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CHE COS'È STATO IL FASCISMO?

Com'è nato il fascismo? Come hanno fatto i fascisti a conquistare il potere? Come hanno fatto ad essere in pochi a fare la scalata del potere?

Non esiste fascismo senza senso di fenomeno variegato, non esiste solo il fascismo. Esistono stati modi diversi di essere fascisti. Ancora prima di capire come è stato fondato il fascismo? La prima cosa da capire è che esistono tanti modi di essere fascisti, di pensare fascisti. Questo fenomeno variegato ha continuato a cambiare. Esiste un fenomeno sotto etichetta del fascismo, che ha cambiato e che si è trasformato, e ha preso un'altra forma. Vedremo delle diverse fasistoriche vissute dal fascismo italiano, che corrispondono a modi diversi di essere fascisti, e alla sua evoluzione che si amplifica, acquista sempre più potere, diventa più importante, e alla fine crea uno stato totalitario, diventa l'unico partito italiano. Ma questo processo va a...

fasi.Ma è vero che non esiste solo fascismo ma tanti fascisti? Sicuramente quando pensiamo al fascismo, è un qualcosa di compatto, unitario. Ci ricordiamo i discorsi di Mussolini, la sua retorica, diverse cerimonie, la lotta contro il celibato (il fascismo puniva chi non si sposava, il matrimonio aveva dunque un valore anche politico). Gli italiani si ricordano del fascismo in una certa fase degli anni '30.

VISIONE DI DUE VIDEO:

  1. Discorso famoso e terribile di Mussolini che ha fatto il 10 giugno 1940, quando l'Italia è entrata nella seconda guerra mondiale: è la Dichiarazione di Guerra che fa Mussolini. Hitler e Stalin si stavano spartendo dei territori in Europa (Polonia, Scandinavia, Paesi Baltici...). Mentre Hitler tentava di conquistare la Francia, Mussolini e gli italiani cominciano a temere che la seconda guerra mondiale finisca con loro fuori. Si illudono di poter vincere insieme ai tedeschi, i nostri alleati. Temevano che se Hitler

conquistasse la Francia, l'avrebbe fatta pagare anche agli italiani. Il duce tiene in mano il popolo e che riesce a ipnotizzare la folla, che si comporta come se fosse un'unica identità, tutti in camicia nera, tutti che fischiano, rispondono, urlano al momento giusto.

2. Fascismo più giovane, vicino alle sue origini, fascismo del 1922, il fascismo del Congresso di Napoli. La telecamera commenta che arriva il duce, ma non viene mai inquadrato con la folla.

Il primo video degli anni 40 fa parte della fase dell'accelerazione totalitaria, il fascismo diventa veramente un fenomeno totalitario. Il secondo video del 1922 riporta a qualche giorno rispetto alla Marcia su Roma del 22: non è il primo fascismo, c'erano 100 fascisti. È la fase del fascismo diciannovista. Per crescere il fascismo ha dovuto cambiare molto.

Il fascismo, dunque, non è un fenomeno politico, ma è molto diverso dal nazismo, che ci mette dieci anni a conquistare il potere.

E nel giro di pochi mesi trasforma la Germania. Il fascismo è un fenomeno che evolve in continuazione. Mussolini non acquista subito il potere, i fascisti sono un gruppetto di ex combattenti (un centinaio di persone). Per porre le premesse al potere, vediamo che i fascisti devono cambiare subito: avvengono cambiamenti voluti soprattutto da Mussolini che ha un vantaggio rispetto ai ras, è più capace di capire cosa sta succedendo. Le fasi che vediamo corrispondono ai cambiamenti di obiettivi, ai modi di essere fascisti.

Ora vediamo le fasi del ventennio fascista.

