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Classe: V°At
A.S. 2007/2008
Mappa Concettuale
Tic:
I pizzini come mezzo
di comunicazione
Geografia:
Chicago, la città del
vento. Storia dell’arte:
Intervista a
Letizia
Battaglia, la
donna contro la
mafia.
Inglese:
The history of
Al Capone Storia: la mafia, storia
d’immigrazione e
violenza fra Italia e
Ricevimento: America.
Cenni del turismo a
Las Vegas,
Presentazione del
parco letterario di
Sciascia inserito
nell’itinerario di
viaggio. 2
Française:
La Sicile, la terre
de la passion, des
citrons & des
coquilles Lettere:
Sciascia, un
Etat: Libero Grassi, neorealismo
contro il racket e politico.
l’usura.
Introduzione
”Tutte le associazioni segrete – che quale ne sia il fine- usano il crimine come mezzo, si
somigliano non solo nella struttura organizzativa e gerarchica, ma anche nella ricerca di
espansione, intorno a sé, di un contesto silenzioso omertoso e di protezione. Tanto più una
società si riconosce nelle leggi che le associazioni segrete vogliono ignorare o abbattere, e
se ne sente garantita, tanto meno diffusa sarà, intorno al raggruppamento clandestino, il
contesto direttamente o indirettamente protettivo.
Nel fenomeno mafioso, di cui di solito si fa richiamo a paragone di ogni altra associazione
segreta criminale, il tessuto protettivo che lo circonda è così variamente intramato e
complesso, così durevole e tenace, che la paura finisce con l’apparire elemento
secondario.
Se poi si tiene presente che la mafia, non è mai stata considerata – se non dal fascismo-
come fatto eversivo dell’ordine costituito, ma piuttosto come sistema parallelo o speculare
rispetto all’altro e con l’altro connivente o addirittura integrato, le ragioni della protezione
che in un’intera società più o meno consapevole la accorda appaiono del tutto evidenti.
Ed è, in effetti, da questa condizione “esterna” che la mafia deriva da una compattezza
“interna”, per cui la rivolta di qualche suo affiliato, se si fa “delazione”, viene
oggettivamente, e persino clinicamente considerata pazzia. [...]
1 2
P oteva un Paese con oltre 7000 chilometri di costa e ai primi posti, a livello
mondiale, tra le mete turistiche più ricercate, rimanere estraneo agli affari delle mafie?
Infatti, no, perché la mancata crescita del valore aggiunto delle imprese meridionali
causata dalla presenza evasiva della criminalità organizzata è valutabile in 7,5 miliardi
d’euro l’anno. La stima, interessa soltanto le imprese sotto i 250 addetti, e fa riferimento
alla metà, pressappoco, delle attività economiche meridionali e pertanto costituisce una
cauta misura del fenomeno complessivo.
1 : Con riferimento alla vicenda dl primo pentito di mafia Leonardo Vitale, della famiglia di Altarello di Baida,
comandata dallo zio e che già a metà degli anni settanta si recò spontaneamente dai giudici a raccontare che
cos’era Cosa Nostra. In seguito dopo una perizia psichiatrica venne considerato pazzo e internato in un
manicomio criminale a Barcellona Pozzo di Gotto, e assassinato nel 1894. Non fu però mai avviata un’indagine
sulle affermazioni di Vitale, dichiarazioni che poi Falcone Trovo veritiere e confermabili nelle dichiarazioni di
Buscetta.
2 : Da “L’espresso” del 27 aprile 1980, articolo redatto da Leonardo Sciascia. 3
In Sicilia la classe dirigente non vuole un modello turistico centrato sulla
valorizzazione delle proprie risorse territoriali, ma punta sulle grandi strutture par fare
affari e continua a dilapidare le risorse territoriali. Una conferma che il business del
turismo è entrato tra i più lucrosi affari della criminalità organizzata viene anche dal
sequestro dei beni appartenuti a Bernardo Provenzano. C'era proprio il boss di Corleone
dietro un residence a San Vito Lo Capo, una delle spiagge più frequentate dal turismo in
provincia di Trapani.
