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Nonostante, come scritto nel bando pubblicato dal Miur, sia espressamente vietato portare dispositivi tecnologici per affrontare il test ingresso Medicina 2019, ogni anno non mancano segnalazioni a riguarda.

C’è sempre chi pensa infatti di fare il furbetto e decide di aggirare, o almeno ci prova, i divieti imposti. Quest’anno è toccato all’ateneo di Palermo dover affrontare una situazione di questo tipo. Ecco cosa è successo!

Test ingresso Medicina: cosa è successo

Un kit, composto da una collana all'interno della quale si nasconde una sim, venduto a 240 euro agli aspiranti medici. Insomma un vero e proprio cellulare con il quale i candidati avrebbero potuto ricevere notizie dall’esterno ed affrontare in modo certamente più semplice il Test ingresso Medicina 2019, commettendo però un vero e proprio atto illegale. E’ questa la notizia che da giorni circolava nel capoluogo siciliano e che ha portato il rettore dell’ateneo a presentare un esposto alla polizia che sta provvedendo ad accertare eventuali ipotesi di reato.

Test ingresso Medicina: aumenta a sorveglianza

E così l’ateneo palermitano è dovuto correre ai ripari. Come riporta il sito ‘Repubblica.it’ oltre ad intensificare i controlli, sono stati anche aumentati gli addetti alla sicurezza, ovvero i vigilantes che controlleranno che non ci siano irregolarità durante lo svolgimento del test. Se infatti di norma i sorveglianti sono uno ogni 25/30 ragazzi, a Palermo saranno uno ogni 13 aspiranti medici: in tutto quindi saranno circa 200. Non solo, zaini e cellulari anziché esser lasciati fuori dall’aula, verranno raccolti in un punto dell’università distante da dove si svolgerà la prova così da evitare possibili attivazioni di bluetooth. Insomma, per i copioni sarà dura spuntarla!

Manlio Grossi