APPLICAZIONE DEL FAIR VALUE
Il fair value trova applicazione in diverse tipologie di poste patrimoniali e
finanziarie, con modalità che variano a seconda della natura dell’elemento
considerato e delle scelte contabili consentite dagli IFRS.
In particolare, per le immobilizzazioni materiali e immateriali è prevista la
possibilità di adottare il fair value come criterio alternativo al costo storico.
In questo caso, le variazioni di valore derivanti dall’applicazione del fair value
vengono rilevate direttamente nelle Other Comprehensive Income (OCI), cioè in
una riserva patrimoniale del Conto Economico Complessivo, senza incidere
immediatamente sul risultato economico dell’esercizio.
Gli OCI possono essere a loro volta di due tipi: alcune variazioni possono essere
successivamente riclassificate come costi o ricavi che impattano sul risultato
economico, mentre altre rimangono sempre all’interno del patrimonio netto.
Per quanto riguarda gli investimenti immobiliari, si tratta di immobili posseduti
con finalità di investimento, per ottenere canoni di locazione, fitti o profitti
derivanti dalla vendita. Il principio contabile di riferimento, lo IAS 40, consente di
applicare il fair value in alternativa ad altre metodologie.
In questo caso, le variazioni di valore vengono imputate direttamente al Conto
Economico, generando costi o ricavi che incidono immediatamente sul risultato
dell’esercizio.
Per le attività finanziarie, la modalità di rilevazione dipende dalla loro
destinazione.
Le attività possessute per la negoziazione (trading) devono essere valutate al fair
value con effetto diretto sul Conto Economico.
Al contrario, alcune attività finanziarie non destinate alla negoziazione e non
valutate al costo ammortizzato possono essere rilevate al fair value con
imputazione delle variazioni alla riserva OCI, separando così le oscillazioni di
mercato dal risultato economico corrente.
Un’ulteriore applicazione del fair value riguarda le attività biologiche, che
comprendono esseri viventi come animali e piante.
Queste attività, soggette a cicli biologici di crescita e sviluppo, sono valutate
obbligatoriamente al fair value secondo lo IAS 41 Agricoltura.
In questo caso, le variazioni di valore vengono registrate direttamente nel Conto
Economico, riflettendo immediatamente le fluttuazioni legate al ciclo biologico e
ai fattori di mercato.
Il fair value e la volatilità dei risultati
Le modifiche derivanti dall’applicazione del fair value devono essere recepite in
bilancio e, quando il fair value impatta direttamente sul Conto Economico (C.E.),
possono generare una maggiore volatilità dei risultati economici rispetto
all’utilizzo del costo storico.
Ciò avviene perché le variazioni di valore delle attività o passività riflettono le
fluttuazioni di mercato, indipendentemente dal fatto che gli strumenti siano
effettivamente ceduti o realizzati.
Per comprendere meglio questo fenomeno, consideriamo un esempio pratico.
Supponiamo che un’azienda acquisti nell’anno n dei titoli finanziari per 1.000
euro.
Questo importo rappresenta sia il costo storico sia il valore iniziale del fair value.
Nel corso degli anni successivi, il valore dei titoli cambia secondo le quotazioni di
mercato: nell’anno n+1, il fair value sale a 1.050 euro, generando un incremento
di +50 euro che impatta direttamente sul Conto Economico.
Nell’anno n+2, il fair value scende a 1.020 euro, comportando una variazione
negativa di −30 euro rispetto all’anno precedente.
Infine, nell’anno n+3, i titoli vengono venduti a 1.100 euro, producendo un utile
effettivo di +100 euro rispetto al costo iniziale.
Se invece si applicasse il criterio del costo storico, il valore dei titoli rimarrebbe
invariato a 1.000 euro fino alla vendita.
Pertanto, l’unico impatto sul Conto Economico si manifesterebbe nell’anno n+3,
con un utile di +100 euro.
Con il fair value, invece, le variazioni annuali generano un andamento più
irregolare: +50 nell’anno n+1, −30 nell’anno n+2 e +80 nell’anno n+3, pur
arrivando a un utile complessivo equivalente di +100 euro.
Questo esempio evidenzia come il fair value, pur offrendo informazioni aggiornate
e rappresentative delle condizioni di mercato, introduca maggiore variabilità e
volatilità nei risultati economici, mostrando guadagni potenziali non ancora
realizzati e perdite dovute alle fluttuazioni di mercato.
I bilanci IAS in Italia e la distribuzione degli utili e delle riserve da fair
value
Nei bilanci redatti secondo gli IAS/IFRS in Italia, gli incrementi di fair value
rappresentano valori non realizzati e, pertanto, non costituiscono utili
effettivamente conseguiti dall’impresa.