PRIMA FASE: LA FASE DICIANNOVISTA

La prima fase va dal marzo del 1919, quando in Piazza del Sepolcro in centro Milano vengono fondati i Fasci di combattimento: un centinaio di ex combattenti che fondano i Fasci di combattimento; e questa fase va avanti fino alla Marcia su Roma. I Fasci di combattimento non è un partito politico, è un movimento. Non nasce ancora il Fascio, ma i fasci. È un

Movimento di reduci, di ex combattenti convocati a Milano da un leader Benito Mussolini. Mussolini che vuole diventare un punto di riferimento per tutti gli interventisti, per tutti gli ex combattenti, e che nel marzo 1919 lancia questo appello e gli rispondono un centinaio di persone, i quali si vogliono mobilitare per prendere potere e si mettono insieme per cominciare il loro percorso politico. Solo che a Milano nascono i fasci al plurale, il fascismo delle origini, è un insieme di gruppi locali. Allora dal punto di vista geografico, è un fenomeno settentrionale, non per niente nasce a Milano, si sviluppa sostanzialmente nelle città e nelle cittadine della Pianura Padana (della Lombardia, del Veneto, dell'Emilia e qualcosa c'è anche in Toscana), zone dove c'è il biennio rosso, dove ci sono le leghe rosse. Al sud arriverà col tempo, ma intanto è un fenomeno politico settentrionale. Non è un fenomeno unitario,

I fasci non sono nati tutti a Milano: c'è un fascio di Milano del leader Mussolini, c'è il fascio di Piacenza il cui leader è Barbiellini Amidei, c'è il fascio di Cremona il cui leader è Roberto Farinacci, c'è il fascio di Bologna che è Dino Grandi, c'è il fascio di Ferrara e etc. I leader in realtà vengono chiamati come ras, è una parola che viene dall'Etiopia, significa capo locale, i ras erano i veri capi dei Fasci di combattimento. Mussolini nel 1922 si vede poco, perché nel 1919 del Fascismo c'erano tanti capi, che hanno potere a livello locale. I fasci hanno una genesi locale, tanti gruppi locali nelle cittadine della Pianura Padana, che hanno tanti capi che spesso sono in conflitto fra di loro, non vanno d'accordo, ci sono delle ambizioni contrapposte. Farinacci, il ras di Cremona, rimarrà fascistissimo fino agli anni '30 fino a che non vengono

intorno a un leader carismatico, Mussolini. Durante questa fase, i Fasci si organizzano e si diffondono in varie parti d'Italia, ma non hanno ancora raggiunto il potere politico. La seconda fase del fascismo inizia nel 1922, quando Mussolini guida la marcia su Roma e diventa il capo del governo italiano. Questa fase è caratterizzata dalla consolidazione del potere fascista e dalla trasformazione del movimento in un regime autoritario. Il fascismo diventa un sistema politico totalitario, in cui il partito unico controlla tutti gli aspetti della vita pubblica e privata. Durante il periodo fascista, vengono introdotte numerose leggi e politiche discriminatorie, come le leggi razziali del 1938 che limitano i diritti e le libertà degli ebrei italiani. Il regime fascista promuove anche l'ideologia nazionalista e imperialista, cercando di espandere l'influenza italiana in Europa e in Africa. Il fascismo italiano ha avuto un impatto significativo sulla storia del paese e ha lasciato un'eredità complessa. Oggi, il fascismo è generalmente considerato un'ideologia estremista e antidemocratica, associata a violenze e violazioni dei diritti umani.

In uno dei grandi sviluppi economici (fascia settentrionale). Non nasce nella fascia meridionale dell'Italia perché non si era sviluppata abbastanza: era un monto-contadino, immobile, sottosviluppato. Inizialmente troviamo solo il fascismo un po' in Puglia e un po' in Sicilia: qui si sviluppano le leghe sindacali. Si sviluppano dei gruppi locali che non rispondono al duce, ma ai ras: però questi gruppi si scontrano tra di loro. Il fascismo è una somma di ambizioni personali. I leader fascisti capiscono di aver bisogno di qualcuno che media, che fa da giudice nelle contese che spessissimo sorgono tra i fasci locali. Mussolini si affermerà, perché i fascisti capiscono che senza un leader nazionale, il fascismo si sarebbe disgregato: ci sarebbe stato bisogno di un duce. All'ora duce era riservato a D'Annunzio, per la marcia su Fiume.