Tra i beni sequestrati a Provenzano, c’è anche una società turistica e tre immobili
nella stessa località balneare. Il valore dei beni ammonta a circa 1 milione di euro. Secondo
il provvedimento emesso dal Tribunale di Palermo, un imprenditore edile, durante la sua
detenzione in carcere, avrebbe richiesto al boss di Corleone le istruzioni proprio per la
vendita degli appartamenti. Le intercettazioni e il successivo sequestro dei ''pizzini'' hanno
chiarito che Provenzano aveva impiegato, secondo gli investigatori, capitali accumulati
attraverso le estorsioni per la costituzione della società e la costruzione degli
appartamenti. Il boss corleonese avrebbe gestito quest'attività tramite un prestanome,
Santo Schimmenti, in passato condannato per mafia.
Ed ha destato un certo scalpore il sequestro dell'hotel Hilton di Porto Rosa (Messina)
nel Maggio scorso, relativo non all'attività alberghiera ma all'immobile, di proprietà della
società "Eurocostruzioni" di Catania coinvolta nell'inchiesta condotta dal sostituto
procuratore Antonino Fanara. Secondo l'accusa, la società avrebbe gonfiato i costi
sostenuti per realizzare il complesso turistico. L'hotel è gestito in franchising, e la società
Hilton è estranea al fatto oggetto d’indagine. Per consentire la prosecuzione dell'attività
dell'albergo, la Procura di Catania ha disposto il sequestro preventivo di un terreno ubicato
nel territorio di Paternò (Catania), appartenente sempre alla "Eurocostruzioni", e di valore
pari a quello dell'immobile di Porto Rosa.
Tecnicamente la procedura si chiama "sequestro per equivalente". Un attentato
incendiario, invece, ha colpito, nel maggio scorso, il villaggio Serenusa Hotel di Licata, del
gruppo Maresca, dove ignoti malviventi hanno appiccato il fuoco all'escavatore di una delle
imprese impegnate nella realizzazione della struttura turistica. La pista maggiormente
battuta dagli investigatori rimane, in ogni modo, quella del racket delle estorsioni.
Ed è proprio il settore della balneazione tra quelli più esposti alle richieste estorsive.
Un'estate tranquilla, per gli operatori, significa sborsare anche diecimila euro. Ma la cifra
può essere anche maggiore giacché il tariffario è gestito come un vero e proprio studio di
settore che tiene conto del giro di affari, della località. Il fenomeno è localizzato
principalmente nelle quattro regioni dell’Italia meridionale. Da quanto è emerso in
un'udienza del processo per l'operazione Grande Mandamento, le cosche palermitane
avrebbero imposto il pizzo anche ad alcune strutture turistiche del ragusano.
Nel febbraio 2007, a quasi otto anni dall'avvio delle indagini, sono arrivate le prime
pesanti condanne nell'ambito del processo su una serie di intimidazioni, estorsioni e
sabotaggi al Club Med di Cefalù. Dietro alla vicenda storie di dipendenti stagionali costretti
ad eseguire ore di lavoro straordinarie non retribuite, estorsioni, danneggiamenti, furti e
caporalato. Gli imputati che coprivano importanti incarichi nel villaggio turistico sono stati
anche accusati di avere utilizzato mezzi illegali per ottenere una gestione più economica e
ricevere vantaggi personali. Lo stesso Club Med si è costituito parte civile nel
procedimento.
Agli inizi degli anni novanta, in Sicilia è entrato in crisi un sistema in cui l'acquisizione
del consenso era garantita dall'uso spregiudicato e incontrollato della spesa pubblica, da
una crescita dei redditi e dei consumi senza sviluppo e senza autonomia, drogata
dall'assistenzialismo e dalla corruzione, da una gestione dissennata del territorio e delle
sue risorse. Da quegli anni la Sicilia è ancora alla ricerca di un nuovo modello di sviluppo, e
quest’affannosa ricerca ha spesso portato all'individuazione di due settori portanti per
l'economia dell'isola: l'agricoltura e il turismo.
Per quanto riguarda il turismo, la ricettività è quantitativamente sottodimensionata e
di livello medio-basso, mentre i servizi complementari sono quasi inesistenti. Non vi è
rapporto tra l'offerta turistica di bassa qualità e la domanda che è tra le più alte del nostro
paese, perché legata allo straordinario patrimonio culturale dell'isola.
