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CONTENUTO DI LIPIDI IN ALCUNI ALIMENTI
Nel pesce ci sono specie
povere di lipidi e specie molto
ricche, questa differenza è
dovuta al fatto che alcune
specie di pesce hanno lipidi
nel fegato e altre specie che
invece localizzano la frazione
lipidica nel tessuto muscolare
ad esempio il merluzzo ha un
fegato che è ricchissimo di
lipidi ma la parte che noi
mangiamo ne ha pochi.
CLASSIFICAZIONE DEI LIPIDI
SAPONIFICABILI: Hanno un acido grasso legato come estere. Se tratto con soda estere
di un acido grasso ottengo un sapone. Determina il valore energetico dei lipidi
alimentari.
NON SAPONIFICABILI: Non contiene acidi grassi. Se la tratto con soda non ottengo un
sapone. Dal punto energetico non ha significato ma ha in realtà un ruolo per
determinare caratteristiche organolettiche e sono contenute vitamine. Dà l’aroma
caratteristico. Gli oli subiscono processi di raffinazione da alcune sostanze chimiche e
portano all’allontanamento in buona parte della frazione insaponificabile che
determina l’aroma. L’olio di oliva invece non viene trattato per cui mantiene l’aroma.
Variabilità degli ACIDI GRASSI negli alimenti
Sono acidi carbossilici a lunga catena. Devono avere un gruppo acido (gruppo
carbossilico) e una catena idrocarburica più o meno lunga. Li consideriamo grassi da 4
atomi di carbonio in su. Nei sistemi naturali gli acidi grassi hanno delle catene molto
più lunghe. I lipidi a lunga catena sono quelli più abbondanti.
Gli acidi grassi possono essere saturi o monoinsaturi. Gli acidi grassi con 18 atomi di C
sono i più importanti e quelli più diffusi in natura. Hanno sempre conformazione CIS.
Se ci sono doppi legami, non sono coniugati.
NOMENCLATURE
Nomenclatura delta: il delta indica il numero del C da cui parte il doppio legame
Nomenclatura omega: Parte a numerare i C dall’ultimo. Gli omega 3 sono acidi grassi
essenziali e secondo questa nomenclatura, partendo dal fondo l’omega è sul terzo
carbonio.
Nomenclatura iupac: parto a contare dall’acido
Siamo in grado di sintetizzare molti acidi grassi tranne quelli che hanno le
insaturazioni sugli ultimi sei atomi di carbonio.
I lipidi solidi a temperatura ambiente sono caratterizzati da prevalenza di acidi grassi
saturi. Viceversa, quando c’è prevalenza di acidi grassi insaturi, la frazione lipidica si
presenta liquida a temperatura ambiente. Ciò dipende dalla conformazione degli acidi
grassi. Le stesse considerazioni valgono per gli acidi grassi trans che avendo una
catena lineare hanno punti di fusione più alti rispetto agli isomeri cis. Gli acidi grassi
trans si formano durante i trattamenti di rettifica degli oli e sono dannosi
Le membrane cellulari lo strato idrofobico è costituito da acidi grassi. L’insaturazione
degli acidi grassi la rende più fluida. La conformazione ha quindi effetti notevoli su
valori funzionali.
ACIDI GRASSI ESSENZIALI
Una sostanza essenziale è una sostanza che non riusciamo a sintetizzare ma che ci
serve per le nostre funzioni fisiologiche. Gli acidi grassi essenziali sono due categorie,
omega 3 e omega 6. Ciò significa che dall’ultimo carbonio inizio a contare, il primo
doppio legame trovato in 3 o in 6 corrisponde a omega 3 e a omega 6. Se introduco
con l’alimentazione questi due acidi grassi, riesco a trasformarli e sintetizzare altri
omega 3 e omega 6.
Se ad esempio, introduco acido linoleico (omega 6) attraverso oli vegetali, gli enzimi
come le desaturasi e le elongasi si occupano di introdurre insaturazioni e pezzi di
catena dalla parte del carbossile non del terminale. Infatti, l’ultimo pezzo della
molecola rimane identico all’acido linoleico perché non riusciamo introdurre
insaturazione e pezzi di catena sugli ultimi sei atomi di carbonio.
Quindi l’acido linoleico è il precursore delle famiglie omega 3 e omega 6.
L’acido a-linolenico non è così diffuso come l’acido linoleico ed è contenuto nell’olio di
soia. Se voglio introdurre acido linolenico nella dieta è consumare olio di soia. Nella
dieta abbiamo più fonti di omega 6 che di omega 3, per cui sono più diffuso gli
integratori di acidi grassi omega 3.
EPA e DHA sono gli acidi grassi essenziali per noi più importanti perché il precursore
(L’acido a-linoleico), non è abbondante nella nostra dieta.
L’olio di pesce è molto insaturi, hanno punto di fusione molto bassi e questo permette
ai pesci di sopravvivere perché permettono alle membrane di mantenere fluidità.
L’olio di oliva ha un % di omega 3 meno dello 0,5% per cui non è il migliore fornitore di
queste sostanze essenziali.
ACILGLICEROLI
Nei nostri alimenti non esistono acidi grassi liberi perché essi danno acidità (Il gruppo
carbossilico conferisce pH acido al prodotto). Gli acidi grassi in natura formano esteri e
il modo con cui esterificano è GLICEROLO + 3 acidi grassi che formano i trigliceridi.
Compongono il 98% di ciò che introduciamo con la dieta.
Si dicono misti quando contengono combinazioni diverse di acidi grassi.