IL PROGRAMMA DEI FASCI DI COMBATTIMENTO

C'è un'altra questione che rende i fasci deboli.

La questione è il programma: non è per niente chiaro. È persino ambiguo: c'è un'ambiguità dottrinale. Questo programma mette insieme degli obiettivi che non possono stare insieme, che è impossibile raggiungerli insieme, perché alcuni punti vengono dal socialismo (estrema sinistra) e altri da estrema destra (il nazionalismo). Alcuni punti dall'estrema sinistra: il fascismo è repubblicano, ma l'Italia era una monarchia. Voleva dire quindi una rivoluzione politica, scacciare il re dal trono e i Savoia. Nel programma troviamo un altro elemento: l'anticlericalismo, cioè la lotta nei confronti della Chiesta e del cattolicesimo (eppure sappiamo che Mussolini firmerà i Patti Lateranensi). Secondo Mussolini, l'antropologia cattolica (il modo di pensare all'uomo) indeboliva lo spirito combattente dei soldati italiani. "Il popolo d'Italia" è il giornale (di

interventista sinistra) che Mussolini ha fondato (con il sottotitolo: giornale dei combattenti e produttori, per sostenere i lavoratori e lo sforzo bellico). Diventerà poi il giornale italiano del partito fascista.

In Italia era ancora aperta la questione romana è il breve conflitto fra Stato e Chiesa che si era creato nel corso del Risorgimento, perché per creare l’Italia unita era stato necessario cancellare lo Stato Pontificio. Nel settembre 1870 l’esercito italiano era entrato a Roma cancellando quel che restava dello Stato Pontificio. Nasce la cosiddetta questione romana. Da questo momento i papi non si fanno vedere fino al 1922: pensano che l’Italia abbia rubato tutto, tutte le risorse, lo Stato, i cittadini, e i papi si comportano da prigionieri dell’Italia, con lo scandalo dei cattolici di tutto il mondo.

Per di più il papa scomunica il re di Italia, il re di Savoia (dire che questa persona non può far parte della

comunità deifedeli). Il Papa aveva consigliato ai cittadini italiani di non andare a votare, perché significa altrimenti legittimare lo Stato italiano. Si parla dello svaticamento dell’Italia, togliere il Papa dall’Italia.Ci sono altri punti socialisti: la terra ai contadini, le fabbriche agli operai, la distensione e la pace. Poi troviamo altri punti di estrema destra, ad esempio, il fatto che vogliono Fiume e la Dalmazia. Si fa fatica a capire il nazionalismo di sinistra.Era un programma che i Fasci avevano pensato per attirare gli operai, in modo che i lavoratori potessero votare il fascismo e non il socialismo (ma fu un fallimento), e crescono molto poco. Alla fine del 1919 sono cresciuti poco, arrivano circa a 800. A confronto con il socialismo, loro avevano 200mila iscritti. Ai fascisti non importa la logica, la ragione, non importa niente di essere contradditori. Ad esempio Mussolini diventa abile da questo punto di vista, cambia il discorso a seconda degli interlocutori.

Se sta parlando agli interlocutori di destra, gli assicura di alcuni punti, assicurava qualcosa di nuovo. Il fascismo copia dai socialisti, dai nazionalisti. Le persone sono pragmatiche, a loro interessa solo agire, anche violentemente per conquistare il potere. Gli obiettivi col tempo devono essere.
Dettagli
A.A. 2021-2022
35 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luciamajdancic di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del mondo contemporaneo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Bocci Maria.