Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 35
Tesina sulla mafia Pag. 1 Tesina sulla mafia Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesina sulla mafia Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesina sulla mafia Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesina sulla mafia Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesina sulla mafia Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesina sulla mafia Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesina sulla mafia Pag. 31
1 su 35
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi
tesina di maturità che descrive la mafia


Sintesi Tesina sulla mafia

La mafia viene presentata in questa tesina di maturità come un grande problema che affligge in particolar modo l'Italia, diffondendosi però nel resto del mondo. Charles Dickens nelle sue opere denuncia la situazione sociale disagiata della classe lavoratrice; molto importante il suo contributo con l'opera "Oliver Twist", in cui lo scrittore descrive la storia di un bambino-lavoratore e da numerosi giudizi sul piano sociale. In ambito letterario viene descritta l'opera letteraria di Tomasi di Lampedusa che afferma come la situazione sociale in Sicilia stia cambiando nel corso del 1800, anche se ancora esempi della tradizione permangono.
Molto importante è anche il contributo di Verga che passa in rassegna tutte le classi sociali costituenti la società italiana. Per lo scrittore nella società umana si ha una lotta per la sopravvivenza, in cui il più forte schiaccia il più debole. Egli appartiene alla corrente letteraria del verismo secondo cui importante è la rappresentazione del reale e un interesse nei confronti del popolo, gli ambienti rurali e le classi inferiori.
La mafia inoltre viene descritta nella tesina multidisciplinare anche in ambito letterario, infatti, in "Giorni della civetta", Leonardo Sciascia descrive la vicenda del capitano Bellodi, che deve svolgere un'indagine su una vicenda a sfondo mafioso. In quest'opera viene presentata la figura del padrino e quella del Capitano.
Sul piano storico vengono analizzati i rapporti tra mafia e Chiesa, con quest'ultima sempre schierata dalla parte del potere in Sicilia. La Chiesa era sempre utilizzata come strumento in chiave antisocialista. Solo don Luigi Sturzo, infatti, si impegnò per aiutare le classi sociali più deboli. A partire dagli anni Ottanta e Novanta del 1900 essa si schierò contro la mafia, in seguito agli episodi violenti che si verificarono (per esempio gli assassinii di Flacone Borsellino). La mafia da fenomeno radicato nelle aree agricole del sud Italia diventò un fenomeno maggiormente radicato sul territorio nazionale, legato al mondo della prostituzione, del contrabbando e dei traffici illeciti. Nel 1962 fu creato un organo per combattere la mafia, la Commissione antimafia; questa grave piaga nazionale riuscì anche a radicarsi all'estero, soprattutto negli Stati Uniti, mantenendo contatti e stretti legami con le cellule mafiose italiane.
Il fenomeno era diffuso soprattutto nelle regioni del Sud: Sicilia, Calabria, Puglia e lo Stato italiano difficilmente riusciva a contrastare il problema. La tesina mostra quindi come la mafia sia una piaga che ancora oggi lo Stato italiano non è riuscito del tutto a sconfiggere.

Collegamenti

Tesina sulla mafia

Inglese: Charles Dickens and the Realism.
Italiano: Tomasi di Lampedusa, Verga e il verismo, Leonardo Sciascia e "I giorni della civetta".
Storia: La mafia.




Altre tesine sulla mafia

Mafia - Il silenzio di uno Stato- Tesina che attraverso la storia e la letteratura descrive la mafia.
Mafia e questione meridionale- Tesina multidisciplinare sulla mafia e sulla questione meridionale.
Cento passi contro la mafia- Tesina multidisciplinare sulla mafia e gli anni Sessanta in Italia.
Turismo e mafia- Tesina per tecnico turistico sui rapporti tra industrie turistiche e mafia.
Mafia - Storia di una piaga siciliana- Tesina multidisciplinare sulla mafia nei suoi vari aspetti.
Stato contro la mafia- Tesina sulla lotta contro la mafia nel periodo post-unitario e durante il regime fascista.
Mafia: dal gabellotto a Gomorra- Tesina che tratta della mafia nelle varie discipline di studio.
Lottare per la giustizia- Tesina che tratta della mafia dal punto di vista letterario.
Estratto del documento

Charles Dickens

In most of his works, Dickens develops social

themes and denounces the conditions of

the poor working-class.

