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L'INFANZIA NELL'ITALIA FASCISTA DI CARLA GHIZZONI

Approfondiamo questo saggio in due parti: scuola ed extra-scuola perché il processo di fascistizzazione avvenne tanto a scuola, quanto nelle attività del cosiddetto tempo libero, nell'extra-scuola. Quindi noi andremo ad affrontare queste due fasi, certamente l'obbiettivo era unico: ovvero agire sul minorenne nell'ottica di creare l'uomo fascista del domani, l'uomo nuovo, l'uomo che sapesse incarnare le credenze e i valori del fascismo.

Iniziamo con l'extra scuola: parliamo di Opera Nazionale Balilla (ONB), un'organizzazione giovanile nata nel 1926 con la legge del 3 aprile numero 2247. Formalmente, la legge ci dice che l'ONB nasce per l'assistenza e l'educazione fisica e morale della gioventù (sappiamo bene che va oltre). L'ONB viene affidata allo squadrista Renato Ricci fino al 1937 ed è posta sotto il controllo del Ministero.

dell'Educazione Nazionale, che si occupava anche di scuola (si occupava dellaginnastica nella scuola elementare, ad esempio).Ma perché Balilla? Perché questo nome? Balilla è il soprannome di un ragazzino il cui nome dovrebbe essere GiovanniBattista Perasso, un ragazzino che nella Genova di metà 700 avrebbe scagliato una pietra contro il nemico austriaco. Èuna leggenda, non si ha certezza, ma la sua figura è stata scalfita nella roccia, cioè è esemplare di un atteggiamentoeroico di un ragazzino, di un minore. Viene assunto il suo nome come esemplificativo di una fetta di minori pronti persacrificarsi per la patria: da qui la scelta del fascismo di farlo suo eroe, suo modello da presentare all'infanzia, la gioventùitaliana. Il Balilla era un eroe a cui ispirarsi, pronto a sacrificarsi per il bene della propria nazione. Tutti i bambini e ragazzifascisti devono fare proprio questo atteggiamento eroico. Il termine

balilla è applicato ai giovani ma viene applicato anche ad altri ambiti come la Fiat Balilla, la radio Balilla. Lo scopo dell'ONB era quello di monopolizzare l'educazione dei giovani. Tutta la vita del giovane era posta sotto controllo del duce, del fascismo attraverso l'extra-scuola e la scuola. Dunque com'era organizzata l'ONB? Era divisa in due rami: il ramo femminile e il ramo maschile. All'interno di ogni ramo, poi, c'era la suddivisione a seconda dell'età.

Ramo maschile: i veri e propri Balilla (8-14 anni) e gli Avanguardisti (14-18 anni).

Ramo femminile: c'erano le Piccole italiane (8-14 anni) e a seguire le Giovani italiane (14-18 anni).

Esistevano delle associazioni in cui i bambini potevano parteciparvi, diverse associazioni che dipendevano dalla strada professionale formativa che un ragazzo prendeva. Un ragazzo che a diciott'anni si iscriveva all'Università poteva aderire ai Gruppi Universitari Fascisti.

Nel 1933 vengono create ulteriori associazioni: dai 6-8 anni i bambini possono partecipare all'organizzazione chiamati figli della lupa (ci andavano sia maschi che femmine). Compiuti i 14 anni, poi, ci sono i gruppi che abbiamo detto prima nella classificazione tra maschi e femmine: il passaggio da un gruppo all'altro era scandito dai riti della leva fascista (un giorno unico per tutta Italia). A 22 anni, invece, potevano iscriversi al Partito Nazionale Fascista. Ovviamente, i ragazzi e i bambini erano facilmente riconoscibili perché indossavano una divisa che era obbligatoria e che si doveva comprare. All'interno di ogni gruppo (ad esempio i balilla, le piccole italiane ecc), c'erano altre suddivisioni: queste suddivisioni rimandano all'impero romano e alle suddivisioni militari. L'educazione di questi ragazzi (soprattutto dei maschi) era un'educazione paramilitare e premilitare. Paramilitare significa che ricalca nei modi l'educazione.femmine. Per i maschi, le attività prevedevano addestramento militare, esercizi fisici, marce, tiro al bersaglio e altre attività tipiche dei militari. Le ragazze, invece, venivano educate secondo un modello più tradizionale, con attività come cucito, ricamo, cura della casa e della famiglia. L'obiettivo di questa formazione era quello di creare cittadini disciplinati, pronti a difendere il regime fascista e ad aderire ai suoi valori. I giovani venivano istruiti a essere leali, coraggiosi, disciplinati e pronti a sacrificarsi per la patria. Il fascismo, infatti, veniva presentato come una sorta di religione laica, con Mussolini come il suo profeta. I giovani dovevano credere in questo messaggio e dedicare la loro vita al fascismo, combattendo per difenderlo. Per sottolineare l'importanza di questa adesione, ai membri dell'Opera Nazionale Balilla veniva richiesto di giurare fedeltà al fascismo. Questo giuramento rappresentava un atto di fede, un impegno a dedicare la propria esistenza al fascismo, alla religione laica del fascismo. In conclusione, l'addestramento dei giovani nell'Opera Nazionale Balilla era simile a quello dei militari e aveva l'obiettivo di formare cittadini disciplinati e fedeli al regime fascista.femmine: Maschi: c'erano esercitazioni con finte armi, marce militari, escursioni e sport competitivi. - Femmine: esercitazioni in ambito di cura e assistenza, economia domestica, decorazione/fioricoltura e ginnastica ritmica. Ma quale finalità specifica ci sono dietro queste attività? Partiamo dai maschi: creare un uomo forte, fisicamente sano e robusto perché destinati ai campi di combattimento. Mussolini voleva una nazione forte, pronta a combattere. Per le ragazze, invece, dovevano prepararsi al compito domestico, all'accudimento del marito e della prole, dovevano essere mogli del fascista e basta. È una donna tradizionale che doveva stare a casa. Queste finalità si rispecchiano bene del DECALOGO DEL BALILLA II e nel DECALOGO DELLA PICCOLA ITALIANA, ovvero un insieme di dieci punti che i bambini e le bambine dovevano rispettare. Anche nel tema scolastico, c'era un'influenza sul fascismo: vediamo come questa bambina che frequenta

La terza elementare scrive questo: si capisce che la bambina sia stata indottrinata in qualche modo al suo destino di massai che l'aspetta una volta grande. Tutte le attività che facevano erano volte al loro futuro, essere donna fascista.

