Estratto del documento

4. (A CURA DI THOMAS BERGO)

Introduzione

4.1 Argomentare dello "Stato dell'arte" implica delineare il punto della situazione e lo stato di avanzamento

delle ricerche in una specifica disciplina. Tale analisi risulta imprescindibile senza una chiara consapevolezza

delle regole che permettono di determinare o, meglio ancora, quantificare, l'autonomia del veicolo.

Fortunatamente, possiamo fare affidamento sulla Society

of Automotive Engineers, nota con l'acronimo SAE.

Quest'associazione globale, “Composta da oltre 128.000

ingegneri ed esperti tecnici nei settori aerospaziale,

automobilistico e dei veicoli commerciali, che offre dal 1905

pubblicazioni di riconosciuto prestigio a livello mondiale” [1]

riveste il ruolo di ente più autorevole nel campo della

standardizzazione automobilistica a livello globale.

L’apparato ha acquisito tale notorietà a seguito della Figura 1: SAE Levels of Driving Automation

pubblicazione del comunicato “SAE J3016™ Recommended

Practice: Taxonomy and Definitions for Terms Related to Driving Automation Systems for OnRoad Motor

Vehicles” [2] comunemente noto come SAE Levels of Driving Automation. Tale documento, come già

evidenziato dal professor Tamburrini, rappresenta un pilastro per ciò che concerne la definizione dei sei

livelli di automazione della guida. Pur essendo stato successivamente integrato nel 2021 con “con

chiarimenti su alcuni concetti spesso fraintesi nella versione precedente e con una ristrutturazione delle

definizioni in raggruppamenti più logici” [3] l'articolo rimane una pietra miliare su cui si fonda l'attuale

concetto di guida autonoma.

In sintesi, schematizzando, i livelli di automazione della guida possono essere distinti come segue:

Livello 0 Assenza di Automazione:

• Nell'ambito della guida autonoma, denota veicoli privi di qualsivoglia automatizzazione nella

conduzione.

In questa fase, il conducente assume integralmente la responsabilità delle operazioni di guida,

senza il supporto di alcuna tecnologia.

Livello 1 Assistenza alla Guida:

• I veicoli sono dotati di sofisticati sistemi di assistenza per lo sterzo, la frenata e l'accelerazione.

Tuttavia, il pieno controllo del veicolo resta saldamente nelle mani del conducente.

Livello 2 Automazione Parziale della Guida:

• Oltre alle funzioni del Livello 1, il veicolo è in grado di avviarsi autonomamente, regolare la

velocità e persino effettuare manovre di sorpasso.

Tuttavia, la supervisione attiva del conducente resta imprescindibile.

Livello 3 Automazione Controllata:

• L'intelligenza artificiale può assumere il controllo della guida in specifiche circostanze.

Il sistema è capace di prendere decisioni autonome senza richiedere un input diretto da parte del

conducente.

Nonostante ciò, la presenza umana rimane indispensabile per intervenire in situazioni di

emergenza.

Livello 4 Alta Automazione:

• Il veicolo assume la piena responsabilità della guida senza richiedere un intervento umano costante.

Tuttavia, il conducente conserva la facoltà di assumere il controllo del veicolo a sua discrezione.

6

Livello 5 Automazione Totale:

• Il veicolo non richiede alcuna interazione umana.

La figura del conducente scompare completamente, trasformando tutti i passeggeri in

semplici osservatori del percorso.

Aspetto legislativo

4.2 Giunti alla conclusione di questo excursus introduttivo, ci troviamo dinanzi ad una domanda che

spontaneamente sorge in ognuno di noi: in quale posizione ci collochiamo all'interno di questo panorama?

Per rispondere a tale interrogativo, è necessario esaminare

le questioni legali, approfondendo le leggi in vigore

nell'ambito europeo. Esaminando la Convenzione sulla

circolazione stradale di Vienna del 1969, opportunamente

ri-emendata il 14 luglio 2022 con l'introduzione

dell'articolo 34 bis, denominato per l’appunto "guida

autonoma", emerge un contesto normativo cruciale.

Nell'articolo in questione si attesta: Figura 2: Paesi aderenti alla Convenzione sulla circolazione

stradale

"Si considera soddisfatto il requisito della presenza di un conducente in ogni veicolo ... quando tale

veicolo utilizza un sistema di guida autonoma" [4, pp 34]

Tuttavia, proseguendo nella lettura, emerge una precisazione:

"Il campo di applicazione del presente articolo è limitato ... alla legislazione nazionale che regola il

funzionamento del veicolo" [5, pp 34]

Focalizzandoci sulla nostra nazione, notiamo che l'Italia ha impiegato diversi anni per procedere

all'adattamento del proprio Codice della Strada in seguito all'approvazione dell'articolo 34-bis della

Convenzione di Vienna. Tant’è che tale aggiornamento risulta finora in sospeso. Con un ottimismo prudente,

consideriamo che le modifiche in programma per quest'anno potrebbero finalmente consentirci di

adeguarci alle normative internazionali.

A fronte delle informazioni sinora esposte, il quadro generale appare ancora nebuloso. Verso quale

orizzonte ci stiamo orientando? A questo punto, si delineano chiare divergenze: mentre la ricerca, come

approfondiremo successivamente, si propone l’idea di progettare veicoli di livello 5, le disposizioni

normative sembrano voler garantire la sicurezza stradale intraprendendo un percorso differente.

