

probabilmente anche quella in angolo, sono colonne corinzie.

Ci si ricollega a Ictino poiché egli inserisce nel Partenone il primo esempio di colonna corinzia in

un'architettura: l’Athena Parthenos appoggia la sua mano su una colonnina che presenta un capitellino

corinzio. Quindi alcuni utilizzano questa motivazione, ovvero che Ictino abbia portato nel Peloponneso la

colonna corinzia prendendo spunto dalla dea Athena. Insomma risulta essere una spiegazione abbastanza

futile, banale, ma è opportuno tenerla a mente.

Quindi l'elemento colonnato a pi greco più l'elemento corinzio all'interno dell'edificio farebbero

propendere quasi tutti per questa attribuzione ad Ictino.

Tornando alla pianta del tempio di età tardo-classica, bisogna aggiungere che è un tempio periptero su

una crepidine di tre gradini e la parte esterna cioè la peristasi è di ordine dorico. Vi è poi un pronao distilo

in antis pure dorico e la stessa cosa per l'opistodomo. Quindi vi sono all'esterno colonne doriche,

all’interno abbiamo già detto esservi un arredo più ricco e decorato, composto da colonne tanto ioniche

quanto corinzie.

Questa caratteristica ci permette di enucleare già una caratteristica, un carattere diffuso nel periodo e

cioè possiamo affermare senza ombra di dubbio che nel periodo tardo-classico l'architettura templare si

arricchisce e si forma questa quasi regola per cui ad esterni più sobri di ordine dorico si accompagnano

celle interne più ricche e più decorate con l'uso degli altri ordini. Quindi si crea un'architettura con più

ordini compresenti in cui quelli più ricchi arricchiscono la cella interna.

Non vale soltanto per questo edificio, ma vale anche per gli altri edifici della stessa epoca, quindi diventa

un po’ una sorta di modo di fare che caratterizza l'età tardo-classica rispetto all'età classica.

L'ambiente sul fondo della cella è orientato in modo tale che da quella porta si inquadri proprio quella

montagna sacra; si riesce ad avere un collegamento visivo diretto tra la montagna e quell'ambiente sul

fondo della cella tramite la porta.

C'è una disputa ancora in corso tra coloro che ritengono che lì dentro ci fosse la base della statua di culto

visibile proprio dalla porta e coloro che invece ritengono che la statua di culto fosse inserita all'interno

della cella con il colonnato a pi greco che fa da cornice architettonica, esattamente come nel Partenone o

come in altri casi. Su questo naturalmente non c'è accordo. Forse nuovi lavori, facendo nuovi scavi

scopriranno magari sotto le lastre della pavimentazione, almeno una fondazione di sostegno per questa

statua; per adesso sono aperte entrambe le ipotesi.

Nell’immagine è mostrato il terreno roccioso su cui sono state scavate le fondazioni, la roccia però è tutta

fratturata e naturalmente l'acqua si infiltra e ha creato quei problemi di cedimento delle fondazioni che

stanno cercando di risolvere; in fondo vi è anche la tensostruttura di cui si parlava.

Bassai. Nuovi scavi e tensostruttura.

Nell'ambito dei nuovi lavori è emerso che alle spalle del tempio esistono le fondazioni di un edificio proto-

arcaico addirittura precedente. Quindi come spesso capita in un santuario, molto antico, vi sono fasi

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precedenti; perciò la studiosa americana Nancy Kelly ha studiato quest'edificio che si trova qui alle spalle

del tempio e ha rivelato una serie di fatti estremamente interessanti.

Tanto per cominciare il tempio proto-arcaico ha una dimensione leggermente allungata, non è provvisto

di peristasi, è un edificio molto semplice dotato di pronao distilo in antis, una cella e alle spalle della cella

c'è un'ambiente aggiuntivo con una sua porta e poi un opistodomo sempre distilo in antis.

Bassai. Tempio di età tardo-classica e nuovi scavi sul retro.

Nell’immagine vi è il rilievo dello stato attuale e poi naturalmente, applicato sopra, lo schema ricostruttivo

dell'edificio. Già da qui si vedono le forti analogie con l'edificio successivo quello di età tardo-classica.

Peraltro Nancy Kelly ha ritrovato sul luogo alcuni elementi architettonici che fanno capire chiaramente,

che l'interno della cella era già in età proto-arcaica articolato con una serie di contrafforti addossati alle

pareti con colonne.

Quindi il famoso colonnato a pi greco, che sarebbe derivato da un’idea di Ictino, come si nota aveva

addirittura un predecessore in età proto-arcaica nel sito. Cade così l'idea di Ictino come ispiratore del

colonnato a pi greco.

L'edificio successivo inoltre, quello di età tardo-cassica, è allungato perché deve inserire la stanza

aggiuntiva sul retro, ma quella stanza aggiuntiva sul retro replica qualcosa che già c'era nel

predecessore; deve replicare un modello che già esisteva sul sito, per cui si tratta di una tradizione

locale, un'esigenza del culto locale e Ictino non c'entra assolutamente nulla.

La ricostruzione, molto semplificata naturalmente, mostra come doveva presentarsi questo predecessore;

si entra nella cella e si vedono le pareti articolate con queste colonne addossate. Poi sul fondo una

divisione che non si sa se sia un muro oppure se vi fosse una colonna aggiuntiva isolata, comunque è una

divisione, un tramezzo che divide quello spazio sul retro il quale è accessibile anche da una sua porta

indipendente. Quindi l

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Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elisabettacafaro03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Bari o del prof Rocco Giorgio.
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