Un'altra attività dell'ONB era l'educazione fisica, che si realizzava in forme differenti a seconda che fosse rivolta a ragazzi o ragazze. Non era la medesima per entrambe. Le finalità volte per i maschi avevano lo scopo di aiutarli a mantenere una buona salute fisica, investire sulla loro forza e virilità, sul coraggio che avrebbero dovuto dimostrare durante il combattimento. Le ragazze avevano una finalità totalmente differente: lo scopo era l'irrobustimento del fisico, in modo che potessero essere pronte fisicamente per il parto, sia prima sia dopo. Il fisico permette di generare figli e in questo caso permetteva di fare figli sani. Lo slogan di Mussolini era "il numero è una forza".

Che spingeva dunque le donne a fare famiglie molto grandi. Venivano date anche dei premi, dei riconoscimenti formali per le famiglie numerose, per celebrare la buona condotta adottata, e anche premi economici per aiutare le famiglie numerose. Gli esercizi adottati dai maschi erano corsa, lotta, esercizi pesanti con coinvolgimenti del corpo pesanti. Per le donne era l'atletica leggera, attività blanda. I ragazzi dell'ONB durante i saggi ginnici e coreografie rappresentavano simboli fascisti, come la M di Mussolini, o la parola duce. Erano esibizioni ginniche e coreografiche. È un risvolto enorme della educazione fascista e serviva a dimostrare a chi assisteva l'armonico collettivo, ossia una collettività che sa essere armoniosa, che sta bene insieme. A cosa serviva mostrare questo armonico collettivo? Serviva per rinforzare l'appartenenza dei giovani al fascismo, all'ONB, mostrare il senso di fedeltà che questi bambini erano chiamati.

L'altro scopo di questo armonico collettivo era dimostrare all'esterno, al nemico che guardava al fascismo. Era un modo per impressionare gli avversari, per far vedere quanto era attivo il fascismo in età giovanile. Mussolini istituì i forum, tra cui lo Stadio Olimpico: enormi complessi di edifici, come spazi dedicati all'attività ginnastica, dove i bambini potevano fare ginnastica.

L'ONB (Operazione Nazionale Balilla) operò anche nell'attività assistenziale, rispondendo alla volontà del fascismo di creare uno Stato sociale, che oggi viene definito come il welfare state, lo stato del benessere. Uno stato che si prendeva carico della salute e del benessere dei propri cittadini. Si interessava del popolo era per avere il consenso delle masse, e il fascismo doveva far conti con una popolazione sana, perché i futuri fascisti dovevano essere virili e coraggiosi.

Il fascismo si concretizza nella scuola, attraverso la

refezione gratuita (cioè la mensa): i bambini potevano chiedere un pasto completo. In questo periodo storico, era presente l'obbligo della scuola ma molti bambini non frequentavano la scuola: con il pasto offerto incentivano i genitori a mandare i bambini a scuola. Inoltre, molti bambini potevano ricevere gratuitamente il materiale didattico che serviva per la scuola. Tendenzialmente tutto questo era destinato ai bambini poveri, ma comunque di bambini poveri ce ne erano tantissimi. Vediamo l'incentivo nei bambini anche al di fuori della scuola. Il fascismo organizza questi periodi di vacanza per i bambini del popolo, a cui accedevano gratuitamente. Questo permetteva Mussolini di ottenere tanti consensi. Il tesseramento all'ONB non era obbligatorio per legge. Ma i dati riportano che il numero di associati crebbe nel tempo, aumentarono sempre di più. Infatti nel 1936 (dieci anni dopo l'istituzione dell'ONB), il 74,7% dei ragazzi fra gli 8 e i 14 anni.

Erano tesserati, e lo stesso per le ragazze (65,9%). Ma perché? Il tesseramento era sponsorizzato dai maestri e dalle maestre della scuola dell'obbligo, e i bambini dunque erano pieni di propaganda condivisa dagli insegnanti. L'altra ragione era una sorta di ricatto, se non aderisci non puoi avere determinate agevolazioni (pasto in mensa, materiale didattico gratuito, vacanza gratuita). I bambini aderivano per ottenere queste agevolazioni.

Nel 1937 l'ONB sparisce, viene inglobata quando viene creata la GIL (Gioventù Italiana del Littorio) che inquadrava i giovani dai 2 ai 21 anni. Troviamo ancora più marcata la militarizzazione dell'infanzia, e la GIL non era posta sotto il ministero dell'educazione nazionale, ma passa sotto il controllo del Partito Nazionale Fascista. Vi è anche un potenziamento di tutte le attività precedenti.

La propaganda era uno strumento elaborato e dato ai bambini per convincerli all'adesione del fascismo.

Un altrostrumento era una rivista, un giornale destinato ai maschi (Il Balilla) e un giornaletto destinato alle femmine (La Piccola Italiana). Utilizza strumenti adatti alla mentalità del bambino, comprensibili, a cui si possa avvicinare.

Dettagli
A.A. 2021-2022
30 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luciamajdancic di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della pedagogia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Debé Anna.