Tale tesi viene avvalorata consultando il “Regolamento UE

2019/2144 del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo del 27

novembre 2019”. [6] Una sintesi significativa ci è resa disponibile

dal comunicato stampa del 6 luglio 2022, mezzo attraverso il quale

è avvenuta l’approvazione di quest’ultimo. Citandola:

Il nuovo regolamento sulla sicurezza generale dei veicoli inizia ad

applicarsi oggi. Introduce una serie di sistemi avanzati obbligatori

1

[7]

di assistenza alla guida per migliorare la sicurezza stradale”

Figura 3: Parlamento Europeo

Trascurando i ritardi nell'implementazione, ciò che vorrei puntualizzare è : nello scenario attuale, le

autorità europee si adoperano per ridurre drasticamente il numero di vittime e feriti sulle strade mediante

Tuttavia è opportuno notare che sono trascorsi due anni e tale normativa, pur dovendo essere attuale, appare ancora futuristica agli occhi di molti.

1

Questo poiché, sebbene il luglio 2022 abbia segnato una tappa importante per la sicurezza automobilistica in Europa, i modelli automobilistici già presenti

esentati. Dal 7 luglio 2024, invece, dovranno

nei listini ufficiali al momento dell'approvazione del Regolamento sono stati temporaneamente

adempiere a tale obbligo. Sarà pertanto necessario che tutti i modelli attualmente in commercio si adeguino ai nuovi requisiti di sicurezza,

indipendentemente dalla data di omologazione. 7

l'adozione di ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) come l'adattamento intelligente della velocità,

l'integrazione di dispositivi come l'alcolock, l'avviso di stanchezza e disattenzione del conducente, l'avviso

precoce di distrazione, la segnalazione di arresto di emergenza, il rilevamento in retromarcia e il registratore

di dati di incidente. Procedendo, d’altro canto, con cautela verso l’automazione assoluta.

Ricerche in atto

4.3 Sebbene gli ADAS siano stati ampiamente integrati nelle automobili attuali, è evidente che la ricerca

prosegue con ferma determinazione verso i livelli successivi di automazione. Questo sottolinea l'incessante

dedizione degli studiosi nell’aspirare alla guida autonoma totale. Pertanto, è essenziale procedere

effettuando la ricerca degli studi in vigore attualmente. Dalla panoramica mondiale si evince che le principali

case automobilistiche stupiscono le aspettative comuni.

Il ruolo predominante di Tesla è risaputo. A dimostrazione di ciò la pagina ufficiale della squadra

Autopilot AI, la quale afferma:

“Tutte le nuove auto Tesla hanno l'hardware

necessario in futuro per la guida autonoma

completa in quasi tutte le circostanze. Il sistema è

progettato per essere in grado di effettuare viaggi a

breve e lunga distanza senza che sia richiesta

alcuna azione da parte della persona al posto di

guida.” [8] Figura 4: Immagine estrata dal video di guida

supportando il tutto con una video prova. autonoma di un veicolo Tesla

Proprio il CEO dell’innovativa casa automobilistica, il celebre imprenditore Elon Musk, il 4 aprile del 2024

attraverso X.com (social media di cui è proprietario) ha annunciato la presentazione del primo Robot Taxi

in programma per il prossimo 8 Agosto [9]. Non abbiamo informazioni a riguardo, eccetto il post stesso;

tuttavia, quest’episodio non solo avvalora la dichiarazione citata in precedenza donandole veridicità ma ci

proietta anche verso un “”nuovo”” mercato, parlo dei bus a guida autonoma, argomento che tratteremo

meglio in seguito.

Mercedes, d'altra parte, si distingue ulteriormente con il suo sistema Drive Pilot, essendo “la prima casa

automobilistica a ottenere l'approvazione negli Stati Uniti”[10] per la vendita di automobili dotate di guida

condizionatamente automatizzata, equivalente al livello SAE 3, con circolazione consentita in California e

Nevada a partire dal 2024.

In Europa, si contraddistingue BMW Group, offrendo per la BMW Serie 7 la possibilità di acquistare un

sistema: “Progettato per assumere l'intero compito di

guida con il livello 3…tale tecnologia innovativa

consente ai conducenti di reindirizzare la loro

attenzione ad altre attività a bordo del veicolo

quando si viaggia a una velocità massima di 60

km/h su autostrade con carreggiate

strutturalmente separate” [11]

Figura 5: Automobile BMW Serie 7

BMW è diventata così la prima casa automobilistica, da fine 2023, a garantire la funzione di guida altamente

automatizzata in un paese europeo, esclusivamente in Germania.

Anche Volkswagen, malgrado proroghe responsabili del posticipo biennale del lancio, afferma sul

proprio sito ufficiale: “Trinity: l'auto sarà disponibile a partire dal 2026 e consentirà una guida

altamente automatizzata in linea con il livello 2+ fino alla guida

completamente automatizzata in linea con il livello 4” [12]

Figura 6: Logo ufficiale Wolkswagen 8

L’ultima azienda che vorrei proporvi è ragguardevole poiché

si discosta dai gruppi precedentemente citati in quanto si

evidenzia per il modus operandi. Sto parlando del gruppo

Renault, il quale ha deciso fin da subito di non procedere alla

realizzazione di vetture di livello 3, spostando il focus dal singolo

individuo al collettivo, preferendo quindi il servizio pubblico.

Seguendo quest’onda di pensiero di recente il colosso francese

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