Is for this reason that he’s known also as a

realist writer: in “Oliver Twist” for example

we found a convinced description of the

little children-workers (based on the

personal experience of the author) even if

the description is rich of intrusions of the

author that gives moral and social judges.

Charles Dickens

Nella maggior parte delle sue opere, Dickens

sviluppa temi sociali e denuncia le condizioni

dei poveri della classe operaia.

È per questo motivo che egli è conosciuto

anche come scrittore realista: in "Oliver Twist"

per esempio abbiamo trovato una convinta

descrizione dei bambini-lavoratori (sulla base

della esperienza personale dell'autore), anche

se la descrizione è ricca di Intrusioni

dell'autore, che dà morale e sociale giudici

Tomasi di Lampedusa,

“Il Gattopardo”

“ Il Gattopardo” è un romanzo storico ambientato in Sicilia

all’epoca della fine del dominio Borbonico e mette in scena

il forte contrasto tra “vecchio” e “nuovo” incarnato dai due

protagonisti, il principe Fabrizio Salina e il nipote Tancredi.

E’ il secondo che comprende quanto veramente sta

succedendo alla società: nonostante tutto sembra in fase di

cambiamento, in realtà ogni cosa rimarrà com’era nella

tradizione, è dunque necessario un intervento per dirigere i

mutamenti verso i propri interessi.

Nonostante l’impianto sia storico il libro è tutto impregnato da

una sensibilità decadente che maschera i temi del

nichilismo e della morte.

Anche per quanto riguarda la narrazione si ammette che

nonostante l’impianto naturalistico, tutto sia comunque

filtrato dagli occhi del protagonista. 

Verga e il Verismo

L’importanza dell’opera

 L’ideologia

 Lo stile narrativo

 Il ciclo dei vinti

 I Malavoglia

 Le novelle

 Il verismo

 Differenze fondamentali tra verismo e nat

 uralismo 

Il ciclo dei Vinti

Il ciclo di romanzi si ispira al modello diffusa dai

“Rougons-Macquart” di Zola.

Verga intende disegnare un quadro completo della

società italiana, passando in rassegna tutte le

classi, senza tuttavia un intento scientifico come

era quello dell’autore francese.

Verga vuole focalizzare la sua attenzione sui Vinti

mettendo il luce le leggi materialistiche che

muovono il volere dell’uomo.

Il Ciclo doveva essere composto da cinque romanzi “I

Malavoglia”, “Mastro Don Gesualdo”, “La duchessa

di Leyra”, “L’onorevole Scipioni”, “L’uomo di lusso”,

solo i primi due saranno portati a termine. 

L’ideologia

La società umana è dominata dal meccanismo

della “lotta per la vita” (Darwin) in cui il più

forte schiaccia il più debole. Gli uomini non

sono mossi da ideali ma da interessi

economici (Mastro Don Gesualdo).

Come ogni legge naturale,anche quella della

lotta per la sopravvivenza è immutabile ed

universale, dunque non vi sono alternative

al tipo di società vigente, né nel passato, né

nel futuro (pessimismo). 

Lo stile narrativo

Alla mancanza di fiducia nella possibilità di modificare la realtà,

dominata da una legge naturale immutabile, corrisponde la

mancanza di un intervento del narratore nel romanzo a

suggerire comportamenti, giudicare azioni e pensieri dei

personaggi.

Il narratore si cala completamente nel personaggio, parlando la

sua lingua, pensando con la sua mentalità, agendo secondo i

suoi principi.(“regressione”).

Il narratore non informa sul carattere dei personaggi e sulla loro

vita prima dell’inizio della storia.

Tutto è raccontato dalla voce della logica popolare, basata

sull’utile e l’interesse personale, priva di sensibilità e

altruismo. 

Il verismo

Il verismo non può propriamente essere definito

una corrente letteraria con una linea di

pensiero e un programma proprio, come lo

era il Romanticismo o il Naturalismo francese.

Nulla accomuna gli scrittori che di solito si

tende a collocare in questo “stile” se non un

gusto di fondo perla rappresentazione del

reale e un interesse verso il popolo, le classi

inferiori e gli ambienti rurali.

Si tende addirittura a definire veriste le sole

personalità di Verga, Capuana e De Roberto.

