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DIVERSI A PROF.C/PRESTAZIONI
PRESTAZIONI PROFESSIONALI E
IVA NS/CREDITO N
Qualora il professionista dovesse sostenere delle spese anticipate per l’azienda (marche, bolli,
vidimazioni ecc.), l’importo relativo al costo sostenuto sarà addebitato nella parcella:
DIVERSI A PROF.C/PRESTAZIONI
PRESTAZIONI PROFESSIONALI E
IVA NS/CREDITO N
SPESE VARIE E
2. Pagamento;
In questa fase si registra l’estinzione del debito precedentemente rilevato e, contestualmente, si
rileva la ritenuta fiscale da effettuare sul compenso spettante al professionista:
PROF.C/PRESTAZIONI A DIVERSI
CASSA N
ERARIO C/RITENUTE N
I prestiti che le imprese ottengono dagli istituti di credito si differenziano in base alla loro durata
che può essere:
a) A breve termine(entro un anno);
b) A medio termine (1-5 anni);
c) A lungo termine (oltre 5 anni).
Il factoring è un contratto mediante il quale un’azienda cede i propri crediti commerciali ad una
società specializzata, che si assume l’impegno di provvedere alla loro riscossione.
La società mette subito a disposizione dell’impresa l’importo prima della scadenza dei crediti
ceduti. La funzione assunta dal factor è quella di monetizzare i crediti; essa può avvenire in
modalità:
1. Pro solvendo, nel caso in cui la società di factoring mantenga il diritto di rivalsa nei
confronti dell’impresa cedente il credito qualora il debitore ceduto non dovesse provvedere
al pagamento. In questo caso il factor versa all’impresa l’80/90% del valore dei crediti al
netto del proprio compenso, mantenendo così un margine per eventuali resi o altre
rettifiche , e all’impresa medesima addebita commissioni e interessi passivi su factoring.
L’iva va applicata all’ammontare delle sole commissioni.
L’azienda alfa acquista prodotti finiti per €1000 e successivamente cede il credito ad una società di
factor con modalità pro solvendo.
CASO IN CUI LA SOCIETA’ DI FACTOR RESTITUISCE IL CREDITO
CREDITI VS/CLIENTE F A DIVERSI 1220
PRODOTTI FINITI C/ 1000
VENDITA E
ERARIO C/IVA N 220
CREDITI FATTORIZZATI F A CREDITI VS/CLIENTE N 1220
DIVERSI CREDITI FATTORIZZATI N 1220
COMMISSIONI SU FACTORING E 50
INTERESSI PASSIVI SU 30
FACTORING E
BANCA C/C E 1140
DIVERSI BANCA C/C N 1250
CREDITI INSOLUTI N 1220
SPESE PER MANCATO INCASSO 30
E
IPOTESI IN CUI SUCCESSIVAMENTE L’AZIENDA RIESCE AD INCASSARE TUTTO IL
CREDITO DAL CLIENTE
BANCA C/C N A CREDITI INSOLUTI N
IPOTESI IN CUI SUCCESSIVAMENTE L’AZIENDA NON RIESCE A RISCUOTERE IL CREDITO
DAL CLIENTE
PERDITE SU CREDITI E A CREDITI INSOLUTI N
IPOTESI IN CUI SUCCESSIVAMENTE L’AZIENDA RIESCE A RISCUOTERE PARZIALMENTE IL
CREDITO DIVERSI A CREDITI INSOLUTI N
PERDITE SU CREDITI E
BANCA C/C N
2. Pro soluto, quando la società di factoring si accolla anche il rischio del mancato buon esito
della riscossione.
