Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ANALISI II
SERIE NUMERICHE
Considero una successione {an}n∈N ⊆ R: la somma finita
a1 + a2 + ... + aN indica con SN, tale da:
SN = ∑n=1N an
Questo termine si chiama SUCCESSIONE DELLE
SOMME PARZIALI, o successione delle ridotte
parziali N-esime.
Il limite per N che tende a infinito di SN ci dà informazioni
sulla somma parziale N-esima.
∑n=1∞ an è una SERIE di termine generale an.
1) CONVERGE se lim SN = l con l ∈ R
2) DIVERGE se lim SN = + ∞
3) è INDETERMINATA se ∃ lim SN
La convergenza della serie non è influenzata dalla convergenza
di an (può convergere anche se an diverge).
Considero due serie ∑an ∧ ∑am, allora:
∑n=m0N an = a1 + ... + an-1, posso scrivere SN = k + ∑n=m0N an
Se prendo una successione dn e una βn = k + dn, se βn converge
converge anche dn.
Per la serie si può partire da qualsiasi termine m0, in quanto
la convergenza dipende dalla "coda" della serie, ovvero dagli
ultimi infiniti termini.
esempio: ∑n=1∞ (-1)n oscilla tra -1 e 0, quindi non ammette limite e
è indeterminata.
Per le serie numeriche NON valgono le proprietà della somma
(non posso spostare gli addendi) dell'ordine: si può cambiare solo
nelle serie a CONVERGENZA ASSOLUTA.
TEOREMA DI CAUCHY
Suppongo di avere ∑an convergente. Dato che SN = ∑n=0N an, posso
scrivere SN - SN-1 + An → SN - SN-1 = An,
dato che Sn converge la differenza fa 0 per n che tende all'infinito
quindi:
∑n=1∞ an è convergente, allora limn→∞ an = 0
condizione necessaria per la convergenza: il limite del termine ge-
nerale esiste e = 0
-1-
∞Σm=1 m/ₘ₊₁ · xm, dove x e' un parametro assegnato.
Applico il criterio del rapporto:
limn→∞ m+1/m = (m+1)/x · x = x
Se x ∈ [-1,1) la serie converge se x ∈ (1,+∞) la serie divergeSe x = ±1 (m+1) diverge
Questa serie chiamano serie di potenze, e convergono semprein un intervallo aperto di convergenza puo convegere anchenegli estremi (ma molto lentamente).
Considero la serie di potenze ∞Σm=0 aₘ · (x-x₀)m e applico il criterio del
rapporto:
Il limite è:
dmm+1/(x-x₀)/m! |x-x₀|, API limite e:
|x-x0| lim aₘ m+1 |x-x₀|/aₘ!
Definisce R raggio di convergenza:
limn→∞ an₊₁/aₘ!
la serie converge se |x-x₀| < R e diverge se |x-x₀| ≥ R
la serie ∞Σm=0 aₘ(x-x₀)m si comporta come un plinio negli intervalliaperti del tipo (x₀-R, x₀+R)
SERIE DI POTENZEChiamiamo g(x): ∞Σm=0 aₘ(x-x₀)m e calcolo limn→∞|am+1|/aₘ
R = {1/t se t ≠ 0 ∞ se t ≠ 0
Abbiamo visto che la serie converge perx ∈ (x₀-R, x₀+R) e non converge se x ∈ (R-R, x₀+R)
La serie g(x) può essere derivata è integrata termine per
la serie in questa proprio serve ANALITICHE!
ex = xm/m!m!EN(x) = |C|xN/m!1
Se scrissi x e faarcio tendere n a 0, la serie tende a 0Una serie converge se ilikteam∞Σm=0
differenza serie di taylor
Una serie convergere se >(&limit;)m→∞
Prenviando e' sirvetti a vàialioe, ne i casi rioi
Esempi: d dx2ex = x.n-m-xm mdx e=edxummy, sevendo
d dx ⎿ x⎾ et dt = ∞Σm=0/m!m
x ∞Σm=0/m!
