FONT
2.1 Dalle idee alle fondamenta:
Nel periodo che si estende dal 1930 al 1955, si è manifestato un fervore di idee e teorie che costituiscono le
fondamenta stesse dell'Intelligenza Artificiale contemporanea.
Nell’anno 1943, W. S. McCulloch e W. H. Pitts presentarono nell’articolo “A Logical Calculus of Ideas Immanent in
Nervous Activity” un raffinato modello di neurone, amalgamando la conoscenza approfondita della fisiologia e
della funzione neuronale con un'analisi formale della logica
proposizionale di Russell e Whitehead. Questo modello concepiva
il neurone come uno stato oscillante tra "acceso" e "spento" in
risposta a stimoli provenienti da neuroni adiacenti. Attraverso
questa concezione, dimostrarono con eloquenza che ogni funzione
computabile poteva essere calcolata da una rete di neuroni
connessi, sottolineando la versatilità di implementare operatori
logici quali "and", "or", "not" e altri, utilizzando tali strutture
neurali. Sebbene tali reti fossero in grado di simulare qualsiasi
funzione logica, la mancanza di un algoritmo per
Figura 2: Neurone artificiale
Fonte: Intelligenza artificiale, tra timori e reali possibilità - l'autoapprendimento pose una limitazione significativa.
Aula di Scienze (zanichelli.it) Donald Hebb nel 1949 formulò una regola, chiamata oggi
“apprendimento hebbiano”, di aggiornamento per la modifica dei pesi delle connessioni tra i neuroni.
L'apporto decisivo all'evoluzione delle reti neurali è stato fornito da Marvin Minsky e Dean Edmonds nel 1951
con la realizzazione del primo computer basato su una rete neurale, noto come SNARC (questo sistema,
composto da 3000 tubi a vuoto e un sofisticato sistema automatico di pilotaggio, ha simulato con successo una
rete di 40 neuroni). 1
Nel 1950, A.Turing nell’articolo "Computing Machinery and Intelligence", partendo dalla semplice ma
emblematica domanda “Can Machines think?”[2,433],
diede vita a ciò che era destinato a diventare un
pilastro della IA. Infatti, introducendo il celebre "test
di Turing", un audace esperimento che “sfida” un
giudice a distinguere tra le risposte di una macchina e
quelle di un essere umano attraverso un sofisticato
terminale, stimola, in quegli anni e nei successivi a
venire, profonde riflessioni sulla natura stessa Figura 3: Test di Turing
Fonte: 001-019_IA_C01_06 - BA.pdf [ZANICHELLI], page 1-19 @ Apogee
dell'intelligenza. La genialità di questo test risiede Preflight
nella sua capacità di sondare l'intelligenza artificiale,
inducendo il giudice a un intricato balletto di discernimento. Se il giudice non è in grado di ravvisare
correttamente tra l'opera di macchina e quella dell'essere umano, la macchina può essere legittimamente
considerata "intelligente". Quest'idea rivoluzionaria anticipava le ardue sfide che questi studi avrebbero
incontrato negli anni a causa della forte interferenza degli artefatti da essi prodotti con le funzioni cognitive degli
esseri umani.
2.2 “Look Ma, no hands” grandi Scoperte, ottimismo e aspettative elevate
John McCarthy battezzò questo periodo come "Look Ma, no hands”[3,6] , un'epoca caratterizzata da un fervente
ottimismo e da aspettative eccessivamente elevate. L'intelligenza artificiale sembrava in grado di compiere
imprese anche più complesse di quanto inizialmente previsto, sebbene il successo si dimostrasse molto più
avviluppato di quanto ci si aspettasse a primo impatto. Ma retrocediamo nel tempo.
Nel 1955, John McCarthy, all'epoca assistente universitario di matematica al Dartmouth College di Hanover, riuscì
a persuadere altri tre eminenti ricercatori, Marvin Minsky di Harvard, Nathan Rochester della IBM e Claude
Shannon dei Bell Telephone Laboratories, a unirsi a lui nell'organizzazione di un incontro di ricercatori americani
interessati alla teoria degli automi, alle reti neurali e allo studio dell'intelligenza. Il 31 agosto 1955, essi redassero
il documento "A Proposal for the Dartmouth Summer Research Project on Artificial Intelligence”, nel quale
dichiararono:
"Proponiamo che 10 persone per 2 mesi svolgano una ricerca sull'intelligenza artificiale durante l'estate del 1956
presso il Dartmouth College di Hanover, New Hampshire. Lo studio procederà sulla base della congettura per cui,
in linea di principio, ogni aspetto dell'apprendimento o una qualsiasi altra caratteristica dell'intelligenza possano
essere descritte così precisamente da poter costruire una macchina che le simuli."[4,2]
Questo documento assunse un ruolo cruciale poiché rappresentò la prima adozione formale del termine "intelligenza
artificiale" inoltre grazie a quest’ultimo il seminario si tenne
l'estate successiva, coniando ufficialmente la nascita della
disciplina. Nonostante il fallimento nel raggiungere gli
obiettivi ambiziosi e audaci prefissati per i due mesi, il
seminario riunì menti brillanti come M. Minsky, T. More, A.
Newell, N. Rochester, A. Samuel, C. Shannon, O. Selfridge e H.
Simon i quali gettarono le basi per una ricerca che, insieme a
quella dei loro studenti, avrebbe plasmato e caratterizzato la
disciplina nei successivi vent’anni. Non fortuitamente negli
Figura 4: Agosto 1956. Da sinistra verso destra: Oliver Selfridge, Nathaniel
Rochester, Ray Solomonoff, Marvin Minsky, Trenchard More, John McCarthy, anni a venire emersero numerosi risultati scientifici e
Claude Shannon ragguardevoli riflessioni filosofiche inerenti alla materia.
