Aula 2
1. Funzioni di più variabili
Sia D numerico se A è dominato da un sottoinsieme di Rn.
- Di generale Rn {x1, ..., xn} e l'unione della m-line coincidente.
- Ad norma di P, la distanza di P dall'origine O(0,0) P ≈ √x12 + √.
Intorno sferico:
- Dato P0, si definisce intorno sferico centrato P0 e raggio Z se si indica con R.
- B(P0, r) ≡ {P ∈ Rn; ||P - P0|| < r}
Punti di accumulazione e punti isolati:
Dato A⊂R dato P0, si dice che P0 ⊂ P. P0 è accumulazione per A se esiste BP0 containo punti di A.
- ∀Z⊂BP0(P0, r) ⊂ A\{P0}; ∃i>0}
Un punto P0 al dire intorno ad nodo di accumulazione per A, poi ne è in un intorno stretto di P1 int A .
∃BP0(P1∩A\{P0}, ∃i>0}⊃ ∀ ∃ ⊂ ⊂ B(P0, r)⊂A\{P0∪[].
** Punti interni riservi aperti/chiusi:
Per A ⊂ numeri ed A ⊂ si trova intorno di ne tutto contenuto in A.
Per P0 ad frontiera per A, per ogni suo intorno contiene un più di A offro di un complementare.
A⊂Rn si dice chiuso se il suo complementare è aperto.
Chiusura date un insieme A̅ é più piccolo insieme chiuso ordinale A→Ā.A̅→RA.
Funzioni reali di più variabili:
Dominio d'in se per quali di il variabile 2
- Grario: G(f)⊂(iRn, y): ∈(i,x,y) ⊂ A; y = f(x,y_3) (E un sottoinsieme diR2).
- Mei metodo per individuato il grado sopra il inverse e unite via.
Se z = f(x,y); allora; {(x,y,z); Z}
Limiti:
Sia f: A→R. A⊂R. Sia P0 punto di accumulazione per il dominio A di f.
- Dimise che f(x) → L per P_→P0. ∀ϵ > 0 ∃ δ > 0 per P_ ≠ P0, (P0 B(P_∩P_0,_δ))→|f(x) - i|<ϵ, ∀
- Sia f_ L - ∞}
Sia P0 punto di accumulazione per il dominio ⊂ A di f definito in P0 con per P (p, q) (p0, q0).
f : A ∩ Q 3 P0 : P ∈ A ∩ (p ≠ p0, q ≠ q0) → g (p, q) ∈ R
Th. dei succifiti di funzione:
Se per P0 ≠ 0 la funzione f ⊂ A ammette un limite ed questo è unico.
Th. della permanenza del segno:
Se per P0 ≠ 0 la funzione f (p, q) tende ad un limite finito L ≠ 0 ∃ un intorno di P0 per cui risulti: ∃ intorno di punto A tale che ∀ intorno P per la funzione ha lo stesso segno del limite.
Th. del confronto delle successioni:
1) Se due funzioni g (p, q) : h (p, q) tendono allo stesso limite L per P →P0 in g (p, q) ≤ f (p, q) ≤ h (p, q) allora f (p, q) →L.
- d (x, y) ≥ 0 f per x →p0 allora g (p, q) = l g (p, q) : L.
2) Se in un sem. intorno di P0 si ha |g (p, q)| ≤ |f (p, q)| = pag p o significa g = 0 allora anche f (p, q) = 0
3) Se in un sem intorno di P0 si ha |g (p, q)| ≤ |f (p, q)| = pag per f (p, q) = 0 allora anche f (q0, q) = 0
Continuità della f (p, q):
Sia f: A ⊂ A ⊃ P0 ∈ P ⊂ un punto di A è P accetto in f è continua se Px0 o Py0 è un punto di accumulazione per il domino di f si ha che la definizione di limite:
∀P ∈ V (P0): P ∈ A, f (p, q) - f (p0, q0) ∈ 0 ⊃ ic o
e si mantiene al limite di ogni P0 di uno dominio.
Se la f è continua in tutti i punti appartenenti all'insieme numerico (intervallo, prodotto cartesiano o composizione) → f è funzione continua.
Th. di Weierstrass:
Sia f: A → R continua in A (chiuso e limitato) → assume max e min assoluti in A
Derivate parziali:
Rispetto alla 1a variabile: ∂f = lim [f (x + h, y) - f (x, y)] / [h, x = x0, ∂x, y(x, y)∈A
Rispetto alla 2a variabile: ∂f = lim [f (y + h, x) - f (y, x)] / [h, y = y0, ∂y, x(x, y)∈A]
f si denomina e si assumete derivate parziali in ogni punto del suo dominio.