Differenze fondamentali tra

verismo e naturalismo

DIFFERENZE IDEOLOGICHE

DIFFERENZE FORMALI Zola crede nella funzione

Il narratore di Zola racconta

 progressiva della letteratura,

la vicenda dal punto di che per Verga non può nulla

vista dell’autore, per modificare la legge della

intervenendo spesso con lotta per la vita.

giudizi morali, mentre

Verga si eclissa nel L’intellettuale deve farsi

personaggio, attraverso la attivo portavalori del popolo

cui spetta il compito di

“regressione” cambiare la società (Zola).

Non è difficile comprendere

 L’intellettuale deve limitarsi

la distanza tra narratore e a “trarsi fuori del campo

autore, attraverso gli della lotta per studiarla

inrterventi di quest’ultimo senza passione e rendere la

sulla realtà che narra. scena nettamente coi colori

adatti” (Verga).

 Le novelle

L’importanza delle novelle consiste nel fatto che esse

fanno come da “schizzi preparatori” per i romanzi

del Ciclo dei Vinti.

La prima raccolta “Vita dei campi” (1880) risente

ancora di un sentimentalismo romantico e di una

mitizzazione dell’ambiente rurale, anche se già è

applicata la tecnica dell’impersonalità.

Più coerenti alla “conversione” verghiana al Verismo

sono le “Novelle Rusticane” (1883), ambientate in

una Sicilia rurale e aspra, governata dalla legge

dell’utile che causa miseria e soffoca i sentimenti.

Le raccolte di novelle degli ultimi anni della

produzione di Verga poco hanno di originale e

segnano più che altro una regressione dell’autore,

che si limita prevalentemente alla rielaborazione di

racconti già stesi. 

Leonardo Sciascia

Noto per il suo forte impegno di indagine della realtà siciliana,

Sciascia analizza la società con un metodo razionele e

materialistico di stampo Illuminista.

Credendo in un possibile miglioramento della società

realizzabile grazie all’uso intelligente della ragione, incarna i

valori ideali in personaggi virtuosi come il capitano Bellodi.

Il rigore dell’indagine ha condotto tuttavia Sciascia a un

pessimismo cinico, che dà vita a uno stile ironico, amaro e

sarcastico.

Con “Il giorno della civetta” per la prima volta la mafia è

messa al centro di un’opera a larga diffusione.

 Il giorno della civetta

Si tratta di un “giallo” costruito su un delitto di

mafia seguito dall’indagine del capitano Bellodi.

Le due personalità più affascinanti ed

emblematiche sono appunto quelle del capitano

e del Padrino, don Mariano.

Il primo rappresenta l’Italia dell’unità, basata sulla

giustizia e la libertà, ma anche sul sopruso e lo

scarso intervento al Sud; il secondo è portavoce

dei valori di un mondo arcaico e feudale, di

stampo prettamente mafioso e retto da alcuni

capisaldi come la famiglia e l’onore. 

L’importanza dell’opera

Grazie alla lucida analisi delle problematiche

della Sicilia contadina post-unitaria, condotta

nelle pagine dei “Malavoglia”, Verga ci

permette di ricostruire un quadro dettagliato

delle condizioni di vita di un mondo lontano

dalle ricche terre piemontesi, unito all’Italia

solo sulla carta, in realtà ancora governato

da una mentalità ottusa di stampo

monarchico e tradizionalista.

 I Malavoglia

Sono il primo dei cinque romanzi del “Ciclo de Vinti”, scritto nel 1881.

Raccontano la drammatica vicenda di una famiglia scossa

dall’irruzione del progresso dinamico e feroce nel quotidiano statico

e tradizionalista.

Viene completamente smantellato il mito di un mondo rurale idillico e

fiabesco, in favore di una società retta dalla legge dell’utile.

Nonostante sia ormai del tutto impregnato da un pessimismo

immutabile, l’autore non rinuncia ad alcuni valori ideali che proietta

in personaggi privilegiati, ma sempre tristemente schiacciati

dall’interesse e dal progresso (alla divisione dei personaggi in

“buoni” e “cattivi” corrisponde un tipo di narrazione bipolare).

L’azione ha luogo nel 1863, nella Sicilia post-unitaria che viene a

conoscenza delle trasformazioni e delle “modernità” della società

italiana (leva obbligatoria, tasse, treno, telegrafo…).