CREDITI VS/CLIENTE F A DIVERSI 1220
PRODOTTI FINITI C/ 1000
VENDITA E
ERARIO C/IVA N 220
CREDITI FATTORIZZATI F A CREDITI VS/CLIENTE N 1220
DIVERSI CREDITI FATTORIZZATI N 1220
COMMISSIONI SU FACTORING E 50
INTERESSI PASSIVI SU 30
FACTORING E
BANCA C/C E 1140
Preliminare all’operazione di sconto di effetti commerciali è la pratica di affidamento dell’impresa
da parte dell’istituto di credito. Il fido consiste in un accordo precedente ai contratti bancari di
finanziamento, la banca, dopo aver valutato il credito che può prudentemente attribuire al cliente,
si impegna a mettere a sua disposizione una somma. Lo sconto è un contratto con il quale la
banca, previa deduzione di un compenso, anticipa al cliente l’importo di un credito verso terzi non
ancora scaduto, mediante la cessione, salvo buon fine, del credito stesso. La clausola dello
sconto cambiario è sempre pro-solvendo.
CAMBIALE ALLO SCONTO N A CAMBIALE ATTIVA N
DIVERSI A CAMBIALE ALLO SCONTO
N
BANCA C/C N
SCONTO PASSIVO E
SE LA CAMBIALE NON DOVESSE ESSERE INCASSATA:
DIVERSI A BANCA C/C N
SPESE DI PROTESTO E
EFFETTI INSOLUTI N
SE IL CLIENTE PAGA TUTTO:
EFFETTI INSOLUTI N A BANCA C/C N
SE IL CLIENTE NON PAGA NULLA:
PERDITE SU CREDITI E A EFFETTI INSOLUTI N
SE L’INCASSO DAL CLIENTE è PARZIALE:
DIVERSI A EFFETTI INSOLUTI N
BANCA C/C N (parte incassata)
PERDITE SU CREDITI E (parte non
incassata)
L’azienda ricorre a finanziamenti a medio/lungo termine normalmente per coprire il fabbisogno
collegato ad investimenti di tipo strutturale. In questo tipo di finanziamenti rientrano i mutui bancari,
che sono concessi dalle aziende di credito e sono per lo più erogati nella formula del mutuo
ipotecario con scadenza generalmente da tre a cinque anni. L’ipoteca riguarda spesso i beni
oggetto del finanziamento, anche se talvolta si aggiungono alle garanzie reali quelle dei soci
(fidejussioni).
Le principali tipologie di mutuo sono:
A tasso d’interesse agevolato, nell’ipotesi in cui l’impresa benefici di integrazioni di
• interessi da parte dello Stato o di altri Enti, in applicazione di specifiche norme agevolative;
A tasso d’interesse fisso, da restituire attraverso un piano di rimborso predeterminato che
• mantiene fisso per tutta la durata del prestito il tasso d’interesse;
A tasso d’interesse variabile, in base al quale l’istituto si riserva la possibilità di modificare
• il tasso iniziale in relazione all’andamento di uno o più parametri significativi del mercato
monetario(tasso ufficiale di sconto, prime rate ecc.).
Per l’estinzione di un mutuo viene normalmente impostato un piano graduale di rimborso a rate
semestrali comprensive della quota capitale e della quota interessi.
Per i mutui a tasso fisso la struttura di rimborso a quote costanti è quella più utilizzata. Ogni rata
comprende una quota crescente di capitale e una quota decrescente di interessi.
Per i mutui a tasso variabile generalmente le rate del rimborso prevedono una quota di capitale
prefissata e crescente nel tempo e una quota d’interessi variabile calcolata sul debito residuo e in
base al tasso che di volta in volta si va ad applicare.
Es. in data 1/1 si ottiene un mutuo, di 90.000€ da rimborsare in 5 anni al tasso fisso d’interesse
dell’11%, con spese di accensione per 900€.
DIVERSI A MUTUO PASSIVO N 90.000
BANCA C/C N 89.100
SPESE ACCENSIONE MUTUO E 900
DIVERSI A BANCA C/C N
MUTU PASSIVO E
INTERESSI PASSIVI SU MUTUI E
L’interesse è dato da:
− Tasso (T)
− Tempo (t)
− Capitale (C)
Capitale + Interessi = Montante
IN QUESTO CASO
AVREMO :
LA RATA è SOLITAMENTE SEMESTRALE, QUINDI AVREMO 10 RATE DA
I ratei sono valori numerari presunti (in quanto non hanno avuto ancora manifestazione) che
misurano quote di costi (ratei passivi) o di ricavi (ratei attivi) di competenza dell’esercizio in
chiusura ma la cui manifestazione numeraria si verificherà nel corso del successivo periodo
amministrativo.