Accanto ad un’attività parassitaria di tipo tradizionale, costituita dai reati consueti
della criminalità organizzata quali l'estorsione e, in parte, l’usura, la mafia può essere
considerata un’ impresa, con entrate e uscite economiche, ormai presenti in ogni comparto
economico e finanziario del Sistema Paese. 4
Dalla filiera agroalimentare al turismo, dai servizi alle imprese a quelli alla persona,
agli appalti, alle forniture pubbliche, al settore immobiliare e finanziario la presenza si
consolida in ogni attività economica tanto che il fatturato del ramo commerciale
dell'Azienda Mafia si appresta a toccare i Novanta miliardi di euro, una cifra intorno al 6%
del PIL nazionale, pari a cinque manovre finanziarie, otto volte il mitico "tesoretto".
Mafia SpA. si conferma la prima azienda italiana, il cui fatturato è alimentato da
estorsioni, usura, furti e rapine, contraffazione e contrabbando, imposizione di merce e
controllo degli appalti. Tra i settori di maggiore interesse delle mire imprenditoriali della
mafia, troviamo, oltre al commercio e al turismo, l'industria del divertimento, la
ristorazione veloce, i supermercati, gli autosaloni, il settore della moda e persino dello
sport. La mafia è presente con proprie imprese nei comparti dell'intermediazione e delle
forniture.
Se dovessi spiegare il percorso che ho pensato, posso sostenere che il tema centrale
è il rapporto tra l’impresa turistica e l’industria della mafia, oramai considerata tale a
causa delle elevate entrate economiche.
Per spiegare questo fenomeno ho scelto di partire da Las Vegas, poiché i suoi edifici
sono stati costruiti da Al Capone, con i soldi ricavati dalle attività illecite, come il
contrabbando dell’alcool, per questo motivo, d’inglese, ho pensato di collegare le vicende
di Al Capone, gangster americano con origini partenopee. Inoltre ho collegato a inglese
geografia, inserendo Chicago, perché è la città dove Al Capone ha vissuto per diversi anni.
Ho collegato a inglese, storia, giacché Al Capone ha esportato all’estero la mafia e
Cosa Nostra, quindi dopo aver suddiviso la storia della mafia in periodi, o diviso allo stesso
modo la letteratura scegliendo per ogni periodo un autore.
Il collegamento con economia prevede due diverse sezioni: lo sviluppo del costo del
viaggio con il relativo itinerario e il ricordo di Libero Grassi imprenditore siciliano che si è
opposto al pagamento del pizzo, e per lo stesso motivo e stato ucciso nel 1992. Ho deciso
di presentare la Sicilia in francese, perché è l’isola dove la mafia ha le radici. E ho inserito i
pizzini di Provenzano per Tic, analizzando alcuni pizzini e ponendo l’accento sul rapporto
con il mondo esterno. Prefazione
Las Vegas, la città del peccato!
L a Greuhound Company offre i mezzi di trasporto più economici per raggiungere
Las Vegas, con i suoi grandi autobus, veri jumbo- jet della strada. Mostri metallici lucenti di
cromature, dalle forme massicce e spigolose, con i finestrini tinteggiati sottolineati da
strisce bianche, blu e rosse che lasciano Los Angeles nel pomeriggio e arrivano a Las
Vegas sul cadere della notte, nell’ora più magica. I Greuhound non sobbalzano come i treni
e non assordano come gli autocarri e gli aeroplani: simili
a motel ambulanti climatizzati, questi autobus si
spostano come un cuscino d’aria. Le loro stazioni
possono essere grandi aree dotate di comodità, come
pure semplici fermate segnalate unicamente da un
cartello ai bordi di una strada isolata, dove attendono
alcuni abitanti del posto che si recano non lontano e che
si uniscono ai turisti che vanno a Las Vegas.
Il sole tramonta nel momento in cui l’autostrada n°15
costeggia la
Valle della Morte, un paesaggio che evoca la
faccia nascosta della Luna, una distesa
desertica e immobile cullata dal ronzio
sommerso e rassicurante del grande veicolo.
E’ difficile capire che si sta lasciando la
California.
All’altoparlante, l’autista informa i
viaggiatori di essere entrati nel Nevada,
mentre l’autobus continua la sua corsa nel 5
buio più completo che nulla sembra turbare sino all’esplosione di luci di Las Vegas.