Nonostante questi cambiamenti tuttavia i valori che muovono la

società rimangono gli stessi e le classi che la compongono, seppur

scosse dal cambiamento si mantengono per tutta la vicenda.

 Mafia e Chiesa

Nei primi contrasti tra mondo contadino e proprietari terrieri dei Fasci

Siciliani la Chiesa ha preso le parti del potere al governo con

eccezionali episodi sporadici di sodalizi (solo verbali comunque) tra

clero e rivoltosi.

La mafia in particolare, negli anni in cui le ribellioni si facevano più

sanguinolente e maggiormente coatte dal punto di vista ideologico,

fu sempre usata (in collaborazione con gli eserciti regolari) come

silenziosa e infallibile arma contro la minaccia socialista.

Solo don Luigi Sturzo, nominato capo del nascente PPI, si impegnò per

alleviare le condizioni di vita degli strati più disagiati della

popolazione attraverso la creazione di una Cassa Rurale Cattolica

(vi furono però episodi in cui la Cassa si legò ai gabellotti mafiosi

nella lotta contro la “concorrenza” delle cooperative socialiste).

In generale il motto di quegli anni fu universalmente “IN NOME DELLA

LOTTA ANTICOMUNISTA, TUTTO E’ GIUSTIFICABILE”.

Nel secondo dopoguerra la lotta fu condotta da una sinistra scarna e

minoritaria, qui nacque la tuttora diffusa opinione “La mafia è

un’invenzione dei comunisti”.

A seguito dei violenti e numerosi attentati degli anni ‘80 e ‘90 vi fu

una più netta presa di posizione del clero, aumentarono gli episodi

di “martirio” e furono emesse le prime condanne:

Il Vangelo è assolutamente incompatibile con la mafia e chi collabora

con essa o ne è parte, è dichiarato fuori dalla comunione della

I traffici

La prima mafia era “rurale”, legata cioè alla realtà agricola del

 Sud, dove in cambio di protezione dispensava impieghi, sicurezza

economica e una relativa pace sociale.

All’incirca negli anni della Seconda Guerra Mondiale, la malavita

 cominciò ad interessarsi al nuovo business dell’industrializzazione,

che assicurava capitali più facilmente accumulabili e monetizzabili.

Nei primi anni Cinquanta le organizzazioni scatenarono lotte per il

 controllo di nuovi affari clandestini ma redditizi come la

prostituzione, il contrabbando, le scommesse clandestine.

Negli anni Sessanta con lo spostamento dei clan nelle grandi città,

 la mafia mise le mani sugli appalti pubblici, controllando piani

regolatori e speculando indisturbatamente nel settore edile.

Risalgono agli anni Settanta le aperture verso traffici

 estremamente lucrosi: l’organizzazione si preoccupò di investire

nuovi capitali in settori pericolosi quanto proficui come quello delle

armi o della droga. 

La mafia nella storia

Mafia e stato liberale: dopo l’unità d’Italia

 Mafia e Fascismo: il prefetto Mori

 

Le stragi

In concomitanza con l’inizio delle operazioni speciali e

dei maxiprocessi per mafia sono proliferati gli attentati

a membri di clan, uomini di polizia,magistrati, giudici e

perfino giornalisti coinvolti nella lotta.

Un esempio sono le uccisioni dei procuratori della

repubblica Costa e Chinnici, del segretario regionale La

Torre e del generale dei carabinieri Dalla Chiesa.

Più recenti i casi dei giudici Falcone e Borsellino, uccisi

nel 1992.

La strategia dell’eliminazione fisica degli uomini di

giustizia, per quanto efficace si rivelerà alla lunga

controproducente in quanto lo scalpore provocato

dalle stragi aiuterà una più rapida riorganizzazione

degli organi statali preposti alla lotta contro le cosche.

Il pentitismo

Per contenere la furia della criminalità organizzata,

ormai radicata in tutto il mondo, lo Stato si

impegnò a incentivare nuove azioni investigative.

A questo proposito furono create la DIA (Direzione

Investigativa Anticrimine) e la DNA (Direzione

Nazionale Antimafia) che ottennero successi con

Dettagli
Publisher
35 pagine
3660 download