Derivate direzionali:
Sia f: A → R, A 2 R aperto, P0 = (x0, y0) ∈ A
Fissata una direzione v (h, k) con h2 + k2 = 1 si definisce la derivata direzionale di f in P0 lungo v come lim [f (x0 + th, y0 + th) - f (x0, y0)] / t per t ≠ O e se tale limite f si limita → f è derivabile lungo v con d(x0, y0) ∈ f
Differenziabilità:
Sia f: A → R, A2 c aperto R ∩ A. Supponiamo che f sia derivabile in P0 f è DIFFERENZIABILE in P0 (∂u, x, y):
- dx f (x, y) = dy f (x, y) dy - f f (x0, y0) ≤ E
3.
Sia l = ∫ab |φ'(t)| dt: lunghezza dell'arco orientata
Integrali curvilinei di varietà.
Sia γ: [a, b] → ℝn un arco di curva regolare col vertice γ, e sia ƒ: A ⊂ ℝ uno di n-variabili.
A ⊆ ℝn → ℝⁿ
Si chiama integrale curvilineo di ƒ lungo γ: ∫ab ƒ φ(t) |φ'(t)| dt
Proprietà: l’integrale curvilineo è invariante per parametri equivalenti e cambio di
⇒ cambiando dom.:
- g: [c, d] → [a, b], derivabile, invertibile
- Se g der.essere:
- ∫ab ƒ(φ(t)) |φ'(t)| dt = ∫cd g'(x(t)) |φ(g(x(t)))| dg(x(t))
Quindi si g varia, l’integrale non cambia
Curvatura:
Bisogna introdurre il vettore tγ = T(t₂), k(t)
K(t) := T’(s) = T’(s); N(s) = N(t); N (t) = nuovo numerale
La curvatura numerale fa variare della traiettoria:
Se k(s t), 0 → y e cerca
Raggio di curvatura:
1/k(s) se y non curva nello spazio si definisce un altro vettore B = T^ ∧ N
B(s): verso Biunivoco
T,N,B: terna univoca
3. Campi vettoriali
Forme differenziali
Definizione del pacchetto di campo vettoriale su ℝ3 = Emo è la funzione che ad ogni punto associa un
vettore
F: A → ℝ3 A ⊂ ℝ3 aperto, F(x,y,z) = ∫(x,y,z) ƒ(x)(y,z); b(x,y); c(x,y,z)
- Ad campo vettoriale è associata una forma differenziale (lineare)
- ω(x,y,z) = a(x,y,z) dx + b(x,y,z) dy + c(x,y,z) dz
- Su generale si ω un'applicazione lineare L: ℝ3 ℝ
- Se coordinato A: matrici tipo A: [u v] A: v
- ω(x,y,z) = a(x,y,z) h1 + b(x,y,z) h2 + c(x,y,z) h3 = ⟨F(x,y,z), h⟩
Integrali tripli
[a1, b1] x [a2, b2] x [a3, b3] ⊂ R. limitata su Q = [a1, b1] x [a2, b2] x [a3, b3].
Si definisce l'integrale triplo ∫∫∫Q f(x,y,z) dxdydz
Secondo teorema, se A ⊂ Q e R continua su ∫∫∫A f(x,y,z) dxdydz = ∫A f(x,y,z) dz dy dx cioè si può ridurre in una unica integrale.
Sia A ⊂ R diminuita A di due variabili (teorema Fubini - Tonelli) se è integrabile su A la funzione estendete f(x,y) su Z.
La 4a è la misura tridimensionale di A (Volume) è: m(A). ∫∫∫A A dx dy dz.
Facilità di calcolare
Integrazione per per fix = deve valere che A = { (x,y,z) : (x,y) ∈ D, g1(x,y) ≤ z ≤ g2(x,y) } D dominio regolare del piano { x,y } gi = g2 continue
Sia f : A → R continua, vale che: ∫∫∫A f(x,y,z) dxdydz = ∫D ( ∫g1(x,y)g2(x,y) f(x,y,z) dz ) dxdy
Integrazione per strati e deve valere che A = { (x,y,z) : h1 z ≤ h2, (x,y) ∈ D(estra) }.
Dove h ≤ h1, h2, continua che D(estra) è un dominio regolare.
Sia f : A → R continua, se è integrabile vale
∫∫∫A f(x,y,z) dxdydz = ∫D ( ∫h1(z)h2(z) f(x,y,z) dydx dz ) dzdy dx
Applicazioni dell'integrale triplo
Massa di un corpo con densità δ(x,y,z) che occupa una regione A dello spazio:
M = ∫∫∫A δ(x,y,z) dxdydz = ∫D ∫h1(v)h2(v) hδ(x,y,z) dxdydz
Baricentro di un corpo si riduce a B(x0, y0, z0)
x0 = 1/M ∫
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