LA CLASSIFICAZIONE DELLE POSTE
La classificazione delle poste di bilancio costituisce un aspetto fondamentale ai fini
della redazione del prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria secondo i
principi contabili internazionali IAS/IFRS.
Il criterio generale previsto dallo IAS 1 si fonda sulla distinzione tra attività e
passività correnti e non correnti, basata sull’individuazione del ciclo operativo
dell’impresa.
Il ciclo operativo rappresenta il periodo di tempo che intercorre tra l’acquisizione
dei fattori produttivi e la realizzazione delle produzioni in forma liquida; esso
comprende le fasi di acquisto, produzione e vendita, culminando nell’incasso dei
crediti derivanti dalla vendita stessa.
La durata del ciclo operativo può variare in funzione della tipologia di attività
svolta: in molte imprese coincide con l’esercizio contabile, ma in settori
caratterizzati da lavorazioni complesse e commesse pluriennali — quali quello
navale, aeronautico o delle grandi opere — esso può superare ampiamente i
dodici mesi.
Alla luce di tale criterio, sono classificate come attività correnti le poste che si
presume saranno realizzate, vendute o consumate nel normale svolgimento del
ciclo operativo; rientrano in questa categoria, ad esempio, crediti commerciali e
rimanenze, poiché destinati rispettivamente a trasformarsi in liquidità o a essere
impiegati nel processo produttivo.
Sono inoltre considerate correnti le attività detenute con finalità di negoziazione
— come titoli acquistati a scopo speculativo — e quelle che si prevede di
realizzare entro dodici mesi, anche qualora non collegate al ciclo operativo, come
taluni crediti finanziari a breve termine.
Appartengono a tale categoria, infine, le disponibilità liquide e i mezzi equivalenti,
a condizione che non siano soggetti a vincoli che ne impediscano l’utilizzo per
almeno dodici mesi.
Analogamente, sono classificate tra le passività correnti quelle che si prevede di
estinguere nel normale ciclo operativo — come i debiti commerciali — nonché le
passività detenute principalmente per finalità di negoziazione, quelle che devono
essere estinte entro dodici mesi e quelle per le quali l’entità non detiene un diritto
incondizionato a differirne il pagamento per un periodo di almeno dodici mesi.
Esempio tipico è lo scoperto di conto corrente bancario, per il quale l’istituto di
credito può richiedere il rientro con breve preavviso.
Tutte le attività e passività che non soddisfano tali criteri sono classificate come
non correnti.
Lo IAS 1 specifica inoltre che le attività e passività fiscali differite devono essere
sempre rappresentate tra le poste non correnti, indipendentemente
dall’orizzonte temporale previsto per la loro realizzazione o estinzione.
Accanto al criterio basato sul ciclo operativo, lo IAS 1 ammette, in casi eccezionali,
l’adozione di un criterio alternativo fondato sulla liquidità, particolarmente
indicato quando tale impostazione fornisce informazioni più rilevanti e affidabili
per gli utilizzatori del bilancio.
Ciò avviene ad esempio per gli istituti finanziari, per i quali la liquidità rappresenta
un elemento centrale nella valutazione della struttura patrimoniale.
In tal caso, le poste vengono presentate in ordine decrescente di liquidabilità,
privilegiando l’informazione relativa alla capacità dell’entità di far fronte
tempestivamente ai propri impegni finanziari.
Indipendentemente dal criterio adottato, il principio contabile richiede che per
ciascuna posta sia riportata la quota che si prevede di realizzare o estinguere entro
e oltre i dodici mesi, al fine di garantire trasparenza e completezza informativa.
Il prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria deve essere articolato in
conformità alle specifiche richieste degli IAS/IFRS, che definiscono non solo le
categorie principali, ma anche le sotto-classificazioni necessarie per una corretta
rappresentazione.
Le informazioni aggiuntive devono essere fornite nel prospetto stesso, nel
prospetto delle variazioni del patrimonio netto o nelle Note al Bilancio.
Tra tali informazioni, rivestono un ruolo di particolare rilievo quelle inerenti alla
composizione e alla struttura del capitale sociale, includendo l’indicazione del
numero delle azioni emesse e circolanti, il relativo valore nominale, nonché i diritti
patrimoniali e amministrativi, i privilegi e gli eventuali vincoli che a esse si
accompagnano.
Devono inoltre essere evidenziate la presenza e l’entità di eventuali azioni proprie
detenute dalla società.
Parimenti fondamentale è la descrizione analitica della natura, dell’origine e delle
finalità delle diverse riserve che compongono il patrimonio netto, al fine di
assicurare agli utilizzatori del bilancio una comprensione chiara e completa della
struttura patrimoniale e delle politiche di allocazione del capitale adottate
dall’impresa.
Il Conto Economico
Lo IAS 1, dopo aver definito la struttura dello Stato Patrimoniale, passa ad
analizzare un altro documento fondamentale del bilancio, ossia il prospetto
dell’utile o perdita dell’esercizio e delle altre componenti di Conto Economico
Complessivo, comunemente indicato come Conto Economico.