Fonte: Per la prima volta quattro giovani ricercatori usano l'espressione
"intelligenza artificiale" - la Repubblica 2
Durante il workshop, Allen Newell e Herbert Simon rubarono la scena presentando il Logic Theorist (LT), un
programma munito di ragionamento automatico in grado di dimostrare teoremi fondamentali partendo dai
principi della matematica. Simon stesso, con un tocco di enfasi, dichiarò:
"Abbiamo concepito un programma per computer in grado di intraprendere processi di pensiero al di là del
dominio numerico, risolvendo così l'antichissimo dilemma mente-corpo."[5,25]
Subito dopo l'evento, LT dimostrò la sua eccellenza, riuscendo a
dimostrare ben 38 dei 52 teoremi enunciati nel secondo capitolo del
"Principia Mathematica" di Whitehead e Russell. Nel 1957, il
medesimo gruppo fece notevoli progressi sviluppando un programma
denominato General Problem Solver, abbreviato in GPS. A differenza
del Logic Theorist, il GPS fu concepito sin dalle fasi iniziali per emulare i
processi risolutivi impiegati dagli esseri umani. Nelle circoscritte
situazioni in cui il programma poteva operare, emerse che l'approccio
con cui considerava obiettivi e azioni risultava assimilabile a quello Figura 5: Newell e Simon
umano, rappresentando così il primo passo verso l'adozione di un Fonte: The Evolution of Artificial Intelligence: A
pensiero umanoide. Nel frattempo, all'IBM, Rochester e colleghi Deep Dive into the Memory Lane of AI and its
Foundations | by MissGorgeousTech | The ABCs of
diedero avvio alla creazione di programmi atti al ragionamento. Un AI | Medium
significativo contributo a questa evoluzione fu l'operato di Herbert
Gelernter, che nel 1959 ideò il Geometry Theorem Prover (GTP), un sofisticato software in grado di dimostrare
teoremi geometrici complessi.
Dopo gli anni al Dartmouth College, nel 1958 McCarthy si trasferì al MIT, dove concepì il linguaggio di alto livello
Lisp, il più antico ancora in uso, secondo solo al FORTRAN (sebbene quest'ultimo fosse orientato al calcolo
numerico e non alla manipolazione dinamica di strutture dati). La potenza nel Lisp si scontrò con la limitata
disponibilità di hardware adatto poiché i computer erano ancora rari e estremamente costosi. McCarthy, insieme
a colleghi del MIT, sopperì a tale mancanza ideando il concetto di "time sharing” rendendo accessibile a un più
ampio numero di ricercatori un hardware limitato. Sempre nello stesso periodo McCarthy diede alle stampe
l'articolo "Programs with Common Sense," in cui presentò l'Advice Taker. Questo programma fu progettato non
solo per eseguire compiti predefiniti, ma anche per accettare nuovi assiomi durante l'esecuzione normale,
aprendo la strada a un apprendimento continuo e dinamico.
Nel contesto dell'autoapprendimento, è imprescindibile citare la
figura di Frank Rosenblatt. Egli, attingendo dalle basi di McCulloch
e Pitts e integrandole con i contributi di Hebb, concepì il
Percettrone. Quest'ultimo, contrariamente al suo predecessore,
manifestò la straordinaria capacità di produrre risultati desiderati,
autoregolandosi mediante un algoritmo di apprendimento
formulato dallo stesso Rosenblatt. Inizialmente, il modello fu
sottoposto a simulazione sul computer IBM 704. Nel 1960,
Rosenblatt materializzò persino un prototipo hardware noto come
Mark 1 Perceptron dotato di 400 fotocellule, potenziometri e
motori elettrici e impiegato con successo per il riconoscimento
Figura 6: Rosenblatt with a Mark I Perceptron computer in delle immagini.
1960
Fonte: Frank Rosenblatt, chi era l’inventore della prima
intelligenza artificiale | Wired Italia 3
A partire dal 1952 Arthur Samuel, presentò uno dei risultati più tangibili di questa fase, applicando i suoi studi al
gioco della dama. Con ciò, dimostrò l'idea innovativa secondo la quale un computer poteva essere programmato
per migliorare, apprendere e giocare autonomamente, superando le abilità di coloro che l'avevano creato. In
particolare, il suo contributo si concretizzò nel 1959 con
l’articolo "Some Studies in Machine Learning Using the
Game of Checkers". Samuel non solo esplicò il
funzionamento del suo programma, fondato sulla
1
memorizzazione del valore di una funzione per ogni
posizione nella quale si era già trovato, ma definisce
"l’apprendimento automatico", chiamandolo machine
learning. Nel suo articolo, Samuel lo descrisse come Figura 7: 24 febbraio 1956, il programma di Arthur Samuel, sviluppato
"una branca dell'informatica che permette a una per giocare sull'IBM 701
macchina di imparare a eseguire un compito senza Fonte: Arthur Samuel: Pioneering AI And Machine Learning Innovator
- Probo AI
essere esplicitamente programmata per farlo".[6,211]
Nel 1969, prende vita Shakey, un autentico
pioniere tra i robot, capace di unire autonomia
di movimento, interpretazione delle istruzioni e
una limitata capacità decisionale. Programmato
attraverso Lisp, questo androide non solo
eseguiva un registro di azioni prefissate, come
lo spostamento tra diverse po
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