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DARE AVERE
à à
negativi del reddito e alle rettifiche di ricavi. positivi di reddito e alle rettifiche di costi.
Interessi passivi Interessi attivi
Merci c/acquisti Prodotti c/vendite
MP c/acquisti Altri ricavi
Salari e stipendi Dividendi
△
Spese di trasporto Premi assicurativi Rimanenze MP (se eccede Avere)
△
Fitti passivi Rimanenze PF (se eccede Avere)
Ammortamenti
Svalutazione crediti
Accantonamenti a fondo TFR
△ Rim. MP (se eccede in Dare)
△ Rim. PF (se eccede in Dare)
Il saldo del Conto Economico, cioè la differenza tra il totale DARE e il totale AVERE, esprime il risultato
economico della gestione (utile o perdita d'esercizio).
Nelle finali, poi, si forma lo Stato Patrimoniale con i conti che dopo le scritture di riepilogo
scritture
risultano ancora aperti in contabilità (conti finanziari come cassa, crediti e debiti in quanto processi
ancora in corso di svolgimento; conti economici come rimanenze finali, risconti, immobilizzazioni e
relativi fondi ammortamento).
Inoltre, la variazione del capitale (utile o perdita) scaturente dalla differenza tra costi e ricavi del conto
economico va nel netto dello SP.
I conti vengono fatti confluire al conto transitorio "Stato Patrimoniale" con il seguente criterio:
si chiudono le attività si chiudono le passività e il capitale
DARE AVERE
à à
netto.
Scritture di riapertura
All’inizio di un nuovo esercizio, per poter rilevare i relativi fatti amministrativi, si rende necessario
procedere alla riapertura dei conti. 34
La riapertura dei conti consiste nel riproporre in contabilità la situazione patrimoniale che l’azienda
presentava prima della chiusura del precedente esercizio.
La riapertura dei conti può essere effettuata nelle seguenti modalità:
si riaprono tutti i conti contemporaneamente
Apertura simultanea
v à
Nel dare metto tutti i conti che devono accogliere le attività e nell’avere i conti accessi alle
passività. si riaprono i conti con più articoli in partita doppia. Ad esempio, prima i
Apertura separata
v à
conti con saldo dare, poi i conti con saldo avere.
In questo caso, occorre utilizzare un conto transitorio denominato “Stato Patrimoniale iniziale”
(o “Bilancio di apertura”) nel quale vengono iscritti
in AVERE i saldi dei conti che erano stati riepilogati in dare dello stato patrimoniale di fine
Ø esercizio con contropartita dare dei rispettivi conti;
in DARE i saldi dei conti che erano stati riepilogati in avere dello stato patrimoniale di fine
Ø esercizio con contropartita avere dei rispettivi conti.
Dopo questa rilevazione tutti i conti accesi al patrimonio risultano aperti, il conto “BILANCIO DI
APERTURA, presenterà in DARE e in AVERE lo stesso importo e quindi risulterà chiuso.
Effettuata la riapertura dei conti, tra le attività e le passività risultano anche valori economici (come
le rimanenze di magazzino, i risconti attivi e passivi) che, al termine dell’esercizio precedente avevano
la funzione di rettificare componenti positivi e negativi di reddito. I valori economici (costi e ricavi)
à
che in un dato esercizio sono stati sospesi, divengono, all’avvicendarsi dell’esercizio successivo,
35
economicamente di competenza : è necessario quindi collocarli negli opportuni conti di Co.Ge.
A tal proposito ci sono scritture: di riclassificazione e di storno che devono essere prodotte per
riprendere dei valori che avevamo prima della chiusura dei conti .
Le scritture di storno riportano i valori di costi e ricavi sospesi nei conti di contabilità generale
Le scritture di riclassificazione iniziali, a differenza delle scritture di classificazione finale, non tengono
conto delle informazioni di conto economico perché costi e ricavi si sono esauriti formando il conto
economico dell’esercizio che si è chiuso.
Quindi, le scritture di classificazione saranno in prevalenza volte a ripristinare i fondi rettificativi che
sono stati stornati al 31/12, oppure a ricostituire le voci sintetiche dei conti che al 31/12 ho esploso
in conti analitici per dar luogo ad alcuni dettagli informativi dello Stato patrimoniale
34 La riapertura riguarda solo i saldi dei conti di stato patrimoniale in quanto le risultanze economiche sono azzerate
ogni anno per formare il risultato d’esercizio.
Si imputano al nuovo esercizio quei costi e ricavi che hanno avuto nel precedente esercizio manifestazione finanziaria
35
ma non la competenza economica e rettificare quei costi e ricavi maturati economicamente nel precedente esercizio
ma con manifestazione finanziaria nel nuovo.
Sintesi della logica di costruzione del CE e dello SP
I conti di natura finanziaria, che comprendono cassa, crediti e debiti, confluiscono tutti nello SP con
le scritture finali.
I conti di natura economica comprendono
Capitale di proprietà che con le scritture finali confluisce nello SP
v à
Costi e ricavi, che:
v Se di competenza confluiscono nel CE con le scritture di riepilogo
§ Se non di competenza vengono rinviati, per mezzo delle scritture di determinazione delle
§ competenze, e inseriti nelle attività dello stato patrimoniale (costi) e nelle passività (ricavi)
Esempio 1 – Scritture di completamento
Vengono capitalizzati interessi attivi sul c/c bancario per 3000€.