= extem -x-m
= ex-1
È importante saper riconoscere quando una funzione è continua.
Le operazioni tra funzioni continue sono a loro volta funzioni continue.
P1(x, y) = x e P2(x, y) = y sono a loro volta continue perché sono le proiezioni degli assi.
CONNESSIONE PER ARCHI
Un insieme D in R2 è detto connesso se, presi x1 e x2 ε D, posso mandare da x1 a x2 senza uscire dal dominio.
D in R2 non è connesso se ∃ A, B aperti di D t.c.:
- A ∪ B ≠ ∅
- A ∪ B = D
- A ∩ B = ∅
Quindi se posso spezzare in almeno due pezzi un insieme, questo non è connesso.
Non ho modo di collegare x1 e x2 senza uscire dall'insieme D.
Un insieme è connesso se ∀ A, B aperti, A ∩ B ≠ ∅ sempre
TEOREMA:
prendo φ: I → R, sarà: (inf(φ), sup(φ)) ⊆ φ(I)
⇒ L'immagine di un intervallo è un intervallo.
TEOREMA DEI VALORI INTERMEDI
Sia f: D ⊆ Rm → Rk continua e D ⊂ Rm connesso, allora
⇒ g(D) è connesso (l'immagine continua di un connesso è un connesso)
DIM: (per assurdo o per tnominale), suppongo una tesi non vera ricaviamo una contraddizione.
Suppongo che g(D) non è connesso, quindi:
si ripeter : ∃ A, B aperti di g(D): A, B ≠ ∅, A ∪ B = g(D) e A ∩ B = ∅
Chiamiamo Ā = g-1(A) e B̅ = g-1(B) con Ā e B̅ aperti di D (perché g è continua).
1a osservazione: Ā, B̅ ≠ ∅
2a osservazione: Ā ∪ B̅ = D
3a osservazione: Ā ∩ B̅ = ∅ perché se esiste x nell'intersezione x non va in A né in B, ma dovrebbe
(nel suo supporto A ∩ B̅ = ∅
Quindi D non è connesso = contraddizione.
(nella tesi avevo D connesso e g(D) non connesso)
- 10 -
DEF:
f: D ⊂ ℝ2 → ℝ e differenziabile in x0, y0 ∈ D se ∃ h e k numeri reali t.c.
lim(x,y)→(x0,y0) (f(x,y) - f(x0,y0) - h(x - x0) - k(y - y0)) / √((x-x0)2 + (y-y0)2) = 0
USANDO LE MATRICI
Considero il piano tangente alla funzione in X0 in ℝr :
Z = z0 + ∇T(x0) . (X - X0)
Se il piano di arrivo ha dimensione > 1, f : ℝm → ℝk e come devo scrivere f(x).
f(x) è un vettore di ℝk, (x-x0) è un vettore di ℝm e la norma è presa in ℝk.
Il gradiente è allora una matrice n x k, chiamata MATRICE JACOBIANA, ed esprime il differenziale in forma di algebra lineare.
La formula diventa:
limx→x0 (f(x) - f(x0) - f'(x0)(x-x0) + Θ(∬(x-x0)∬) = 0
CONSEGUENZA:
Suppongo che f sia differenziabile in x0 (devono esistere tutte le derivate parziali).
Ottengo che f'(x0) = f(x) + f'(x0)(x-x0) + Θ(∬(x-x0)∬)
Quindi limx→x0 f(x) = f(x0) → la funzione è continua.
Se la funzione è differenziabile in x0, allora è continua in x0.
La differenziabilità NON dipende dalla coordinata
Somma, prodotti, rapporti e composizioni di funzioni differenziabili sono ancora funzioni differenziabili.
Le proiezioni degli assi x, y e z sono differenziabili, così come somme, prodotti, potenze, seno e coseno.
DERIVATA DELLA FUNZIONE COMPOSTA
Prendo la composizione ℝn ⊃ D
g : ℝk → ℝmf : ℝk → ℝm
g(f(x)) ∈ ℝm
con f e g differenziabili