I ratei passivi sono debiti presunti con i quali si imputano all’esercizio in chiusura costi che saranno
numerariamente liquidati nel corso del periodo successivo;
Es. stipulazione contratto affitto il 1/09/n, importo semestrale versato posticipatamente ammonta di
600€. FITTI PASSIVI E A RATEI PASSIVI N 400
I ratei attivi sono crediti presunti con i quali si imputano all’esercizio in chiusura ricavi che saranno
numerariamente incassati nel corso del periodo successivo.
Es. stipulazione contratto affitto il 1/09/n, importo semestrale incassato posticipatamente ammonta
di 600€. RATEI ATTIVI N A FITTI ATTIVI E 400
I risconti si riferiscono a costi o ricavi che hanno avuto manifestazione numeraria nel corso
dell’esercizio in chiusura ma che sono in parte di competenza dell’esercizio successivo (si tratta di
costi e ricavi che hanno avuto una manifestazione numeraria anticipata). Essi hanno natura
economica.
I risconti attivi rappresentano la parte da rinviare all’esercizio successivo in quanto non di
competenza, di costi rilevati integralmente nell’anno in corso o in quelli precedenti. La rettifica di
costo è attiva poiché elimina un componente negativo di reddito dal Conto economico
dell’esercizio in chiusura. Questi costi non hanno ancora trovato nell’anno la loro totale
manifestazione economica e perciò sono da rinviare a esercizi successivi.
Es. in data 1/09/n è stato pagato anticipatamente un premio annuo di assicurazione di 900€.
Rilevare risconto al 31/12.
PREMIO ASSICURAZIONE E A BANCA C/C N 900
1/09
RISCONTI ATTIVI E A PREMIO DI 600
ASSICURAZIONE E
31/1
2
I risconti passivi sono quote di ricavi da rinviare all’esercizio successivo, in quanto rilevati
integralmente nell’esercizio in corso o in quelli precedenti, ma non di competenza. La rettifica di
costo è passiva poiché elimina un componente positivo di reddito dal Conto economico
dell’esercizio in chiusura. I risconti passivi sono quindi dei ricavi che non hanno trovato la loro
manifestazione economica interamente nelle’esercizio e pertanto da rinviare al posteriore.
Es. in data 1/09/n è stato incassato anticipatamente un canone di locazione di 900€. Rilevare
risconto al 31/12.
BANCA C/C N A CANONE DI LOCAZIONE E 900
1/09
CANONE DI LOCAZIONE E A RISCONTI PASSIVI E 600
31/1
2
1. Costituzione d’azienda individuale
Il capitale di un’azienda individuale di nuova costituzione può derivare dall’apporto di:
a) Denaro, che sarà successivamente investito in specifici fattori della produzione, in base alle
esigenze dell’azienda e alle scelte del suo soggetto economico, in questo caso il valore del
capitale netto corrisponderà a quello apportato;
TITOLO IMPRENDITORE A CAPITALE PROPRIO E
C/APPORTO N
BANCA C/C N A TITOLO IMPRENDITORE
C/APPORTO N
b) Beni economicamente disgiunti, rappresentati da fattori specifici della produzione quali
macchinari,impianti, materie prime, crediti, apportati separatamente che non sono avvinti
da legami di complementarità e di coordinazione;
TITOLO IMPRENDITORE A CAPITALE PROPRIO E
C/APPORTO N
DIVERSI A TITOLO IMPRENDITORE
C/APPORTO N
BANCA C/C N
MACCHINARI O IMPIANTI
c) Beni economicamente congiunti; in questo caso l’oggetto dell’apporto è rappresentato da
un’azienda già funzionante, formata da un complesso di beni tra loro coordinati e legati da
vincoli di “complementarità strumentale rispetto all’obiettivo di produzione