D | Banca X c/c | 2220
D | Erario c/ritenute subite | 780
A | Interessi attivi bancari | 3000
Dal 2014, la ritenuta sugli interessi attivi bancari è del 26%. Quindi, il conto “Erario c/ritenute subite”
avrà il 26% di 3000 = 780.
Esempio 2 – Scritture di completamento
Sono state acquistate e ricevute materie prime per 15.000,00 per le quali alla fine dell’anno non è
ancora pervenuta la fattura
D | Materie prime c/acquisti | 15000
D | Iva ns credito | 3300
A | Fornitori c/fatture da ricevere | 18300*
*15000 + IVA 22%
Esempio 3 – Scritture di completamento
Sono stati venduti e consegnati prodotti per 15.000,00 per i quali la fattura sarà emessa nel prossimo
anno
D | Clienti c/fatture da emettere | 18300
A | Prodotti c/vendite | 15000
A | Iva ns debito | 3300
Esempio 4 – Scritture di completamento
In data 1/11 si ottiene un mutuo di 120.000,00 accreditato sul c/c bancario. Il mutuo verrà restituito
con rate semestrali posticipate di cui la prima di 11.500,00 di cui 6.000,00 quota interessi e 5.500,00
quota capitale
Calcoliamo il rateo passivo: (6000/6) × 2 = 2000
1/12 31/12
D | Interessi passivi su mutui | 2000
A | Ratei passivi | 2000
Esempio 1 – Scritture per la determinazione delle competenze
Vengono calcolati gli ammortamenti di:
Impianti 30.000,00
Automezzi 15.000,00
Mobili e arredi 5.000,00
Brevetti 2.000,00
Costi d’impianto 5.000,00
D | Ammortamento impianti
D | Ammortamento automezzi
D | Ammortamenti mobili e arredi
D | Ammortamento brevetti
D | Ammortamento costi d’impianto
A | Fondo amm. Impianti
A | Fondo amm. Automezzi
A | Fondo amm. Mobili e arredi
Per le immobilizzazioni immateriali non si utilizzano i fondi di ammortamento perché si fa un
procedimento di ammortamento di tipo diretto.
A | Brevetti
A | Costi d’impianto
Esempio 2 – Scritture per la determinazione delle competenze
Sono valutate le rimanenze di magazzino:
Materie prime 100.000,00
Prodotti finiti 50.000,00
D | Rimanenze finali materie prime | 100.000
D | Rimanenze finali prodotti finiti | 50.000
A | Δ rimanenze materie prime | 100.000
A | Δ rimanenze prodotti finiti | 50.000
Postulati del bilancio 36
A seconda della configurazione di reddito presa in considerazione abbiamo regole che presiedono
alla compilazione dei prospetti di bilancio ma anche alla valutazione delle poste di bilancio.
Ipotesi 1 - Reddito realizzato
Il postulato che sta al vertice della piramide è quello dell’utilità.
Il bilancio deve essere utile agli stakeholders (interlocutori sociali: fornitori, clienti, banche,
obbligazionisti, soci, ecc.), fornendo loro informazioni volte ad orientare i loro comportamenti.
Per essere utile, il bilancio deve essere redatto con una periodicità che varia dai 12 mesi, per le
imprese non quotate, ai 3 o 6 mesi per le imprese global player.
Inoltre, il bilancio deve essere neutrale, e quindi con le sue informazioni non deve andare a
privilegiare nessuno degli stakeholders rispetto ad altri.
Questo non significa che alcuni rapporti non siano più importanti di altri (Es: la banca può richiedere
l’elaborazione di alcune situazioni patrimoniali o economiche. Si possono fornire queste maggiori
informazioni, ma con delle situazioni contabili ad hoc, e non con il bilancio.)
Il bilancio è neutrale quando al centro dei conteggi fatti al termine dell’esercizio, prevale il concetto
di REDDITO REALIZZATO, che matura nello scambio e per lo scambio.
Avere un unico reddito inteso come reddito realizzato mette al riparo il bilancio dalle politiche di
bilancio, che nella dottrina contabile ha un connotato dispregiativo in quanto significava andare ad
attribuire al periodo il reddito ragionevolmente conseguito ma quello che si stimava opportuno. (à
se in alcuni periodi il reddito risultava esiguo, si giocava su aspetti come l’ammortamento, che veniva
abbassato).
Il reddito realizzato poggia su 3 pilastri:
Per calcolare il reddito del periodo si DEVE seguire il principio della competenza
1. Attendibilità à
economica, che si esprime nel postulato della realizzazione dei ricavi e in quello dell’afferenza dei
costi.
Preoccuparsi di come si calcola il reddito significa anche preoccuparsi di i processi
come si valutano
che al 31/12 sono ancora processi in corso di svolgimento.
È fondamentale in questo contesto la continuità aziendale (going concern), cioè il presupposto in
base al quale nella redazione del bilancio, l’impresa viene normalmente considerata in grado di
continuare a svolgere la propria attività in un prevedibile futuro, senza che vi sia né l’intenzione
né la necessità di porla in liquidazione o di cessare l’attività ovvero di assoggettarla a procedure
concorsuali.
Senza continuità aziendale non posso applicare i criteri di valutazione previsti dal Codice Civile.
Una volta assodato che l’impresa continuerà a svolgere la sua attività, dovrò valutare le attività e
le passività con ragionevolezza e prudenza, applicando il criterio della convenzione del costo (se
l’investimento è recuperabile in prospettiva, lo valuto al costo; in caso contrario lo valuto ad un
valore minore VPR.)
un bilancio è verificabile se, per