Tale prospetto assume una rilevanza primaria ai fini della comunicazione
economico-finanziaria, poiché consente agli utilizzatori del bilancio non solo di
valutare il risultato economico conseguito dall’impresa nel periodo, ma anche di
comprendere gli effetti sul patrimonio netto derivanti da componenti economiche
che, in conformità a specifiche disposizioni degli IAS/IFRS, non transitano
attraverso il risultato d’esercizio.
Queste ultime, denominate altre componenti di Conto Economico Complessivo
(OCI), comprendono infatti proventi e oneri che vengono imputati direttamente a
patrimonio netto, riflettendo la volontà dello IASB di rappresentare in modo più
fedele la natura economica di determinate operazioni e la loro incidenza sulla
situazione patrimoniale-finanziaria dell’entità.
Lo IAS 1 prevede due modalità alternative di presentazione del prospetto:
l’impresa può optare per la predisposizione di un unico prospetto articolato in due
sezioni, la prima dedicata all’utile o perdita dell’esercizio e la seconda relativa alle
altre componenti di Conto Economico Complessivo, oppure presentare due
distinti prospetti, uno riferito al risultato d’esercizio e l’altro agli OCI.
In entrambi i casi deve essere garantita una chiara separazione informativa tra le
due categorie, così da consentire una lettura trasparente, comparabile e aderente
ai requisiti qualitativi previsti dal framework concettuale.
Indipendentemente dalla scelta formale adottata, il prospetto deve comprendere
tre elementi essenziali: l’utile o la perdita dell’esercizio, il totale delle altre
componenti di Conto Economico Complessivo e il risultato complessivo
dell’esercizio ottenuto dalla somma dei due valori.
Inoltre, tali grandezze devono essere esposte distinguendo la quota attribuibile
ai soci della controllante da quella riconducibile alle partecipazioni di minoranza,
ove si tratti di bilancio consolidato.
Per quanto riguarda la parte del prospetto dedicata alla determinazione dell’utile
o della perdita d’esercizio, lo IAS 1 richiede che vengano messi in evidenza, in
maniera chiara e separata, alcuni elementi fondamentali.
In particolare, devono essere indicati i ricavi generati dall’attività dell’impresa, gli
oneri finanziari sostenuti, la quota di utile o di perdita riconducibile alle
partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto e le imposte sul reddito
di competenza dell’esercizio.
Inoltre, nel caso in cui siano presenti operazioni classificate come attività
operative cessate, il principio prevede che venga riportato un unico importo che
ne rappresenti complessivamente gli effetti economici.
È importante notare che, analogamente a quanto previsto per lo Stato
Patrimoniale, anche il Conto Economico IFRS è caratterizzato da uno schema
scalare, nel quale le voci si susseguono generando risultati parziali,
coerentemente con la logica di rappresentazione incrementale del reddito.
La parte del prospetto dedicata alle altre componenti di Conto Economico
Complessivo (OCI) deve presentare tali elementi raggruppandoli secondo la loro
natura economica, così da renderne chiara l’origine e il contenuto.
Oltre a ciò, lo IAS 1 impone una distinzione fondamentale tra due categorie: da un
lato, vi sono quelle componenti che non saranno mai trasferite al Conto
Economico negli esercizi futuri, poiché rimarranno stabilmente allocate a
patrimonio netto; dall’altro lato, vi sono componenti che, al verificarsi di
condizioni specificamente individuate dagli standard contabili, potranno invece
essere successivamente riclassificate nel risultato d’esercizio, incidendo così sul
profit or loss in periodi successivi.
È importante sottolineare che tale classificazione non rappresenta una scelta
discrezionale dell’impresa, ma deriva direttamente dalle indicazioni dei singoli
IAS/IFRS che disciplinano le operazioni in grado di generare OCI.
Per esempio, le rivalutazioni di alcune attività – come quelle relative al modello di
rivalutazione degli immobili – restano definitivamente imputate a patrimonio
netto, mentre altre variazioni, ad esempio quelle riferite al fair value di specifici
strumenti finanziari classificati secondo determinate categorie, possono essere
riclassificate in Conto Economico in futuro, qualora si verifichino determinate
condizioni.
Lo IAS 1 consente, infine, l’inclusione di ulteriori voci e risultati parziali qualora ciò
risulti utile al fine di una rappresentazione più completa e fedele della
performance economica dell’entità, in linea con i principi di rilevanza e
rappresentazione veritiera sanciti dal framework.
È tuttavia vietata l’indicazione separata di componenti straordinari, categoria
eliminata già da tempo nell’ambito dei principi contabili internazionali e
successivamente rimossa anche dalla normativa nazionale, al fine di limitare
margini di discrezionalità informativa e garantire maggiore comparabilità tra
bilanci.
Si anticipa, inoltre, che lo IAS 1 sarà sostituito dall’IFRS 18 a partire dal 2027,
standard che introdurrà modifiche, in particolare, nella struttura e nella
presentazione del Conto Economico; tali innovazioni saranno approfondite
successivamente a titolo informativo, poiché rilevanti nell’evoluzione del modello
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.