Il punto di fusione del trigliceride dipende dal punto di fusione dell’acido grasso che
contiene. Quando si vuole capire qualità della frazione lipidica di un alimento
difficilmente prendo in considerazione il trigliceride, si fa idrolisi e si analizzano gli
acidi grassi.
Quando l’acido grasso è legato, in ambiente alcalino avviene idrolisi dell’estere che è
rapida e completa, si libera alcol e si forma il sale dell’acido grasso. Il sale prende il
nome di sapone ed è per questo che si parla di lipidi saponificabili.
MONO E DI GLICERIDI
La parziale esterificazione del glicerolo dà mono e di gliceridi che sono una
componente secondaria negli alimenti e non hanno un grande significato nutrizionale.
Hanno però importanza nell’industri alimentare perché sono degli ottimi emulsionanti,
rendono miscelabili sistemi che non lo sono (es. acqua-olio). Funzionano molto bene
da emulsionanti perchè il glicerolo non è completamente esterificato e dei gruppi
ossidrile formano zone di apolarità. Si usano infatti come additivi alimentari
emulsionanti.
FOSFOLIPIDI
Strutturalmente sono analoghi ai trigliceridi strutturalmente:
-Sono costituiti da glicerolo
-Sono i principali costituenti delle membrane cellulari
-Si differenziano per la natura dell’alcool e anche per gli acidi grassi.
Nel momento in cui mangiamo un alimento, mangiamo anche doppio strato
fosfolipidico per cui li introduciamo come tali, anche se negli oli e nei grassi vegetali, i
fosfolipidi sono presenti in concentrazioni più basse perché costituiscono una piccola
porzione rispetto alla quantità di acidi grassi. Non hanno un significato fisiologico
particolare anche se un fosfolipide particolare come la lecitina.
La LECITINA è contenuta in quantità elevate nell’olio di soia. Si usa in additivi
emulsionanti insieme a mono e digliceridi. Si usa anche come integratore alimentare
perché quando questa molecola arriva in circolo, migliora il trasporto del colesterolo.
CERE
Sono sostanze ancora più apolari rispetto a trigliceridi e fosfolipidi. Sono naturali e
apolari perché sono acidi grassi esterificato a un alcol primario con lunga catena
idrocarburica. Vanno da 16 atomi di carbonio fino a 32, per cui la catena lipofila
proviene sia dall’acido grasso che dall’alcol. Per queste caratteristiche di idrofobicità
vengono usate dalle piante per rivestire frutti e semi dall’umidità. Li ritroviamo negli
oli di girasole, nei pinoli e vengono introdotti con l’alimentazione. Nel nostro
organismo vengono idrolizzati. Ciò che ne ricaviamo dal metabolismo sono alcoli a
lunga catena e sono attualmente in fase di studio perché pare abbiano effetti positivi.
Fanno parte della frazione saponificabile.
FRAZIONE INSAPONIFICABILE
E’ una frazione secondaria perché rappresenta in media l’1 o il 2%. La definizione fa
riferimento al fatto che questa frazione non vinee saponificato e rimane alterata dopo
il trattamento basico. Cioè dopo aggiunta di soda non viene modificata dal
trattamento. Rimane una frazione apolare che rimane solubile nei solventi organici.
Ha un ruolo importante per caratteristiche organolettiche, perché se la tolgo, gli
alimenti non hanno sapore. In questa frazione finiscono sostanze idrocarburiche
apolari che derivano quasi tutte dalla
biosintesi dell’ISOPRENE (che porta a sintesi
degli steroli, terpeni). I terpeni e i derivati
hanno ogni 4 atomi di carbonio un metile.
Lo SQUALENE è il precursore di molti steroli. Viene usato per verificare che gli oli di
oliva siano effettivamente di oliva. Si chiama squalene perché lo troviamo in una
concentrazione elevata nell’olio del fegato dei pesci in particolare dello squalo.
TERPENI sono piccole molecole con proprietà aromatiche molto spiccate. L’aroma
caratteristico di molti alimenti è dovuto da queste sostanze. Gli raffinati non hanno più
aroma caratteristico.
I CAROTENOIDI E LE XANTOFILLE (derivati ossigenati) sono molecole colorate.
Il b-carotene conferisce il colore giallo più o meno intenso in diversi oli. L’olio di palma
grezzo è arancione intenso perché contiene quantità elevatissime di carotenoidi. Il
licopene è un pigmento rosso che dà colore rosso al pomodoro.
Le xantofille danno colorazione gialla intensa. Ad esempio, dal mais di estrae un elio
giallo intenso perché si estrae anche questo pigmento.
Parte dell’olio extravergine di oliva, queste sostanze vengono allontanate nel processo
di raffinazione degli oli.
STEROLI
Fanno parte della frazione insaponificabili. Sono alcoli e non hanno gruppi acidi per cui
non subiscono reazioni di saponificazione.
La struttura caratteristica degli steroli è questa. Si differenzia per la catena laterale R.
Gli steroli conferiscono alla membrana caratteristiche di maggiore rigidità. Negli
animali c’è uno sterolo caratteristico che è il colesterolo. Per noi e per altri esseri
viventi è fondamentale. Non è necessario introdurlo con gli alimento ma riusciamo a
sintetizzarlo. Si ha ipercolesterolemia se se ne assumono alte dosi. Il colesterolo si
trova nella frazione lipidica degli alimenti di origine animale. Il tuorlo d’uovo contiene
circa un 30% di lipidi e quindi all’interno l’1% di colesterolo. Dal punto di vista
dietetico è consigliato limitare consumo di uova, burro e grassi animali. Sull’uovo il
discorso è diverso perché l’uovo contiene anche moltissimi fosfolipidi. Altri fonti sono
anima