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Appunti su Notizia bibliografica Ortis Foscolo Pag. 1
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Estratto del documento

Confronto tra Rousseau e gli scrittori primitivi (Bibbia e Omero): impianto artificioso e retorico del

primo vs. innata e forse inimitabile semplicità della letteratura antica:

"l primitivi scrittori, avevano men libri da imitare e meno lettori sazievoli de' quali bisogna oggi

consultare i discordi giudizi, e adulare il loro capriccio di novita [...].

Gli antichi trascrivevano le cose come le vedevano; esprimevano il senso né più né più ne meno che

gli oggetti eccitavano nella lor anima; gli abbellivano de' soli colori che ricavavano dalla propria

immaginazione; ne desumevano sentenze ovvie e dirette, che sono quasi sempre le più utili e le più

vere [...]. Oggi invece ogni scrittore si crede obbligato di percorrere la storia e la letteratura di tutti i

secoli scorsi, d'ogni paese, e di tutte le lingue contemporanee"

Ortis e Werther più semplici ("schietta semplicità"); Ortis meno semplice del Werther, ma piu

originale, specie per il carattere di Jacopo che sembra uscito "dalla natura, e non poteva né

parlare, né pensare, né operare altrimenti"; il disordine dà vita a un "tutto che si direbbe composto

armonicamente di dissonanze"; 3/5

Su Jacopo e sulla tessitura degli avvenimenti: "Circa alla tessitura, era ardita impresa il far venire

nella prima scena un accanito repubblicano, e che nondimeno abborre i filosofici sistemi di libertà;

che non crede nella probità [bontà] naturale degli uomini, e non fida nella giustizia indipendente

dalla forza; che insieme disprezza i tiranni, e nondimeno è costretto a temerli;

cacciato dalla sua patria, sdegna di cercare asilo fuori della terra dove sono seppelliti i suoi padri;

disperato insomma d'ogni consolazione, suicida per indole d'anima e per sistema di mente; e dalla

prima scena condurlo per una lunga serie di affetti, di desideri complicati e di ragionamenti a una

tarda catastrofe, e per via di pochi accidenti";

Catastrofe: mostrata fin dalle prime pagine del romanzo: non si vuole colpire il lettore, ma guidarlo

nei labirinti dell'anima del protagonista suicida; le due passioni diverse combattute tra loro rendono

il carattere tragico e sollecitano la catastrofe; tutte e due le passioni alla fine sono costrette a

congiungersi alla disperazione, affrettando la catastrofe.

Trasfusione dei sentimenti e delle passioni di Jacopo sulle descrizioni della natura: tutto si riveste

dei colori e delle qualità della cupa disperazione di Jacopo; vd. lettera del 13 maggio;

Teresa e il suo sacrificio: personaggio muto e velato (per questo criticato), ma del quale il lettore

immagina i sentimenti dacché si scopre che Jacopo è ricambiato; Teresa simile a molte giovani

italiane che sono destinate alla stessa sorte; critica alla nobiltà e alla tirannide paterna;

Difesa dell'impianto monologico delle lettere, espressa sin dal titolo e conforme al ruolo del

personaggio e allo scopo del romanzo; altri caratteri: accessori

VI. Werther e Ortis

Parere dei critici: l'Ortis sarebbe un'imitazione del romanzo goethiano; l'autore delle lettere non ha

mai letto il Werther; possibilità che la natura abbia dotato due individui diversi, vissuti in due

diversi paesi, di un'indole simile.

In questo capitolo della Notizia sono poste al vaglio entrambe le ipotesi; differenze e somiglianze

con il Werther. suicidio; impianto della struttura epistolare con un unico destinatario.

Il metodo di Goethe seguito nell'Ortis, ma "accresciuto" e "migliorato": originalità del romanzo di

Foscolo; analisi dei differenti caratteri. Conclusione: lasciata ai posteri.

4/5

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher animalunga di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Tatti Silvia.